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Tanto divertimento con una piccola spesa #3 postato da Lar (20:21 22/12/13) |
~ link diretto a questo articolo Tanto divertimento con una piccola spesa Max Payne 3 Genere: Azione Data: Giugno 2012 Ci sono tanti modi per reagire alla perdita dei propri cari. Nel caso di Max Payne, il brutale omicidio di sua moglie e sua figlia hanno trasformato un poliziotto onesto in una sorta di psicotico giustiziere. Col passare degli anni però, anche il fuoco più ardente finisce per spegnersi, ed è appunto un Max Payne rassegnato quello di cui facciamo la conoscenza nel terzo episodio della serie, sviluppato da Rockstar Studios anziché da Remedy. La decadenza del protagonista sarà via via crescente e ben rappresentata grazie a una narrativa fatta di costanti flashback e flashforward, in cui ci troveremo a rivivere e giocare periodi antecedenti l'incarico, come guardia del corpo per gente ricca e famosa, in Brasile ma sempre successivi a quanto raccontato nei primi due Max Payne, così da non inibire il coinvolgimento di chi magari non conosce le origini della serie. Il personaggio si controlla molto bene, può utilizzare vari oggetti dello scenario per ripararsi durante gli scontri a fuoco e viene lasciata al giocatore la più completa libertà in termini di regolazione della difficoltà e all'impostazione della mira che può essere automatica, semiautomatica o manuale, e che ovviamente influisce in modo importante su quello che sarà il nostro approccio ai combattimenti. L'importanza di un tiro preciso aumenta man mano che si procede nella storia, con l'ingresso in campo di nuovi nemici dotati di armamenti pesanti e di protezioni che rendono davvero complicato farli fuori con un singolo colpo o una raffica di mitra. Un altro importante passo fatto da Rockstar Studios nella direzione del bilanciamento più appropriato riguarda la gestione delle munizioni e dei famosi painkiller che Max deve assumere per ripristinare la propria salute. Entrambi gli elementi sono tutt'altro che frequenti nel gioco, ponendosi in antitesi rispetto a produzioni in cui non si rimane mai senza colpi nel caricatore. In Max Payne 3 si muore eccome, estremamente più di frequente di quanto vi possiate aspettare. Max Payne 3 stupisce non solo dal punto di vista artistico, con alcune scelte visive di grande impatto e in grado di ricreare alla perfezione il caos mentale di un anti-eroe ubriaco e costantemente ferito nel corpo e nella psiche, ma anche e soprattutto in termini tecnici. Il Rage engine che potenzia il gioco ha subito enormi passi in avanti anche rispetto a quanto visto in Red Dead Redemption, complice ovviamente un'area di gioco molto più ristretta e irrigidita in termini di libertà di azione. Nel corso della campagna vedremo una enorme varietà di ambienti, tutti ricreati con cura maniacale sia negli esterni che nelle elaborate architetture interne, che immancabilmente possono essere fatte a pezzi a colpi di armi da fuoco grazie a una grande abbondanza di elementi e suppellettili distruttibili. Perché scegliere Max Payne 3 » Eccellente lo stile narrativo, senza soluzione di continuità fra cutscene e gameplay vero e proprio » Tecnicamente ottimo, grazie alla fisica dei personaggi e dei proiettili » Sa essere difficile e offrire un grado di sfida molto intenso Il costo Accedi all'offetta natalizia di 3,99€ (80% dei sconto per le prossime 48 ore) |
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Premessa + Primo Capitolo Pokémon postato da Balthier (22:38 9/12/13) |
~ link diretto a questo articolo Premessa[Mostra] Spoiler: testo nascosto Mi è venuta l’idea di creare un racconto sui Pokèmon. Ma basandomi su esperienze di GDR realmente accadute e personaggi inventati e non. La storia potrà risultare crudele in alcune parti, perchè dal mio punto di vista, le ferite ci devono essere, nei Pokémon, quindi ci sarà oltre all’amore verso di essi, personaggi che li sfrutteranno. Voi direte “Beh, come fa anche il Team Rocket o qualsiasi altro cattivo della serie pokémon”. Si, avete ragione, ma la peculiarità è che nel mio racconto non ci saranno Team, ma persone Singole, non connesse l’una con l’altra (O forse si?) che useranno la loro passione per i mostricciattoli a tal punto da voler chiedere sempre di più, fino ad arrivare all’abuso e quindi moralmente scorretto, secondo un normale allenatore. Detto ciò, vi presento i personaggi che appariranno per primi, non tutti insieme, ma che appariranno a breve l’uno dall’altro (Tipo neanche 2 capitoli). Tranquilli, ritorneranno i pg, ed i Pokémon non moriranno (Non tutti). Bene, ecco a voi le presentazioni:
