Indice Discussion Board Intrattenimento C'era una volta...

C'era una volta...

Se l'intrattenimento è la tua passione, questa è la sezione che fa per te! Tutte le discussioni su Tv, Film, Libri, Anime, Manga e Musica sono bene accette.

Messaggio 26/05/2011, 18:48

Messaggi: 533
Località: Southern Island
Come fai a scrivere due storie contemporaneamente? Quando narro io mi lascio coinvolgere da quel momento, non riuscirei a cambiare prospettiva. Anche dopo aver finito di scrivere, ripenso spesso a ciò che ho fatto...
Non è una critica, solo una curiosità, tranquilla =)

BlazePower2 ha scritto:
ShinyPalkia ha scritto:
Se faccio alt + 0183 non mi viene stranamente, mi viene un puntino sospeso.

evidentemente si è sbagliato, a me è uscito premendo alt + 0187


Chiedo immensamente scusa, è Alt + 0187.
Be', io so solo firmare con la penna, ma vedrò di fare del mio meglio: Loreamico.
Che ne dite?

Messaggio 22/06/2011, 10:53

Messaggi: 1193
Località: In un posto da dove posso connettermi su PokéTown, altrimenti non avrei postato tanto qui o_o
Ooooooooooh, finalmente ho finito.
Ecco l'11 capitolo de "Le Anime di PokéTown"!

Le Anime di PokéTown

11° capitolo: Ricerca sulla anime

BlazePower2 si svegliò con ancora in testa i sogni turbolenti che l’hanno attaccato per tutta la notte: sogni, o, per meglio dire, incubi, di orologi che fanno uscire anime e anime che lanciavano orologi contro di lui. Come per accertarsi del fatto che l’orologio acquistato ieri invocasse davvero le anime e che la giornata passata non si fosse trattata solo di un’allucinazione, lo impostò sulle 15:50 e premette il tasto argentato sotto il quadrante, ma non accadde nulla. Sorpreso, Blaze riprovò varie volte, finché non si ricordò di quello che disse Loreamico: “Funziona solo se si preme il pulsante quando l’orologio è regolato alla stessa ora e alla stessa data della sua prima regolazione!”. Allora mandò la data segnata sull’arnese indietro di un giorno. A quel punto, dopo aver premuto il pulsante argenteo, i numeri e le lancette vorticarono, invocando lo strano coniglio rosa di forma ovoidale della sera precedente. Dopo aver richiamato lo spirito dentro di sé, BlazePower2 decise di andare in biblioteca. Arrivatoci, prese un libro sulla sezione “Anime” e lesse tra sé: “Ogni essere vivente presente nel mondo dei Pokémon... Accidenti, ci mancava solo che l’abbia scritto un umano, questo libro!” pensò, con una smorfia. “Dunque... Ogni essere vivente presente nel mondo dei Pokémon ha un’anima, chiamata anche spirito. L’anima, o spirito, è quella parte dell’essere dei viventi che permette all’essere di pensare e di agire secondo la propria volontà. Un corpo senza anima vive ancora, ma riesce a fare solo e soltanto quello che gli viene richiesto. L’anima è l’unica parte del corpo di un vivente che può uscire da esso... guarda guarda, le cose si fanno interessanti..., tuttavia questo può succedere solo e soltanto in circostanze estreme e con un grande sforzo di volontà. Inoltre, richiamare la propria anima fuori dal proprio corpo costa molta fatica ed è molto doloroso... Che!?” esclamò Blaze, tra sé e sé. “Per far uscire un’anima da un corpo ci vuole molta volontà, costa tanta fatica, fa male e questo può accadere solo in situazioni estreme? Ma io non ho sentito né fatica né dolore, né tantomeno avevo l’intenzione di far uscire la mia anima da me! Anzi, quasi non sapevo di avere un’anima! Che storia è questa?” si disse, prima di decidersi a continuare a leggere. “...costa molta fatica ed è molto doloroso. Pochi sono stati i viventi in grado di far uscire da sé il proprio spirito. Tra di essi ricordiamo Anton Il Grande, CharXray... eccetera, eccetera... non mi va di leggere tutti i nomi, andiamo avanti... Tutti questi uomini, vedendo la propria anima, si sono accorti che, spesso, lo spirito di un vivente prova gli stessi sentimenti del corpo o, per meglio dire, il corpo prova i sentimenti dello spirito. Dopo la morte del corpo del vivente l’anima dello stesso diventa invisibile, esce completamente dal corpo e viene identificata come “anima vagante” perché, appunto, vaga senza meta per il mondo in cerca di qualcuno che stia pensando di fondare una città. I fondatori delle città, infatti, inconsapevolmente, quando costruiscono un villaggio o un qualsiasi centro abitato, spingono un’anima vagante ad entrare nella città, scegliere un luogo in cui nascondersi, ritornare visibile (ma comunque nascosta) e riprendere i poteri che aveva in comune con il suo corpo quando era in vita, aumentandoli grazie all’influsso involontario dei cittadini. Ogni centro abitato, quindi, ha una sua anima, che però non si fa vedere da nessuno, anche se può essere richiamata in vari modi, e, in genere, non attacca nessun abitante della città. Wow, chissà qual è l’anima di PokéTown! Continuiamo, comunque... Ogni città ha un rapporto strettissimo con la sua anima e viceversa: se manca la città l’anima resta incompleta e viaggia dappertutto in cerca della sua città, mentre se manca l’anima la città va in decadenza e, piano piano, viene stravolta e i suoi abitanti finiscono per cambiare territorio a causa della scarsa qualità di vita della città inanimata. A differenza di un corpo, uno spirito è molto più difficile da annientare e da inanimare, perché, sia essendo la parte del vivente che non muore mai di morte naturale sia avendo tutta la forza di volontà e tutti i poteri psichici (chiamati anche “forza spirituale”) dell’essere sia perché, quando vuole, un’anima può essere incorporea, né armi materiali né una persona con una grande forza spirituale esperta nelle arti magiche potrebbero farcela. Nonostante la grande forza e resistenza di un’anima, essa può comunque essere distrutta o, per meglio dire, inanimata. Se questo succede, l’anima si trasforma in una statua fatta di un particolare minerale chiamato “pietra spirituale” e, sotto i piedi di essa, compare un piedistallo con una targhetta in cui vi sono scritte le informazioni personali dell’anima e del corpo del vivente ormai morto. Qui di seguito potete trovare una lista illustrata delle varie anime (alcune simili ai corpi di alcuni esseri viventi). Il loro nome non lo si sa, ma in questo libro è riportato il nome che si usa per identificare il vivente che rassomiglia di più a quell’anima: Abomasnow, Abra, Absol... aspetta, ma questi sono i nomi che danno gli umani!” pensò Blaze. “... Pazienza. Come dice il proverbio, se non puoi combatterli unisciti a loro!” si rassegnò, prima di cercare, tra le immagini, le anime che assomigliavano di più a quella sua e di Loreamico, scoprendo che la sua era chiamata Wigglytuff e l’altra Caterpie. Con un sospiro Blaze chiuse il libro, lo rimise a posto e andò al bar per rilassarsi dopo tanta lettura. Una volta arrivatoci incontrò Loreamico, che gli chiese che avesse intenzione di fare. “In che senso?” ribattè Blaze. “mi riferisco all’anima. La farai vedere a tutti oppure la tieni per te?” continuò Lore.
“Ovvio che la tengo per me, non voglio mica farmi rubare l’orologio! E comunque se lo sapessero tutti poi diventerei un esibizionista, dato che tutti mi chiederebbero di far vedere l’anima. A proposito, sono andato a vedere cosa dicevano i libri della biblioteca in merito e ho scoperto che gli umani chiamano la mia anima Wigglytuff...”
“... e la mia Caterpie. Lo so, sono andato anch’io in biblioteca”
“Ah si? Io non ti ho visto”
“Per forza! Quando leggi tu non ti ferma nessuno” concluse Loreamico, con una mezza risata. Blaze rise anch’esso, restò un po’ al bar e poi se ne andò a casa sua.


