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Le Avventure di Chikorita - Il Regno Oscuro (5/8) postato da PkCll (16:50 30/01/13) |
~ link diretto a questo articolo La Torre Pendente – prima parteRovine Kappa “Misdreavus! Sei un buono a nulla!! Come è possibile che non sei ancora riuscito a fermare quel Piccolino e i suoi compagni?” “Avrei potuto vincere, ma non è stata colpa mia, mio signore… Pika…” “Zitto! E’ colpa tua se hai scelto male i tuoi collaboratori” “Mio signore, mia figlia…” “Non mi interessano le tue questioni famigliari” “La punirò severamente” “Non serve, ormai” “La prossima volta non fallirò, avete la mia parola!” “Non mi serve la tua parola, né tu: sei esonerato dal servizio. Ora vattene!” “Mio signore…” “Non sono più il tuo signore. Vattene!!” “Ma…” “Troverai nella tua tana il compenso a te dovuto per i servigi fin ora compiuti. Ora vattene!!!” “Si” … “Piccolino. Pika. Non è finita qui” Castello Diroccato Il giorno seguente la lotta nei corridoi del castello, Piccolino stava seduto sul suo letto e ringraziava chi lo aveva soccorso e curato. Mostrava in volto una vistosa garza sull’occhio sinistro e una benda attorno al picciolo della sua foglia. “Ti ringrazio, May, d’avermi curato”, e rivolto a tutti i presenti: “Ringrazio anche tutti voi!” “E’ stato un mio dovere: per colpa del mio Muk ora sei ferito…” ammise May. “Non devi ringraziarci: siamo tutti amici e ci aiutiamo a vicenda” rispose Pikachu. Steven e Karol balzarono sul letto e saltellarono gioiosi, esclamando: “Evviva! Evviva! Papà sta bene, è guarito! Evviva!!” Artemisia li redarguì: “Piccini, piano! Vostro padre non sta ancora bene…” “No, fa lo stesso. Lasciali pure giocare. Piuttosto… chi è quella Shuppet laggiù in disparte?” chiese Chikorita. Iris gliela presentò: “Questa piccola Shuppet si chiama Pika. E’ la figlia di Misdreavus” Piccolino ebbe una reazione stupita, ma prontamente Iris seguitò a narrare i fatti accaduti. “Suo padre la sfruttava per i suoi turpi scopi. L’ha costretta a combattere contro di noi. Ella non ha avuto la forza di attaccare e Misdreavus per punizione voleva ucciderla!” Piccolino sussultò di sorpresa e osservò un attimo i suoi cuccioli. Poi disse: “E’ inaudito! Come può un padre… ah, non ci posso nemmeno pensare!” “E’ molto brava; non è come suo padre e ha bisogno d’affetto” concluse Iris. Piccolino le sorrise. Pika ricambiò con timidezza. “Con noi nulla dovrai temere” “Grazie, signor Chikorita…” disse Pika sottovoce. “Signor Chikorita? Ah ah ah! E’ la prima volta che mi chiamano così! Piccolino è il mio nome; rivogliti pure a me come ad un amico!” Pika arrossendo annuì. Lucinda, che era presso i vetri dell’alta finestra della stanza intenta ad osservare la valle, si voltò verso i suoi compagni e suggerì: “Meglio ora riprendere il nostro viaggio verso le Rovine Kappa: abbiamo Venomoth da salvare” “La strada che conduce alle rovine passa per la Torre Pendente. Non è un luogo sicuro né un sentiero tranquillo. Dobbiamo prestare la massima attenzione” disse Ditto, abile navigatore e provetto conoscitore dei più remoti angoli del Continente. La strada che conduceva alla Torre Pendente attraversava una fitta selva. Si addentrarono timorosi seguendo il sentiero lastricato. Ai lati la foresta oscura ed impenetrabile gli respirava addosso ed ebbero come la sensazione di essere osservati. Al posto del canto degli uccelli regnava un silenzio soffocante e opprimente. Cortecce d’alberi, arbusti, liane, tutto li avvinghiava. La poca luce che filtrava dalle alte fronde degli alberi bastava appena a distinguere le ramaglie secche che ostacolavano il loro cammino. Ad ogni respiro percepivano nel naso e in bocca un forte sentore di muschio. La sensazione di non essere soli in quel luogo tenebroso si manifestò in alcuni particolari alieni al paesaggio che Pikachu notò prim’ancora che Marill li fece presenti. “Pikachu, che sono quei…” “… occhi gialli che ci osservano…” continuò Pikachu, affrettando il passo verso Ash che era a capo della comitiva con Piccolino e Ditto. “… con le pupille rosse?” chiese Marill, imitando Pikachu. Pikachu avvertì Ash, il quale prontamente fermò il gruppo. Dai cespugli uscirono veloci una dozzina di coleotteri azzurri col ventre