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Salve, amici towniani.
Il maestro Hayao Miyazaki, regista, sceneggiatore e fumettista giapponese, celebre per capolavori di animazione quali Principessa Mononoke, La città incantata, Il castello errante di Howl e tanti altri, recentemente ha voluto dire la sua sulla vicenda di Charlie Hebdo.
Come ricorderete, a Parigi, il 7 gennaio scorso, la redazione del giornale satirico Charlie Hebdo ha subito un attentato da parte di un gruppo di terroristi islamici che ha causato 12 morti, 11 feriti e successivamente altre 5 morti per attacchi collegati. La ragione delle violenze risiede nel fatto che il giornale ha più volte pubblicato vignette raffiguranti il profeta Maometto in versioni caricaturali e dalla comicità irriverente.
Questi tragici fatti hanno dato il via alla campagna di solidarietà e promozione della libertà di espressione Je Suis Charlie, la quale ha trovato grande condivisione in tutto il globo.
Miyazaki ha avuto modo di esprimere la sua opinione ai microfoni della trasmissione radiofonica TBS Radio, Day Catch! dichiarando: "Io penso che sia stato un errore fare la caricatura di figure venerate da un'altra cultura. Era consigliabile non farlo". Inoltre ha aggiunto: "Invece di fare cose di questo genere, dovrebbero fare più caricature dei propri politici".
Quindi, secondo il pensiero di Miyazaki, gli addetti ai lavori avrebbero sbagliato a prendere in giro personalità appartenenti alla religione musulmana.
Nonostante il grande successo della campagna Je Suis Charlie, l'opinione del sensei è forte ed anche molto condivisa, come dimostra un sondaggio pubblicato da Le Journal du Dimanche, secondo cui il 42% della popolazione francese sostiene che Charlie Hebdo abbia sbagliato a pubblicare le famigerate vignette.
Dovrebbe essere superfluo, ma è sempre bene ribadire che (anche qualora si fosse del parere di Miyazaki) tutto ciò non giustifica neanche in minima parte la violenza scatenata dal gruppo terroristico, le cui azioni rimangono da condannare.
A mio parere, nonostante la stima che provo verso il regista, non posso che pronunciarmi in assoluto disaccordo con quanto dice.
Fare dell'ironia, anche su un argomento delicato come la religione, dovrebbe essere legittimo e chiunque dovrebbe avere la libertà di esprimere le proprie idee coi mezzi che ritiene più opportuni.
Ovviamente è anche legittimo esprimere il proprio dissenso verso queste idee o addirittura non riuscire a tollerarle. L'importante è che il tutto avvenga senza creare danni alla controparte: dovrebbe essere un ente super partes e con le giuste competenze a decidere se il materiale pubblicato da Charlie Hebdo sia realmente offensivo o meno.
Sinceramente trovo errata anche l'affermazione per cui sarebbe "più giusto" prendere in giro personaggi politici, in quanto se ci si può offendere perché viene presa di mira la propria religione, allora lo stesso dovrebbe valere per l'opinione politica.
Voglio aggiungere anche che, in fondo, i terroristi non c'entrano nulla con la religione che professano o dicono di professare: sono persone che hanno fatto della violenza la propria ragione di vita e che troverebbero una ragione per uccidere anche qualora sparisse tutta la satira dal mondo.
Tuttavia, il parere di Miyazaki, pacifista convinto che ha espresso più volte (e, aggiungerei, in maniera sublime) il suo disprezzo verso l'odio e le violenze, è da rispettare e considerare con attenzione.
Inoltre c'è da ammettere che, insieme alle cose positive, la campagna Je Suis Charlie ha suscitato anche tanta ipocrisia da chi, in passato, si è più volte scagliato contro la satira verso certe parti politiche o verso il cattolicesimo. Ben venga quindi l'opinione schietta di chi la pensa diversamente.
Ora lo chiedo a voi: cosa ne pensate? Siete d'accordo con quanto afferma Miyazaki o condividete di più il mio punto di vista? Se volete, ditelo con un commento.
Anche per stavolta è tutto, vi ringrazio per l'attenzione. Arrivederci al prossimo articolo.
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