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Il fascino del Male - Tremotino postato da frankie0 (12:39 27/03/15) |
~ link diretto a questo articolo Salve, amici towniani.Rieccoci a parlare di cattivi. Per questo articolo ho scelto un personaggio proveniente dalla serie televisiva fantasy statunitense C'era una volta (Once upon a time, in originale): Tremotino. C'era una volta narra degli abitanti della cittadina di Storybrooke, nello stato del Maine, che sono inconsapevolmente personaggi delle fiabe catapultati nella realtà da un maleficio della Regina Cattiva di Biancaneve (ora sindaco di Storybrooke). L'unico a sapere la verità tra gli abitanti è Hanry, figlio adottivo del sindaco, che per ristabilire l'ordine decide di trovare la sua madre naturale, Emma Swan, la quale è destinata a diventare la Salvatrice. Questa è, a grandi linee, soltanto la trama della prima stagione del telefilm, ma basta a introdurvi il villain di cui vi voglio parlare. Tremotino, interpretato dall'attore Robert Carlyle, è la rivisitazione di un personaggio dell'omonima fiaba dei fratelli Grimm, ma presenta dei tratti distintivi che rendono questa sua "versione" del tutto particolare e inedita, come spesso accade per i protagonisti di questa serie. Il Tremotino di C'era una volta è il Signore Oscuro, un potentissimo mago che stringe accordi con gli altri personaggi, i quali si rivolgono spesso a lui nelle situazioni più disperate. Nonostante egli li avverta con la celebre frase "la magia ha sempre un prezzo" ed abbia più volte dimostrato quanto caro quel prezzo possa essere, nessuno sembra poter fare a meno di rivolgersi alla scorciatoia offerta dal suo potere. A Storybrooke Tremotino diventa il distinto Mr Gold, proprietario del banco dei pegni e abitante più facoltoso della città. In un mondo come quello delle fiabe la linea che separa il bene dal male è sempre ben definita ed è facile distinguere gli eroi dai cattivi. Anche chi riesce a superare quella linea lo fa sempre con estrema difficoltà, attraversando scelte tormentate. Ebbene, a Tremotino quel confine è del tutto indifferente: il suo potere sconfinato gli permette di balzare continuamente da un'alleanza all'altra, di schierarsi talvolta coi buoni e talvolta coi malvagi. Ma allora è davvero un cattivo a tutti gli effetti? Sì, il più viscido e subdolo. A qualunque schieramento appartenga, chi entra in affari con lui sarà quasi certamente ingannato e finirà per contribuire al tornaconto personale del mago. Più che la magia, l'arma più importante di Tremotino è il controllo che riesce ad esercitare sui personaggi e sugli eventi che lo circondano, rimanendo sempre un passo avanti agli altri. La prova di questo risiede nel suo punto debole fondamentale, un oggetto che dà, a chi lo possiede, il potere di controllare il Signore Oscuro e di costringerlo a fare qualunque cosa. Un oggetto che Tremotino deve assolutamente possedere e tenere nascosto affinché non gli accada esattamente ciò che lui fa gli altri: essere usato per scopi personali. Le ragioni che vi ho esposto bastano a fare di lui un cattivo molto interessante, ma presenta numerose altre sfaccettature che evito di anticiparvi qualora vogliate iniziare a seguire il telefilm. Come al solito vi invito a dire la vostra sul personaggio nei commenti e vi chiedo consigli sui prossimi personaggi da trattare e critiche per migliorare la rubrica. Grazie e arrivederci al prossimo articolo. |
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Con la testa fra le nuvole - 13 - Le relazioni postato da frankie0 (16:48 19/03/15) |
~ link diretto a questo articolo Salve, amici towniani.Questo capitolo della rubrica si ricollega ai precedenti "Con la testa fra le nuvole - 12 - L'amore" e "SPECIALE: Il fascino della Donna - Eva Kant", quasi come se fosse il terzo di una trilogia. Infatti, nel primo ho cercato di parlarvi di amore, nel secondo vi ho introdotto al mondo di Diabolik e qui i due argomenti si incontrano: approfondirò i problemi di cuore prendendo come esempio una celebre (ma non troppo) coppia del fumetto italiano. Forse non tutti voi sapete che anche l'acerrimo nemico di Diabolik, l'ispettore Ginko (vi ho già parlato anche di lui QUI), ha una compagna al suo fianco: la duchessa Altea di Vallenberg. Altea è una donna attiva e coraggiosa, infatti si ritrova spesso ad aiutare il suo amato poliziotto in qualche indagine. Il loro rapporto è sempre stato solido come quello di Diabolik ed Eva, ma, mentre la coppia