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Su gentile richiesta di inter4ever riporto da varie fonti un tragico fatto accaduto sabato scorso.
“Giacomo Scalmani, dodici anni, ha perso la vita sabato 5 novembre, a Milano in Via Solari. Una ragazza aprendo la portiera dell’auto, lo ha colpito o lo ha costretto a sterzare, facendolo cadere sulle rotaie del tram, che disgraziatamente passava in quell’istante. Una tragedia. Ieri, 8 novembre presso la Parrocchia di Santa Maria del Rosario, si sono celebrati i funerali del ragazzino.
Giacomo tornava a casa in bicicletta dopo una sabato sera passato in oratorio tra giochi e risate. Non poteva prevedere che da quella fila di auto parcheggiate in divieto di sosta in Via Solari si aprisse una portiera all’improvviso. Nel tentativo di evitarla Giacomo si è allargato sulle rotaie del tram senza accorgersi che il 14 stava passando proprio in quel momento, proprio in quell’istante.
Intanto, la Procura ha aperto un’inchiesta: potrebbero essere indagati i proprietari delle macchine parcheggiate in divieto di sosta. E in Via Solari, proprio nella giornata di martedì, sono state fatte circa 400 multe in poche ore sul luogo della tragedia: le vetture erano addirittura parcheggiate sopra ai fiori lasciati in ricordo di Giacomo… “.
“Gli inquirenti, a quanto si è saputo, stanno valutando le posizioni di tutti coloro che avrebbero concorso al reato: il conducente del tram, la ragazza che inavvertitamente ha aperto lo sportello e il guidatore della Yaris Toyota su cui era a bordo in quanto avrebbe posteggiato irregolarmente.
Inoltre tutti i proprietari delle automobili parcheggiate in divieto di sosta e che in questo caso, secondo le prime ricostruzioni, avrebbero in un certo qual modo costretto la Yaris a parcheggiare dove non avrebbe dovuto. La polizia locale avrebbe già denunciato il guidatore del tram e la ragazza che ha aperto la portiera per scendere dalla macchina.”
Poi si è scoperto che per i lavori tra Piazza del Rosario e Via Solari la sosta era da considerarsi libera poiché la segnalazione di divieto era stata rimossa. Ora è in corso un contenzioso tra la ditta appaltatrice dei lavori e il comando dei vigili di Gratosoglio, titolare dei lavori pubblici. E il cartello di divieto di sosta è ritornato al suo posto.
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Molte persone, commentando questo fatto, si sono lamentate che non esistono sufficienti piste ciclabili in città. Ma siamo sicuri che aumentare il numero delle piste ciclabili possa risolvere il problema?
Porto una mia testimonianza.
A Pavia, la città in cui abito, vi sono numerose piste ciclabili. In particolare io ne uso spesso una, tutte le mattine per recarmi in stazione e alla sera per rincasare. Un giorno ho trascorso molto tempo ad osservarla e su dieci ciclisti solo uno l’ha usata, mentre gli altri nove hanno occupato la carreggiata intralciando il traffico veicolare. Motivo: troppa fatica salire lo scalino (ribassato per agevolare il transito) e poi ridiscendere al termine della pista.
Forse, più che realizzare numerose piste ciclabili – intervento comunque doveroso e saggio – occorrerebbe insegnare alle persone cosa sia l’educazione civica, stradale e il buonsenso.
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