Indice PokéTown Board Iniziative & Giochi Iniziative & Giochi conclusi [C.O.P., FanFiction] "Me and my Pokémon"

[C.O.P., FanFiction] "Me and my Pokémon"

Qui puoi trovare tutti i topic riguardanti le iniziative e i giochi terminati.


Messaggi: 651
Località: Inghilterra, in un Diciannovesimo secolo immaginario
Immagine

Eccomi finalmente al lavoro per la C.O.P., il Comitato Organizzativo di Pokétown!! Okey, lo ammetto, la fanfiction l'ho scritta tempo fa e non ho voglia di, come pensavo, riscriverla in bella grafia... Perciò va considerato che, soprattutto nei primi capitoli, non è il meglio <.<... In compenso, sono già al lavoro per una seconda fanfiction i cui eventi seguiranno quelli di questa *.*.
L'ambientazione è il mondo dei Pokémon senza presenza di Pokétown o di personaggi di PT, anche se, è vero, qualcuno (in questa ff... Oltre "me"... Uno, credo °.°) è liberamente ispirato a reali u_u...
Bè, comunque, posterò irregolarmente i capitoli, probabilmente la voglia di postare sarà data dalla vostra voglia di leggere... gh **...
Bè, comunque, ora vi lascio alla lettura del primo(, orribile) capitolo XP... Su!