criminale non è andata mai oltre qualche sporadico bisticcio, Ginko ed Altea hanno conosciuto un periodo di grande difficoltà e lontananza nel corso della serie. Tutto ha avuto inizio nell'albo fuori serie Il grande Diabolik n.18 (del 2008), dal titolo "Un killer per Ginko", in cui l'ispettore si ritrova tallonato da un criminale assoldato per farlo fuori. Nel corso degli eventi il povero Ginko finisce in coma all'ospedale ed Altea, decisa a salvarlo, incarica a sua volta un sicario e si allea perfino con Diabolik, anch'egli interessato a non perdere il suo "compagno di giochi" e avversario di mille inseguimenti. Quando Ginko si risveglia sano e salvo e la storia sembra volgere verso un lieto fine, arriva il colpo di scena: l'inflessibile ispettore scopre cosa ha fatto Altea per salvarlo e non riesce a tollerarlo. Non solo ha ricorso a metodi illegali (e per Ginko il fine non giustifica mai i mezzi), ma ha collaborato con Diabolik senza curarsi minimamente di approfittarne e consegnarlo alla polizia. Dal canto suo Altea non riesce a spiegarsi la reazione del suo compagno e la vive come un tradimento, come se per lui catturare Diabolik fosse più importante del loro amore e della sua stessa vita. [Mostra] Spoiler: testo nascosto La serie è quindi andata avanti con i due personaggi separati per degli anni, nonostante le circostanze spesso li abbiano portati ad incontrarsi ancora e ci siano stati dei piccoli riavvicinamenti. Ma è solo in “Scomparsi” (Diabolik n. 2/2014) che si ha una vera svolta. In questa avventura Ginko ed Eva Kant scompaiono misteriosamente ad opera di uno spietato gruppo di criminali e quindi Altea e Diabolik si ritrovano a dover stringere nuovamente un'alleanza. Messa a posto la situazione, stavolta Altea è intenzionata a non nascondere a Ginko assolutamente nulla di ciò che ha fatto, cosciente del rischio di perderlo definitivamente. Tuttavia l'ispettore la sorprende: pur avendo capito cosa può essere successo, decide che preferisce non sapere. E' disposto a mettere da parte i suoi principi e nascondere sotto ad un tappeto la polvere del crimine che ogni giorno si impone di combattere. [Mostra] Spoiler: testo nascosto Decidere di condividere la propria esistenza con un'altra persona e mantenere una relazione, per quanto possa sembrare banale, è una delle sfide più ardue in cui ci si possa lanciare nel corso della nostra vita. Quello che non è affatto facile è conciliare due mondi fatti di esperienze, opinioni e sentimenti diversi e tenerli uniti, in equilibrio, senza che qualcosa dell'uno si scontri con qualcosa dell'altro provocando danni irreparabili. Avere qualcuno al nostro fianco significa sacrificare ogni giorno una parte di sé per fargli spazio ed evitare quegli scontri oppure, almeno, fare sì che siano meno violenti possibile. Quello che però abbiamo dalla nostra parte in questa sfida è la forza che ci viene data da quella persona: tutto quello che c'è di buono e che vediamo in lui/lei, la consapevolezza che vale la pena di fare quello sforzo e quel sacrificio. Ed è così per Ginko ed Altea. Lui trova in lei la possibilità di essere felice, di avere una vita che non sia fatta solo di tentativi di acciuffare Diabolik. Probabilmente, senza Altea, sarebbe già caduto vittima della sua ossessione da "sempre sconfitto e mai perdente" (come lo chiamavano le sue creatrici). Allo stesso modo Altea vede in Ginko un uomo onesto, intelligente e coraggioso, l'unico che possa amarla e che possa animare la sua vita di donna dal nobile lignaggio. Io penso che mantenere una relazione sia molto più difficile di quanto non sia farla nascere: l'inizio è sempre accompagnato dall'energia dell'entusiasmo e della novità che però col tempo va esaurendosi e, a quel punto, sono solo i nostri sforzi a fare la differenza e a permettere alla storia di andare avanti. Ma questo è solo il mio punto di vista, ora lascio spazio al vostro nei commenti. Quali sono le difficoltà nei rapporti di coppia? Come affrontarli e dove trovare la forza di non arrendersi, come la duchessa e l'ispettore stavano per fare? Anche stavolta è tutto, arrivederci al prossimo articolo. P.S. Prometto che non parlerò più di Diabolik per un pezzo... Dedica: [Mostra] Spoiler: testo nascosto Alla duchessa che mi rende la realtà migliore di una storia a fumetti. |
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SPECIALE: Il fascino della Donna - Eva Kant postato da frankie0 (10:36 8/03/15) |
