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Salve, amici towniani.
Nello scorso capitolo della rubrica vi ho lasciati con un'immagine che raffigurante Zio Paperone e Rockerduck intenti a lanciarsi occhiatacce a vicenda, con lo scopo di stimolare la vostra curiosità verso l'articolo che avete davanti ora.
In realtà era quasi impossibile risalire all'argomento trattato in questo nuovo articolo perché quella che sono andato a pescare è una ben determinata storia pubblicata su Topolino n.2380 del Luglio 2001, della quale vi propongo un collage di vignette:
Dalla storia "Zio Paperone e la posta in arrivo", Testi di Bruno Sarda e disegni di Dario Pennati
Con questi highligths probabilmente qualche lettore particolarmente acuto avrà già capito dove voglio andare a parare.
La storia in questione narra di come il papero più ricco del mondo, Paperon de Paperoni, approcciandosi alla tecnologia, abbia finito per trovare un amico (o chissà, pensava lui, un'amica) virtuale che si è poi rivelato essere il suo più acerrimo rivale in campo finanziario: Rockerduck.
Con notevole anticipo sui tempi la storia propone in maniera simpatica una situazione che ora, grazie a community e social network, è diventata alquanto comune.
Oggi per noi è facilissimo, attraverso Internet, incontrare e fare la conoscenza di persone che abbiano degli interessi comuni, con cui scambiarsi informazioni, esperienze, consigli. Poi a lungo andare si possono creare dei legami più o meno forti e addirittura legami di affetto.
A mio parere poter entrare in contatto con molte altre persone sia una delle cose migliori che la tecnologia ci abbia offerto e posso dire con tranquillità che il sottoscritto ne ha fatto esperienza diretta.
Stando attenti alle insidie che il web può nascondere, e quindi con la dovuta prudenza, è possibile entrare in contatto con persone che possono anche entrare a far parte della nostra vita. Ciò rende internet non più un semplice mondo virtuale, ma un aspetto della nostra realtà, così come lo è la scuola che frequentiamo, il posto in cui lavoriamo o il locale in cui andiamo a svagarci e divertirci.
Tuttavia, e qui arrivo al punto, ho avuto modo di constatare anche che si è arrivati ad un certo abuso del "conoscersi". Nonostante la facilità nel comunicare, la tecnologia crea comunque una barriera tra le persone ed è anche un filtro attraverso cui è possibile mostrare solo una parte di sé all'interlocutore, che in molti casi è quella migliore.
Anche se credo che saper nascondere i propri difetti non sia altro che un pregio, questo va a limare fortemente quel "conoscersi". Per intenderci, se Paperone avesse conosciuto davvero Dollarius non l'avrebbe mai apostrofato come "un tipo a posto", né avrebbe speso cento verdoni per incontrarlo.
Sempre grazie all'esperienza diretta ho imparato che conoscere davvero qualcuno richiede passarci molto tempo insieme e soprattutto richiede l'accettarne i difetti ed anche che quel qualcuno accetti i nostri, perché ammetto di essere il primo a mostrare il meglio e a nascondere il peggio quando mi presento.
A volte ci accorgiamo di non conoscere tratti, anche importanti, del carattere di una persona, nonostante ci si conviva e allora come si può pensare di conoscere a fondo qualcuno con cui neanche si è incrociato lo sguardo? E inoltre è paradossale credere di andare d'amore e d'accordo con qualcuno di cui sappiamo ancora poco mentre ci capita spesso di litigare con genitori, fratelli o sorelle che invece ci conoscono molto e ci vogliono bene.
E quindi voi come la vedete? Questi legami su internet possono nascere? La mia risposta è affermativa, ma come al solito tenendo conto di quanto ho detto sopra aggiungo anche che un sentimento vero è tanto bello quanto difficile da coltivare e non è riducibile assolutamente ad un nome in più nella lista dei contatti di un social network.
Ancora una volta sarò contento di leggere la vostra opinione nei commenti, quindi ditemi come la pensate e arrivederci al prossimo articolo.
Dedica:
Alla mia Formichina, che non conoscerò mai abbastanza.
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