Nel TG di Pokétown vengono riportate le più importanti notizie riguardanti il mondo, i Pokémon e la vita della città.
.: News Pokémon :. .: News Generali :. .: Pokéwiki :. .: Rubriche :. .: Concorsi :. .: Archivio :.
CreepyPasta - Spavento a Pranzo #Speciale 2 postato da Chika (20:29 11/07/12) |
~ link diretto a questo articolo Salve, miei cari utenti di Pokétown.Mi dispiace arrivare in ritardo con questo numero, ma ci sono stati un po' di problemi. Sorvolando questo aspetto, quest'oggi vorrei proporvi una CreepyPasta davverro agghiacciante. Quando l'ho letta, mi ricordo che sono stata sveglia durante quasi tutta la notte. Volevo persino trasferirmi nella camera dei miei genitori. Sì, sono molto suscettibile su ogni storia o film dell'orrore che possa turbare il mio sonno. Ritornando a noi, la storia si chiama The Rake. Tra le più conosciute CreepyPaste, in ogni commento che ho trovato riguardante la storia, ognuno diceva che era una storia davvero paurosa. E, sinceramente, sono d'accordo pure io! Ma basta con le chiacchiere. Buona lettura! ~ Se vi spaventate facilmente, vi consiglio di non iniziare a leggere. Se poi avrete problemi a dormire (?), non ve la prendete con me. Uomo avvisato, mezzo salvato.
Durante l'estate del 2003, alcuni eventi nel Nordest degli stati uniti riguardanti una strana creatura dalle sembianze umane accesero l'interesse di alcuni media locali prima di un apparente blackout di informazioni. Vennero lasciate intatte pochissime notizie, quasi nessuna in quanto la maggior parte delle testimonianze online della creatura vennero distrutte misteriosamente. Principalmente nella zona rurale dello stato di New York, presunti testimoni raccontarono storie dei loro incontri con una creatura di origini sconosciute. Le reazioni variavano da livelli estremamente traumatici di paura e disagio, a un quasi infantile senso di curiosità e giocosità. Nonostante i loro resoconti scritti non fossero più presenti, i ricordi rimasero profondamente. Molte delle persone coinvolte hanno iniziato a cercare delle risposte, quell'anno. Agli inizi del 2006, erano stati trovati circa due dozzine di documenti, datati tra il dodicesimo secolo e i giorni nostri, sparsi in tutto il mondo. Nella maggior parte dei casi, le storie erano identiche. Sono stato in contatto con un membro di questo gruppo e sono riuscito a ottenere qualche stralcio del libro che stanno per pubblicare. L'ultimo messaggio di un suicida: 1964 "Mentre mi preparo a prendere la mia vita, sento la necessità di alleviare ogni senso di colpa o dolore che sto lasciando con questo gesto. Non è colpa di nessun altro se non sua. Per una volta mi sono svegliato e ho sentito la sua presenza. E una volta mi sono svegliato e ho visto la sua forma. E una volta ancora mi sono svegliato e ho sentito la sua voce, e guardato nei suoi occhi. Non posso dormire senza paura di cosa proverò al mio prossimo risveglio. Non posso mai più svegliarmi. Addio." Trovate nella stessa scatola di legno c'erano due buste vuote indirizzate a William e Rose, e una lettera senza busta. "Carissima Linnie, Ho pregato per te. Ha detto il tuo nome." Un articolo di giornale (tradotto dallo spagnolo): 1880 "Ho sperimentato il vero terrore. Ho sperimentato il vero terrore. Ho sperimentato il vero terrore. Vedo i suoi occhi quando chiudo i miei. Sono vuoti. Neri. Mi vedono e mi attraversano. La sua mano bagnata. Io non dormirò. La sua voce [Testo incomprensibile]." Il diario di un marinaio: 1691 "È venuto da me mentre dormivo. Sentivo qualcosa ai piedi del mio letto. Ha preso tutto. Dobbiamo tornare in inghilterra. Noi non dobbiamo tornare mai più qui, sotto richiesta di The Rake." Da una testimonianza: 2006 "Tre anni fa, ero appena tornata da una vacanza alle cascate del Niagara con la mia famiglia, il quattro di Luglio. Eravamo veramente stanchi dopo una lunga giornata di viaggio, quindi mio marito e io mettemmo i ragazzi a letto e siamo andati a dormire. Verso le quattro di mattina, mi sono svegliata pensando che mio marito si fosse alzato per usare il bagno. Colsi l'attimo per sistemare la coperta, ma così facendo lo svegliai. Mi scusai e gli dissi che credevo si fosse alzato. Quando si è girato a guardarmi, è sussultato e ha ritirato i piedi dal fondo del letto così velocemente che il suo ginocchio quasi mi fece cadere giù. Quindi mi ha afferrata e non ha detto niente. Dopo qualche secondo ad abituarmi al buio, riuscii a vedere cosa causò la strana reazione. Ai piedi del letto, seduto e che ci dava le spalle, c'era quello che sembrava essere un uomo nudo, o un grande cane senza pelo di qualche tipo. La posizione del suo corpo era inquietante e innaturale, come se fosse stato investito da una macchina o qualcosa di simile. Per una qualche ragione, non fui subito spaventata da esso, ma più che altro interessata alle sue condizioni. A questo punto ero in qualche modo convinta che avremmo dovuto fare qualcosa per aiutarlo. Mio marito teneva le ginocchia tra le braccia, in posizione fetale, guardandomi occasionalmente prima di tornare a osservare la creatura. In un turbinio di movimenti, la creatura si dimeno buttandosi giù dal letto, e arrancò velocemente vicino al letto agitandosi, finche non fu a pochi centimetri dalla faccia di mio marito. La creatura rimase in un silenzio assoluto per circa 30 secondi (Probabilmente furono 5, ma sembrò molto di più) a guardare mio marito. La creatura quindi poggiò la mano sul suo ginocchio e corse nel corridoio, dirigendosi alla stanza dei ragazzi. Ho gridato e mi sono lanciata sull'interruttore, intenzionata a fermarlo prima che ferisse i miei bambini. Quando sono uscita nel corridoio, la luce della camera da letto era sufficente a vederlo accovacciato e ingobbito a qualche metro di distanza. Sì è girato e mi ha guardato direttamente, coperto di sangue. Ho acceso la luce e ho visto mia figlia Clara. La creatura è corsa giù per le scale mentre io e mio marito ci precipitavamo ad aiutare nostra figlia. Era ferita gravemente e parlò solo un'altra volta nella sua breve vita. Disse "lui è The Rake". Mio marito finì in un lago con la sua auto quella