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Eli in fiera: incontro con.. -02- postato da eli (20:28 26/11/16) |
~ link diretto a questo articolo 29 Novembre 2016Lucca Comics & Games KAORU MORI
Kaoru Mori è stato uno dei personaggi più attesi del mondo orientale per questa edizione di Lucca C&G. In pochissimi hanno avuto il privilegio di incontrarla, 60 per giorno, e solo dopo aver superato prove DURISSIME: 1 - arrivare la mattina circa mezz’ora prima l’apertura dei padiglioni; 2 - correre per arrivare velocemente al Padiglione Napoleone, dove era lo stand J-Pop, casa editrice che ha portato la sensei in Italia; 3 - superare Bolt nei 100 metri (se non avevi la fortuna di essere all’entrata lì davanti) per raggiungere lo stand all’apertura delle porte ed essere tra i primi 30; 4 - cercare di non imprecare perchè la persona davanti a te vuole prendere 5 tagliandi escludendoti quindi dai 30 giornalieri; 5 - tornare nel pomeriggio ed attendere 4 ore che arrivi il tuo turno (in realtà dipende da come si organizza la casa editrice e dalla fortuna che hai). Ma prima di addentrarci nei meandri delle 5 fatiche di Eli (e frankie, coinvolto) diamo un veloce sguardo all’autrice e alle sue opere. Kaoru Mori è una mangaka specializzata nel genere seinen storico. Ha cominciato ad affermarsi con Emma, sua prima opera che le ha da subito fruttato un enorme rispetto per il tratto morbido, i disegni molto dettagliati in cui si nota una ricerca di fonti e documentazioni non indifferente, occhi grandi ed espressivi. Quando parliamo di Emma ci riferiamo alla vita di una domestica nell’Inghilterra dell’età vittoriana, riportata fedelmente attraverso 7+3 volumi grazie ad anni di studio sui costumi e la cultura dell’epoca. Già da qui possiamo scoprire due particolarità della sensei. Prima di tutto la sua passione sfrenata per le maid e le domestiche in generale, soprattutto se portano gli occhiali. Come spiega in una raccolta di suoi racconti brevi e studi, Kaoru Mori Collection: Anything & Something, il suo amore per le maid è incondizionato e adora disegnarle in tutte le posizioni e espressioni possibili. Cosa che ha sperimentato anche con Shirley. Questa è la sua seconda opera, sviluppata durante la creazione e pubblicazione di Emma, che vede come protagonista una quattordicenne che si ritrova a lavorare come domestica. La storia è stata raccolta in un unico volume (2 in Giappone) e pubblicata proprio per il Lucca Comics da J-Pop in due versioni. In realtà il manga in questione non segue un vero e proprio filo conduttore, ma sono perlopiù episodi separati che l’autrice stessa ha ammesso di aver scritto solo per divertirsi a disegnare Shirley in determinate situazioni (ad esempio che si fa male ad un ginocchio o rompe qualcosa o gioca con una bambola) con il suo vestito da domestica. Sopra avevo parlato di due caratteristiche dell’autrice. La seconda è il suo impegno nel riportare fedelmente abiti, luoghi, stili di vita delle epoche e dei posti che descrive. La stessa Kaoru Mori ha ammesso che a volte per inserire più dettagli e rendere il tutto più realistico aumenta in modo esponenziale il numero di vignette: per una scena in cui ne basterebbero 2 ne disegna 7. Ma vuole rendere ad ogni costo il racconto più realistico possibile, senza però farlo diventare un documentario, cosa non semplice. E per farlo la documentazione è importante, certo, ma non solo. Ad esempio per Emma oltre ad essersi preoccupata di leggere tantissimi libri sia di autori dell’epoca sia di storici che ne descrivono i costumi, ha anche fatto diversi viaggi in Inghilterra. Anche nella conferenza ha precisato che nelle sue opere non è importante il fatto che le protagoniste sia donne e la loro forza, non è quello il suo intento, non è fondamentale. A lei interessa narrare la storia. Voleva descrivere la storia dei camerieri dell’epoca vittoriana e si trattava quasi sempre di donne, per cui è venuto da sè che la protagonista fosse donna. Lo stesso vale per I giorni della sposa, dove sia donne che uomini sono forti e indipendenti. Soltanto che Amira di prestava più di Karluk ad avere un racconto intorno a sè. E’ soprattutto in quest’ultima opera, comunque, che si nota la maggiore dedizione al dettaglio e a riportare fedelmente la realtà. Si può dire che è grazie a questa se ha raggiunto più notorietà in Italia e se è stata invitata alla manifestazione. Con questo manga ci spostiamo