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Il fascino del Male - Scar postato da frankie0 (14:14 27/04/15) |
~ link diretto a questo articolo Salve, amici towniani.Ben ritrovati ad un nuovo articolo della rubrica "Il fascino...". Stavolta tocca ai cattivi ed ho deciso di parlarvi di un personaggio che mi è stato suggerito da fiammetta1993, che ringrazio. Il villain in questione è Scar, dal famoso film d'animazione "Il re leone" della Walt Disney. Anche se dubito che tra voi ci sia qualcuno che non abbia mai visto Il re leone, per evitare anticipazioni premetto che dirò alcune parti fondamentali della trama del film. La carriera da cattivo di Scar comincia quando suo fratello Mufasa, Re della savana in carica, diventa padre con la nascita di Simba, il protagonista del film. Con l'arrivo di Simba, Scar perde il diritto di successione al trono e quindi, non riuscendo ad accettare la nuova situazione, dà inizio ad un complotto in cui sarà affiancato dalle iene Shenzi, Ed e Banzai . In una memorabile e abbastanza cruenta scena, Scar riesce ad uccidere Mufasa e, successivamente, riesce anche a liberarsi di Simba, il quale si allontanerà dal branco convinto di essere colpevole della morte di suo padre. Pur essendo un tipico cattivo da cartone animato, con tanto di sembianze animalesche, Scar è uno degli antagonisti più apprezzati ed odiati della cinematografia Disney e non solo. La fonte della sua malvagità è la sete di potere, ed è proprio su questo tratto del personaggio che voglio soffermarmi. Il tipo di potere a cui Scar ambisce è il cosiddetto "potere fine a sé stesso", cioè quello che non ha obiettivi precisi se non quello di gratificare chi lo detiene e permettergli di imporre la propria volontà. Di tutte le forme in cui il potere può essere esercitato questa che Scar mette in atto è la più pericolosa poiché non è controbilanciata da un senso di responsabilità. Egli non vuole governare davvero e non gli importa di dover prendere decisioni secondo dei criteri, ma vuole solo occupare una posizione di dominio su tutto e tutti. Durante il film si possono vedere chiaramente gli effetti di tutto questo, soprattutto quando il comando finisce nelle mani (o zampe) di Scar, che è talmente corrotto da sacrificare la sua famiglia pur di spuntarla. Le terre del branco, con la sua salita al trono, si ritrovano ad affrontare un periodo di carestia senza precedenti ma, nonostante questo, il perfido leone continuerà fino alla fine a badare solo al suo status di sovrano. Come villain del cinema, Scar deve la sua popolarità non solo all'infamia con cui è caratterizzato, che giunge al culmine nelle ultime scene in cui appare, ma anche al fatto di essere un cattivo "politico". Infatti, nella sua ascesa al potere, ricorda molto i più famosi dittatori del '900: Mussolini, col quale condivide l'ambizione di sovvertire una monarchia, Hitler che, come lui, ottenne il potere prendendoselo con la forza, ed infine ricorda Stalin quando promette terre e cibo ai suoi sostenitori (le iene), che si lasciano abbindolare. Scar non è forte come suo fratello Mufasa, né nel fisico né nello spirito, e sa che non può ricoprire il ruolo di capo senza far leva sull'astuzia, mentendo e ingannando chi è più ingenuo. Insomma, con Scar la Disney ha creato un cattivo molto "cartoonesco" e inquietante per i bambini ma, allo stesso tempo, abbastanza profondo per resistere alla crescita degli spettatori, che anche da grandi continuano ad avere un certo timore verso di lui. Anche per stavolta è tutto gentili lettori. Come al solito siete invitati a dire la vostra sul personaggio trattato con un commento. Inoltre accetto volentieri consigli sui prossimi personaggi da trattare e critiche per migliorare la rubrica. Hakuna Matata e arrivederci al prossimo articolo. |
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Con la testa fra le nuvole - 14 - L'odio postato da frankie0 (12:44 18/04/15) |
~ link diretto a questo articolo Salve, amici towniani.Negli ultimi due capitoli di "Con la testa fra le nuvole" ho parlato di amore, sottolineando però due aspetti non proprio felici di questo sentimento che, tuttavia, resta quello positivo per eccellenza. Ciò che ho intenzione di fare stavolta è più o meno l'opposto...ma andiamo con ordine. L'idea mi è venuta leggendo un numero della serie PK, testata che narra le avventure di Paperinik, ovvero l'alter-ego supereroistico di Paperino, ma in una sorta di universo alternativo e con storie molto più mature rispetto a quelle che vengono pubblicate sul settimanale Topolino. Nella storia in questione Pk fa la conoscenza di Xadhoom, una potente extraterrestre che diventerà sua alleata nella lotta contro gli Evroniani, una specie di alieni malvagi che dà filo da torcere al papero mascherato. Tuttavia, anche se Pk e Xadhoom sono schierati dalla stessa parte, essi sono anche spinti da motivazioni differenti: mentre Pk si batte per proteggere Paperopoli e la Terra, Xadhoom lo fa per odio e desiderio di vendetta verso gli Evroniani, colpevoli della distruzione del suo pianeta d'origine. Ecco le tavole dalle quali è nato lo