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Nel 2012 non ci sarà l’Apocalisse che sarebbe stata prevista dal calendario Maya, ma l’inizio di una nuova evoluzione spirituale dell’umanità.
Ad affermarlo è il maestro Quetzasha, uno sciamano maya-atzeco in questi giorni in Italia per condividere la sua sapienza. Per secoli le nozioni tramandate di padre in figlio dell’antico popolo sudamericano sono state avvolte dal mistero. Una civiltà antichissima, che si estinse improvvisamente senza nessuna catastrofe sufficiente a motivare quanto avvenuto. Dei Maya ci sono rimasti dei libri in grado (sembrerebbe) di predire il futuro, un sistema matematico raffinatissimo e dei monumenti spettacolari. Il calendario Maya riporta gli anni solari e lunari dei millenni a venire, indicando le eclissi di sole. Diversi studiosi hanno cercato di interpretare i documenti Maya, ma gran parte sono rimasti incomprensibili. Sembra incredibile ma, dopo tanto tempo, sembra che finalmente un Maya abbia deciso di svelare gli arcani del suo popolo e di rilasciare perfino interviste ai quotidiani e tenere convegni negli hotel alla moda della Capitale.
Intervistato sul quotidiano Libero da Caterina Maniaci, che le chiedeva se occorra o meno essere preoccupati per il 2012, il maestro Quetzasha ha risposto: “No, nessuna paura. Ci vuole riflessione, meditazione e preparazione interiore per quello che avverrà”. Per lo sciamano del resto è impossibile che succedano altre catastrofi, e il motivo è presto detto: “Secondo voi, già non viviamo in un mondo di catastrofi? Quello che ci succede, tutto intorno, non le sembra abbastanza catastrofico? Le guerre continue, l’odio religioso, il disastro nucleare in Giappone, interi popoli, in Africa, spazzati via dalle carestie e dai genocidi. Ma poi ci sono le catastrofi quotidiane. Perché il primo vero disastro, la prima distruzione è quella della famiglia”.
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