dall’Inghilterra all’Asia Centrale, lungo la via della seta, per conoscere Amira (la protagonista) e il suo giovane marito Karluk. Devo ammettere che solo da qualche settimana ho cominciato a leggerlo, ma vi posso assicurare che si viene totalmente catturati dall’atmosfera, dai luoghi, dagli abiti, gli arazzi e tutto quanto possa ricordare quella cultura. Anche se in bianco e nero, tutti i tessuti sembrano illuminare le pagine con i propri colori. La sensei qui è riuscita a trasmettere fedelmente tutto ciò che ha provato nel suo primo viaggio in Asia, magari tornando leggermente indietro nel tempo. Tuttavia forse a causa di questa eccessiva cura dei dettagli si perdono un po’ i personaggi e, a mio avviso, rispetto ad Emma e Shirley è più difficile affezionarsi a qualcuno, Amira inclusa. Per adesso la serie conta 8 volumi. Kaoru Mori ha comunque annunciato che al 9 si fermerà per un anno, in cui tornerà in Asia a documentarsi, per poi ripartire e terminare con il 14. Ma passiamo adesso alla parte più importante: l’incontro! Vi ho già elencato le prove da affrontare per riuscire in questa impresa e non starò a dilungarmi ulteriormente se non per mostrarvi un gesto molto carino che un ragazzo dello stand ha avuto nei confronti di noi fan. Passate le 4 ore di attesa ed essendo rimasti una decina, per premiarci della nostra perseveranza e in qualche modo per scusarsi di certi inconvenienti avvenuti con i tagliandi, ci ha regalato dei bellissimi gadget de I giorni della sposa che altrimenti erano distribuiti allo stand in base alla spesa fatta: un blocco piccolo con i fogli bianchi e una maglietta. Detto ciò, purtroppo non posso mostrarvi foto come ho fatto nello scorso articolo per Bertolucci dato che era assolutamente vietato farne. E non soltanto agli incontri dei fan, ma anche alla conferenza che ha tenuto, dove sono state oscurate le telecamere e fatti mettere telefoni e macchine fotografiche in sacchetti di plastica che poi venivano chiusi. Parlando delle sue sessioni di autografi, la Mori era praticamente rinchiusa in una mini stanza di cartone (aperta sopra), quindi fino a che non arrivava il tuo turno non potevi vederla. Infatti anche ad inizio articolo non ho messo il solito primo piano dell’autore, ma una caricatura che lei stessa utilizza nelle ultime pagine dei volumi per fare commenti. Però posso raccontarvi cosa mi ha detto in quei pochi minuti di sketch. A tutti ha fatto un disegno, questo è uno dei motivi per cui ci siamo stati 4 ore, ma devo ammettere che alla Mori non dispiace molto chiacchierare. Appena entrati nella stanzetta l’interprete vi chiedeva subito il vostro nome e la Mori cominciava a disegnare (faceva il personaggio della copertina del volume che portavi, a meno che non avessi richieste particolari). Mentre faceva scivolare il pennarello (non ho visto di preciso di cosa si trattava, scusate) sulla carta, non si poteva fare a meno di osservare la sua perfezione. Aveva un kimono blu veramente bello, indossato perfettamente e i capelli raccolti e fermati con delle bacchette decorate. Unghie curatissime, lunghe e dipinte di rosa, e trucco leggero, ma con delle guance arrossate che le davano un non so che di candido. Minuta, col viso un po’ rotondo e i capelli nerissimi, lasciava incantati. La domanda che mi frullava in testa da più tempo e che volevo farle riguardava Emma. In particolare mi chiedevo se, considerando i suoi studi per documentarsi e l’epoca in cui si svolge, per il titolo si era ispirata alla Emma di Jane Austen. Anche perchè, voi non potete saperlo ma fidatevi, ci sono anche altri personaggi nei manga della sensei che hanno nomi che sono importanti nelle opere dell’autrice inglese. Tuttavia sono stata smentita. E’ vero che aveva letto la Austen, ma soltanto Orgoglio e Pregiudizio. In seguito, quando le è stato fatto presente di Emma si è dedicata anche a questo romanzo e si è preoccupata non poco dell’omonimia, tanto che aveva pensato di cambiare nome alla sua protagonista per non dare l’illusione che si trattasse di una rivisitazione del libro a fumetti. Alla fine però quel nome ha vinto, le piaceva troppo! Sempre rimanendo su Emma volevo chiederle una cosa su una certa scena del manga... Immagine della scena [Mostra] Spoiler: testo nascosto Penso che chiunque abbia letto la serie si ricorderà delle palpitazioni provate in questa scena, del pathos, della gioia di vedere finalmente questo bacio.