come vi sembra? (risolleviamo 'sto topic dai D=)
Bah... una firma? E come firmo al computer, scrivo sullo schermo? Immagine

Messaggio 22/06/2011, 16:37

Messaggi: 946
Località: Seduto sulla sedia, davanti al computer.
E' bello ma attualmente sono un pochettino in crisi .________.
Sto cercando l' ispirazione anche perchè gli ultimi racconti a me sono sembrati un po' banali...
Nei prossimi giorni forse riesco scrivere l' altro capitolo.
Pozza Paludosa, Muschio.

Messaggio 23/06/2011, 12:26

Messaggi: 533
Località: Southern Island
Presto posterò un piccolo racconto giallo, senza finale così da farvi indovinare il colpevole. L'ho quasi finito ;)
Be', io so solo firmare con la penna, ma vedrò di fare del mio meglio: Loreamico.
Che ne dite?

Messaggio 24/06/2011, 16:23

Messaggi: 214
E il leggendario libro che hai iniziato a scrivere? Come hai detto prima come fai a scrivere due storie contemporaneamente °_°
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Ringrazio Daphne

Messaggio 25/06/2011, 14:37

Messaggi: 533
Località: Southern Island
LoremXX ha scritto:
E il leggendario libro che hai iniziato a scrivere? Come hai detto prima come fai a scrivere due storie contemporaneamente °_°