Capitolo 1 - Mutazioni Genetiche

Ero come molte altre volte a guardare la mia amata tartaruga d’acqua dolce, seduto sulla vasca da bagno, a chiamarla Squirtle. Circa due anni prima mi era morta l'altra mia tartaruga, la più bella, la più simpatica, Pappa, che io chiamavo Squirtle. E ormai, ogni volta che guardavo lei, trovata da soli due giorni abbandonata in strada, mi tornava alla mente la mia piccola. Non sapevo nemmeno com'era morta, ma da un pò di tempo si rifiutava di mangiare, poi una mattina, mentre io ero a scuola, mia madre andò a prenderla per portarla dal veterinario, e la trovò senza sensi. "Era uno spettacolo disgustoso, non potevo fartela vedere" furono più o meno le sue parole. Ma io ero triste. Triste. Poi arrivò l'estate, due anni dopo, noi comprammo una vasca da viaggio per tartarughe e portammo Squirtle in vacanza nel Sud, con noi. Eravamo in treno, e sentii alla radio che molti animali stavano subendo mutazioni genetiche. Nei primi giorni di vacanza non riuscii a vedere il telegiornale, ma sentivo dire dai miei parenti che era tutta una messinscena, probabilmente pubblicità per un film, quella che si vedeva in televisione: gli animali che diventavano Pokémon. Io in cuor mio speravo fosse vero, anche se sapevo che era impossibile. Eppure qualcosa mi diceva che in quelle notizie c'era qualcosa di vero, e la risposta mi arrivò pochi giorni dopo. Ancora non avevo avuto l’occasione di vedere quelle immagini, ma mentre guardavo la mia tartaruga dimenarsi un poco nella vasca, ecco dei cambiamenti. Iniziò a crescere, a crescere. Diventava azzurra. Diventava... diventava Squirtle. Uno Squirtle. Ancora non ci credevo. Avevo assistito a un miracolo. Credevo di aver sognato, ma il suo verso affettuoso mi diceva il contrario. Fu come "amore a prima vista”. Lo presi tra le mie braccia e andai in camera, mi chiusi in camera. Poi, però, mia madre mi vedette. E ne rimase più sorpresa di me. E poco dopo salì dalla fattoria mio fratello, con un Torchic appena nato da un uovo. Le galline e i galli diventarono Combusken o Doduo, le mucche Miltank e i tori Tauros. In poco tempo, ci abituammo a convivere con queste nuove creature; nei giorni seguenti, con i nostri pokémon, andammo in spiaggia. I bambini prendevano i granchi, che miracolosamente diventavano Krabby, e io nuotavo con il mio amico. Vidi anche una medusa, un’orrenda medusa, diventare Tentacool. Uno di loro mi attacco per mordermi, ma Squirtle si mise davanti a me per difendermi. Mi salvò. E lì cominciò il mio primo incontro di pokémon. Mandai Squirtle all'attacco con il getto d'acqua, che la medusa parò senza troppi problemi, e contrattaccò con l'acido. Il mio pokémon fu colpito in pieno. Non avrei dovuto farlo combattere, avrei dovuto darmi alla fuga. Lo presi tra le mie braccia e cominciai a nuotare per arrivare a riva. Ma ero troppo lento in confronto a quel Tentacool. E così mi raggiunse. Squirtle voleva, comunque, combattere, anche se io cercavo di convincerlo del contrario. Poi il nostro avversario cercò di attaccarci, probabilmente con l'attacco azione, ma riuscimmo in tempo a schivarlo. Dissi a Squirtle di usare anche lui l'attacco azione, che ebbe pieno effetto. La medusa era già stanca. Squirtle si scagliò di nuovo contro l'avversario, mandandolo K.O.. Lo portammo a riva. Un bambino, che si trovava lì, lo prese come suo pokémon. Furono subito amici, come me e il mio futuro compagno di viaggio. Per un pò di tempo non lottammo più con nessuno, nonostante gli incoraggiamenti di mio fratello. Non volevo far male al suo pokémon... né al mio.
Il tempo, così, passò, e finalmente tornammo a casa dalle vacanze. Ma in quei giorni successe qualcos'altro. Anche il mondo iniziò a cambiare. Io non ci credevo. Con una velocità pazzesca, il mondo si modificò. Non sapevo come, nessuno lo sapeva, ma fu così. Tutto diventò come nel mondo dei pokémon. E così nacquero i capipalestra. Nacque la lega pokémon, nacquero i pokémon-market e i pokémon center. I negozi di biciclette erano più rari, e ci fu un solo super-market per continente. Così decisi di iniziare a viaggiare. La mia città, insieme alle piccole frazioni, mutò in Biancavilla. Visitai il nuovo laboratorio del professor Oak, quello vero. Samuel Oak sembrava essere appena uscito dal cartone animato! Mi raccontò che il suo mondo era iniziato a cambiare e ad espandersi, per unirsi al nostro. E neanche lui sapeva darsi un perché. Comunque fosse, mi diede un Pokédex, io presi cellulare e zaino con provviste e partii. Sentivo di non doverlo fare. Ma una parte di me mi spingeva ad andare avanti. E così, in brevissimo tempo, arrivai a Smeraldopoli. Entro poco, partii per Boscosmeraldo. Sentivo le storie dei viaggiatori che entravano e non riuscivano più