notte, mentre portava nostra figlia all'ospedale. Non sopravvisse. In una piccola città, le notizie girano parecchio veloci. La polizia ci diede aiuto all'inizio, e anche il giornale locale fu molto interessato. Comunque, la storia non fu mai pubblicata e neanche i telegiornali locali se ne interessarono mai. Per molti mesi, mio figlio Justin ed io stemmo in un hotel vicino alla casa dei miei genitori. Dopo la nostra decisione di tornare a casa, ho iniziato a cercare delle risposte. Trovai un uomo in una città vicino che aveva avuto un'esperienza simile. Ci siamo messi in contatto e abbiamo iniziato a raccontarci delle rispettive vicende. Lui sapeva di altre due persone a New York che avevano visto la creatura a cui noi ora ci rivolgeremo come "The Rake". Noi quattro impiegammo due anni interi di ricerca nel web e tra testimonianze scritte per ottenere una piccola collezione di ciò che pensiamo siano racconti di "The Rake". nessuno di essi diede però qualche dettaglio, una storia o spiegazioni. Un giornale che aveva articoli riguardanti la creatura nelle sue prime tre pagine, e non la menzionò mai più... Un diario di bordo che non spiegava niente dell'incontro, dicendo solo che era stato detto loro di andarsene da The Rake. Quella fu l'ultima cosa scritta sul diario... C'erano, comunque, molti casi dove la visita della creatura era una serie di di visite alle stessa persona. Molte persone dissero anche che essa parlò loro, tra cui anche mia figlia. Questo ci ha portato a chiederci se The Rake ci abbia visitato altre volte prima del nostro ultimo incontro. Programmai un registratore digitale vicino al mio letto e lo lasciai a registrare tutta la notte, per due settimane. Controllavo morbosamente il suono di me che dormivo ogni giorno appena sveglia. Verso la fine della seconda settimana, ci avevo fatto l'abitudine e ascoltavo le mie registrazioni notturne ad una velocità otto volte superiore al normale. (questo mi occupava comunque un'ora al giorno) Il primo giorno della terza settimana, pensai di aver sentito qualcosa di diverso. Quello che avevo trovato era una voce stridula. Era The Rake. Non posso ascoltarla abbastanza a lungo anche solo da iniziare a trascriverla. Non l'ho ancora fatta ascoltare a nessuno. Tutto ciò che so è che l'ho sentita prima, e ora credo che parlò quando stava di fronte a mio marito. Non ricordo di aver sentito niente allora, ma per qualche ragione, la voce registrata mi portò immediatamente a quel momento. I pensieri che dovevano essere passati nella testa di mia figlia di lasciarono veramente sconvolta. Non ho più visto The Rake da quando rovinò la mia vita, ma so che è stato nella mia stanza mentre dormivo. Lo so e temo quella notte in cui mi sveglierò e lo vedrò, a fissarmi." Che dire, spero la storia sia stata di vostro gradimento. Enjoy ~ |
Chiudi questo articolo |
Avv. di Chikorita-Oltre i confini del mondo (5/8) postato da PkCll (14:35 4/07/12) |
~ link diretto a questo articolo Il Mare Turbinoso – prima parteIl battello solcava le piccole onde del Mare Turbinoso e procedeva tranquillo verso la Discarica Tanfo la cui vetta di rifiuti già appariva oltre la linea dell’orizzonte. A dispetto del suo nome, il mare era calmo, con sottili increspature della superficie e una leggera brezza spirava da meridione. I nostri amici, su consiglio di Ash, presero a noleggio un battello e, per non avere brutte sorprese come Gothitelle, Ditto stava al timone al comando dell’imbarcazione. Piccolino era con il capitano, pronto ad aiutarlo in caso di difficoltà. Gli disse: “Ditto, questo mare mi sembra fin troppo calmo per essere all’altezza del suo nome…” “Siamo fortunati, oggi. In genere ben pochi osano avventurarsi nelle acque fra l’Arcipelago Radioso e la Discarica Tanfo” rispose Ditto. Pikachu, intento a studiare la mappa e la rotta armato di righello e compasso, aggiunse: “Nel punto dove ora navighiamo dovrebbero esserci numerosi vortici… ma non ve ne sono…” “La fortuna è dalla nostra!” riprese Ditto entusiasta. Appena pronunziò queste parole, dal punto più alto della nave Marill, il quale stava di vedetta, urlò con convinzione: “Buco nell’acqua a dritta!” Pikachu e Piccolino si guardarono perplessi. “Che diamine vuol dire Buco nell’acqua a dritta! ?” chiese Piccolino, più a se stesso che ai compagni. “Che fortuna! Abbiamo trovato un buco nell’acqua a destra della barca” spiegò Ditto, poi aggiunse: “Piccolino, sei sicuro che Marill sia il Pokèmon adatto per il delicato compito di vedetta?” Egli non rispose, mentre Pikachu, sportosi fuori dal finestrino, gesticolava in direzione di Marill minacciando: “Come fa l’acqua ad avere un buco!?! Ora salgo su a darti un cocco in testa! Un buco, nientemeno!” “Scusa, ma tu come la chiami quella cosa fatta d’acqua che gira intorno ad un centro che si trova più basso della superficie che poi risulta tutto nero che non ci si vede dentro che poi… e il battello vi è diretto giusto giusto? Il cocco te lo dò io ‘ché non sai leggere una carta nautica e sbandi tutto a dritta!” Ancora una volta Pikachu e Piccolino si guardarono negli occhi, ma questa volta lo sguardo era tutt’altro che perplesso. “Che fortuna! Vedremo da molto vicino un vortice!” disse Ditto tutto esaltato. “Presto! Giù l’ancora!” comandò Piccolino. Ma tutto fu inutile: il vortice si avvicinò molto all’imbarcazione e quando ogni speranza sembrava vana, questi si stabilizzò ad un centinaio di metri di distanza, impedendo alla nave ogni tentativo di fuga. Tutti i nostri amici erano immobilizzati dal terrore di venir inghiottiti da quel mostro d’acqua le cui onde giravano vorticosamente attorno ad un centro schiumoso e fragoroso. Zaffira e Artemisia si abbracciavano per farsi coraggio, Shaymin si tappava gli occhi per non vedere l’infame destino che si stava abbattendo su di loro, Lucinda e Ash imitavano la Chikorita e Chansey, mentre Iris, forse la più lucida di tutti, scrutava il terribile mulinello nell’intento di trovare una soluzione. Non la trovò, ma s’accorse che quel vortice non era del tutto naturale: a tratti risaliva dalle onde distorte la sagoma di una grande manta che ruotava velocemente