Be' sinceramente mi manca l'ispirazione per il libro, perciò ho deciso di fare una pausa e di buttarmi in qualcosa di più corto u.u
Comunque posto una parte del giallo. Premetto che è la mia prima storia di questo genere e perciò non aspettatevi chissà cosa e soprattutto commentate!
Mostra / Nascondi » Mistero ad Albarossa
«Professore, tra quanto arriveremo?».
«Manca poco, Luke, pazienta ancora un po'». Hershel Layton si aggiustò la vistosa tuba che portava in capo. Era la cosa a cui teneva di più, e non se la sarebbe tolta per nulla al mondo, in pubblico. Era un vero gentiluomo, magro, alto, con occhi simili a fessure e un sorriso amichevole. Layton era un docente di archeologia, ma era noto soprattutto per la sua peculiare abilità nel risolvere enigmi. Luke era il suo apprendista; un ragazzino di soli dodici anni, ma un patito ammiratore del professore che considerava come idolo ed esempio.
«Però questo è un caso davvero strano. Perché hanno chiamato lei, professore, oltre alla polizia? Di solito la gente richiede solamente l'aiuto degli investigatori».
«Che, a loro volta, chiamano noi. Vedi, Luke, Clint è un mio caro amico. Ci siamo conosciuti nel bel mezzo di una ricerca in Marocco, e devo dire che è proprio un gran lavoratore. Forse non brilla d'ingegno, ma ognuno ha le sue proprie qualità, non trovi, Luke?».
«Certo professore» disse annuendo il ragazzo. Layton si mostrava tranquillo, ma in realtà la vicenda l'aveva scosso molto. Dette un'occhiata fugace al telegramma scritto da Clint, appoggiato sul sedile adiacente al suo.
Caro Hershel, mi scuso per la tarda ora, ma dovevo assolutamente contattarti. Ieri sera è accaduto un fatto che mi ha davvero sconvolto. Mia figlia ha detto che la notte sente dei rumori provenire dall'esterno della nostra villa tutte le notti, che le impediscono di dormire. Io non ho mai udito niente del genere, ma questa faccenda è molto strana: i nostri sistemi di sicurezza non hanno mai individuato nessuna intrusione. E inoltre, nessuno è mai entrato in casa, e dubito ci abbia mai provato. Tutto questo m'insospettisce; adesso ho chiamato la polizia privata per sorvegliare la notte, e i rumori non si sentono più. Però non sono ancora sicuro, e vorrei che tu chiarisca la faccenda. Sono disposto anche a pagare purché tu faccia luce su questo intricato caso.
Clint

