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Questo e tanti altri quesiti li trovate sul libro Passeggiata aleatoria: la scienza giorno per giorno di Nuno Crato. Una lettura piacevole da portare sotto l'ombrellone.
La legge di Murphy
Nel 1949, l'aviazione americana fece una serie di esprimenti per misurare le reazioni del corpo umano quando è sottoposto ad accelerazioni elevate. Per ottenere le misurazioni, bisognava fissare degli apparecchi al corpo dei piloti. Ciascun apparecchio poteva essere montato solo in due modi: uno giusto e uno sbagliato. L'ingegnere che aveva progettato l'esperimento fece installare 16 apparecchi, in modo da migliorare la precisione delle osservazioni e ridurre lepossibilità di errore. Solo che il tecnico incaricato di installarli riuscì a montarli tutti nel modo sbagliato, così l'esperimento fallì.
L'ingegnere si chiamava Murphy e, deluso, formulò la famosa legge che porta il suo nome: "Se c'è un modo sbagliato di fare le cose, è sicuro che qualcuno le farà in quel modo". Il giorno dopo, il pilota che era stato il soggetto del test, il maggior John Stapp, partecipò a una conferenza stampa. E riferì le parole di Murphy, spepure modificandole un po'; "Se qualcosa può andar male, è sicuro che lo farà". Alcuni giornalisti decisero di riportare questa frase nei loro servizi e il detto divenne celebre come legge di Murphy.
Questa legge pessimista viene invocata quando qualcosa va male sebbene ci fosse qualche speranza del contrario. Un esempio tipico è il detto: "la fetta di pane imburrato cade sempre a terra con la parte del burro verso il basso". Ma ci sono altri esempi che vengono abitualmente citati: "la parte più importante di un fax è sempre quella che risulta meno leggibile", o "si buca una gomma solo quando si ha fretta", o ancora "i computer vengono attaccati dai virus solo quando non sono state fatte le copie di sicurezza dei file".
In realtà, come tutte le persone sensate riconoscono, la legge di Murphy è solo ironica, e la sua apparente applicabilità generalizzata è frutto di un'illusione psicologica. La invochiamo quando qualcosa va male e ce ne dimentichiamo ogni volta che le cose vanno per il verso giusto.
In generale, il nostro cervello esegue automaticamente una selezione dei casi che sembrano adattarsi al modello dato. Per quanto riguarda in particolare la legge di Murphy, si tratta di situazioni sgradevoli, che proprio per questo motivo rimangono più impresse nella memoria: ci ricordiamo di quel giorno sfortunato in cui una gomma forata ci ha fatto perdere l'aereo e dimentichiamo tutte le volte in cui non abbiamo avuto nessun problema e siamo arrivati puntualmente all'aeroporto.
Alcuni scienziati hanno discusso seriamente la legge di Murphy. Il fisico Robert Matthews, per esempio, si è preso la briga di fare esperimenti con fette di pane imburrate e ha verificato, com'era logico aspettarsi, che lanciandole in aria le probabilità che cadano con il burro verso il basso sono di 1/2. Tuttavia, se le fette di pane cadono da un tavolo alto circa 80 cm, come accade di solito, le probabilità che cadano con la faccia imburrata verso il basso è molto superiore. La ragione è semplice, come ha verificato lo stesso fisico: da quell'altezza, le fette di pane hanno il tempo di fare solo mezzo giro su se stesse. Se i tavoli fossero alti due metri, ecco che le fette di pane cadrebbero con maggior probabilità con la faccia imburrata verso l'alto.
L'articolo di Matthews discute anche altre pretese applicazioni della legge di Murphy e conclude che si tratta di risultati perfettamente spiegabili in base alle leggi della fisica e alla teoria delle probabilità. La lezione è semplice: invece di cercare lumi nella fatalità o nelle premonizioni, vale la pena di utilizzare la testa e la scienza per cercare di spiegare i fenomeni. Presa come battuta, la legge di Murphy può essere divertente. Se diventa un pretesto per la superstizione, non diverte più.
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