su se stessa. “Un Mantine sta cercando di affondarci generando un vortice con il proprio moto!” asserì Iris preoccupata. “Un Mantine? Com’è possibile? I Mantine sono Pokèmon tranquilli e pacifici…” affermò con sicurezza Pikachu. “Vedete quella luce a guisa di anello intorno al suo corpo? Sta utilizzando la mossa Idropulsar per aumentare l’energia del vortice che egli stesso ha prodotto” spiegò Shaymin. “Gira in senso orario o in senso antiorario?” chiese Ditto. “In senso antiorario… Perché” disse Iris. “Che fortuna! Abbiamo la possibilità di osservare che l’effetto dovuto alla forza di Coriolis su un fluido posto nell’emisfero boreale è vero!” esclamò Ditto. “Invece non è vero: l'effetto che si ottiene calcolando l'azione della forza di Coriolis in un sistema ideale è infatti diversi ordini di grandezza inferiore rispetto a molti altri contributi, come la geometria del bacino e dello scarico, l'inclinazione del fondo marino e soprattutto il movimento che aveva inizialmente l'acqua” corresse Shaymin, togliendo e rimettendo le zampe sugli occhi. “Piantatela di dire scemenze! Qui c’è un altro problema!” Le parole di Iris attirarono l’attenzione di tutti. Attorno alla barca spuntavano minacciose dalla superficie del mare centinaia di pinne scure e di stelle gialle: Sharpedo! “Ma cosa sta succedendo? Perché tutto questo?” chiese disperato Piccolino. “Guarda il centro del vortice. Ecco perché?” Zaffira gli fece notare che sopra il centro del vortice una figura spettrale, scura e con occhi spaventosamente rossi, sorrideva soddisfatta. “Misdreavus maledetto! Vendicherò mia madre! Non riuscirai a fermarmi!” urlò Piccolino con tutta la voce che aveva in gola. Si udì una eco d’una voce lontana, quasi coperta dal fragore dei flutti: “Non sono io il Misdreavus che cerchi. Ma non importa: presto sarete pasto per i miei Sharpedo, tu e i tuoi insignificanti amici!” Piccolino fece per rispondere quando a fianco del vortice emerse un animale di notevoli dimensioni, azzurro col ventre grigio chiaro. Un’immensa ombra li avvolse e tutti lo videro volare con insolita eleganza nell’aria e inabissarsi subito dopo nel centro del vortice, il quale smise di girare con la stessa rapidità di come era apparso. Il grande Wailord aveva messo in fuga Mantine senza nemmeno combattere! Ad un cenno di Misdreavus, tutti gli Sharpedo si diressero veloci verso Wailord e lo circondarono. “Non ce la farà mai contro centinaia di denti che l’attaccheranno da ogni parte…” disse Shaymin. “Ma come faremo ad aiutarlo?” chiese Piccolino. |
Chiudi questo articolo |
CreepyPasta - Spavento a Pranzo #6 postato da Chika (21:39 6/06/12) |
~ link diretto a questo articolo Salve, miei cari utenti! In questo numero, ho deciso di postare una PokéPasta, letta molto tempo fa, a cui ho recentemente avuto il piacere di rileggere.E' una Pasta molto lunga, e vi consiglio di leggerla con attenzione. Inoltre, ho inserito un'altra PokéPasta, molto più corta e con poca narrazione, ma anch'essa piuttosto inquietante. Be', non credo ci sia nient'altro da aggiungere. Buona lettura! Ci terrei a precisare che queste Paste non sono state scritte da me, e tantomeno tradotte. Come Follow Me. [Mostra] Spoiler: testo nascosto Durante i primi giorni del rilascio di Pokémon Rosso e Verde in Giappone, il 27 febbraio 1996, un picco di morti apparve nella fascia di età compresa tra i 10 e i 15 anni. I bambini morivano per suicidio, di solito per impiccagione o salti da altezze significative. Un po’ di casi registrati erano bambini che avevano iniziato a segarsi gli arti, appiccicare le loro facce al forno, strangolarsi da soli, stringendo le loro braccia attorno al collo. I bambini che erano stati salvati dal suicidio mostravano comportamenti solitari. Quando veniva chiesto loro perché volevano farsi del male, loro rispondevano con urla caotiche e iniziavano a graffiarsi gli occhi. Quando hanno dimostrato quella che sembrava la connessione a questo comportamento, il gameboy, non ebbero risposte; ma quando lo combinarono con i loro Pokémon Rosso o Blu, le urla sarebbero continuate e i bambini avrebbero fatto del loro meglio per lasciare la stanza in cui si trovava il gameboy. Questo confermò alle autorità i sospetti sul gioco, che in qualche maniera, aveva una connessione con questi bambini e le morti. Era uno strano caso, perché molti bambini che avevano lo stesso gioco non mostravano questi comportamenti, solo alcuni. La polizia non aveva altra scelta se non proseguire con quello, siccome non avevano altri collegamenti. Raccolsero tutte le cartucce che i bambini avevano comprato, le misero via con l’evidenza di esaminarle più tardi. Decisero che la prima cosa da fare era parlare con i programmatori. La prima persona che incontrarono fu il direttore dei giochi originali, Satoshi Tajiri. Quando gli raccontarono delle morti nelle circostanze dei suoi giochi, lui sembrò lievemente a disagio, ma non ammise niente. Li portò dai programmatori principali del gioco, le persone responsabili dei contenuti attuali. I detective incontrarono Takenori Oota, uno dei programmatori principali del gioco. Diversamente da Satoshi, non sembrarono a disagio, solamente molto riservati. Spiegarono che non era possibile usare qualcosa come un gioco per causare quelle morti, e arrivarono al punto di dire che non tutti i bambini erano “affetti”, buttando giù l’ipotesi di strane coincidenze o isteria di massa. Sembrava che lui stesse nascondendo qualcosa, ma non voleva darlo a vedere. Finalmente, lui disse qualcosa di interessante. Takenori aveva sentito una voce riguardante la musica di Lavandonia, una delle località del gioco, la quale aveva fatto impazzire alcuni bambini. Era solo una voce, e non aveva basi reali, ma era ancora qualcosa da analizzare. Indirizzò i detective da Junichi Masuda, il compositore della serie. Anche Masuda aveva sentito quelle voce, ma disse che non c’erano prove che la musica ne era la causa. Arrivò anche al punto di suonare la canzone identica a quella del gioco e non ebbe effetto su nessuno, né i detective né Masuda, percepirono qualcosa di differente o strano. Anche se avevano