«Ecco, ci siamo; vedo la città, professore!».
«Il paesino, forse. Albarossa è un piccolo borgo, affascinante credo. Non ci sono mai stato».
Albarossa comparve in tutto il suo splendore qualche minuto dopo. Era un bizzarro paese fiorito su un isolotto in mezzo al mare, a pochi metri dalla costa. Layton giunse nei pressi della distesa marina, e attese che il ponte levatoio scendesse per permettere loro di passare. Era incredibile vedere come in mezzo alla spiaggia si trovasse una carreggiata in catrame, ristrutturata da poco.
I due furono costretti a lasciare l'auto nell'immenso parcheggio in periferia dell'isola poiché era vietato utilizzare mezzi di trasporto nella cittadina. Si vedevano in giro molti pedoni; altri andavano in bicicletta. Per le strade c'erano anche un pullman rosso, unico mezzo pubblico del paese, e le macchine delle autorità. Luke si guardava intorno estasiato: infatti il luogo brulicava di verde. Parchi, giardini, campi coloravano il paesaggio, mentre il blu del mare e l'azzurro del cielo si univano in una sorta di abbraccio eterno. Layton notò con piacere una grande biblioteca, e accanto un liceo. Pur essendo piccola, Albarossa non mancava di niente e si proponeva come un villaggio vivo e brulicante di persone. Poi, i due intravedettero una discoteca, morta a quest'ora del primo pomeriggio. Poco lontano stava la residenza di Clint. Era una villa possente, con un vasto giardino, e antiche decorazioni. Sembrava fosse appartenuta ad un passato re. Si capiva che Clint era una persona di estrema rilevanza ad Albarossa, una specie di governatore locale, malgrado ufficialmente il paesino facesse parte del comune vicino e rispondesse a quel municipio.
«Clint!».
«Oh, Hershel, ben arrivato! Buongiorno anche a te, Luke!».
«Buongiorno, signore» rispose Luke in tono educato.
«Come stai? È da tanto che non ci vediamo» commentò Layton.
«Davvero! Ma accomodati. Ho fatto preparare una tazza di buon tè alla cameriera, so che ti piace molto».
«Beh, che gentiluomo sarei se non prendessi una tazza di tè?» rispose il professore con ironia, e accettò la porcellana che gli veniva posta.
Clint chiamò la figlia: «Annie! È arrivato il professore! Vieni a salutarlo».
La ragazza scese poco dopo. Indossava una veste azzurrina, e doveva avere su per giù diciassette anni. Era molto carina, con lunghi capelli biondi e un sorriso semplice e ingenuo, come quello di una bambina. La veste lasciava scorgere i piedi, quasi candidi e con unghie abbastanza lunghe, ma curate. Lo stesso valeva per le mani, se non di più: le unghie erano quasi aguzze, ma tagliate ad arte. Non davano assolutamente l'idea di trascuratezza.
«Salve signorina, come sta?» chiese Layton baciandole la mano.
«Tutto bene, grazie».
«Adesso, però, descrivetemi il motivo per il quale mi avete chiamato».
Rispose Annie. «Beh, è stato mio padre a volerla, ma adesso che l'ho incontrata credo che abbia fatto la scelta giusta». Layton abbozzò un sorriso. «Adesso le spiego» continuò la figlia. «È da un po' di tempo, quattro giorni mi pare, che sento dei rumori provenienti dall'esterno, la notte. All'inizio ho pensato che fosse solamente frutto della mia immaginazione, ma dopo il quarto giorno non ho più resistito alla paura e ho informato mio padre. Abbiamo deciso, insieme, che l'ispettore Denny si occuperà della sorveglianza e lui, seppur riluttante, ha accettato, abbandonando i compiti giornalieri e iniziando a a lavorare in notturna».
«Gran brutto colpo» disse Layton «Io non ce la farei a stare sveglio la notte, sono fin troppo pigro».
«Non faccia il modesto, professore» commentò Luke. Poi si udì un tonfo e uno schiocco provenire da una stanza vicina. «Oddio!». Layton balzò in piedi.
«Non si preoccupi, professore, è solamente Sara, la nostra badante». Infatti dalla camera poco distante piombò una signora un po' cicciottella, con le guance paffute e due occhi dolci. «Professore, mi scusi se le ho fatto prendere uno spavento, stavo riordinando la dispensa» si scusò Sara. «Non si preoccupi, non è niente». «Davvero» aggiunse quando la badante cominciò a innervosirsi.
«Signori, potrei parlare un momento in privato con Sara? Dovrei chiederle una cosa».
«Fai pure, Hershel, fa' come se fossi a casa tua». Sara condusse Layton in una stanza nel seminterrato e chiuse a chiave la porta. C'era uno strano odore di chiuso e la stanza non sembrava proprio conciata nel migliore dei modi: in alcuni punti l'intonaco era molto fragile, mentre negli angoli si annidavano ragnatele. «In cosa posso esserle utile?» lo interpellò la donna.
«Oh, solo una domanda: lei ha mai sentito quegli strani rumori provenienti dall'esterno, la notte?».
«Beh, se devo essere sincera no, ma non si preoccupi, ho il sonno molto pesante, dubito che nemmeno un allarme riesca a interrompere il mio riposo. Lavoro molto il giorno, per cui la sera non mi faccio tanti giochi d'immaginazione o altro, ma cado sfinita nel letto. Non per nuocere alla signorina, ma se fosse veramente stanca non udirebbe nulla la notte. Ma meno male che non è così, almeno sappiamo che c'è qualcosa che non va. Sinceramente, sono un po' preoccupata anch'io per questa cosa».
«Giustamente. Grazie mille, mi è stata veramente d'aiuto».
«Non c'è di che».
I due riemersero alla luce del costoso lampadario in pietre preziose che oscillava sopra i presenti e si separarono. «Ha scoperto qualcosa d'interessante, professore?».
«Per adesso no, ma questo caso mi pare realmente confuso. Vedremo stanotte. Hai paura, Luke? Ti vedo un po'...spaesato».
«No, professore, ma quando sarò a letto non chiuderò occhio...».
«Devi stare tranquillo. Dopotutto, stasera saremo sotto sorveglianza della polizia, no? Non c'è nulla da temere».
«Ok» rispose Luke alzando il capo e sorridendo di nuovo al professore.
Be', io so solo firmare con la penna, ma vedrò di fare del mio meglio: Loreamico.
Che ne dite?

Messaggio 26/06/2011, 7:50

Messaggi: 1193
Località: In un posto da dove posso connettermi su PokéTown, altrimenti non avrei postato tanto qui o_o
Bel capitolo :D però...
secondo me, nella frase "Luke si guardava intorno estasiato: infatti il luogo brulicava di verde." dovresti togliere l'infatti.
Bah... una firma? E come firmo al computer, scrivo sullo schermo? Immagine

Messaggio 27/06/2011, 17:06

Messaggi: 307
Località: Yavin IV
Ultimo capitolo di Quil e terz'ultimo de I Due Pokémon Amici.

