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Le Avventure di Chikorita - Il Regno Oscuro (4/8) postato da PkCll (12:40 29/12/12) |
~ link diretto a questo articolo Il Castello Diroccato – seconda parte“No! La mossa Inibitore!” esclamò Shaymin. Banette aveva congelato la loro volontà, rendendoli totalmente inermi. Il ghigno di Misdreavus si fece ancora più mostruoso. Sicuro della vittoria finale, egli ordinò ai suoi collaboratori di attaccare con una mossa conosciuta da tutti e tre: “E ora… Palla Ombra alla massima potenza!” Dal centro della fronte di Misdreavus e dalla cerniera di Banette uscirono scurissime e dense sfere di vapore che investirono i nostri amici; anche dal petto di Shuppet apparvero le medesime sfere oscure, ma di piccolissime dimensioni, le quali riuscirono a malapena a percorrere metà della distanza fra il Pokèmon e l’obiettivo. Storditi e doloranti, ma non esausti grazie al fallimento di Shuppet, i compagni di Piccolino ritornarono in sé in breve tempo. Per prendere di sorpresa gli avversari, Artemisia disse prontamente ai cuccioli: “Steven! Karol! Forza, tutti insieme: Ruggito!” “Ottima scelta, Artemisia! I piccoli conosco solo poche mosse per ora, ma anche se Ruggito non è molto potente, l’effetto di sorpresa può essere decisivo!” approvò Shaymin. L’onda d’urto del suono uscito dalle loro bocche investì in pieno Misdreavus e i suoi compari scaraventandoli verso la parete in fondo al corridoio, appresso a Bronzong. Banette vacillò, compì alcuni giri su se stesso quindi cadde esausto. Misdreavus ansimava terribilmente e la sua voce irruppe potente come un rombo di tuono: “Maledizione! Maledizione!” Poi si rivolse a Shuppet e proseguì ad inveire: “Tutta colpa tua! Inetta! Stupida pezza di stoffa!” “Perdonami… Sapevi che non ero ancora pronta…” “Silenzio! Avrai la punizione che ti meriti!” Con gli occhi bassi, Shuppet cercava di scusarsi, ma Misdreavus non volle sentire ragioni. “Ti rinchiuderò nella Torre Pendente per dieci anni!” “No! Per favore… la Torre Pendente, no!” “Si, invece!” Gli occhi di Shuppet cominciarono a farsi lucidi. Ella disse, con voce tremante: “Cattivo! Sei cattivo con me! Perché? Mi avevi promesso…” “Promesso cosa?” “Mi avevi promesso le caramelle di Halloween!” esclamò, irrompendo in un pianto disperato. I presenti stentarono a credere all’assurdità di quel dialogo, ma non avevano ancora sentito – e non avrebbero potuto immaginare – il proseguo di quella lite. Misdreavus, impassibile, continuò ad infierire e spaventare: “Pika! Incapace! Non avrai mai le caramelle! Anzi: non vuoi essere rinchiusa nella Torre Pendente? Allora sarai direttamente punita dal nostro signore, il grande…” “No, ti prego, papà!! No!!! Mi ucciderà!!!!” supplicò singhiozzando. Ma Misdreavus, incurante delle lacrime che copiosamente rigavano il volto di sua figlia, esclamò: “Morirai!!” Pika! La figlia di Misdreavus! Stupiti dalla rivelazione e agghiacciati dalla crudeltà di quel padre, i nostri amici assistevano attoniti. La piccola Shuppet s’era aggrappata al mantello del padre e piangeva disperata cercando di trattenerlo mentre questi era intenzionato a varcare la porta alla sua sinistra per portare la figlia al suo orribile destino. “Un padre che condanna a morte la figlia: è una vergogna maledetta!” tuonò Ditto facendosi coraggiosamente avanti. Poi disse risoluto: “Trasformazione!” e in breve mutò forma prendendo le sembianze di Banette. Misdreavus, consapevole di non poter contrastare l’attacco di un Banette alla massima potenza, fuggì via ringhiando rabbiosamente. Il vero Banette lo seguì. Bronzong si dissolse nell’aria e il corridoio prese le caratteristiche originali, con la scalone. Pika, in un cantuccio, continuava a piangere. Zaffira con Artemisia, Lucinda con Iris e May le si avvicinarono e cercarono di consolarla. “Non piangere più, piccola. E’ tutto finito. Se rimani con noi non ti accadrà più nulla” Poi Lucinda si staccò dal gruppo e raggiunse Ash. “Scusa, Ash caro, se ho dubitato del tuo amore…” “Non importa. Tranquilla. Ora dobbiamo pensare a Piccolino” “E a Pika. E’ di buon cuore quella piccola Shuppet, sai?” Ash annuì. Fra molte coccole, a Pika tornò il sorriso. Vi aspetto dopo le Feste… alla Torre Pendente. Non mancate! Buon Anno a tutti voi! |
