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C.V.D. Come Volevasi Dimostrare
Questi sono giorni travagliati per Apple e gli utenti Mac sono diventati un'occasione ghiotta per Eugene Kaspersky, fondatore e AD dell'omonima azienda, che si è infatti lasciato andare a un lungo post in cui spiega che
"nell'aprile del 2012 il mondo dei sistemi operativi ha visto un cambiamento fondamentale - si è dimostrato che i Mac non sono così invincibili come si credeva".
Le sue parole non sono necessariamente puro marketing. I fatti a ben guardare ci sono: due malware avanzati in pochi giorni, e tra sei e settecentomila Mac infetti. Kaspersky ricorda che in termini di sicurezza OS X non è molto diverso da Windows, e infatti i consigli sono più o meno gli stessi. Ogni software ha le sue vulnerabilità, e negarlo non serve a nulla se non a favorire i criminali.
Il problema è che gli utenti Apple si sentono troppo sicuri e quindi non si proteggono - anche perché fino a ora non hanno mai avuto ragione di preoccuparsi.
Anche Apple ha le sue colpe.
"Ho l'impressione che persino la stessa Apple abbia cominciato a credere alle chiacchiere sull'invulnerabilità dei propri computer […] Perché, altrimenti, ci ha messo più di due mesi a correggere una falla critica? O perché ha pubblicato il proprio strumento di rimozione una settimana dopo i produttori di antivirus? O perché è rimasta in silenzio a riguardo?", scrive Kaspersky.
Kasperky conclude con un attacco diretto a iOS, un sistema operativo per il quale è impossibile scrivere software antivirus, per la sua natura chiusa.
Per quanto riguarda il malware Flashback, di certo il comportamento di Apple a riguardo è discutibile, e per qualcuno inaccettabile: due mesi per un aggiornamento forse sono un po' troppi, anche per un'azienda che per scelta strategica è sempre stata cauta negli interventi software.
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