CAPITOLO 7: La sfida suprema: Arceus
Kad ci portò alla Vetta Lancia.
Io deglutivo ogni dieci secondi perché ero preoccupatissima.
Kad tirò fuori un flauto.
Crocky esclamò: - Quello è il Flauto Cielo! Tu lo sai suonare?
Kad rispose: - Certamente!
Si mise a fischiare nel flauto.
Una dolce melodia si diffuse nell'aria.
Io dissi: - Kad suona benissimo!
Una scala comparse. Era il momento della verità.
Gradino dopo gradino, finalmente arrivammo in cima.
Arceus ci aspettava in piedi.
Egli disse: - Cominciamo la lotta!
Corse ad una velocità sorprendente verso di me e mi attaccò con la sua zampa anteriore destra.
Mi staccò la foglia che avevo in testa.
Usai Radicalbero e caddi a terra.
Kad sussurrò a Crocky: - Copri gli occhi ad Arceus.
Crocky eseguì.
Kad porse una Lastrapugno e Crocky fece avanzare Arceus finchè non toccò lo Strumento che era per terra.
Adesso Kad era un tipo efficace su Arceus.
Kad iniziò con un violentissimo Psichico, continuò con Psicoraggio e concluse con Psicotaglio.
Crocky attaccò con Idrocannone.
Io mi risvegliai e con tutto il fiato che avevo gridai: - Per Quil!
Mi alzai e cominciai a colpire Arceus con una raffica di Fendifoglia.
Kad lanciò una Lastraidro su Arceus per rendermi il lavoro più semplice.
Io continuai. Ero determinata a vincere. A vincere per Quil.
Arceus mi morse e mi gettò a terra, ma io mi rialzai e lanciai Verdebufera dappertutto.
Kad lanciò una Lastrarogo, così Crocky avrebbe potuto fare la sua parte, ma io continuai a lottare.
Kad cercò di togliermi con Psichico, ma io resistevo e lottavo.
Arceus usò Giudizio ed io caddi a terra knock out.
Il sangue e la linfa mi uscivano dalla testa, ma non mi importava.
Rinvenni presto e mi fiondai di nuovo su Arceus, usando Fendifoglia. In quel momento la foglia sulla mia testa ricrebbe. Kad e Crocky avevano capito che toccava a me sconfiggere Arceus, così Kad lanciò di nuovo la Lastraidro.
Usai Radicalbero, poi Fendifoglia, Verdebufera e Gigassorbimento.
Arceus però non cedette di un millimetro, così io, con tutta la rabbia che avevo in corpo, usai una mossa che non sapevo di poter usare: Fogliamagica.
Arceus cadde, knock out.
Io esultai.
Kad sorrise.
Crocky mi abbracciò.
In quel momento comparvero Palkia, Dialga, Giratina, Mew ed Arceus si riprese.
Io chiesi: - Ma Palkia, Dialga e Giratina non erano morti?
I tre risero e dissero: - Siamo Leggende, non ci facciamo intimidire.
Arceus disse: - Ci avete sconfitto. Avete diritto ad esprimere un desiderio. Mew, prego.
Mew chiese: - Chicky, cosa vuoi?
Io dissi: - Voglio che Quil torni in vita. Lo desidero con tutto il cuore.
Mew fece dei gesti con le mani e comparse Quil.
Io lo abbracciai ma lui mi respinse e gridò: - Lasciami in pace! Ormai tu non rappresenti niente per me!
Crocky, infuriata urlò: - Ci siamo fatti un mazzo così, abbiamo sconfitto le Leggende più forti per sentire queste parole?! Andiamo Chicky.
Io urlai: - Noooooooooooooooooo! Non può finire così!
Quil s'iluminò, una barriera oscura che proteggeva il suo cuore si ruppe e ci abbracciammo.
Kad e Crocky si unirono all'abbraccio. In quel momento ci evolvemmo.
Kad in Alakazam, Crocky in Feraligatr, Quil in Typhlosion ed io in Meganium.
Tornò tutto alla normalità e tornammo a vivere normalmente.


