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Una norma approvata da poco al Senato, nota ufficialmente come Legge Levi ha fissato un tetto agli sconti che le librerie possono applicare ai loro prodotti (cartacei o digitali).
Ufficiosamente nota come Legge Anti-Amazon, in quanto mirata al penalizzare il più possibile i negozi on-line come il colosso americano famoso anche per gli ottimi sconti, è una legge Bipartisan nata da Riccardo Levi (da qui il nome ufficiale della legge) e Franco Asciutti.
Si teme che l'effetto contro-producente sia un rincaro dei libri (e se già la cultura non fa notizia, adesso cadrà nell'abisso).
Ma in che cosa consiste?
La Legge Levi impone alle librerie di applicare uno sconto massimo pari al 15%, che può salire al 20% se destinato a saloni del libro, biblioteche o organizzazioni no-profit, o al 25%, se promosso da case editrici ma con la durata massima di un mese (e non sotto il periodo natalizio).
Chi favorisce?
La Legge salva dal "mercato selvaggio" i piccoli editori, imponendo un tetto che dovrebbe regolare la situazione di "squilibrio commerciale" (Cit. Giuseppe Laterza: “La legge consente ai rivenditori indipendenti di mettersi al riparo dalla concorrenza selvaggia e dalle massicce campagne di sconto delle grandi catene, dei supermercati e dei siti di vendita online come Amazon").
Chi sfavorisce?
Oltre alle catene multimediali che in questi giorni stanno promuovendo offerte speciali, il decreto non avantaggia di certo la popolazione meno abbiente che potrebbe gradire di certo degli sconti più agevoli e sicuramente più adatti ad espandere la propria cultura.
Incoerenze passate
Penso che tutti voi abbiate visto almeno una volta in televisione lo spot "Leggere ti fa ingegnare, ti fa crescere, ti fa vedere, ti fa scegliere. Leggere è il cibo della mente. Passaparola"
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Inoltre, la Legge va contro l'articolo 3 della Costituzione, che afferma [...]È compito della Repubblica rimuovere gli ostacoli di ordine economico e sociale, che, limitando di fatto la libertà e l'eguaglianza dei cittadini, impediscono il pieno sviluppo della persona umana e l'effettiva partecipazione di tutti i lavoratori all'organizzazione politica, economica e sociale del Paese.
Vi linko anche una Petizione (è inutile, ma firmare non uccide).
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Bye bye!
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