ancora dei sospetti su Masuda e la canzone di Lavandonia, sembrava che avessero raggiunto un altro vicolo cieco. Tornando alle cartucce che avevano sequestrato dalle case dei bambini, decisero di dare un’occhiata più diretta ai giochi. Sapevano che i giochi davano ai bambini gli effetti malati, quindi fecero estrema attenzione. Infilando la cartuccia e accendendo il gioco, lo schermo sembrò avviarsi. La schermata del titolo apparve, così come l’opzione di continuare la partita o cominciarne una nuova. Quando decisero di continuare il gioco, apparve lo stato del Pokémon. Videro il nome del bambino che aveva giocato, di solito Rosso o un altro nome semplice. Comunque, la cosa interessante era il tempo di gioco e il numero di Pokémon posseduti. In ogni gioco, il tempo scorreva molto lentamente, e ognuno di loro aveva un singolo Pokémon nell’inventario. Capirono che non poteva essere la musica di Lavandonia ad aver fatto ammalare i bambini, perché era impossibile raggiungere quella parte del gioco in così poco tempo e con un solo Pokémon. Questo li portò alla conclusione che qualcos’altro accaduto prima nel gioco doveva essere la causa. Se non era la musica, o la schermata del titolo, doveva esserci qualcosa all’interno dei primi minuti di gioco. Non avevano altra scelta se non spegnere il gioco e tornare dai programmatori. Chiedendo la lista di tutti i programmatori a Takenori, trovarono, sorprendentemente, che uno dei programmatori si era suicidato dopo poco tempo che il gioco era stato rilasciato. Il suo nome era Chiro Miura, un programmatore molto oscuro che aveva fatto veramente poco per il gioco. Anche molto interessante, aveva chiesto che il suo nome non comparisse nei crediti del gioco, e così era stato. Esaminando le prove trovate nell’appartamento di Chiro, trovarono molti appunti scritti in grassetto. Molti erano fatti a pezzi o cancellati, rendendone difficile la lettura. Le sole poche parole che riuscirono a capire furono ‘Non entrare’, ‘fare attenzione’ e ‘COME FOLLOW ME (SEGUITEMI)’ in grassetto. I detective non erano sicuri di quello che significava, ma sapevano di avere una connessione. Dopo ulteriori ricerche, scoprirono che Chiro era un buon amico con uno dei disegnatori della mappa, Kohji Nisino, e questa era probabilmente la ragione per cui aveva una parte nella creazione del gioco. Kohji Nisino, dal rilascio del gioco, si era chiuso nel suo appartamento, lasciando a malapena l’oscurità per prendere qualcosa di cui aveva bisogno. Aveva detto ai suoi amici e ai familiari che era in lutto per il suo amico morto Chiro, ma loro non ci avevano creduto, dato che Nisino si era chiuso lì dentro da quando il gioco era stato messo in commercio, qualche giorno prima che Chiro si suicidasse. Fu difficile, ma le autorità persuasero Nisino a sedersi e parlare con loro. Sembrava che non dormisse da giorni, delle occhiaie nere circondavano i suoi occhi. Puzzava, aveva le unghie sporche di nero e i suoi capelli erano unti, attaccati al collo e alla fronte. Parlava con balbettii e mormorii, ma alla fine aveva qualcosa da dire. Quando gli chiesero se sapeva qualcosa a proposito dei bambini che erano morti dopo l’esposizione al gioco e se tutto ciò aveva dei collegamenti con il gioco, lui rispose loro scegliendo le parole con cura, pensando molto prima di rispondere. Disse loro che il suo amico Chiro aveva un’idea interessante per il giorno, qualcosa che voleva provare da quando aveva sentito che il progetto era iniziato. Nisino conosceva personalmente Takenori, il direttore e il programmatore principale, da tanto tempo, così poteva facilmente inserire un programmatore mediocre nel progetto con una piccola persuasione. Sembrava che Chiro avesse convinto Nisino di farlo entrare nel progetto e aveva funzionato. I detective sapevano che c’era qualcosa dietro. Questo oscuro e sconosciuto programmatore, Chiro, doveva avere qualcosa a che fare con quel caso, qualcosa… loro chiesero qual’era l’idea di Chiro, perché voleva così ardentemente entrare a far parte di quel gioco per bambini. Nisino disse loro che Chiro non ne aveva mai parlato molto, solo alcuni dettagli ogni tanto. Voleva inserire un Pokémon speciale nel gioco, uno completamente differente dagli altri. Sarebbe servito come extra, una sorta di brivido fuori dal gioco per ogni giocatore. Non era, comunque, Missing No. Non poteva essere. Con il tempo di gioco registrato nelle cartucce, era impossibile per i bambini avere avuto il tempo di incontrare quel Pokémon. Nisino, durante tutta la conversazione, sembrava abbattersi sempre di più con ogni domanda. I detective lo incoraggiarono molto, cercando nella sua mente ogni frammento di conoscenza che aveva quest’uomo aveva sul gioco e su Chiro… e sulle intenzioni di Chiro… Fu quando chiesero degli appunti trovati a casa di Chiro che sbottò. Da sotto il divano su cui era seduto Nisino tirò fuori una pistola, puntandola dritta al poliziotto che stava qualche passo vicino a lui. Poi, velocemente, se la puntò al viso. ‘Non seguitemi…’ mormorò Nisino mentre si infilava la pistola in bocca e premeva il grilletto. È stato troppo veloce per permettere ai poliziotti di reagire. Era fatta. Nisino si era ucciso, ripetendo leggermente differenti le parole che erano scritte sugli appunti di Chiro… Sembrava che alla fine tutti i creatori fossero morti. Il team che aveva creato il gioco si stava dividendo, divenendo sempre più difficile da trovare. Era come se stessero nascondendo un segreto. Quando la polizia riuscì finalmente a parlare con tutti quelli che ebbero una parte nello sviluppo del gioco, anche gli oscuri designer dei personaggi e dei mostri, sembrò che essi non avevano nulla di interessante da dire. Molti di loro non conoscevano nemmeno Chiro, e i pochi che lo conoscevano lo avevano visto una o due volte lavorare sul gioco, per giunta da solo. Nonostante tutto ciò, l'unica cosa certa era che Chiro era sicuramente colui che aveva lavorato sulle parti iniziali del gioco. Passarono un paio di mesi prima che i suicidi e la frequenza delle morti iniziassero a calare. Sembrava che il gioco non stava più mietendo vittime