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Le Avventure di Chikorita - Il Regno Oscuro (1/8) postato da PkCll (21:58 11/10/12) |
~ link diretto a questo articolo La Palude Lutulenta – prima parteApprodati che furono alla Palude Lutulenta, si presentò loro un paesaggio che mai avrebbero creduto di vedere. Una vasta distesa di acqua, terra fangosa e alberi anneriti; null’altro. L’acqua era bassa e a tratti emergevano livide isolette di fango. Le maggiori offrivano un ancoraggio a poche piante, sterpaglie, rami secchi perlopiù. Il sole, grande e rosso all’orizzonte s’apprestava a calare donando riflessi dorati alla superficie dell’acquitrino, più scuri e verdi verso le sponde, riflessi d’alghe e muschi, freddi e cupi sui tronchi. Non un suono, solo l’immenso respiro della palude. A destra e a sinistra della lingua arancione del sole sull’acqua, la semi-oscurità nascondeva tremule ombre di spettri lontani, alberi privi di foglie ma non di vita. Pur immobili, gridavano echi lontani, richiami o rifiuti, parole indefinite. Piccole strisce di fango e gramigne secche congiungevano non uniformemente le isolette ed erano queste le uniche vie d’accesso alla palude. Con Piccolino alla loro guida, si incamminarono su una di queste, senza proferire parola per il timore di risvegliare quelle ombre e quei rami piegati su di loro. Nel punto più lontano pareva che la palude si richiudesse formando una unica riva di fango nero, ma più s’inoltravano e più la palude si divideva in altre isole ed altre impalpabili presenze. Non tutto era immobile. Non tutto. Una collinetta di fianco a loro prese a crescere d’altezza. Un verso, come un lamento, echeggiò. Si fermarono per prendere coscienza di ciò che stava accadendo. Lucinda si strinse ad Ash e guardava i suoi occhi nell’attesa di qualche risposta. Quella massa violacea di fango prese vita davanti a loro, con occhi, bocca e braccia gocciolanti di melma. Pikachu non fu sorpreso e spaventato come i suoi compagni e disse: “Non abbiate timore. Questo Pokèmon è un Muk. La tossicità della forma Muk ha raggiunto il punto in cui una sola goccia di esso può dare un intero lago stagnante e rancido. Le sue impronte sono tossiche in caso di contatto. La sua capacità di vivere in un ambiente senza che questo diventi del tutto pericoloso per altre forme di vita può essere attribuita alla sua attitudine a controllare attivamente le proprie tossine, come se non volesse inquinare deliberatamente un fiume o diffondere malattie pericolose. Non ha un comportamento territoriale, perciò non ci attaccherà. E’ solo curioso…” Muk alzò il suo lungo braccio sinistro. Ash e Iris, credendo che li stesse salutando, agitarono la mano cordialmente. Ma Shaymin subito li avvertì: “Non mi sembra che i Muk sappiano salutare…” “Non lo hanno mai fatto” asserì Pikachu. “A me sembra piuttosto che ci voglia… attaccare!!!!” proseguì Shaymin, già in fuga. Provarono allora a scappare, ma Muk lanciò parte della sua massa fangosa in direzione di Steven e Karol. “I miei cuccioli! No!” gridò di terrore mamma Zaffira. Con estrema lucidità e freddezza, Piccolino si frappose fra Muk e i suoi figli, ma inevitabilmente fu investito da quello schizzo putrescente. Cadde a terra, immobile. “Fangonda! Muk ha usato Fangonda! Fra tutte le sue mosse è la più pericolosa: le tossine hanno di certo paralizzato Piccolino!” “Occorre una mossa di tipo Terra o Psico per contrastarlo!” suggerì Ash. Ma nessuno dei Pokèmon presenti ne conosceva. Muk afferrò con la sua viscida mano il Chikorita inerme e lo batté furiosamente contro i rami degli alberi attorno. L’immane energia che si sprigionava ad ogni impatto mandava lampi di luce. Quel che sembrava solo furia cieca era invece tutt’altro. “Spaccaroccia! Una mossa di tipo Lotta! Non può averla imparata crescendo. Qualcuno deve avergliela insegnata in un Centro Pokèmon!” asserì Shaymin. Infine Piccolino cadde in terra. In volto aveva una smofia di dolore e stringeva forte i denti. Un occhio era livido e tumefatto. Ma ben più preoccupante era la ferita riportata al capo. La sua foglia si era staccata di netto, e dal picciolo reciso stillava copioso un liquido verdolino. Zaffira scoppiò in lacrime, urlando: “No!! Piccolino!!!!” Lucinda si avvicinò e disse: “Occorre portarlo subito al Centro Pokèmon!” “Ha perso troppa linfa. Un Chikorita non può sopravvivere più di un’ora senza foglia!” rispose Zaffira. “C’è una cosa sola da fare ora: fuggire” suggerì Iris. Oltre il Muk minaccioso, nel cielo arancione del vespro, una sagoma bianca si avvicinava velocemente. |
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