Narratori improvvisati

La scena era stata terrificante e aveva profondamente scioccato i ragazzi, ma se Francy era stata rapita bisognava riuscire a strapparla dalle grinfie della bestia, e dunque corsero di nuovo ad una ventina di metri da quel bizzarro animale. Sembrava fosse una specie di drago dalle squame argentee e dagli occhi color brace ardente. Quell'essere era terrificante tanto quanto magnifico, la grande testa fiera alzata e le fauci spalancate che mandavano un potente ruggito. I ragazzi, intimoriti ma determinati a salvare la loro amica, riuscirono a trovarsi tutti nello stesso posto e cominciarono a parlottare frettolosamente.
- Io propongo di aspettare che intervengano le autorità! - disse un ragazzo di nome Toto.
- Non dire fesserie! Scommetto che, anche se arrivassero dei militari con un carro armato, non riuscirebbero a ferire quel coso neanche di striscio! - disse l'energica Luna.
Mentre i ragazzi battibeccavano in preda al panico, SilverBlaziken guardò quello strano animale un po' più attentamente. Poiché la nube di fumo era meno densa si riuscivano a vedere anche dei particolari che nessuno, prima, aveva notato. Sul collo del drago si notava qualcosa di vagamente somigliante a delle briglie, e sul suo dorso... la ragazza trattenne il respiro. Sulla vasta schiena del rettile, alla base del collo, c'era una sella su cui era seduta una figura incappucciata di nero con in mano delle spesse redini di cuoio. SilverBlaziken lo fece notare ai propri compagni, che giunsero infine ad un accordo. Uno di loro sarebbe andato a cercare di discutere con il misterioso cavaliere incappucciato per riuscire a capire se Francy potesse venir salvata dalle grinfie della sua cavalcatura o se sarebbe stata la prima di una lunghissima serie di vittime.
Inanto Francy stessa ricominciava a prendere conoscenza. Per prima cosa, vide delle lunghe unghie bianche, fredde e afflate strette attorno al proprio corpo, e in seguito notò un gruppetto di cinque persone poco distanti dall'animale. Poco dopo comprese che erano i suoi amici, e svenne di nuovo.

Il mantello dell'uomo svolazzava, mosso da una leggera brezza di vento. Sembrava che fosse l'unica cosa, nei dintorni, in grado di muoversi. Tutto il folto mercato che si estendeva sulla piazza era scomparso; gli ultimi gruppetti di persone si davano alla fuga velocemente, intimoriti dalla creatura, taluni con il telefono in mano, con la vaga speranza che le Forze dell'Ordine agissero con efficacia.
Il drago grigio si agitava, frustando l'aria con la lunga coda acuminata, e leccandosi le squame scintillanti. C'era un gruppo di persone là sotto. Chissà se la loro carne sarebbe stata buona come spuntino...
Poi sentì il suo maestro, sopra di sé, ordinargli di librarsi in volo. Sbuffò, poi piegò le zampe, ritrò le squame. Dilatò le possenti ali in tutta la loro estensione, e spiccò il volo.
Fissò il gruppetto di persone a terra, e da lassù sembrò che ce ne fossero meno. Non si era accorto, però, che tre ragazzi avevano agguantato una sua zampa.

Mi ritiro per mancanza di voglia di narrare.

Chiudo il Concorso per mancanza di partecipazione. Mi dispiace per quei pochi che hanno provato a scrivere qualcosa.

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