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Le Avventure di Chikorita - Il Regno Oscuro (3/8) postato da PkCll (13:11 13/12/12) |
~ link diretto a questo articolo Il Castello Diroccato – prima parteAi confini della Palude Lutulenta, su una piccola isoletta congiunta alla terraferma da un antico ponte di pietra, s’ergeva solitario il Castello Diroccato. Avvolto dalla bruma della sera, il rudere antico rifletteva la propria immagine sulle acque calme e pulite del lago che alimentava la palude, immagine evanescente, spezzata dalle minute increspature, lontana non solo nel tempo. Le varie tinte marroncine delle pietre dei suoi muri contrastavano con il verde lucente e chiaro del giardino intorno o dell’isola intera. Come una creatura vivente, il castello osservava ogni pellegrino che si fosse avvicinato dalle finestre piccole e strette a guisa d’occhi. Con le sue tozze torri scrutava l’animo di avesse voluto varcare la soglia, come avesse voluto negare l’accesso ai meno temerari e coraggiosi. Sotto una doppia arcata di pietra, la porta di legno scheggiato e chiodi attendeva, forse da secoli, i nostri amici. Ash la spinse con una mano ed essa si aprì scricchiolando un poco. Entrarono, ad uno ad uno, titubanti. In fondo all’ampio salone, spoglio di ogni mobilia, pontificava un’enorme scalone di granito, grigio, scuro, tetro. Con timore si avvicinarono. “Forse al piano superiore potremo trovare una stanza per Piccolino…” suggerì Lucinda. “Andrò io a vedere” propose Ash. “No, meglio non separarci perché non sappiamo cosa ci aspetta lassù. Ti accompagneremo tutti” disse May. Giunti al piano superiore, un lungo corridoio male illuminato recava cinque piccole porte. Entrarono nella prima camera a destra e vi alloggiarono Piccolino ancora privo di sensi. Infine tornarono nel corridoio con l’intenzione di perlustrare le altre stanze. Iris, la prima ad uscire dalla camera, notò che qualcosa era cambiato… “Oh! Venite a vedere, presto! Lo scalone è scomparso… ed al suo posto c’è il muro!” Usciti che furono, tutti constatarono non solo che lo scalone era scomparso, ma che il numero delle porte era raddoppiato. “Come è possibile?” “Il castello è stregato!” “Ci saranno i fantasmi, povera me!” “Non usciremo mai di qui?” “Basta trovare la via di uscita…” “Se c’è…” Dopo aver commentato sgomenti il fenomeno, Pikachu suggerì: “Non ci resta che provare. Tentiamo di aprire una di quelle porte…” “Ma dobbiamo restare tutti uniti: se uno si perdesse, ci smarriremmo tutti!” aggiunse May. Aprirono la porta in fondo al corridoio e… davanti ai loro occhi apparve un altro corridoio simile al precedente, con sette porte. “E ora cosa facciamo?” chiese Marill. “Prova a chiederlo a quel Pokèmon là” disse Shaymin indicando una strana campana metallica che levitava in fondo al corridoio. Era di color bronzo, con grandi occhi rossi fissi e priva di battaglio. Pikachu prontamente spiegò ai presenti quale tipo di Pokèmon fosse: “Quel Pokèmon è un Bronzong. Ha la facoltà di aprire portali verso altri mondi. In questo caso egli ha generato una nuova dimensione nella quale ci troviamo adesso. Solo lui può riportarci nel nostro mondo” “Meglio non affrontarlo