tra i bambini. Il ritiro del gioco dai negozi che era stato pianificato fu cancellato, visto che sembrava che il gioco non fosse più dannoso per nessun bambino. Iniziarono a pensare che forse Takenori aveva ragione e che erano solo una strana serie di coincidenze o isteria di massa...Finche non ricevettero la lettera. Fu data ad uno dei detective,giusto fuori dalla centrale di polizia. E'stata una donna a consegnargli la lettera,che sembrava molto fragile, magra e malata. Gli diede la lettera velocemente, dicendogli che c'era qualcosa che doveva vedere, e senza aspettare una risposta o una parola, sparì nella folla. Il detective la portò in ufficio,e,convocando gli altri,la tirò fuori e la lesse ad alta voce. Era una lettera scritta da Chiro, ma non era quella trovata nel suo appartamento. Loro avevano cercato a fondo nella sua casa,quindi da dovunque fosse venuta quella lettera, non era stata tenuta in casa di Chiro. Era scritto di dover essere indirizzata a Nisino. Iniziò abbastanza formalmente, un "ciao, come stai?", saluti alla famiglia e cose così. Dopo una o due di righe come questa, i detective raggiunsero una parte in cui era richiesto a Nisino di farlo entrare nel Team del gioco del gioco, per dargli una posizione di programmatone nei giochi di Pokemon Rosso e Verde. Più si andava avanti nella lettura, e più dalla scrittura sembrava trasparire il nervosismo di chi l'aveva composta. Parlava di una grande idea che aveva, un modo di programmare qualcosa mai visto in nessun gioco prima di allora. Diceva che avrebbe rivoluzionato non solo l'industria dei videogiochi, ma tutto. Continuava dicendo che era una procedura davvero semplice per sviluppare questa idea nel gioco. Non doveva nemmeno aggiungere nessun programma esterno, ma poteva usare quello che già era presente nel gioco. Questo avrebbe reso impossibile da notare una qualsiasi programmazione oscura del gioco. Era un'idea perfetta per nascondere qualsiasi cosa fosse. La lettera finì senza un saluto a Nisino o alla sua famiglia, nessun "Aspetto la tua risposta" o "Grazie". Nulla del genere. C'era solo il suo nome, calcato sulla superficie del foglio che stava per rompersi. C'era solo il suo nome. "Chiro Miura" Quello era il punto di svolta per i detective. Non avevano più sospetti riguardo il caso. Chiro aveva programmato qualcosa nelle parti iniziali del gioco, qualcosa in grado di far impazzire le persone. Con questo ulteriore successo, scoprirono che i team per la programmazione lavoravano in coppie, cosa che faceva anche Chiro. Lui lavorò con un altro programmatore, Sousuke Tamada. Se qualcuno sapeva qualcosa riguardo al segreto del gioco, sarebbe stato Sousuke. Questa fu la loro ultima speranza per svelare il mistero una volta per tutte Scoprirono che Sousuke aveva contribuito molto alla programmazione del gioco, e sembrava essere un comunque bravo ragazzo e lavoratore. Ottennero facilmente il permesso di entrare in casa sua, un posto accogliente, ed entrarono nel salotto, nel quale si sedettero. Sousuke era in piedi accanto alla finestra del secondo piano, guardando verso la strada affollata. Stava leggermente sorridendo. Non c'è nessuna diretta testimonianza riguardo agli eventi che seguirono. L'unica prova della conversazione che è rimasta fu trovata in un registratore poggiato sul tavolo davanti ai due detective. Il dialogo che segue è la registrazione dei fatti: "Sousuke Tamada, quale compito avevi nei giochi Pokemon Rosso e Verde?" chiese il primo detective. "Ero un programmatore" La sua voce era chiara, amichevole, anche troppo amichevole. "Questo è tutto" "E' vero che i programmatori che lavoravano al gioco lavoravano in coppie?" chiese ancora il detective. Si poté udire un suono di piedi che si muovevano leggermente sul pavimento. "Si" disse Sousuke dopo un attimo di silenzio. "E il nome del tuo partner era--" Il detective fu velocemente interrotto dalla lugubre voce di Sousuke. "Chiro Miura...era quello il suo nome. Chiro Miura." Ancora silenzio. Sembrava che i detective fossero un po' a disagio con quell'uomo. "Potresti dirci se Miura si sia mai comportato stranamente? Qualche comportamento particolare che hai notato lavorando con lui?" "Non lo conosco così bene, in realtà. Non ci incontravamo frequentemente, solo le volte in cui ci scambiavamo i dati, o quando l'intero gruppo era chiamato per un'assemblea...Quelle sono le sole volte in cui io lo abbia mai visto. Si comportava normalmente, per quanto io possa dire. Era di piccola stazza, e penso che ciò gli abbia creato dei complessi. Era disposto a fare moltissimo lavoro per guadagnare un po’ di visibilità, questo è ciò che so di lui. Io credo..." Gli rispose Sousuke. Silenzio."Si?" chiese il detective, provando a farlo continuare. "Cosa pensi?" "Penso che fosse un uomo davvero debole. Penso che volesse provare a se stesso di non esserlo...e che volesse essere ricordato per qualcosa di speciale, qualcosa che avrebbe fatto dimenticare alla gente la sua debolezza e far invece prestare attenzione all'incredibile mente che risiedeva nel suo corpo..sfortunatamente per lui, in ogni caso..heheh..non era abbastanza forte per sostenere quell'intento." "Perchè hai detto questo?" chiese il secondo detective. "Beh, è la semplice verità" rispose velocemente Sousuke. Si poteva sentire il rumore dei suoi passi attraverso il pavimento piastrellato. "Non era nulla di speciale, anche se voleva crederci. Non puoi diventare grande, nemmeno se ci credi. E' impossibile...in qualche modo, credo che Chiro lo sapesse, da qualche parte dentro di lui, lo sapeva" I detective erano di nuovo zitti, non sapendo su cosa dirigere la conversazione. Dopo un attimo, continuarono. " Potresti dirci qual'era il compito di Chiro? Su cosa lavorasse di preciso?" Sousuke rispose più velocemente di prima. "Nulla...intendo, nulla di importante. Lavorava su qualche piccola parte dell'inizio del gioco"Una pausa, poi un'altra piccola informazione. " Precisamente quella di Oak. Lavorava su alcune parti di Oak...quando è visto all'inizio, capite.." "Qualcos'altro?" insistettero i detective. Potevano sentirlo dalla voce di Sousuke. Lui sapeva qualcosa. " Noi sappiamo che tu sei a conoscenza dei bambini e delle morti. Sappiamo che è stato Chiro. Sappiamo che lui ha installato qualcosa nel gioco" "Che cosa state insinuando?" chiese Sousuke. Sembrava come se cercasse di trattenere la sua voce. "Intendiamo dire che visto che tu sei il eri il suo partner, se ci stai nascondendo qualcosa, allora potresti essere anche tu responsabile per le morti di quei bambini come lo è Chiro!" "Non potete provare nulla!" gridò Sousuke. "Dicci cosa ha fatto Chiro al gioco!" gli chiesero ancora gi detective. "CIO' CHE GLI HO DETTO DI FARE" Silenzio. Completo silenzio. 