Raphael: E’ un ragazzo di 19 anni. Si, non è dell’età adatta alla partenza di un’avventura, ma non voglio ambientare il racconto in chissà quale pianeta o terra. Qui i ragazzi vanno a scuola come da noi, quindi fino a 19 anni se non si è rimasti bocciati. Questo ragazzo è il classico tranquillo, amante della natura e della quiete. Per la promozione alla Maturità, i genitori gli hanno regalato il suo primo pokèmon. Basandosi sulla personalità del figlio, la loro scelta è ricaduta su un Munchlax. Erano indecisi su uno Slowpoke, anche, ma l’aria era troppo stupida per loro, quindi hanno scelto il pokémon paffutello (Vestiti, carattere ed aspetto fisico, li metterò nella storia) Kin: Iniziamo a far apparire il primo cattivello (E’ infame duro, non cattivello). Alla sola età di 6 anni, Kin girava per boschi, e montagne da solo, visto che i nonni erano troppo vecchi per guardarlo ed i genitori si erano dileguati, probabilmente morti. Un giorno si avventurò nelle rovine archeologiche poco fuori città, su un’altura. Li ammirò il paesaggio ed iniziò a guardarsi intorno, cercando segreti, cunicoli o tesori (Fantasia Infantile). Si imbattè in una scrittura Unown, prese il suo quaderno ed iniziò a cercare le lettere che aveva imparato a scuola, per decifrare la scritta “Nessuna Pietà”. Il bambino lesse ad alta voce quella scrittura ed immediatamente la terra iniziò a tremare. Si aprì uno squarcio nel terreno, dove Kin ci finì. Stava urlando quando un Ragazzo di cui non ha visto il volto, lo salva con il suo Aerodactyl. Lo porta ai piedi dell’altura per poi constatare un fattore strano: Kin aveva una pupilla a forma di Unown O. Fece un sorriso al ragazzino, gli chiese come stava e poi gli fece una domanda “Qual’è il tuo Pokémon Preferito?” Kin, senza pensarci due volte rispose: “Koffing”. L’allenatore non si aspettava una risposta simile, ma non ci diede peso e poi prese una pokéball da una borsa e gliela porse “Ti proteggerà, d’ora in avanti. Migliorati, cresci e vieni a sfidarmi” Anni dopo capì che era il Campione della Regione. Purtroppo, dopo quell’avvenimento allo Scavo, qualcosa cambiò in Kin e divenne non poco dispettoso, alle elementari, bulletto alle medie e rissoso alle superiori. Harcana: La prima e penso ufficiale rivale di Raphael. I suoi Pokémon preferiti sono quelli carini. Ha iniziato la sua avventura con un Joltik Bene, detto ciò… Enjoy La Partenza Essere Allenatori ai giorni nostri è una strada difficile da percorrere e bisogna valutare tutti i prò ed i contro. Tutti lavorano normalmente, altri studiano ma il ruolo dell’Allenatore è visto male. La società sostiene che addestrare Pokémon sia la cosa più inutile del pianeta e che bisognerebbe abolirla perchè serve la forza lavoro; ma un pugno di persone sostiene che invece debbano diventare parte integrante del nostro mondo ed essere anche retribuiti. Sono state istituite 20 Palestre dove chi vuole intraprendere la strada dell’allenatore, può cimentarsi in battaglie e vincere una cospicua somma in denaro per andare avanti. Sono stati anche creati centri per il benessere dei mostri tascabili, per curarli e per comprare tutto ciò che serve per farli stare al meglio. La Capitale ospita Il Colosseo, che è stato ristrutturato completamente ed ora è una grande attrazione per i Pokémon ed i loro addestratori. In quel luogo, si può sfidare gente da qualsiasi parte del mondo e fare scambi interessanti. Si dice anche che ci sia una Stanza Speciale dove ogni leggenda della famosa Lega Pokémon ha lasciato il suo compagno di una vita, come simbolo di vittoria e di ritiro da quel mondo. Ovviamente non tutti i Campioni hanno lasciato i loro compagni ed alcuni sono ancora in questo mondo, ma più come insegnanti che come allenatori veri e propri. Raphael si sveglia come di consueto, la mattina presto, fa tutte le sue faccende e poi si siede sul letto, fissando la sfera contenente il suo nuovo e futuro compagno d’avventure. Ispeziona un po’ la sfera per poi cliccare il bottone bianco in mezzo. L’oggetto si apre e rilascia un Pokémon paffutello, basso dal colore bluastro e giallo. Sta qualche istante fermo, poi inizia a girare la stanza, come se cercasse qualcosa. Ad un tratto si gira di scatto verso la porta della camera del ragazzo ed inizia a correre. Sfonda la porta e si dirige verso la cucina, con dietro il ragazzo che lo insegue urlandogli di fermarsi. Il pokémon paffuto non si ferma, ignorando qualsiasi ordine per poi fiondarsi sul frigorifero, aprirlo ed iniziare a mangiare l’impossibile. Raphael cerca di trascinarlo via, ma è molto pesante e fa una discreta fatica a toglierlo dall’elettrodomestico. Dopo qualche minuto riesce a portarlo via ed a chiudere il frigo Raphael: Cosa diavolo ti è saltato in mente, eh? Mi hai sfondato la porta e svuotato il frigorifero. Mamma mi ucciderà… Ma forse se le dico