~ link diretto a questo articolo Salve, amici towniani e...auguri, amiche towniane!Quest'oggi apro con un saluto insolito per celebrare la Festa della donna (o Giornata internazionale della donna, per essere precisi), ricorrenza che cade l'8 Marzo di ogni anno. Ed è proprio per rendere omaggio all'utenza femminile che vi propongo una puntata speciale della rubrica "Il fascino..." in veste ri-arrangiata per l'evento. Tra tutti i personaggi femminili che conosco, meritevoli di essere trattati oggi, ho scelto quello che mi è sembrato più adatto alla festività odierna. Bisogna ricordare, infatti, che questa di oggi non è solo un'occasione per omaggiare il "gentil sesso" con mimose, auguri e regali, ma serve soprattutto a rendere onore alle dure lotte che le donne hanno dovuto portare avanti per conquistare diritti in campo sociale, politico ed economico, negati loro per troppo tempo. Senza indugiare oltre, il personaggio che vi presento oggi è la bellissima Eva Kant, famosa compagna di Diabolik, il ladro titolare dell'omonima serie a fumetti. La serie di Diabolik può essere presa come esempio di emancipazione femminile non solo per il personaggio di Eva, ma anche per la sua storia editoriale. Il fumetto, infatti, nasce negli anni '60 dalle penne di Angela e Luciana Giussani, due sorelle milanesi che hanno coraggiosamente rivoluzionato il mondo del fumetto italiano con un personaggio cattivo e delle storie dalle tinte scure, capaci di vendere decine di migliaia di copie ogni mese anche a più di 50 anni di distanza. Ma torniamo alle nuvole parlanti: perché Eva Kant può essere presa come emblema del femminismo? Ebbene, contrariamente a quanto ci si possa aspettare da una che riveste il ruolo di "compagna del genio del male", Eva è una donna per niente remissiva e accondiscendete, ma molto decisa e indipendente. Dopo una partenza, nei primi numeri in cui è apparsa, in cui faceva da "spalla" a Diabolik e subiva il carisma e il cinismo del Re del Terrore, ha poi saputo ritagliarsi uno spazio ben più grande grazie alle sue abilità e alle sue sole forze. In poco tempo Eva ha saputo conquistare un rapporto di uguaglianza e complicità con Diabolik, riuscendo anche a fargli cambiare alcuni aspetti del suo carattere. Basti pensare al fatto che Diabolik è un cattivo a tutti gli effetti, un criminale che non si fa scrupoli ad uccidere qualora ne avesse bisogno. Tuttavia, proprio grazie alla sensibilità della donna amata, ha sviluppato una sorta di codice morale che gli impone di badare alle conseguenze delle sue azioni e prova anche un certo disprezzo verso i suoi "colleghi" che compiono crimini efferati e spregevoli. Molteplici sono anche le occasioni in cui Eva ha dovuto agire di sua iniziativa per risolvere situazioni spiacevoli di cui il suo uomo si è disinteressato completamente. Eccone un esempio: [Mostra] Spoiler: testo nascosto Inoltre, leggendo le storie, è facile rendersi conto che Diabolik ha bisogno di Eva non meno di quanto Eva abbia bisogno di lui, sia per portare a termine un colpo che per avere salva la vita nei momenti più drammatici. Vi riporto un paio di tavole anche a sostegno di ciò: [Mostra] Spoiler: testo nascosto Eva Kant rappresenta bene, a mio parere, come le donne abbiano saputo conquistare ciò che gli spettava dimostrando coi fatti di averne tutto il diritto e mettendo fine a una visione della società sbagliata ma, allo stesso tempo, ben radicata nella storia dell'uomo. Questo non solo per quanto riguarda i traguardi raggiunti, ma anche il percorso di battaglie che hanno portato avanti, fatto di impegno, spirito di sacrificio e idee di giustizia ed uguaglianza. Queste virtù sembrano essere molto meno forti oggi e, spesso, a sostegno delle proprie idee non ci sono altro che slogan e post sui social network dalle poche parole sterili, infruttuose e cariche di odio. Eva, come le femministe, si è lanciata in un'avventura e si è fatta valere, ha dimostrato di amare ed essere completamente devota al suo uomo ma senza sottomettersi mai e ha ottenuto col merito tutto il rispetto che meritava agli occhi di Diabolik e dei lettori. Ed ora, come al solito, spazio ai vostri commenti. Ditemi cosa ne pensate del personaggio di Eva, se siete o no d'accordo con le mie considerazioni e, soprattutto, la vostra opinione sul valore della Festa della donna. A me non resta che ringraziarvi per la lettura, rinnovare gli auguri a tutte le donne di Pokétown e darvi il consueto...arrivederci al prossimo articolo. |
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