ad uscire da quel posto. Io cercavo di ricordare quando giocavo a Pokémon Giallo, sul mio Game Boy Color. Ma niente mi aiutava, ricordavo bene di avere problemi anche lì. Mi avventurai all'interno del bosco solo dopo aver acquistato una bussola e una mappa del continente. Per arrivare a Plumbeopoli dovevo andare verso Nord. Ma feci molta fatica a percorrere tutto il tracciato. Incontrai in poco tempo un allenatore che mi sfidò, e io non avevo altra scelta che lottare. Così, mandai all'attacco Squirtle. Gli ordinai un attacco Bolla, che ebbe pieno effetto. Nel complesso, non mi fu difficile sconfiggere i Metapod e i Kakuna degli avversari. L'unico problema arrivò quando fui inseguito da uno sciame di Beedrill, che però mi aiutò ad arrivare alla fine del bosco. Io e Squirtle ci riposammo nel centro medico per pokémon della città, dove restammo per tutta la notte. Il mattino dopo ci svegliammo molto presto, ed eccoci a vedere l'alba. Uno spettacolo molto suggestivo. Poi mi rimisi in viaggio. C'era un solo allenatore già sveglio; appena mi vide, mi sfidò. Il suo pokémon era un Larvitar. Il mio amico Squirtle era pronto a lottare. "Squirtle, attacco bolla!", "Larvitar, fossa!" furono le nostre parole. Era in gamba, quell'allenatore. Dissi a Squirtle di stare in guardia. Riuscì a schivare l'attacco del suo avversario per un pelo. Ma una cosa non mi convinceva. Quell'allenatore... era troppo crudele con il suo pokémon. Troppo… Continuava a ordinare attacchi... sia Squirtle che Larvitar si stancarono presto. Poi, dopo un attacco azione in contemporanea, crollarono. Anch'io ero stato troppo duro con Squirtle. Non avrei dovuto farlo combattere così. Dovette riposarsi ancora per molto. Restammo tutto il giorno e tutta la notte nel pokémon-center a riposare. Intanto, chiamai dalla cabina telefonica la mia famiglia. Raccontai tutto.
Il giorno dopo, finalmente, andammo a visitare la palestra pokémon della città. Ma per noi fu una vera delusione. Si dovevano avere due pokémon, quindi ne dovevo catturare almeno uno e allenarlo! Catturai una Nidoran, con cui instaurai presto un'amicizia. Catturai anche un Kakuna, che però feci trasferire al Professor Oak.
Quindi, mi avviai verso la palestra pokémon di Plumbeopoli. Fui messo alla prova da un allievo del capopalestra. Nidoran riuscì a battere, anche se con un pò di fatica, entrambi i pokémon avversari, un Sandshrew e un Geodude; poi incontrai il capopalestra. Era quasi anziano, con due fossette come guance. Non mi disse come si chiamava. Mi disse solo di essere il capopalestra locale, e che avremmo dovuto usare due pokémon a testa. Nidoran era già pronta a combattere: il suo avversario era uno Shuckle. Quello partì subito all'attacco cercando di legare il mio pokémon, inutilmente: Nidoran schivò con molta agilità l'attacco e andò avanti per usare l'attacco azione. L'avversario non riuscì a ritirarsi in tempo nel suo guscio, e fu colpito in pieno viso. La mia Nidoran fremeva di riattaccare il suo avversario. E, senza ulteriori ordini da parte mia, si scagliò con un incornata verso l'avversario. "Dopotutto, era quello che stavo pensando di fargli fare...” pensai tra me e me. In breve tempo Nidoran sconfisse Shuckle, ma era stanca. La feci riposare nella sua sfera poké; eravamo 1 a 0 per me. Potevo vincere. Ce l'avrei fatta, me lo sentivo. Dissi a Squirtle di entrare in campo, mentre il mio avversario fece uscire dalla sua poké-ball un enorme Onix. "Ahia...", pensai. Ma Squirtle voleva vincere, ancor più di quanto lo volevo io; quello era un ottimo modo per misurare la sua forza. Gli feci usare l'attacco bolla, che mise subito in difficoltà il mio avversario, ma quello si riprese in men che non si dica e prese il mio pokémon, stringendolo con il suo corpo attorno a lui, grazie all’Avvolgibotta. Squirtle non riusciva più ad usare neanche un attacco! Ma poi mi venne un'idea... "Squirtle, Pioggiadanza!!!". L'attacco ebbe effetto. L'enorme serpente di roccia non poteva più combattere: avevo vinto. Corsi ad abbracciare Squirtle. Mi ero sentito così felice rare volte in vita mia. Quell'allenatore mi diede la medaglia Sasso e mi fece i complimenti per la fiducia che il mio Pokémon aveva in me!! Addirittura? Il mio morale salì alle stelle.
___________________________________________________________

Okey, fine primo capitolo u_u"... Qualcuno forse l'avrà riconosciuta, perché tempo addietro avevo cominciato a postarla nel TG... Comunque, so che è penoso, ma prometto che andando avanti migliora >.<... Già dal capitolo 4, ma secondo me soprattutto il salto di qualità arriva con il capitolo 9 =P, insomma... Fidatevi di un povero Utente Disperato u_u!!
Ultima modifica di ShinyTogetic il 12/07/2006, 13:25, modificato 1 volta in totale.