direttamente. Ho un’idea. Seguitemi” disse Shaymin. Aprirono un’altra porta e videro un altro corridoio con Bronzong. Tornarono indietro passando dalla stessa porta e si ritrovarono nel corridoio precedente, sempre in compagnia di Bronzong, ma nel contare le porte si accorsero che il loro numero era cambiato. Un senso di angoscia li prese, il loro respiro si fece breve e soffocato, il loro cuore cominciò a battere più forte. “Bronzong, perché tutto questo? Riportaci indietro, per favore” chiese disperato Ash. Ma il Pokèmon metallico non rispose. Rispose invece un’altra voce, più familiare ma che tutti speravano di non udirla mai più. Altri tre Pokèmon apparvero davanti a Bronzong. Quello che levitava più in alto disse: “Buongiorno, amici cari! Spero che vi troviate bene in questo accogliente castello…” “Misdreavus!!!” esclamarono tutti in coro. Alla sua sinistra levitava un poco più in basso uno Shuppet e alla sua sinistra, in terra, ghignava con la sua bocca a cerniera un Banette. Misdreavus li presentò: “Questi sono i miei collaboratori: Banette e Pika. Questa notte chiuderemo una volta per tutte la partita. Siete pronti?” Lucinda si fece avanti, prese coraggio e minacciò: “Certo che siamo pronti! Non riuscirai a sconfiggerci!” “Anche senza Piccolino?” “Certo!” ribatté sicura Lucinda. “Oh, già… Adesso vedo che avete un nuovo compagno… compagna, anzi…” osservò Misdreavus. “Cosa vorresti dire? C’è May con noi. E allora?” “Non credo che tu sia entusiasta della sua presenza… In fondo era la prima fidanzata di Ash…” “Cosa significa?” chiese Lucinda. “Per me, nulla. Ma per te… Mmmh… Secondo me, May prova ancora un certo interesse per Ash…” disse Misdreavus subdolo. “Cosa…” “Da quando siete partiti dalla Palude Lutulenta, May ha camminato sempre vicino ad Ash..” Lucinda rammentò il tragitto compiuto quel giorno e constatò che ciò che diceva il Pokèmon malvagio era vero. Misdreavus continuò: “Ti sei anche accorta che gli ha sfiorato la mano…” Misdreavus fissava con lo sguardo Lucinda ed ella si volse indietro verso May come se volesse chiederle conferma. “Dopo tutto, ancora adesso sono vicini l’un l’altra… E ti sei mai chiesta perché più volte vi ha suggerito di non separarvi mai per timore di perdervi? Forse perché non voleva perdere Ash…” “May…” disse stupita Lucinda in direzione della sua rivale. “Non è vero!” rispose May. “Ah, no? Forse May voleva dar buoni consigli per accattivarsi la fiducia tua, Lucinda…” provocò ancora Misdreavus. Gli occhi di Banette cominciarono ad illuminarsi a poco a poco. Misdreavus continuò: “Ho visto che ella sussurrava qualcosa di dolce nell’orecchio ad Ash…” “Non è vero!” replicò May. “Non credergli! Lo sai che amo solo te, Lucinda!” disse Ash. “Anche quando May ha dato un bacio sulla guancia al tuo Ash…” Gli occhi di Banette erano luminosissimi, come due fari accesi. Se ne accorse Shaymin, che avvertì Lucinda del pericolo imminente: “Non credere a niente, Lucinda! E’ un trucco per far crescere in te il sentimento della gelosia. Banette è un Pokèmon che si nutre della gelosia e dell’invidia delle persone per trarne energia. Probabilmente tenterà di attaccarci con una mossa speciale…” Misdreavus parlò più forte, cercando di coprire la voce di Shaymin: “… E dopo il bacetto Ash ha sorriso. Il suo viso era arrossito…” e con queste parole Misdreavus diede l’affondo. Banette generò una serie di fiammelle azzurre e luminose, in numero uguale ai nostri amici, che presero a roteare velocemente attorno alla bambola mostruosa. Poi si scagliarono ad una ad una contro i presenti. “No! La mossa Inibitore!” esclamò Shaymin. Banette aveva congelato la loro volontà, rendendoli totalmente inermi. |
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