'Lo volete sapere, eh?' chiese finalmente Sousuke, rompendo il lugubre silenzio, ma rimpiazzandolo con la sua voce.:"Volete sapere cos'è questa storia? Chiro era un idiota. Avrebbe fatto qualsiasi cosa per un po’ di attenzione. Non era capace di programmare un bel niente. L'unica cosa che sapeva fare, in ogni caso, era essere manipolato. Gli potevi dire cosa fare, e lui l'avrebbe fatto. Non avrebbe nemmeno domandato riguardo ciò, l'avrebbe fatto. Solo per sentirsi dire "Grazie" quando tu ricevevi il prodotto finito, quelle erano le sue ragioni. Era tutto ciò che lui voleva" Si poterono udire due scatti venire dalla pistola del detective "Potevo controllarlo senza problemi. Lui era molto simile a Takenori...Ovviamente nessuno di voi lo sa, ma io ero chi aveva formulato l'idea del gioco, l'idea dell'intera operazione. Ho semplicemente detto al mio compagno cosa fare, e lui mi ha ascoltato senza dubbi. Lui non sa nulla, proprio come Chiro" Si sentì il suono di una finestra aprirsi, seguito dai detective "Non ti muovere o spariamo!" "Fatemi parlare riguardo ad un meccanismo nel gioco," continuò Sousuke. La sua voce era più affrettata, ma manteneva ancora una certa scaltrezza. "Consideratelo come un indizio, ok? Se passate nell'erba un Pokemon apparirà, e voi avrete l'opportunità di combatterlo. E' in ogni caso una parte necessaria del gioco, capite?" "Allontanati dalla finestra! Non te lo ripeteremo di nuovo" "All'inizio del gioco devi camminare nell'erba prima che Oak appaia e tu riceva il tuo primo Pokemon, mi capite?In circostanze normali, era programmato per non far apparire nessun Pokemon anche se si fosse stati nell'erba...Io l'ho modificato. Ho manipolato quel Chiro, gli ho detto cosa mettere nel programma, gli ho dato tutte le istruzioni su come farlo e lui l'ha fatto senza problemi. E' raro, ma può capitare..Facendo un passo in quell'erba, uno potrebbe apparire..." "Sousuke, noi non vogliamo sparare!" "Spararmi?" chiese Sousuke, ridendo nel contempo. "Sparare A ME? Siete ottusi come lo era Chiro!Appena scoprì la verità,voleva farla finita!Era sua la colpa dopotutto!Si è sparato per quello!Se siete così determinati a finire quel vostro caso, se lo volete sapere, giocate a quel dannato gioco! Girate la ruota, e chi lo sa? Forse comprenderete il segreto da soli!" Si udì uno sparo, forte abbastanza da distorcere l'audio. Urla,si poteva udire un mormorio. Il tavolo su cui c'era il registratore si distrusse. Si sentirono distorsioni sconvolgenti. Silenzio. Poi risate. Sousuke stava ridendo,si udirono delle parole."Come follow me...Come follow me..." E poi nulla Il registratore continuò a registrare finché non finì la pellicola. Non c'era più nulla sopra. La polizia arrivò velocemente sulla scena, e per il loro orrore scoprirono Sousuke e i due detective morti. Erano stati tutti uccisi, ma non dopo aver combattuto. I detective erano stati sparati più volte, almeno dieci a testa, prima di morire venendo sparati in mezzo agli occhi. Sousuke era chiaramente morto per i due spari al suo petto, giusto attraverso il cuore. Questo gioco stava causando un massacro. Erano morti almeno un centinaio di bambini. Nisino, morto. Chiro, il giocattolino manipolato, morto. I due detective, morti. Ed ora, anche il creatore, la causa di questa atrocità, Sousuke, è morto. Questo gioco stava andando molto oltre il suo scopo originario. Stava uccidendo chiunque fosse stato coinvolto. Il capo detective decise di archiviare il caso. L'uomo che commise il crimine era morto, quindi non c'era più nessuna ragione per continuare il caso. Tutte le prove,gli appunti,le lettere, furono chiusi a chiave, tenuti nell'oscurità da dove provenivano. C'erano discorsi riguardanti l'intero progetto, piccole conversazioni di ora e di allora, ma durante gli anni hanno iniziato a scomparire. Alla fine, il caso era solo un ricordo nelle menti di chi lo hanno sperimentato in prima persona. Erano passati dieci anni. Era il 27 Febbraio del 2006. Il capo detective, l'uomo che chiuse a chiave le prove dieci anni prima, si ricordò dell'orribile fatto. Anche se non era più nelle forze dell'ordine, aveva ancora accesso ai file ed è stato aiutato quando poteva. Il ricordarsi dell'evento gli fece pensare al passato, gli fece aprire il contenitore sigillato che conteneva tutte le prove Iniziò a leggere tutte le lettere e gli appunti. Si ricordò della donna che gli apparve sul ciglio della strada un giorno e che gli diede una lettera che cambiò completamente il corso delle indagini. Si chiese chi lei fosse, e da dove fosse venuta. Forse era la madre di Chiro...o magari quella di Sousuke. Era troppo tardi per continuare tutto ciò. Troppo tardi... Mentre sigillava di nuovo il contenitore, ne vide un secondo giusto dietro il primo. Tirandolo fuori, lesse cosa c'era scritto sopra. "Prova#2104A"La aprì, e ci guardò dentro. A riempirlo c'erano esattamente 104 cartucce di Pokemon Rosso e Verde, tutte in perfette condizioni,non toccate da quando le controllarono per l'ultima volta dieci anni fa. Ne tirò fuori una, Pokemon Rosso. Non ne vedeva una da molto tempo. Non sapeva cosa avrebbe pensato dopo, ma raggiunse la sua scrivania e tirò fuori un vecchio Gameboy. Lo ricevette molto tempo addietro, ma funzionava ancora. Era di suo figlio, ma lui era morto qualche anno prima. Se n'era andata anche sua moglie. Mise la cartuccia nel inserto del Gameboy e accese la consolle. La schermata del titolo. Poi l'opzione di continuare o iniziare un nuovo