Messaggio 08/07/2006, 19:29

Messaggi: 199
Località: Palermo
Non è vero che è scritta male, spero starai scherzando :roll:
Complimenti, un ottimo inizio :P .
By Max

Messaggio 09/07/2006, 0:38

Messaggi: 216
Località: O.O E sperate che vi dica da dove traggo tutta l'ispirazione O.O ????

max ha scritto:
Non è vero che è scritta male, spero starai scherzando :roll:
Complimenti, un ottimo inizio :P .

Quoto in pieno :P ! Io voglio vedere il continuo però ù_ù ! :D ! Posta !! >.< !
IL POETA & FILOSOFO MASCHERATO DELLA TOWN

ImmagineImmagine

Messaggio 10/07/2006, 17:01

Messaggi: 651
Località: Inghilterra, in un Diciannovesimo secolo immaginario
Oh bene, qualcuno che gradisce =P...
Comunque secondo me i primi capitoli fanno proprio schifo x.x!
Oggi posto il secondo capitolo... A voi!

Capitolo 2 - L'epidemia dei pokémon

Mi diressi verso Monteluna solo qualche ora dopo. I miei pokémon erano ben riposati e pronti a nuovi combattimenti. Per me era ancora strano trovarmi in viaggio, da solo, in un mondo così diverso da quello in cui ero nato, e con al mio fianco degli amici così diversi. Poco prima di entrare nella grotta vidi quella che fu l'ultima metamorfosi a cui assistetti, con l'ultimo animale che vidi in vita mia: una testuggine diventò Torkoal. Un allenatore però mi precedette nel catturarlo, ingaggiando una lotta con il Torkoal, mandando in campo il suo Slugma. Non persi molto tempo, e mi avventurai nella grotta. Vicino all'entrata vidi dei Clefairy danzare e, rabbrividendo al pensiero di un attacco Metronomo, mi misi a camminare a passo svelto, inoltrandomi sempre più nella grotta. Squirtle era, come me, sempre all'erta, camminavamo fianco a fianco. Il viaggio non fu, nel complesso, molto faticoso, anche se i turisti che chiedevano informazioni ed un nervosissimo Geodude selvatico non furono d'aiuto per uscire dal monte. Appena arrivai all'uscita vidi un piccolo uovo di pokémon; nelle vicinanze non c'era nessuno, neanche pokémon, così lo presi e lo portai al centro medico per pokémon di Celestopoli, la città in cui ero appena giunto. L'infermiera mi chiese se desideravo tenere l'uovo con i miei pokémon, per allenare e soprattutto accudire il piccolo: sapevo che non sarebbe stato facile, ma accettai. E c'era un motivo esatto per cui lo facevo: desideravo con tutto me stesso avere un Togepi, anche se come pokémon era sempre stato molto raro. Inoltre, mi piaceva l'idea di accudire un piccolo pokémon: nell'altro mondo, per problemi finanziari non avevo mai avuto la possibilità di accudire un cucciolo, come mi sarebbe piaciuto, e quindi un'opportunità così non potevo lasciarmela scappare!
Iniziai seguendo i consigli dell'infermiera, tenendo l'uovo nel mio zaino e passeggiando per la città. Passai qualche giorno girando per tutta Celestopoli, visitai i negozi, feci rifornimento di provviste. Poi, stanco, mi diressi finalmente verso la palestra pokémon della città. Anche lì dovevo prima sconfiggere delle allieve della capopalestra. Erano tre. La prima mandò in un campo acquatico Horsea, io Nidoran; in breve tempo la sconfissi, con i suoi Horsea e le sue amiche e i loro Goldeen. Poi mi diressi verso la capopalestra. Mi chiesi perché c'era solo lei, ma poi ricordai... "Pokémon Advanced Generation... Misty torna alla palestra per un pò di tempo... viene sostituita da May..."
Si sarebbero dovuti usare anche in questa lotta due pokémon ciascuno. Mandai Squirtle in campo. Lei scelse Starmie. Iniziarono a nuotare entrambi, quasi una sfida per scoprire chi nuotava meglio, e poi sia io che Misty dicemmo, quasi all'unisono, di usare l'attacco rapido ai nostri pokémon. I due Pokémon si colpirono violentemente, ma nessuno riscontrò danni; dissi a Squirtle di salire sulla pedana più vicina a me, e Misty mandò il suo pokémon con un attacco Rapigiro contro il mio: proprio quello che volevo. Il mio compagno saltò velocemente sull'altra pedana e, quando l'avversario fece "retromarcia", si buttò in acqua. Poi uscì nuovamente. Anche Starmie fece lo stesso. Ma cadde in acqua, come colpito da un malore. "No, Starmie!!" Urlò la sua allenatrice. Mandai Squirtle a recuperare Starmie, ma una volta uscito con il pokémon stella, si sentì male anche lui. Ormai l'incontro era sospeso. I due pokémon erano sull’orlo dello svenimento. La capopalestra disse alle altre ragazze di chiudere l'edificio ai visitatori e ci precipitammo insieme al Pokémon Center. Ma, a quanto pareva, non erano ammalati solo i nostri pokémon. Il centro medico era già quasi pieno. Controllai se Nidoran stava bene, e dopo essermene accertato la ritirai nella sfera, prima che fosse colpita da quel rapido virus che in qualche modo si stava diffondendo. Piano piano il centro medico si liberò, e noi potemmo stare vicino ai nostri pokémon. Ormai non ci stavano più pokémon nel centro, e molti furono mandati in una casa vicino dove abitava un'apprendista infermiera, che si prese cura di loro. Guardavo, triste, il mio Squirtle. Non poteva finire così, non poteva. Non poteva svanire il mio sogno. Finalmente avevo un amico, un compagno di squadra, un Pokémon... guardandolo, vicino a quell'incubatrice, ripensai a Pappa "Squirtle" che avevo tempo prima... mi vennero le lacrime agli occhi. Poco più tardi mi ripresi, ma Misty era ancora sotto-shock. Io mi misi a guardare gli altri pokémon ammalati. C'erano in prevalenza pokémon acquatici, dato che erano il "simbolo della città", ma si vedevano anche Voltorb, Magnemite, Cubone, Ekans, Pikachu e altre specie. Ma il pokémon in condizioni più gravi era un piccolo Pichu, probabilmente appena nato. Tossiva ripetutamente, e aveva vicino un’incubatrice ben più grande del normale. L'infermiera mi disse che quel pokémon era stato da lei trovato davanti al centro medico, malato e indifeso. Ciò significava che era un pokémon selvatico. Guardai il mio uovo di pokémon, chiedendomi (ad alta voce, per errore) se potesse contenere un Pichu. E se sarebbe nato. Ma la donna mi disse che non poteva essere un Pichu, sentendo le mie parole, e mi riferì che quasi certamente sarebbe nato un pokémon di tipo normale, probabilmente Igglybuff o Cleffa.
Tornai davanti a Squirtle. Vidi Misty che smetteva pian piano di piangere. E poi ricominciò a piangere di gioia. Guardai Squirtle: iniziava a riprendersi. Muoveva una zampina, poi l'altra. A poco a poco, tutti i pokémon iniziavano a riprendersi. Era un miracolo. Era avvenuto un miracolo, un altro miracolo. Urlai dalla gioia. Anche la signorina Joy iniziò a scalpitare, e liberò tutti i pokémon dalle apparecchiature, per poi dirigersi verso la casa dell'apprendista infermiera per controllare che andasse tutto bene anche lì. Ancora non ci credevo. Abbracciai Squirtle così forte che quasi gli feci male. Fu una giornata di festa, nessuno pensò a cos'era successo solo poche ore prima. E così, si incominciarono a rivedere i pokémon per la città e le facce della gente allegre. Quella sera non riuscii neanche a dormire. E, il giorno dopo, ero pronto a finire la battaglia con Misty. Uscii dal Pokémon Center dove alloggiavo di buon mattino, e mi precipitai alla palestra pokémon per sfidare nuovamente Misty. Ma mentre mi dirigevo lì, sentii il sonno invadermi. Svenni, e prima di addormentarmi, sentii un forte "CRACK!" provenire dal mio zaino, e intuii subito cos'era successo.
Immagine