che sei stato te, sono salvo Munchlax: Munch? Raphael: Cosa ti parlo a fare, tanto non capisci nulla di quello che ti sto dicendo. Il Pokémon gli da un calcio nello stinco, facendo inginocchiare il ragazzo dal dolore e facendolo lacrimare. Ma in quel preciso momento ha capito che lui lo capiva e che non era stupido come pensava. Lo prende per la manina e lo porta in camera, ispeziona ancora la pokéball per cercare un modo per farlo tornare dentro. Il Pokémon scuote la testa per poi toccare di nuovo il bottone bianco che lo ha fatto uscire, per rientrare. Un lampo rosso viene scaturito dall’oggetto e risucchia Munchlax al suo interno Raphael: Cool Continua a prepararsi, prende soldi ed una borsa per portarsi dietro dei ricambi che userà successivamente. L’avventura inizia. Il ragazzo ha il traghetto che lo porta dalla Corsica alla Sardegna, prima Tappa del suo percorso. Prende il traghetto ed una ragazza si avvicina a lui con fare disinvolto. Raphael la scorge con la coda dell’occhio ed inizia già a preoccuparsi perchè pensa di aver fatto qualcosa di sbagliato ???: Sei un’ allenatore di Pokémon? Raphael: Se così mi si può definire. Sono appena partito da casa. Il mio Pokémon ha deciso di sfasciarla prima di lasciarla ???: Che Pokémon hai? Raphael: Se non sbaglio, si chiama Munchlax ???: Tipo Normale, Paffutello e Baby Raphael: Baby? ???: Si, sono quei pokèmon che nascono dall’uovo e poi evolvono nella versione Base. Ma non sono buona con la teoria. Se non hai capito troverai qualcuno che possa spiegarti meglio. Comunque io sono Harcana, tu come ti chiami? Raphael: Raphael, Piacere. Tu che Pokèmon hai? Te lo chiedo per curiosità, ma non ne conosco nessuno, quindi dovrei vederlo e sperare di ricordarmelo Harcana: Ho un Joltik. Ma non hai un Pokédex? Raphael: Non ho la minima idea di cosa possa essere Harcana: E tu come credevi di poter andare avanti come allenatore, senza uno strumento così importante? Il Pokédex è un’enciclopedia con ogni pokèmon esistente. La cosa interessante è che elettronica ed è in bianco, quindi devi girare il mondo e cercare tutte le specie di Pokèmon per completarla al massimo La ragazza tira fuori una valigia per poi porgere al ragazzo una sorta di portafogli rosso con uno strano sensore sull’angolo a destra Harcana: Prendi il mio pokédex, c’è già dentro Joltik e poi potrai aggiungere il tuo Munchlax. A me non serve per il momento e poi posso prendere quello di mio fratello quando sbarco. Raphael: Hai un fratello che fa l’allenatore? Harcana: Faceva. E’ diventato campione Pokèmon ed ora lavora come Tecnico Informatico nei Centri Pokémon, per la Lega Pokémon e per le Palestre sparse per l’Italia Raphael: Cool. Come si chiama? Magari potrei farmi dare qualche consiglio da lui Harcana: Perchè, non posso dartene io? Comunque si chiama Lippo. Ma nessuno lo chiama così dalla Terza media, quindi se mai vedrai un Ragazzo che smanetta in un centro Pokémon, non chiamarlo Lippo, chiamalo Lar. Ama il pokèmon Larvitar, ecco perchè quel nome Il Traghetto giunge a destinazione ed i due scendono, salutandosi e dividendosi. Ora ha ottenuto il Pokédex, utile per memorizzare tutte le creature esistenti e completarlo. Si incammina fino ad un Cartellone dove spiega la mappa della Città. A quanto risulta, c’è una Palestra di Pokèmon poco distante da li. Inizia ad incamminarsi, decidendo di tagliare per un giardino pubblico, apparentemente deserto, magari per l’ora. Si fa prendere dall’aria e dalla brezza da non accorgersi che una palla informe bianca gli si sta per schiantare in faccia. L’oggetto non meglio definibile sbatte contro Raphael, che subito cerca di prenderlo e toglierselo dal viso. Sente che è morbido, lo gira e vede il muso di un Pokémon. Al ragazzo si illuminano gli occhi e subito cerca di capire che tipo è, estraendo il Pokédex. A quanto risulta, la creatura si chiama Cottonee, è di tipo erba e basta un po’ di vento per farlo spostare. Tutto eccitato, prende la sfera che contiene Munchlax e lo fa uscire. La creatura si guarda intorno, poi vede Cottonee e lo scambia per zucchero filato. Cerca di mangiarselo, sotto le grida del povero Cottonee che cerca di scappare inutilmente. L’allenatore da una pacca al suo pokémon per liberare la nuvoletta e poi cerca di catturarlo con una Pokéball. Per qualche strano motivo ci riesce, forse a causa dello spavento. Tutto esaltato fa ritirare il suo compagno ed inizia a capire, come funziona il ruolo dell’allenatore ???: Harcana, dove sei stata? Harcana: A controllare l’allenatore che ha appena iniziato la sua avventura ???: Cosa ne pensi? Harcana: E’ un inetto. Non sarà di nessun ostacolo ???: Ottimo. Vai a contattare Necro e digli di prepararsi |
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