gioco."Tanaka". Quello era il nome del bambino che ci aveva giocato per primo. Era morto, probabilmente, insieme a tutti gli altri. Premette Nuovo Gioco, ed iniziò un novo gioco. Era tutto normale,nella media. Andò in giro, parlò con sua madre, andò fuori. Ed iniziò a camminare verso l'erba. Poteva ancora sentire le parole di Sousuke risuonare nella sua testa. Anche se lui non era lì, anche se lui non aveva mai visto quell'uomo in tutta la sua vita, poteva ancora vederlo, sentirlo. "Come follow me" Si avvicinava sempre di più, mancavano solo uno o due passi. "Girate la ruota, e chi lo sa? Magari comprenderete il segreto da soli! " Entrò nell'erba. Lo schermo non fece niente all'inizio. Niente di niente. Stava semplicemente lì, come il detective, completamente paralizzato, come sei il tempo si fosse fermato solo per loro. Lo schermo diventò nero. E poi si riaccese. Gli occhi stanchi del capo detective si spalancarono. Non poteva credere a ciò che aveva di fronte. "Come follow me, come follow me, come follow me. Mi manchi papà, mi manchi mio amore, mi manchi così tanto" Uscirono lacrime dai suoi occhi, scendendo lungo le sue guance. Pagine e pagine di testo apparivano e lui premeva spasmodicamente il pulsante A per scorrerle. Erano sua moglie e il suo bambino. Gli stavano parlando, chiamando, piangendo con lui. Lo volevano vedere, lo amavano, lui li amava. "Vi amo anche io,"mormorò l'uomo con una voce rauca. "Come follow me. Vogliamo vederti, abbracciarti, e rimanere con te per sempre e per sempre e per sempre!" "E PER SEMPRE E PER SEMPRE..." "Non starci lontano. Ci puoi vedere anche tu...Ci manchi..Come follow me. Ti amiam--" Uno schermo nero. Gli occhi del detective si spalancarono, e rimase a bocca aperta. Lo schermo si riaccese, e Oak lo conduceva fuori dall'erba "Come follow me," disse Oak. "NO!" gridò l'uomo,facendo cadere il gioco sul pavimento. Subito si butto in avanti, prendendolo, e riportando lo schermo verso la sua faccia. "Riportali indietro, riportameli indietro!!"Il gioco continuò come suo solito, senza badare al detective. "Mia moglie, il mio bambino, ascoltami! Riportameli indietro, ti ho detto!" Voci...udì delle voci, centinaia di voci. Si girò, guardando dietro di se, e dietro di lui nella sua piccola stanza c'erano dei bambini, molti bambini. Alcuni non avevano gli occhi, altri avevano anelli attorno alla loro gola, alcuni erano ustionati su tutto il corpo. Stavano urlando, protendendosi verso di lui. "Riportatemi mia madre, riportatemi mio padre, riportatemi il mio animaletto!" urlavano tutti,provando a raggiungere il gioco, le loro bocche spalancate dall'orrore e dal dolore. "Non voglio che se ne vadano via, riportatemeli, riportatemeli!" "No!" gridò il detective. "E' mio! C'è la mia famiglia dentro, non toccatelo!" L'orrore attraversava tutta la sua faccia. "Come follow me..." disse una voce. Il capo detective guardò in quella direzione, in un angolo della sua stanza, accanto ad una vecchia scrivania, c'era Sousuke.Stava nell'angolo, alto, pettinato, pulito. C'era un sorriso sul suo volto, che si allargava attraverso i suoi lineamenti. "Come follow me..." Il capo detective saltò in piedi, arretrando, provando ad allontanare i bambini che si dirigevano verso di lui, cercando di afferrare il gioco tenuto stretto con entrambe le sue mani. "Che sta succedendo qui!? Che sta succedendo!? Dov'è la mia famiglia!?" Sousuke sorrise gentilmente. "Te lo mostrerò. Ti aiuterò a scappare da loro, capisci? Come follow me" Sousuke si chinò, e aprì un cassetto della vecchia scrivania. Il capo detective,dimenandosi tra folla dei bambini, provando ad uscirne, vi guardò dentro. Collocato lì, coperto dalla polvere, c'era la sua vecchia pistola di quando era nelle forze dell'ordine. Non l'aveva usata per tanti anni, e l'aveva messa via,non volendo ricordare le cose che dovette fare con quella pistola. Ma ora non la vedeva come qualcosa che aveva causato dolore o aveva ucciso. Brillava, era illuminata. Era qualcosa che poteva liberarlo. "Come follow me," disse Sousuke, prendendo la pistola e mettendola nelle mani del capo detective. Egli mise le mani in modo da impugnare la pistola, poi se la portò alle tempie. "Devi solo premere il grilletto. Questo è tutto" Il capo detective si voltò. I bambini lo stavano assalendo, afferrando le sue gambe e tirandolo. Stavano per afferrare il gioco. L'uomo si girò verso Sousuke, e sorrise. "La mia famiglia...ti seguirò."Premette il grilletto. Bang. Pezzi di cervello e sangue macchiarono il muro e lui cadde a terra, morto. Passò qualche giorno prima che il corpo venisse scoperto. Era steso sul pavimento, con sangue dappertutto. In una mano teneva una pistola scarica, e nell'altra c'era un classico Gameboy con Pokemon Rosso nell'inserto. La batteria era inutilizzabile da tempo, e rimaneva solo un vuoto schermo nero. Questo fu l'ultimo omicidio che le rimanenti autorità avrebbero permesso. L'ultimo detective che aveva mai fatto parte in questo caso portò via personalmente tutte le 104 cartucce, e le bruciò tutte, assicurandosi che nemmeno una sopravvivesse. Non avrebbero più causato problemi. Tuttavia, questa non è la fine della storia. Si dice che il codice sia sopravvissuto, ed addirittura passato ad altre versioni del gioco. Se hai un vecchio gioco dei Pokemon, puoi inserire la cartuccia nell'inserto del classico Gameboy, accenderlo, e girare la ruota, chi lo sa? Magari potresti comprendere il segreto da solo. Niente da dire. Come ho già scritto prima, la lessi tempo fa, e mi ha fatto percorrere diversi brividi lungo la schiena. Più andavo avanti a leggere, più ero curiosa di leggerla, scoprire cosa era successo a quei bambini. Eppure, oltre ad essere bella e paurosa, trovo che sia piuttosto...triste. Infine! Vi posto la seconda Pasta che avevo trovato per puro caso, cercando delle informazioni su Hypno su Internet e su Youtube. [Mostra] Spoiler: testo nascosto Ora, in primo luogo vorrei iniziare col dire che amo Pokémon e ci gioco ancora quando non sono troppo occupato. Sono anche un seguace di storie CreppyPasta, per lo più quando si occupano di giochi. Soprattutto, di Pokémon.