spunto per questo articolo: [Mostra] Spoiler: testo nascosto Xadhoom, come personaggio, si colloca tra gli anti-eroi, cioè quei personaggi che stanno dalla parte del bene ma che, di per sé, non sono positivi. Ed infatti Xadhoom è mossa soltanto dall'odio che, se da un lato la divora, dall'altro le dà la spinta propulsiva per portare avanti la sua battaglia: l'unica cosa che ha ancora importanza dopo la fine del suo pianeta. L'odio è forse il traguardo più meschino che l'animo umano possa toccare. Esso spinge a fare del male agli altri, o almeno a desiderarlo, e, allo stesso tempo, fa star male chi lo prova, in quanto porta con sé frustrazione, rabbia e insoddisfazione. Eppure pare proprio che non riusciamo a farne a meno. L'odio ci infiamma e ci fa provare un'emozione che, seppur negativa, è così forte da sovraccaricarci di energia fino a sentire che potremmo esplodere. Ora la domanda è: questa energia può essere utile, se incanalata nella giusta direzione? A mio parere, l'odio è una "forza distruttrice", nel senso che è valida a perseguire un obiettivo solamente se questo mira a demolire qualcosa. Non a caso è considerato il sentimento opposto all'amore, che è invece la "forza creatrice" per eccellenza, dalla quale nascono e crescono le famiglie e ci permette di creare quei legami, di affetto e di amicizia, che sono poi la fonte dei nostri ricordi più felici. A volte però è necessario distruggere prima di ricostruire, e quindi è proprio di forze distruttrici come l'odio che abbiamo bisogno. Badate, con questo non vi sto suggerendo di odiare. Anzi, il consiglio è sempre quello di saper mettere da parte il rancore verso il prossimo, per non far soffrire sé stessi come fa Xadhoom, che ha rinunciato a ritrovare la felicità per inseguire solo la sua vendetta. Ma dato che siamo umani e che a volte le persone sembrano mettersi d'impegno per farci infuriare, allora tanto vale cercare di trarre il meglio, per quanto possibile, da quella esperienza spiacevole. Voi cosa ne pensate? Possiamo ottenere qualcosa di buono da qualcosa di tanto brutto come l'odio? Oppure si tratta di un sentimento completamente negativo? E ancora, come per amore si possono commettere atti sbagliati, si può finire per fare del bene con il dolore dato dall'odio? A voi la parola nei commenti. A me non resta che ringraziarvi per l'attenzione, sperando di non avervi annoiato troppo. Arrivederci al prossimo articolo. |
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Il fascino dell'Eroe - La Cosa postato da frankie0 (20:57 4/04/15) |
~ link diretto a questo articolo Salve, amici towniani.In questo nuovo articolo della rubrica "Il fascino..." esploriamo per la prima volta l'universo dei fumetti super-eroistici, con uno dei più classici personaggi della Marvel: La Cosa. Per i pochi che non lo sapessero, Ben Grimm, vero nome de La Cosa, è un membro dei Fantastici Quattro, insieme a Reed Richards (Mr. Fantastic), Susan Storm (La Donna Invisibile) e Johnny Storm (La Torcia Umana). Il quartetto deve i super-poteri ad un incidente avvenuto durante una missione spaziale, che li ha esposti a degli speciali raggi cosmici. Ma per il povero Ben Grimm i poteri sono stati una maledizione anzichè un dono: il suo corpo resta orribilmente mutato, ricoperto da uno spesso strato di materiale roccioso arancione che, in compenso, gli conferisce resistenza e forza sovrumane. Pur non essendo il titolare di una testata, ma il membro di un gruppo, La Cosa meritava un articolo a sé, essendo un supereroe dalle caratteristiche davvero particolari. Ben ha un carattere burbero, talvolta anche irascibile, ha un senso dell'umorismo tutto suo e si esprime sempre in maniera diretta e sincera, per questo non nasconde il disagio dovuto al suo aspetto. Tuttavia, se da un lato il passaggio da uomo comune a supereroe lo ha privato della sua umanità nell'aspetto fisico, dall'altro ha messo in luce quella legata alle emozioni. Pur di fare del bene, Ben si è caricato sulle spalle una vita difficile, ha abbracciato la sua nuova condizione di "mostro" ed è arrivato addirittura a sacrificare la possibilità di tornare l'uomo normale di un tempo pur di aiutare i suoi amici. Il suo è un dramma che si ripresenta ogni giorno, come testimonia la sua rivalità fraterna con la torcia, che, seppur in buona fede, si diverte a prenderlo in giro per la sua stazza senza rendersi conto di quanto appaia arrogante, col suo aspetto da bel giovanotto e il suo potere accattivante di dominare le fiamme. Il vero eroismo di Ben sta nella sua enorme bontà che gli permette ogni volta di fare buon viso a cattivo gioco, di agire per la giusta causa e di stare agli scherzi di Johnny, rispondendo a tono e con ironia anche quando il fiammiferino (come lo chiama lui) meriterebbe una lezione. Anche l'analisi di questo eroe è terminata. Spero vi sia piaciuta e vi invito a dire la vostra opinione sul personaggio nei commenti dell'articolo. Sono sempre ben accolti consigli sui characters da trattare e critiche per migliorare la rubrica. Arrivederci al prossimo articolo. |
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