Messaggio 10/07/2006, 17:03

Messaggi: 1798
sì, me la ricordo :P dai, continuala ;) !!

Messaggio 10/07/2006, 22:46

Messaggi: 592
Località: Roma

Anchio la ricordo ! Se non erro avevi postato solo una puntata !
Continua così :P !

Messaggio 11/07/2006, 10:32

Messaggi: 199
Località: Palermo
Molto bella dall'inizio alla fine :P
By Max

Messaggio 12/07/2006, 13:25

Messaggi: 651
Località: Inghilterra, in un Diciannovesimo secolo immaginario
Hola...!
Ecco il terzo capitolo ^ _ ^!

Capitolo 3 - Il Team Rocket

Mi risvegliai solo qualche ora dopo. Mi alzai in piedi di scatto e mi guardai intorno. Ero in uno stanzone buio, pieno di gabbie, nelle quali c'erano pokémon che invocavano aiuto. Vicino alla porta, per me all'opposto della stanza, c'era un piccolo tavolo dove due grossi uomini dalla maglia nera con una grossa R stampata in rosso giocavano a carte. Guardai i pokémon dentro le gabbie. Ce n'erano di qualsiasi tipo, dagli Horsea ai Pikachu, fino ai Rhyhorn. Vidi Squirtle e Nidoran, i miei compagni di viaggio. E, molto vicino a me, c'era un piccolo e dolce Cleffa. Guardai nel mio zaino, e trovai solo qualche pezzo del guscio del mio pokémon. E quel Cleffa era l'unico cucciolo nei dintorni. Poi i due uomini si accorsero di me. Non avevo idea del motivo per cui mi avevano portato lì, ma non ci pensai troppo: non potevo fare niente per togliermi dai pasticci. I due, sicuramente dei Rocket, si avvicinarono a me. Poi uno di loro lanciò una sfera poké contenente Machoke. Poi mi prese per le braccia e mi bloccò. Era troppo forte, non potevo opporre resistenza. Il Machoke si avvicinò piano piano a me. Il suo allenatore, l'altro Rocket, gli disse di usare l'attacco Megapugno. Ero terrorizzato, se non peggio. Ma mentre quel Pokémon preparava l'attacco, si aprì la porta. Ne entrò un Combusken, seguito da un ragazzo alto, con indosso un lungo mantello viola. Il pokémon e i membri del Team Rocket si voltarono immediatamente, ma l’uomo che mi teneva non mollava la presa, seppure io tentassi di fuggire. Il ragazzo ordinò al suo pokémon un attacco Mega Calcio, che colpì in pieno il Machoke, facendolo atterrare in posizione prona. Prima che quello si girasse completamente verso il Combusken, questo gli bruciò la schiena con un attacco Fiammata. L’uomo che mi teneva si decise a mollarmi, ma per mandare in campo un altro pokémon, un Hariyama. Anche l’altro uomo mandò in campo due pokémon: un altro Machoke e un Medicham. L’allenatore misterioso fece quindi uscire dalla sua poké-ball un Typhlosion. E, senza neanche troppa fatica, quel ragazzo sconfisse i pokémon del Team Rocket; poi, insieme, una volta prese le chiavi delle gabbie e legato i due Rocket, iniziammo a liberare i pokémon. Mi assicurai che stessero tutti bene, e abbracciai Cleffa. Era così dolce… indescrivibile. Rimasi fermo a guardarlo, incantato, che mi dimenticai completamente degli altri pokémon. L’allenatore mi guardò male, così mi rimisi subito al lavoro; dopo aver liberato tutti i pokémon, trovai dietro ad alcune gabbie un sacco pieno di poké-ball vuote, e con quelle richiamammo tutti i pokémon. Nidoran e Squirtle, invece, preferii farli restare fuori dalle ball, così come Cleffa, che tenevo in braccio mentre rideva. Il ragazzo disse a Typhlosion di prendere il sacco con le ball, e il pokémon obbedì e seguì il suo allenatore fuori dalla porta. Combusken stava al suo fianco, e io mi affrettai a seguirli; arrivammo ben presto alla porta del palazzo dov’eravamo rinchiusi: lì vicino c’erano due Rocket svenuti con i loro due Machop. Uscimmo: la città era quella di Smeraldopoli, ed eravamo appena usciti dalla palestra pokémon. “Presumibile…” pensai in un primo momento, ma poi, ricordando la storia del videogioco, mi venne in mente la scomparsa di Giovanni dal Quartier Generale dopo essere stato battuto dall’allenatore di Pokémon Rosso, Pokémon Blu e Pokémon Giallo. E in quella palestra ci sarebbe dovuto essere Blu, e non il Team Rocket. Anche se ero così pieno di dubbi, arrivai insieme al giovane allenatore al Centro Medico per Pokémon; mi disse di restare lì, e lasciò all’infermiera le sfere Poké. Ma io non avevo nessuna intenzione di restare in quel posto, volevo scoprire la verità. Guardai fuori dalla porta di vetro dove andava l’allenatore di pokémon di fuoco, e appena entrò nella palestra pokémon io uscii dal Centro Poké e lo seguii. Era più forte di me, non potevo fare altrimenti. Appena entrato nella palestra vidi Typhlosion scendere delle scale, dato che copriva ancora le spalle al ragazzo. Attraversai il corridoio e scesi le scale, appena in tempo per vedere un Rocket arrivare davanti a Combusken, che era davanti al ragazzo; dopodiché il Rocket azionò il sistema d’allarme e lanciò una sfera poké contenente un Rattata davanti a Combusken. Il pokémon di fuoco, con i riflessi pronti, diede un Calcio all’avversario per mandarlo K.O., ma ormai il danno era fatto. Corse avanti, e io gli andai dietro, e mentre correvamo Nidoran atterrò la recluta Rocket e la calpestò; era come un inseguimento nei film polizieschi: quel ragazzo che scappava, io che lo inseguivo, i Rocket che arrivavano. Combusken, Typhlosion e il loro allenatore si fermarono di colpo. Erano in una stanza molto grande, circolare, con quattro porte: da una ero arrivato io, mentre dalle altre tre arrivavano molte Reclute Rocket pronte a metter K.O. i pokémon di quell’allenatore, e probabilmente anche lui. Gli uomini in nero stavano arrivando anche dalla mia parte, quindi dovetti obbligatoriamente uscire allo scoperto. Quando il ragazzo mi vide, anche se non aprì bocca, capii subito che era molto arrabbiato con me. Dopotutto, voleva solo aiutarmi, e io mi ero cacciato nei pasticci come uno stupido. Ma pensammo ben poco a quello, dato che eravamo completamente accerchiati. Mandarono tutti o quasi i loro pokémon, tra Zubat, Golbat, Spinarak e Grimer. Ero molto impaurito, ma mandai Squirtle e Nidoran a lottare. E non se la cavarono affatto male! Intanto, il ragazzo ordinava al suo Typhlosion una serie di attacchi Turbofuoco che sterminò in poco tempo gli avversari. I miei pokémon non avevano subito molti danni, ma io mi diressi verso le scale da cui ero arrivato; tuttavia l’Allenatore mi disse di proseguire con lui. Non avevo idea del motivo, ma ero pronto ad andare avanti. Proseguimmo per un lungo corridoio, con poche svolte e nessun incrocio. Alla fine entrammo in una stanza con due che riconobbi come dei “Generali Rocket”. Ovviamente, non ci vollero far passare oltre; e mandarono i loro pokémon: un Beedrill e un Dustox. L’allenatore disse al suo Combusken, a bassa voce, di usare uno strano giro di attacchi. E infatti il pokémon prima saltò oltre i due coleotteri, poi utilizzò un attacco Braciere e infine un Doppio-Calcio. I due uomini ritirarono i loro Pokémon nelle Poké-ball e lanciarono due Mega-ball contenenti un Rhydon e un Primeape. Anche contro quelli non ci furono problemi. Poi andammo nell’altra sala e incontrammo una persona che, almeno io, non mi sarei mai immaginato di incontrare in quel covo: Giovanni, l’ex-capo del Team Rocket, a quanto sapevo. Sembrava stupito anche il ragazzo che mi aveva guidato fin lì, anche se nascondeva i suoi sentimenti e le sue sensazioni molto bene. Giovanni disse qualcosa come “Non avreste dovuto ostacolare i miei piani! : VAI NIDOKING!!” e lanciò la sua sfera poké nel centro della stanza. Mentre succedeva tutto questo, io sentii dei rumori provenire da un armadio molto vicino a me. Lo aprii e mi spaventai non poco; ne uscì, legato e imbavagliato, niente meno che… il vero capopalestra di quel posto: Blu! Mi affrettai a liberarlo e lui, senza una parola, si buttò vicino al mio “amico” e bloccò la sfera poké che stava lanciando: poi mandò anche lui un Nidoking contro quello avversario. Erano praticamente identici, non si poteva dire chi fosse il più grosso, non si poteva dire chi fosse il più aggressivo. Distrussero tutto quanto in una dura lotta, tra attacchi Incornata e attacchi Colpo, e si videro addirittura degli Iper-Raggio. Io non volevo andarmene, non volevo fuggire, volevo assistere all’incontro; ma quando i due Nidoking utilizzarono allo stesso momento l’attacco Terremoto, non mi restò che fuggire. Blu non voleva andarsene, e non se ne andò neanche il ragazzo che mi aveva portato fino a lì. Non immaginavo neanche lontanamente quello che sarebbe successo. Scappai, stando il più attento possibile alle macerie che cadevano; ritirai nelle poké-ball Nidoran e Squirtle, sempre correndo, ma alle scale, le ultime scale, caddero troppe macerie, che bloccarono l’entrata. Erano troppe, troppe. Ed io ero troppo vicino a dove erano cadute. Sentii un dolore atroce, e svenni ma, prima di svenire, vidi un essere che riaccese le mie speranze, che ormai stavano sparendo. Quell’essere era un pokémon, un pokémon verde, il mitico Pokémon del Tempo. Non capivo come mai fosse lì, un Pokémon leggendario del suo valore, ma sapevo che poteva tornare indietro nel tempo, che poteva farmi tornare indietro e vivere un pizzico di vita in più. Ma non ebbi molto tempo per pensare. Ero morto.
Immagine