Volevo semplicemente chiedere all’autrice quando ci aveva messo a realizzarla per dare questa intenzione, per imprimerla di questi sentimenti che sprigione. Detto in parole povere, l’idea era di domandarle come imprimere certe emozioni nelle scene di amore struggente. Ma sono stata bloccata prima di terminare la frase perchè la sensei si vergogna troppo a parlare delle scene d’amore che disegna e preferisce appunto non descriverle o darne giudizi. Il tutto abbastanza imbarazzata ovviamente. Una sua particolarità davvero dolce a mio avviso. Per smorzare un po’ i toni, grazie a frankie sappiamo che è appassionata anche di serie Tv e che, probabilmente, proverà a guardare anche Breaking Bad. Con questa piccola curiosità vi saluto, augurandomi che l’articolo non vi dispiaccia nonostante mi sia dilungata tanto. Tuttavia non potevo non farlo data la mia ammirazione per questa autrice. Vi prego di essere clementi nei commenti in proposito... E spero che qualcuno di voi sia rimasto incuriosito e si spinga a leggere qualcosa di Kaoru Mori o, se preferite, a vedere l’anime di Emma (è molto breve), l’unica sua opera animata per adesso. Grazie per il tempo che mi avete dedicato. Al prossimo numero! |
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Eli in fiera: incontro con.. -01- postato da eli (22:41 19/11/16) |
~ link diretto a questo articolo Salve a tutti.So che è passato ormai diverso tempo dal Lucca Comics, ma ci tenevo particolarmente ad aprire questa rubrica. L’idea è quella di dare un po’ di importanza alla Town, riportando qui incontri con autori, personaggi famosi nel mondo del gaming o anche youtuber di spicco. O magari per semplici interviste varie con partecipanti alle fiere. Sì, avete letto bene: “lE fierE”. Perchè non voglio che questa iniziativa si fermi soltanto con il Lucca Comics, ma mi piacerebbe si riuscisse a includere anche altre manifestazioni per l’Italia. Un po’ per far conoscere questi eventi, un po’ per coinvolgere anche altri utenti di Pokétown. Naturalmente non potrò fare il giro delle fiere d’Italia, che siano del fumetto, di videogiochi etc.., quindi vorrei che chiunque si sentisse libero di sfruttare questa rubrica (ovviamente con il proprio nick al posto del mio). Vi chiedo soltanto di inserire il nome della fiera in questione e la data in cui avete visto la persona oggetto dell’articolo. Credo si sia capito ma lo specifico: non sarà una delle tante rubriche settimanali o comunque con una cadenza specifica, ma verrà ripresa in prossimità di questi eventi da chiunque voglia fare uno spaccato su un artista che ha conosciuto. Come si può leggere dal titolo (non è un granchè, lo so, ma questo mi è venuto), si parla di incontri e non solo vere e proprie interviste. Per occuparsi di interviste bisogna essere preparati, seguire certe regole, e ovviamente è più probabile per dei semplici ragazzi riuscire a fare una semplice mini-conversazione con il personaggio in questione. Il mio intento è quello di riportare queste conversazioni aggiungendo anche impressioni avute conoscendo il nostro interlocutore. Questo con il duplice scopo di far felici i fan dell’autore (ad esempio) raccontandogli qualcosa che magari non si può scoprire semplicemente da wikipedia e, magari, di avvicinare altri che non lo conoscono alle sue opere o comunque al suo mondo. Spero che questa iniziativa possa piacervi e che proverete a riprenderla e mantenerla in vita. Dato che ho già utilizzato abbastanza spazio per spiegarvi il tutto, comincerò con un incontro molto breve avvenuto a LuccaC&G 2016 il 31 Ottobre. FEDERICO BERTOLUCCI
Non starò a darvi notizie biografiche, quelle le potete trovare tranquillamente su Google, ma vi farò una breve presentazione della sua opera principale prima di riportarvi le sue parole. Federico Bertolucci è un illustratore. La sua carriera comincia su Topolino, per poi passare a Monster Allergy e alle W.I.T.C.H ed arrivare alla collana di opere che lo ha reso un po’ più famoso: Love. E’ proprio con quest’ultimo titolo che anche io l’ho conosciuto ed ho potuto incontrarlo sia al Napoli Comicon che a Lucca. Love è una serie concepita come un documentario a fumetti dedicato al regno animale. I suoi ideatori sono Frédréric Brrémaud (lo sceneggiatore delle storie) e Bertolucci (il disegnatore). La sua bellezza sta più che altro