CAPITOLO 18: Nella Città Nera e nella Foresta Bianca
Dopo aver attraversato il Ponte Meraviglie, Lucario ed Espeon si trovarono davanti a due strade.
Una portava alla Città Nera e l'altra portava alla Foresta Bianca.
Lucario decise di andare a visitare la città ed Espeon entrò nella foresta.
In città Lucario vide un Pokémon corrergli incontro.
Quel Pokémon lavorava lì e si chiamava Vullaby.
Egli disse: - Tu sei Lucario, l'eroe del Villaggio Soul! Aiutami, vieni in ufficio!
L'ufficio di Vullaby era pulitissimo, le pareti erano per metà bianche e per metà nere.
La scrivania era di un legno marrone scuro, con quattro cassetti. Sopra c'era un telefono, alcuni fogli ed un portamatite pieno di penne rosse, blu, nere e verdi.
Vullaby chiese: - Potresti aiutarmi? Vedi... Qui nell'ufficio viene sempre Togepi, è molto piccola, ma anche fastidiosa. Prende i fogli bianchi e ci disegna, fin qui fa bene, ma poi prende gli evidenziatori e pasticcia la moquette.
Lucario rispose: - Certo che ti aiuterò. Nonostante il tuo ufficio sia pulito infatti ho notato alcuni segni sulla moquette. Ma guardandoli meglio non sono pasticci. Sai cosa sono? Sono dei segni per evocare Arceus. Se vogliamo evitare la catastrofe dobbiamo cancellarli all'istante con latte di Keldeo. Ho sentito dire che a volte Keldeo fa le sue apparizioni qui alla Città Nera, per controllare se va tutto bene.
Subito dopo si sentirono dei nitriti.
Vullaby e Lucario uscirono e videro Keldeo imponente su un grattacielo.
Lucario gridò: - Keldeo! Per evitare la catastrofe ci serve il tuo latte nutriente! Aiutaci!
Keldeo rispose: - Io il latte te lo darei volentieri, ma Mew dice che per ottenere il mio latte dovrai mostrarmi quanto vali con una lotta.
Così la lotta iniziò.
Keldeo utilizzò subito Idropulsar e colpì il Palla Ombra sferrato da Lucario.
La Leggenda si buttò su Lucario con Spadasolenne, ma il tipo Lotta-Acciaio contrattaccò con Sonicboom.
Keldeo voleva concludere la lotta, così spruzzò un Idropompa verso l'alto, poi avvitandosi raccolse la sua mossa intorno a lui e si lanciò su Lucario con Zuffa, che combinata con Idropompa era ancora più potente.
Lucario tentò di schivare, ma venne colpito in pieno.
Il Pokémon di tipo Lotta-Acciaio sentì una grande forza in corpo, poi si sentì debolissimo.
Infine cadde rovinosamente su un lampione, che lo fulminò per bene.
Lucario pensò ad Arceus, e con Sonicboom mandò knock out Keldeo.
Egli diede il suo latte a Lucario, che lo versò sulla moquette ed i segni scomparvero.
Nel frattempo, nella Foresta Bianca, Espeon aveva incontrato un buffo Pokémon di nome Rufflet.
Egli le disse: - Buongiorno eroina del Villaggio Soul! Avrei un problema: devo battere Unfezant per liberare la foresta, poiché egli è il proprietario della foresta e vuole abbatterla per espandere la Città Nera. Mi aiuterai?
Espeon rispose: - Ma che domande? Certo che ti aiuterò! Andiamo, sono pronta!
Rufflet accompagnò Espeon da Unfezant.
La lotta cominciò.
Unfezant usò Aeroassalto, ma Espeon si scansò ed utilizzò Ombrartigli, che colpì in pieno il Pokémon Normale-Volante.
Egli allora usò Baldeali, ed Espeon fu colpita in pieno.
Ella però si riprese ed attaccò Unfezant con un violentissimo Psicoraggio.
Unfezant venne mandato knock out.
Egli disse con voce debole: - Espeon, ti sei meritata l'atto di proprietà della Foresta Bianca. Eccolo.
Unfezant porse l'atto ad Espeon, che scosse la testa e aggiunse: - No, non è mio. Quell'atto è di Rufflet, perché lui mi ha chiesto aiuto per ottenerlo ed io ho accettato, quindi dai a Rufflet quell'atto.
Unfezant allungò le ali e consegnò l'atto a Rufflet, che ringraziò Espeon e se ne andò soddisfatto.
Alla fine i due eroi si ricongiunsero e si raccontarono ciò che era successo.


Finalmente ho la connessione!
·wer tø the løcal dreamer ·

Messaggio 04/07/2011, 11:42

Messaggi: 307
Località: Yavin IV
Mi avete costretto al doppio post.

CAPITOLO 19: In cammino verso la Vetta Lancia
Espeon trovò uno strano flauto a Fortebrezza. Lucario scoprì che si trattava del Flauto Cielo.
Così i due eroi si diressero verso la Vetta Lancia per lo scontro più difficile.
Prima di Austropoli, una tempesta di sabbia molto intensa bloccò i due Pokémon amici.
Si fermarono lì per la notte. Qualcosa tormentava Lucario. Si preoccupava per il combattimento contro Arceus, ma voleva batterlo.
Espeon si svegliò all'improvviso, uscì dalla tenda per prendere un po' d'aria e, rientrata in tenda, disse: - Ho dormito con il muso schiacciato in terra, così non riuscivo a respirare.
Si addormentarono.
Ad Austropoli riuscirono a fare il biglietto ed a prendere una nave appena prima che partisse.
Sulla nave schiacciarono un pisolino: dovevano riposarsi molto per lo scontro contro Arceus.
Dopo essere attraccati a Duefoglie, i due eroi fecero un pranzo molto sostanzioso a base di Bacche di ogni tipo.
Giunti ad Evopoli, i due eroi si risposarono.
Nel Monte Corona faceva freddo e non si vedeva niente.
Espeon accese la sua gemma e la prima cosa che videro fu un Geodude inseguito da un Rhyperior.
I due eroi erano divertiti e preoccupati da quella scena.
Lucario chiese a Rhyperior: - Perché insegui Geodude?
Rhyperior rispose: - Perché odio i Geodude.
Espeon disse: - State calmi, non bisogna prendersela solo per questo.
Rhyperior: - Okay.
Il gruppetto si sedette e Geodude racconto un mito del suo paese natale: - C'era una volta un Totodile azzurro chiaro con le spine viola di nome Toto. Tutti gli altri Totodile compagni di classe lo prendevano in giro dicendo:"Che è successo? Ti hanno messo in freezeer?" Toto era disperato.
Un giorno, i Totodile dovevano rompere una roccia, e solo Toto ci riuscì. Da allora furono venerati i pokémon Shiny.
I due gruppetti si salutarono e presero due strade diverse.
I due eroi si trovarono davanti la porta per la Vetta Lancia.
Lucario disegnò i segni per evocare Arceus e la porta si ruppe.
Alla Vetta Lancia, Espeon suonò il Flauto Cielo e comparvero i gradini di una scala, un gradino per nota. Un totale di millleseicento gradini per milleseicento note.
I due eroi salirono gradino per gradino, salirono come saliva il loro entusiasmo e la loro paura.
In cima lo trovarono. Ecco Arceus.