Messaggio 12/07/2006, 14:09

Messaggi: 216
Località: O.O E sperate che vi dica da dove traggo tutta l'ispirazione O.O ????

E poi dicevi che non erano belle le prime puntate ù__ù ! A me piacciono !
Non vedo l'ora di vedere l'intervento di Celebi *.* ! Continua così :P !
IL POETA & FILOSOFO MASCHERATO DELLA TOWN

ImmagineImmagine

Messaggio 13/07/2006, 11:02

Messaggi: 199
Località: Palermo
ShinySquirtle ha scritto:
E poi dicevi che non erano belle le prime puntate ù__ù ! A me piacciono !
Non vedo l'ora di vedere l'intervento di Celebi *.* ! Continua così :P !


Quoto SS :P
By Max

Messaggio 14/07/2006, 13:05

Messaggi: 651
Località: Inghilterra, in un Diciannovesimo secolo immaginario
Bene bene bene bene... Ecco a voi
ShinySquirtle ha scritto:
l'intervento di Celebi *.* !
4th chapter!

Capitolo 4 – Celebi, un incontro oltre il tempo

Era tutto bianco attorno a me, il nulla. Vicino a me non c’era nessuno. Non avevo nemmeno le poké-ball di Squirtle e di Nidoran. Non riuscivo a crederci. Era realmente successo, i miei giorni erano, in largo anticipo rispetto al normale, finiti. Non ci credevo, non volevo crederci. Le lacrime iniziarono a scendere sul mio viso. Non sapevo bene perché, ma ero solo abbattuto. Avevo perso i miei più cari amici, ma, soprattutto, avevo perso la vita. Il mio morale cambiò molto velocemente in quella strana dimensione: in pochi minuti mi buttai a terra, in ginocchio, nel centro della stanza, e iniziai a piangere. Sentii come un eco tutt’intorno a me, e andai contro le pareti, ben mimetizzate dal colore tutto uguale della stanza, che era molto piccola, circolare, e bassissima, dato che alzando le braccia potevo toccare il soffitto.
Poi tutto iniziò a vorticare intorno a me, a girare… mi faceva male la testa… Non avevo idea di cosa mi stesse succedendo; poi vidi la stanza ricoprirsi di una strana, chiara tonalità di blu.
Mi ritrovai... indietro nel tempo. Celebi aveva agito, usando i suoi poteri per salvarmi. Mi ritrovai nel momento in cui dovevo liberare Blu, il capopalestra locale, ed ero nel corpo di me stesso. Io lo liberai, e ci fu la stessa battaglia di prima. Credevo di aver sbagliato, liberando Blu senza dire niente sugli avvenimenti futuri, dato che io ero l’unico a saperli, ma in cuor mio sapevo di aver fatto la cosa giusta. Quando ci fu il Doppio Terremoto rimasi lì, ma guardai dietro e vidi Celebi farmi l’occhiolino. Era fantastico, quel pokémon… e poi mi venne una strana sensazione, simile a quella che ebbi tornando in vita. E svenni di nuovo, ma questa volta ero vivo, anche se ferito. La palestra, anzi, i sotterranei, erano stati distrutti. Mi risvegliai qualche ora dopo, in un ospedale. Ero sdraiato su un lettino, e avevo una gamba ingessata; Celebi mi aveva salvato la vita. Quella notte sognai la mia morte, e il tornare in vita. Era strano rivedere quelle scene. Poi sentii delle voci, e i miei pokémon, tutti illesi, mi saltarono addosso, felici. Poco dopo arrivò anche l’infermiera, che mi spiegò ciò ch’era accaduto: ero stato portato lì in volo dal Charizard di un ragazzo che poi se n’era andato e mi diede una poké-ball e un biglietto. Aprii il biglietto e lessi:

“Ciao, ragazzo. Mi è piaciuto fare la tua conoscenza. Ti ho portato io all’ospedale di Celestopoli, dopo che è crollata la palestra, e quella ball è un regalo per te. Ho portato Giovanni e le sue reclute nella prigione di Smeraldopoli, una delle più affidabili. Quando starai leggendo questa lettera, probabilmente avrò già disputato il mio incontro con Blu. Spero di rivederti presto, e buona fortuna per la tua battaglia contro Misty.

Un saluto, Ruby.”