giallo che indossavano elmetti scintillanti con pennacchi scarlatti e lance bicolori alle zampe, mentre il resto dei loro corpi era protetto da conchiglie fluttuanti. “Escavalier!” gridò Pikachu. Quei cavalieri minacciosi marciarono compatti verso i nostri amici come soldati d’altri tempi, senza variare la velocità e il ritmo del loro passo. Pikachu cercò di contrastare la loro avanzata con la mossa Codacciaio, ma la loro armatura non si scalfì né si fermarono. “Che attacco può arrestarli, Shaymin?” chiese Ash all’esperto. “Escavalier è debole agli attacchi di tipo Fuoco…” Poi Shaymin si rivolse a Zaffira: “Tu conosci la mossa Giornodisole. Prova a dirigere l’attacco verso il primo Escavalier in formazione!” La Chikorita spiccò un breve salto e sprigionò dal centro della fronte un fascio di luce incandescente diretto verso la truppa ostile. Ma gli Escavalier velocissimi riuscirono a schivare l’attacco e continuarono la marcia verso di loro. Per non essere trafitti dalle lance bianche e rosse, i nostri continuarono a camminare a passo svelto lungo il sentiero. “Essi si muovono in formazione, compatti. Se ci disperdessimo a due a due nella foresta potremo far perdere loro le nostre tracce…” suggerì Piccolino, ma Ditto lo corresse: “Dal fitto della macchia non usciremo vivi! Gli arbusti ai lati del sentiero creano una barriera impenetrabile che solo dei Pokèmon volanti potrebbero valicare; e qui nessuno lo è” “Tranne me!” fece notare Pika. “Non è saggio che tu ti allontani. Uno di loro basterebbe a fermarti, mentre gli altri continuerebbero ad inseguirci” consigliò Pikachu. “E gli Escavalier sono resistenti da attacchi tipo Spettro e Psico. Resta con noi, Pika” Alle parole di Shaymin, la shuppettina annuì. “Ma perché non ci attaccano?” chiese stupita Lucinda. “Sembra che ci vogliano spingere, accompagnare in qualche luogo…” obiettò Ash. “Non ci resta che assecondarli, per ora, sperando che non ci conducano ad una trappola…” disse cauto Piccolino. Così scortati, raggiunsero la Torre Pendente. Imponente, rossa mattone, come la ringhiera del portico. Sette ordini di tetti: un piano terreno e sei sopraelevati, ma dalla base essi scorgevano solo i muri fino al quarto, mezzo oscurato dall’ombra del tetto. Quel cielo azzurro! Sembrava che la Torre lo toccasse, o che fosse appesa ad esso come un fengling, un campanellino cinese . Anche i più alti rami degli alberi facevano a gara per raggiungere il cielo, senza riuscirvi. Torre e chiome convergevano entrambe verso lo zenit. Gli Escavalier, con le lance verso i prigionieri, li spinsero a prendere una decisione: o combattere o rifugiarsi nella torre. “Non possiamo combattere contro di loro, i nostri attacchi sarebbero inutili. Non ci resta che entrare nella torre…” disse Marill. “… e sperare che non sia una trappola, anche se il mio intuito mi suggerisce proprio questo!” affermò Piccolino preoccupato. Entrarono ad uno ad uno nella Torre Pendente timorosi di incontrare qualche presenza nemica, ma non videro alcun ché di ostile. Decisero quindi di salire la vecchia e scricchiolante scala di legno a chiocciola e raggiunsero in un raggelante silenzio l’ultimo piano della torre. Da quell’altezza potevano scorgere tutta la vallata di Pokètown ed ogni luogo che avevano visitato nei giorni precedenti. A mozzare il loro fiato non fu lo spettacolare panorama del Continente, bensì una voce a loro fin troppo familiare. “Finalmente siete arrivati!” tuonò Misdreavus. “Combatteremo fino all’ultimo respiro, contro te e i tuoi Escavalier! Non ci fai paura!” minacciò Piccolino sicuro di sé e della fedeltà dei suoi amici. “Non mi interessi più, patetico Chikorita: a te ci penserà il mio signore in persona. Per colpa di un altro Pokèmon egli mi ha esiliato!” rispose Misdreavus, rivolgendo lo sguardo verso Pika. |
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Nel Regno di Relicanth - parte prima postato da PkCll (12:43 25/01/13) |