Cyndaquil, Totodile e Chikorita.

CAPITOLO 1: L'inizio di una grande avventura
Cyndaquil lavorava alla Gilda Wigglytuff come lava-pavimenti e sognava di diventare un esploratore, ma per formare la sua squadra mancavano due membri, così si limitava a sognare.
Cyndaquil aveva ottenuto quel lavoro perché doveva tirar su qualche soldo per comprare il cibo per il suo fratellino malato Quil, un Cyndaquil.
Il fratellino di Cyndaquil si era ammalato gravemente per colpa delle catastrofi naturali: era caduto in un buco ed era atterrato su un Muk.
Cyndaquil lavava i pavimenti allegra come se dipingesse un quadro.
Un giorno, mentre andava a lavorare alla Gilda, incontrò un Totodile ed una Chikorita. Si salutarono e il tipo Acqua ed il tipo Erba ripartirono. Cyndaquil li sentì parlare di squadre d'esplorazione, così li portò alla Gilda e disse a Wigglytuff: - Signore, mi sento preonta per partire all'avventura con Totodile e Chikorita. Abbiamo deciso che il nome del nostro team sarà Team Special. La prego, mi faccia partire, mi sostiturà Lava, la mia sorellona, esemplare di Quilava! La prego signore! Mi faccia partire!
Wigglytuff annuì e consegnò a Cyndaquil il Portastrumenti e la Mappa Dungon, poi augurò buona fortuna e li vide partire al tramonto. urlò: - Voi tre sarete i migliori!
Intanto i tre si avviavano alla ricerca di Dungeon Misteriosi.



To be continued
·wer tø the løcal dreamer ·

Messaggio 10/07/2011, 9:54

Messaggi: 946
Località: Seduto sulla sedia, davanti al computer.
Dopo tanto tempo finalmente ecco l' XI Capitolo del Cyberspazio!!!

Mostra / Nascondi » Il Cyberspazio
Capitolo XI: Leggende
Arrivati a casa, Absol e gli altri si sdraiarono stanchissimi. Nine venne messa a riposare.
Così Absol potè finalmente raccontare tutto.
<< Ragazzi, di sicuro avrete la testa un po' confusa.-disse Absol mentre gli altri annuivano-Bè, adesso racconterò tutto: come sapete la mia arpa è del mio amico umano ucciso da Darkrai... Bè, io giurai vendetta, e allora feci di tutto per utilizzare la mossa Aura Puruficatrice, la mossa del Prescelto.
Essendo il Consigliere, anche io ho i miei poteri. La mia Aura non potrà battere Darkrai, ma di sicuro è comunque molto forte. Blaze, se non sei riuscito a rompere lo Scudo Oscuro di Nine è perchè devi esercitarti di più con quella mossa. Per il momento la mia Aura è più forte della tua ma questo deve cambiare!>>
<<Ok>> Rispose Blaze.
<<Absol, come mai ti sei gettato con così tanta furia quando Nine ha scagliato un raggio oscuro?>>
<< Dovete sapere che quella mossa... E' stata utilizzata da Darkrai per uccidere il mio amico. Per un momento, quando Nine ha scagliato l' attacco, mi è parso di vedere Darkrai.>>
<< Ah... Bè ora dovremmo guardare il libro, no?>> Disse Lux
Blaze lo aprì alla prima pagina. Il libro era molto antico, le pagine erano quasi gialle. Le scritte però erano chiaramente visibili, per fortuna.
<< L' autore di questo libro è un certo Haybon.>> Disse Blaze (Si legge Eibon)
Il racconto alle prime pagine parlava semplicemente delle usanza dei popoli Pokemon ancora prima dell'era del Cyberspazio. Il libro conteneva anche alcuni disegni, quasi schizzi che raffiguravano probabilmente dei riti. A metà libro le pagine raccontavano invece alcuni fatti di non più di 80 anni fa.
Haybon raccontava personalmente alcune esperienze vissute alla creazione del Cyberspazio.
<< Ricordo ancora oggi quei terribili anni, dove Darkrai seminava panico e distruzione. Il suo potere immenso prima o poi regnerà nel nostro mondo. Sono venuto a conoscenza di una Leggenda che riguardava un prescelto, che salverà il mondo. Non so se la storia sia vera o no. Ho vissuto molti anni, e il Prescelto non è ancora arrivato, mentre la mia famiglia e i miei amici vengono uccisi senza pietà dagli Iarkrad. Comincio a pensare che quella sia davvero una leggenda. Non so cosa fare, noi Pokemon non possiamo niente. Il mio villaggio presto verrà attaccato probabilmente. Questo libro però, voglio che sia tenuto segreto. Chiederò ad un mio caro amico di metterlo al sicuro nella biblioteca della sua città. Intanto, vedo già il cielo all' orizzonte coprirsi di nero. Potrei fuggire in volo, ma comunque prima o poi mi troveranno. Voglio che questo libro cada nelle mani del Prescelto, sempre che esista davvero.>>
<< Qua si chiude un capitolo del libro. Andiamo ancora avanti, sono proprio curioso!>> Disse Lux.