Rimasi immobile per un attimo, e rilessi molte volte la lettera. Dopodiché presi la sfera poké da lui donatami, e mi chiesi che pokémon poteva contenere. Forse un pokémon di fuoco… infine, vinto dalla curiosità, la lanciai in terra. Ne uscì un piccolo, tenero Vulpix, uno dei pokémon di fuoco che più adoravo, e che più adoro tuttora.
Passai con i miei quattro pokémon tutto il mese in cui avevo la gamba ingessata, nell’ospedale (poiché avevano molte stanza libere), dove diedero di cui sfamarsi sia a me che ai miei pokémon. In quel mese uscii raramente dall’edificio, e feci amicizia con Vulpix e con Cleffa, che andavano d’accordissimo anche con Squirtle e con Nidoran. Alla fine del mese mi tolsero il gesso, e mi diressi subito alla ricerca di qualche allenatore da sfidare. Trovai un posto pieno di allenatori, ma ce n’erano altrettanti che non mi facevano andare avanti, su per il ponte, e si facevano chiamare “i magnifici 6”. Ma di magnifico non avevano niente: Vulpix e Nidoran li sconfissero facilmente. L’ultimo avversario era un Rocket, ma a quanto pareva era il più debole di tutti, dato che Cleffa lo fulminò in un istante.
E poi lo rividi: era lì, davanti a me, in tutto il suo splendore: Celebi. Si diresse verso l’entrata della grotta Ignota, e io, anche se un po’ scosso da quel nuovo incontro, andai avanti e sconfissi molti, agguerriti, avversari: ero finalmente pronto per sconfiggere Misty, la capopalestra.
Quando entrai nella palestra pokémon ebbi una grossa sorpresa, dato che non c’era traccia di Misty. Erano tornate dal loro viaggio Daisy, Violet e Lily, le sue sorelle. Le sfidai, e questa volta non ebbi troppi problemi a vincere: loro scelsero di far lottare Violet, che utilizzò prima un Eevee, che perse contro Nidoran, e poi Seaking, sconfitto da Squirtle.

Mi rimisi in viaggio, lasciando una volta per tutte Celestopoli… okay, sarà pure una bellissima città, piena dei pokémon che a me piacciono di più, però stare lì per quasi due mesi è un’esagerazione, se si è in viaggio!

Mi avviai quindi verso i sotterranei. Erano un luogo abbastanza umido e buio, ma non era lunghissimo, circa mezzo chilometro. Così, arrivai ad Aranciopoli. Era anch’essa una città bellissima, e aveva uno splendido porto. C’era, e c’è tuttora, una splendida spiaggia, ove feci una pausa, pur avendone già fatte abbastanza: quel mare era bellissimo, pulito, limpido… uno splendore. Mi diressi al largo con Squirtle, ma non riuscii a convincere Cleffa ad entrare nella poké-ball, perciò lo portammo con noi. Ad un certo punto lasciai Cleffa sul guscio di Squirtle per fare un tuffo e andare sott’acqua. Laggiù vidi un fantastico pokémon… già, lo rividi di nuovo. Celebi era lì, davanti a me. Poi riemerse facendo un salto verso l’alto. Riemersi anch’io, ma era sparito. Dopo quel giorno, non lo rividi più per molto, molto, molto tempo.
Immagine

Messaggio 19/07/2006, 12:10

Messaggi: 651
Località: Inghilterra, in un Diciannovesimo secolo immaginario
Mi spiace per il doppio post, ma dopo cinque giorni devo postare °-°'... Quinto capitolo ^^, nell'attesa dell'arrivo di quella che io considero "la bella fic" XD

Capitolo 5 - Azzurropoli, la capitale di Kanto!