~ link diretto a questo articolo Alcuni Pokèmon sono stati creati sulla base di esseri viventi vissuti nelle ere preistoriche.Uno fra questi è RELICANTH. Per creare Relicanth gli autori si sono ispirati a due animali differenti: il Calacanto e il Dunkleosteus. Il Celacanto è un pesce appartenente al genere Latimeria, attualmente vivente, che appartiene a un gruppo di pesci vissuti nel periodo Cretacico (da 146 a 65 milioni di anni fa) le cui origini risalgono al periodo Devoniano (416-319 milioni di anni fa). Sono stati ritenuti estinti fino al loro ritrovamento nel 1938. Maggiori notizie le potete trovare al sito http://it.wikipedia.org/wiki/Latimeria Il corpo di Relicanth è ispitato a questo pesce. Il Dunkleosteus è un pesce corazzato (Placoderma) vissuto nel periodo Devoniano e ormai estinto. Esso poteva raggiungere una lunghezza di 10 metri e un peso di 7 tonnellate. Maggiori notizie al sito: http://it.wikipedia.org/wiki/Dunkleosteus Il capo di Relicanth è ispirato a questa creatura. Non vorrei però fermarmi ad una mera descrizione di Relicanth, del Celacanto e del Dunkleosteus, ma vorrei accompagnarvi in un viaggio virtuale fra le terre inesplorate ove vivevano queste prime forma di “pesci”, esattamente nel Periodo Devoniano, tra 410 e 360 milioni di anni fa. Per il Celacanto, vissuto nel Periodo Cretaceo, valuterò in seguito se pubblicare un’altra serie di articoli in merito. L’argomento verrà affrontato in più episodi, cioè in diversi articoli. Cercherò di essere il più semplice possibile; se non riuscite a capire alcuni termini, chiedetemelo nei commenti all’articolo, così che la mia risposta possa essere utile a tutti i lettori. Verranno pubblicati i seguenti articoli: - CRONOLOGIA, PALEOGEOGRAFIA E OROGENESI - BIOLOGIA - PLACODERMI Il Periodo Devoniano è collocato cronologiacamente come segue, partendo dal periodo di tempo più ampio: Eon Fanerozoico: da 542 milioni di anni fa ad oggi. Era Paleozoica: da 542 milioni di anni fa a 251 milioni di anni fa. L’Eon Fanerozoico comprende le Ere Paleozoica, Mesozoica, Cenozoica e Quaternario. L’Era Paleozoica comprende i Periodi Cambriano, Gotlandiano (Ordoviciano, Siluriano), Devoniano, Carbonifero e Permiano. L’Era Mesozoica comprende i Periodi Triassico, Giurassico, Cretacico. L’Era Cenozoica comprende i Periodi Eogene (Paleocene, Eocene, Oligocene) e Neogene (Pliocene, Pleistocene, Olocene). La geocronologia del Quaternario è tuttora oggetto di discussione. L’ultimo Piano del Quaternario, che comprende i nostri giorni, è il Flandriano (pure questo non è accettato all’unanimità dalla comunità scientifica…). PALEOGEOGRAFIA E OROGENESI
Nella contea inglese di Devon, dove Murchison e Sedgwich definirono nel 1837 questo periodo, il limite fra Siluriano e Devoniano corrisponde a estesi cambiamenti paleogeografici determinati dallo orogene caledoniano. Durante il Devoniano la posizione dei continenti era assai diversa dall’attuale: una vasta area emersa si estendeva sopra la attuale Europa centro-settentrionale, Groenlandia, parte dell’America settentrionale, formando il continente Laurasia o Continente delle Arenarie Rosse Antiche (Old Red Sandstone). Il nome è derivato da una caratteristica formazione di arenarie fortemente colorate da ossidi di ferro, formate per trasporto di acque correnti in un ambiente a clima tropicale, con stagioni aride calde alternate a stagioni fortemente piovose. Le arenarie sono dette antiche per distinguerle da quelle di età permiana. Laurasia é il continente formatosi con la orogenesi caledoniana, dalla collisione delle placche Nord Europa - Avalonia con la placca Laurentia seguente la chiusura dell’Oceano Giapeto. Appartengono a Laurentia: Appalacchi, Ouachita, Allegheni; Irlanda, Scozia, Groenlandia, isole Swalbard (ora sul margine europeo). Appartengono al Nord Europa: catene scandinave. Appartengono ad Avalonia: Terranova, Nuova Scozia, New England (ora su margine americano); Sud Inghilterra, Sud Irlanda. Alla chiusura dell Oceano Giapeto si apre un nuovo oceano, il Rheico, con una sua propaggine fra il Gondwana e la Europa Centrale detta Oceano Armoricano. In Scandinavia, la sedimentazione molassica, rappresentata dalle Arenarie Rosse Antiche di ambiente continentale segue la fase finale della messa in posto delle falde caledoniane, nel Devoniano inferiore. Anche in Gran Bretagna accade lo stesso. La formazione di arenarie, discordante sui sedimenti più antichi, è potente parecchi chilometri ed è costituita da conglomerati e arenarie con subordinati calcari pedogenetici