E così finisce anche questo capitolo. Maggiori informazioni nel prossimo capitolo, spero che esca presto!
Pozza Paludosa, Muschio.

Messaggio 10/07/2011, 13:58

Messaggi: 1193
Località: In un posto da dove posso connettermi su PokéTown, altrimenti non avrei postato tanto qui o_o
ShinyPalkia ha scritto:
E così finisce anche questo capitolo. Maggiori informazioni nel prossimo capitolo, spero che esca presto!


beh, se è per questo basterebbe girare pagina (lol)
Bah... una firma? E come firmo al computer, scrivo sullo schermo? Immagine

Messaggio 10/07/2011, 20:11

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Località: Seduto sulla sedia, davanti al computer.
Non faceva ridere °-°
Comunque io intendo che non so se riesco a trovare il tempo per scrivere il prossimo capitolo.
Pozza Paludosa, Muschio.

Messaggio 10/07/2011, 21:13

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Località: Yavin IV
Sono connessa da un portatile e non ho i due pokemon amici, quindi mi limiterò a scrivere il secondo racconto. Vi avviso che invento i dungeon e parto con il racconto che sostituirà i due pokemon amici.

Xavier e Absol

CAPITOLO 1: I tre protagonisti
- Xavier! Xavier! Sono qui! Aiutami!- urlò una voce proveniente dal bosco- Xavier! Mi sono fatta male! Xavier!
Xavier corse verso il bosco e urlò: - Mary! Mary! Ti ho trovato! Cosa ti sei fatta? Tuo fratello mi uccide, lo sai?
Mary rispose: - Lo so, lo so! Ma mi sono graffiata! Stavo saltando su un ramo, sono caduta e mi sono tagliata! Hai dell'acqua ossigenata?
Xavier rispose: - Secondo te mi porto l'acqua ossigenata in giro? Vai al torrente a bagnarti.
Mary se ne andò, e Xavier disse calmo: - Non temere, puoi uscire, non c'è più.
Un Absol spuntò dall'oscurità e si affiancò a Xavier.
- Xavier!- Absol scappò. - Dov'è Mary?!
Xavier pensò:"Oh no! Luke mi uccide se non trova sua sorella!"
Così rispose: - Mary, è qui con me! Aspetta che la chiamo!
Con un balzò Xavier saltò dieci metri più in là, su un altro albero.
In dieci secondi tornò con Mary e si recò da Luke.
Quest'ultimo accompagnò Mary a casa e andò a chiamare Xavier, che quella sera avrebbe mangiato dal suo amico Luke.


Cyndaquil, Totodile e Chikorita

CAPITOLO 2: Complotto
- Gh gh gh! - rise una voce alle spalle del Team Special- Daremo loro filo da torcere!
- Hai ragione Rhyperior! Non hanno speranze contro la Squadra Skull! Parola di Magmortar!
Electivire urlò: - Zitti! Abbiamo un piano da elaborare! Se tutto procederà come previsto, li bloccheremo all'Altopiano Cromano, qui ad Almia, li spingeremo fino alle Rovine Cromane e ci lancieremo all'attacco facendo franare tutto! Ma se il piano non dovesse riuscire dovremmo aprirci un passaggio segreto. Ma non sarà necessario, Fly è sempre di pattuglia, e sa tutte le scorciatoie di Almia. In più è un nostro potente alleato. Adesso però dobbiamo esplorare l'altopiano.
Uno Skarmory si avvicinò al Team Special e salutò i membri.
Se ne andò verso le nuvole di Almia e scomparse vicino alla Torre Altru.
Nell'Altopiano Cromano si svolgeva la pattuglia del Team Skull.
Electivire cercava i passaggi nelle rovine, ma non vedeva niente. Chiamò Fly, che gli indicò una sporgenzza nella roccia.
Electivire fece quel percorso qualche decina di volte ed i suoi alleati fecero lo stesso.
Setacciarono tutto l'altopiano e radunarono Murkrow che avrebbero spinto il Team Special in trappola.
Infine se ne andarono, sicuri di non essere visti.
·wer tø the løcal dreamer ·

Messaggio 11/07/2011, 9:03

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Località: In un posto da dove posso connettermi su PokéTown, altrimenti non avrei postato tanto qui o_o
Xavier e co. cosa sono?
Bah... una firma? E come firmo al computer, scrivo sullo schermo? Immagine

Messaggio 11/07/2011, 12:28

Messaggi: 946
Località: Seduto sulla sedia, davanti al computer.
Quoto, è troppo affrettato. Non ho capito nulla. °-°
Pozza Paludosa, Muschio.

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