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Articolo un po' così, di getto, che non so se possa piacere, ma è quello che penso in questo momento, e voglio condividerlo con voi.
Ho due nonni completamente diversi tra loro, uno ha la salute, una corporatura forte che però butta via per delle credenze antiquate e obsolete. L'altro vuole assolutamente vivere, si aggrappa alla vita come un forsennato, vuole godersi ogni momento che gli rimane. Purtroppo, la sorte, la vita, gli eventi, chiamateli come volete non gli stanno regalando una vecchiaia tranquilla.
Non scrivo queste cose per essere compatito. Anzi, questi eventi mi hanno portato a chiedermi ancora più spesso come mai chi è fortunato, butta via quello che ha e chi non ha questa fortuna si accontenta anche delle briciole.
La risposta non è difficile, per fare un paragone (molto inopportuno) le persone più abbienti nelle spese di tutti i giorni, decidono di risparmiare il più possibile (forse per non vedere scendere troppo il loro capitale) mentre chi davvero si suda lo stipendio lo usa per rendere felice la propria famiglia il meglio che può.
Un paragone ancora più vicino a voi potrebbe riguardare le vostre monete Towniane, tutti, immagino che una volta arrivati ad una certa cifra, fate di tutto per mantenerla, mentre magari siete più disposti a spendere 10k quando ne avete poche decine.
Accontentarsi di quello che si ha, oggi non è più così semplice come sembra, non voglio sprecarmi in qualunquismi tipo "è la società in continua evoluzione che spinge le persone a spendere per cose inutili blabalabaljd", è semplicemente un dato di fatto.
Sicuramente l'istruzione attuale non ci aiuta ad imparare ad affrontare la vita, anzi. Anche qua son cose dette e ridette. Credo che siano poche le persone che abbiano un'opinione propria.
Sicuro è che si era più liberi, più speciali e meno normali solo 100 anni fa, rispetto ad adesso.
Tutto ciò porta a discussioni in ambito religioso, filosofico e spirituale che, se riterrò opportuno, scriverò nei commenti (:
Grazie!
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