e lacustri derivanti dallo smantellamento delle catene neoformate, e depositi in ambiente fluvio-lacustre e costiero in un clima arido o semi arido. Contiene intercalazioni vulcaniche a luoghi assai potenti. Forti discordanze angolari sono presenti allo interno della formazione, per cui la parte inferiore (Lover ORS) rappresenterebbe un deposito sinorogenico (fisch) mentre quella media e superiore (Middle-Upper ORS) apparterebbe al post-orogeno. In questa zona si deduce che lo orogene caledoniano finì nel Devoniano inferiore, e che ne seguì un periodo di quiete e distensione comprovato dalle intercalazioni vulcaniche. Quiete piuttosto breve, poichè a partire dal Devoniano superiore-Carbonifero inferiore si ha la prima fase della orogenesi ercinica (fase Bretone). Durante il Devoniano il Nord Gondwana non subisce grosse variazioni. La piattaforma marina comprende la Spagna e il Massiccio Nord Armoricano, mentre ambienti più distali interessano le altre regioni mediterranee. Lo Oceano Sud Armoricano si chiude nel Devoniano medio (orogenesi Ligeriana). Di pertinenza di Gondwana/Sud Europa si mettono in posto: M.Noire, parte della Florida, Cantabria, Aquitania, Massiccio Centrale, Massiccio Boemo, Massiccio Sardo-Corso, Osa Morena, Nord Maghreb, rilievi della Turchia. Di pertinenza della Europa Centrale, zolla compresa fra lo Oceano Sud Armoricano ormai chiuso e lo Oceano Rheico alla massima espansione, si trovano: rilievi della Spagna centrale, Meseta Iberica, Nord-Centro Massiccio Armoricano. I Vosgi e la Foresta Nera si formeranno successivamente alla chiusura dello Oceano Rheico. In questa prima fase orogenetica sviluppatasi con metamorfismo di alta pressione ha avuto scarse ripercussioni sulla sedimentazione delle aree adiacenti. La sedimentazione è dominata dai carbonati, e compaiono anche scogliere a seguito di condizioni climatiche più miti per la deriva verso Nord, cioè verso lo Equatore, della zolla stessa. La erosione delle giovani catene caledoniane fornisce abbondanti detriti anche alla piattaforma continentale posta fra le Caledonidi e lo Oceano Rheico. Le faune bentoniche sulle due zolle rimangono differenziate, mentre lo Oceano Rheico continua a non costituire barriera per le forme pelagiche. A partire dal Devoniano medio le specie in comune ai due lati dello oceano aumentano rapidamente per la scomparsa della barriera che per lungo tempo ne ha ostacolato la diffusione. In questo stesso periodo sorgono scogliere organogene su entrambi i margini delle zolle a seguito dello ulteriore spostamento verso lo Equatore, verso Nord, delle zolle, e lo inizio della chiusura dello Oceano Rheico. La collisione avverrà nel Carbonifero. Riassumiamo ora la evoluzione geodinamica: Siluriano superiore - Devoniano inferiore: nello Oceano Sud Armoricano si era sviluppata al Siluriano superiore una subduzione oceanica che formò un sistema arco-fossa, mentre nello Oceano Rheico si riscontrava una fase di apertura con un tasso di espansione rapido. Ora inizia la subduzione dello arco vulcanico con sviluppo di metamorfismo di alta pressione della crosta oceanica, melanges tettonici e grandi sovrascorrimenti vergenti verso la zolla Sud Europea che coinvolgono anche il dominio oceanico. Numerose sequenze granitiche accompagnano questa fase tettonica. Nello Oceano Rheico ha inizio la subduzione, forse con la formazione di un arco vulcanico intraoceanico in risposta alla chiusura dello altro oceano o allo inizio della obduzione. Devoniano medio e superiore: i fenomeni di obduzione e subduzione che hanno coinvolto le formazioni oceaniche e marginali della Zolla Sud Europa si esauriscono con la tettonizzazione di questa, e i bacini di sedimentazione migrano sempre più allo interno della zolla stessa. Il metamorfismo e i fenomeni magmatici sono via via sempre più intensi ed estesi. Lo esaurirsi nello Oceano Sud Armoricano dei fenomeni legati alla subduzione porta lo sviluppo di deformazioni compressive lungo il margine della zolla intermedia Europa Centrale, e il movimento tra le varie zolle viene assorbito soprattutto dalla chiusura oceanica. Il margine della Zolla Nord Europea diviene ora sede di sovrascorrimenti. |
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