Un giorno, mentre tornavo da lavoro, ho iniziato a cercare alcune delle storie raccapricciante CreppyPasta sui Pokémon. Un video particolare ha attirato la mia attenzione, ed essendo molto curioso, ho cliccato sul link ed impostare il mio volume. Il video ha iniziato un po' lento, grazie alla lunga introduzione. Poi, la canzone è iniziata. Ho subito chiuso la finestra del mio computer e lasciato la stanza. La canzone mi ha terrorizzato e mi ha fatto sentire come se qualcuno mi stesse guardando. Qualcuno vicino. Qualcuno che non era umano. Il titolo della canzone come se fosse scritta sul mio braccio. Hypno's Lullaby si chiamava. Non era il testo che mi ha spaventato all'inizio, ma la canzone in background. La canzone della città dove tutti si spengono il volume quando entrano. La città di Lavandonia. Dopo aver rifiutato per giorni di rigiocare ai Pokémon, ho cominciato a dimenticare il suono della canzone in città - e ho persino dimenticato l'Hypno's Lullaby. Infine, ho acceso il mio gioco Pokémon e ricominciò a suonare. Dopo ore di gioco, ho deciso di andare a riposarmi e di spegnere il gioco. Quella notte, ho scoperto di non riuscire a dormire. Sconvolto di non riuscivo a dormire, ho pensato che se avessi chiuso gli occhi e contato 100-1 - mi sarei addormentato. Quando, in uno stato di allarme, sono stato svegliato da una canzone. Una canzone dal suono terrificante. Provenendo dalla stanza dopo la mia. Il computer in camera. In un primo momento, ho pensato che fosse la mia immaginazione. Quando il mio polso ha cominciato ad accelerare il battito, ho deciso di andare nella stanza computer. Ho gridato, ma non c'era nessun rumore, mentre guardavo la stanza. Tutti attorno a me erano bambini con gli occhi senza vita, anche se tutto sembrava fissare qualcuno nel mezzo della stanza. Un Hypno con un sorriso squilibrato e occhi grandi. Ha iniziato a cantare, come i bambini cominciarono a cantare con lui. Si avvicinò a me e ad ogni passo, la canzone aumentate in volume. Poi, con un urlo piuttosto forte, mi sono trovato sul mio letto. Sospirai e misi la mia mano verso il basso, in cima alla mia qualcosa di freddo. Ho guardato in basso per vedere il mio gioco acceso. Sullo schermo, si vedeva il mio personaggio nella città di Lavandonia. La musica continuava. Ho pensato che questo era il motivo per cui ho l'incubo ... quando improvvisamente, molto vagamente sentivo "Venite bambini, venite con me ... sicuri e felici, sarete". <iframe width="420" height="315" src="http://www.youtube.com/embed/ywgrlwoIknU" frameborder="0" allowfullscreen></iframe>
"Come little children, come with me Safe and happy, you will be Away from you’re homes, now let us run With Hypno, you’ll have so much fun Oh, little children, please don’t cry Hypno wouldn’t hurt a fly Be free, be free, be free, to play Come down in my cave with me to stay Oh little children, please don’t squirm Those ropes, I know, will hold you firm Hypno tells you this is true But sadly, Hypno lied to you Oh little children, you musn’t leave Your families for you will grieve Their minds will unravel at the seams Allowing me to haunt their dreams But surely, all of you must know That it is time for you to go Oh little children, you weren’t clever Now you shall stay with me forever" Venite bambini, venite con me ... sicuri e felici, sarete State lontani da casa, ora corriamo Con Hypno, avrete così tanto divertimento Oh, figlioli, vi prego di non piangere Hypno non farebbe male a una mosca Essere liberi, essere liberi, essere liberi, di giocare Scendete nella mia grotta con me per rimanere Oh, figlioli, per favore non contorcetevi Quelle corde, lo so, vi tiene fermi Hypno ti dice che tutto questo è vero Ma purtroppo, Hypno ha mentito Oh, figlioli, non dovevate lasciare Le vostre famiglie saranno afflitti per voi Le loro menti si mostrano le cuciture Permettendomi di perseguitare i loro sogni Ma sicuramente, tutti voi dovete sapere Che è tempo per voi di andare Oh, figlioli, non eravate intelligenti Ora si deve stare con me per sempre" Quando ho ascoltato l'inizio della canzone, mi è preso un colpo. Anche la risata finale mi ha spaventata, se devo essere sincera. E'... inquietante. Dopo che l'ho letta, ho acceso il mio Nintendo DS, e ho immediatamente depositato il mio Hypno dalla squadra al box, tanto mi aveva colpita. Be', anche questo numero termina qui! Enjoy ~ |
Chiudi questo articolo |