Il giorno dopo mi alzai di buon mattino per affrontare il tenente Surge, il capopalestra di Aranciopoli. Il cielo era nuvoloso e prometteva pioggia, ma per i cinque minuti che ci misi ad arrivare alla palestra non cadde neanche una goccia.
Quando arrivai all’edificio, però, due guardie che bloccavano il passaggio mi chiesero un incontro due contro due per mettermi alla prova. Temevo i pokémon elettrici, quindi lasciai stare Squirtle per far lottare Vulpix e Nidoran. Non ebbero tanti problemi contro i loro avversari, un Magnemite ed un Voltorb. Nidoran utilizzò il corno per avvelenare gli avversari, e Vulpix li finì con il Lanciafiamme. I miei due pokémon formavano una coppia favolosa! Poi entrai nell’edificio, e mi ritrovai di fronte un altro ostacolo. Era molto simile al videogioco, e dovevo trovare i due interruttori che aprivano la porta per la sala del Capopalestra rovistando nei cestini della spazzatura, ma con una “piccola” differenza: ora i cestini erano pieni di immondizia. Mi ci volle un bel po’ di tempo prima di trovare gli interruttori, e come se non bastasse mi sfuggì Cleffa, che ritrovai… in un altro cestino! Fortunatamente, nella palestra c’era anche un lavandino –piuttosto grande- con cui potei lavare le mie mani e Cleffa. Poi, facendo uso degli interruttori, aprii la porta e andai a sfidare il capopalestra.
Battaglia 1 contro 1, un pokémon solo per ognuno di noi… e io scelsi di far scendere in campo Nidoran. Fu difficilissimo sconfiggere Raichu, ma con una splendida combinazione di attacchi Nidoran passò in vantaggio, anche se poi venne colpita da una Scintilla. Cadde a terra, come svenuta, quindi si rialzò, malconcia, ma pronta a continuare a combattere. E fu lì, in quel momento, che vidi quella splendida scena… Nidoran… non l’avrei mai più rivista. Emanava una strana luce, e iniziava a crescere e a mutare forma, un po’ come quando Squirtle prese forma dalla mia tartaruga. Il processo non durò più di trenta secondi, e alla fine la vidi, davanti ai miei occhi… Nidoran era mutata in uno splendido esemplare di Nidorina. In breve tempo sconfisse il suo avversario facendomi guadagnare la medaglia Tuono e mi saltò addosso in segno di affetto. Era bellissima.
Quella notte riposammo nel centro medico locale.
Il giorno dopo, Squirtle al mio fianco, Cleffa tra le braccia, arrivai a Lavandonia. Quel posto non mi era mai piaciuto molto, e odiavo particolarmente la Torre Pokémon, il più famoso cimitero per pokémon di tutto il mondo. Per tal motivo non mi fermai nella città e, così, mi diressi rapidamente verso i sotterranei per arrivare ad Azzurropoli. Quelli erano molto più grandi rispetto ai sotterranei che collegavano Celestopoli ad Aranciopoli, e inoltre... c’erano moltissime bancarelle!! Era stato allestito, nel bel mezzo dei sotterranei, un mercatino! Comunque, quell’esperienza si rivelò abbastanza utile, poiché c’erano in vendita molti oggetti utili, come delle Mega-ball e delle Ultra-ball, o come le bacche di Johto. In più venni a sapere che, come pensavo, Azzurropoli era la capitale di Kanto.
Arrivai finalmente, facendomi spazio tra la folla, nella grande capitale. Era ancora meglio di come mi era stata descritta. Il cielo limpido, il fiume e i laghi puliti, il viavai di pokémon domestici… la città più bella che avessi mai visto! Mi diressi prima di tutto al casinò dove, con un po’ di fortuna, riuscii a vincere qualche speciale ball, le famose poké-ball di Franz, un famoso creatore di poké-ball speciali di Johto. Vinsi una peso-ball e una esca-ball. Da ritenersi molto fortunati! Dopo ciò mi diressi a cercare pokémon da catturare, ma fuggivano tutti. Poi provai a cercare sulla riva del fiume, dove trovai un nuovo, fantastico pokémon. Mi chiedevo perché si trovasse da quelle parti, dato che si trovava, per quanto ne sapevo, solo nel continente di Hoenn: era un Mudkip. Non persi tempo e cercai di catturarlo, ma era molto forte. Ingaggiò una dura lotta piena di attacchi acquatici con Squirtle, ma non sembrava normale. Si attaccavano e si guardavano in un modo strano, come se fossero “cattivi”… . Tolsi con la forza Squirtle dalle grinfie di quel Mudkip ma lui saltò via e si mise a conversare con Mudkip. Sembravano amici da una vita! Poi capii. Era tutta una messinscena. Che rabbia! Comunque nessuno si fece male, e Mudkip entrò molto volentieri nella mia squadra.
Una volta tornato in piena città chiesi all’infermiera Joy il motivo della presenza del pokémon Mudkip ad Azzurropoli e lei mi rispose che i Mudkip erano lì per dar vita a nuovi cuccioli, e quello che avevo io era un cucciolo rimasto lì senza tornare in patria insieme ai familiari. Un concetto un po’ strano, devo ammetterlo. Comunque, poi mi diressi alla palestra pokémon. Era stupenda, piena di pokémon d’erba e di bellissime piante, anche carnivore. Rimasi quasi incantato dal profumo dei fiori, ma mi risvegliai da quel “sonno” velocemente, per dirigermi nella stanza adiacente, ove c’era la capopalestra. La sfidai.
Erika.
Dovevamo usare tre pokémon ciascuno, quando uno vinceva, il suo pokémon doveva comunque ritirarsi dalla lotta. Iniziai il combattimento con la nuova entrata, Mudkip. La mia avversaria scelse di iniziare con Weepinbell. “Weepinbell, attacco soporifero!” urlò Erika ma Mudkip, riflessi pronti, scappò dietro l’avversario schivando il colpo e attaccò con il Getto d’Acqua. Weepinbell era leggermente stordito, perciò il mio neo-pokémon ne approfittò per utilizzare alcuni attacchi fisici e mandare K.O. l’avversario. Il primo incontro di Mudkip era andato una meraviglia. Tornò da me e si sedette vicino alle mie gambe per assistere agli incontri seguenti. Erika ritirò Weepinbell nella poké-ball. Poi mandammo insieme io Nidorina e lei Tangela. Nidorina ce la mise tutta per vincere, ma anche Tangela diede il meglio di sé e, schivando tutti gli attacchi del mio pokémon e usando una strategia di attacchi quasi perfetta che prevedeva il Legatutto che bloccò Nidorina (che quindi non poté schivare gli attacchi seguenti), la Velenpolvere e il Parassiseme vinse. Quel Tangela era formidabile.
Così eravamo uno a uno, pronti a combattere, o meglio a fare di tutto per far vincere i nostri compagni di avventura. Ero tentato ad usare Squirtle, ma temevo troppo… e alla fine scelsi di far combattere Vulpix. Vulpix contro Gloom, l’incontro decisivo. Fu fantastico, una pioggia di colori per gli attacchi di Gloom, schivati al meglio da Vulpix, e di fiamme, schivate, per quanto possibile, da Gloom. Vulpix riuscì a vincere soprattutto grazie alla sua velocità. Poi finì l’avversario con il Braciere. Avevamo vinto. Una nuova medaglia si aggiungeva alla mia collezione!
Ultima modifica di ShinyTogetic il 21/07/2006, 14:34, modificato 1 volta in totale.
Immagine

fr

Messaggio 19/07/2006, 21:30

Messaggi: 32
a me piacciono molto ma quella di ranma di qualche tempo fa era più bella perchè c'ero anch'io e tutti gli altri utenti ecc cmq è scritta molto beneee

Messaggio 20/07/2006, 8:37

Messaggi: 651
Località: Inghilterra, in un Diciannovesimo secolo immaginario
Gabry ha scritto:
a me piacciono molto ma quella di ranma di qualche tempo fa era più bella perchè c'ero anch'io e tutti gli altri utenti ecc cmq è scritta molto beneee


Ringrazio...
Comunque quella di Ranma è una fic basata su Pokétown, scritta per Pokétown... Questa è semplicemente una fanfiction sui Pokémon ^^ (che ha comunque alcuni personaggi basati su utenti di PT XD)
Immagine

Messaggio 20/07/2006, 9:16

Messaggi: 776
Località: S2

Volevo dire a ST di non scoraggiarsi^_^

E contunuare a postare :wink
:
Accudisci le mie uova e sarai ricambiato, parola di Pika;)

Prossimo

Torna a Iniziative & Giochi conclusi

cron