nei disegni di quest’ultimo, in stile semi-realistico, e nella peculiarità di ogni storia di essere completamente muta. Ogni volume è dedicato ad un animale in particolare, ma all’interno è possibile trovarvene anche altri che magari nemmeno si intrecciano con la storia principale. A questo proposito, devo dire che a mio parere le storie sono molto deboli ed è anche per questo che il punto di forza si sposta sui disegni. Si può dire che più che di documentario sull’animale si parla di vita in un certo luogo (che può essere un’isola, la savana etc..). La serie è composta, per ora, da 4 volumi: La Tigre, La Volpe (a mio parere il più bello), Il Leone, I Dinosauri. Ognuno ha storie e ambientazioni diverse, ma tutti si aprono con due premesse, una delle quali è sempre: “Nel regno animale, le bestie non si amano, ma non si odiano nemmeno. L’amore e l’odio formano un tutt’uno. Un tutt’uno universale, un insieme supremo che si potrebbe definire Divino o perfino Amore. L’Amore che l’uomo non raggiungerà mai”. L’occasione che ha portato Bertolucci ad essere uno dei protagonisti dello stand Edizioni BD è stata proprio l’uscita di Love - I Dinosauri. Con la presentazione del volume, Bertolucci ha rilasciato autografi e sketch ed è proprio attendendo che finisse il disegno per me che ho potuto parlarci un po’. Mentre disegnava, io ed altri ragazzi abbiamo cominciato a parlare tra noi di quando si dovesse essere documentato per ricreare così bene le fattezze dei dinosauri. Ascoltando i nostri discorsi, l’illustratore ha deciso di raccontarci un piccolo aneddoto. Dovete sapere che il dinosauro protagonista del volume è un piccolo Velociraptor, nonostate sulla copertina sia disegnato un T-Rex. Bertolucci ci ha raccontato di aver cercato libri e documenti che trattassero la fisionomia di queste creature, andando a studiare anche scheletri rinvenuti in Italia (terra d’origine) e in Francia (dove abita) e adesso in vari musei, e in base a questi di aver realizzato i suoi disegni. Arrivato a pubblicare il volume gli è stato derisoriamente fatto notare: “Ma non si può pubblicare questa cosa, i dinosauri con le piume, quando mai si sono visti?”. “Mi sono messo le mani nei capelli, anche se ne ho pochi.” ha riferito Bertolucci. Ha dovuto mostrare tutti gli studi che lui stesso aveva fatto per provare che effettivamente i Velociraptor avevano le piume. Tutti pensano che siano solo ricoperti di pelle rugosa e squame, è tutta colpa di Jurassic Park. nonostante ammetta che siano dei bellissimi film, il disegnatore si è dilungato nello spiegare quanto poco sia veritiero. Ovviamente parliamo solo dal punto di vista delle fattezze dei dinosauri, poi è scontato che sia un film totalmente di fantasia. Fatto sta che mentre tanti autori vengono censurati per scene macabre, blasfeme, di sesso o altro, lui stava per esserlo a causa di alcune piume disegnate sul corpo di un Velociraptor. Ironica come cosa, ma c’è davvero da ridere su questa ignoranza che dilaga a causa di film o libri non basati su documentazioni reali? In ogni caso, questo piccolo aneddoto è terminato con una risata generale, per poi veder completato il mio sketch. Soltanto per voi della Town, vi svelerò adesso una piccola anticipazione della serie Love. Come vi ho spiegato all’interno dei volumi sono presenti anche moltissimi altri animali oltre a quelli principali. In particolar modo io sono un’amante delle scene acquatiche. Ebbene, ho chiesto all’autore se prima o poi vedremo un pezzo della serie totalmente dedicato alla vita del mare. La risposta è stata che l’idea già c’è riguardo ad una storia ambientata in acqua e che sarà sicuramente uno dei prossimi volumi, se non proprio il quinto. Spero che questo possa far contento qualche fan. AVVERTENZE: mi sono dimenticata di dirvi che Federico Bertolucci è molto veloce a disegnare, ma se lo fate parlare... beh, rischiate di attendere anche un’ora prima che finisca! Si conclude così il primo appuntamento con questa rubrica. Mi auguro che l’idea possa piacere e che magari qualcuno sia rimasto incantato dalla bravura di questo personaggio come è successo a me. A voi i commenti. Piccola anticipazione: nel prossimo appuntamento parleremo del primo ospite internazionale a cui si dedicherà Eli in fiera: incontro con... |
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