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Salve, amici towniani.
Benvenuti in un nuovo capitolo de "Il fascino dell'Eroe". Spero di riuscire a contenermi nel trattare il personaggio odierno e di non stare solo a tesserne le lodi dato che si tratta del mio eroe preferito in assoluto. Senza ulteriori indugi, ecco a voi Tex, dall'omonima serie a fumetti della Sergio Bonelli Editore.
Chi è Tex Willer? Innanzitutto è un ranger del Texas, e potremmo quindi definirlo uno "sbirro", temuto dai fuorilegge e amato dalle persone oneste.
Si tratta di un implacabile tutore della legge, ma (riprendendo un concetto che ho già provato a esporvi in questo articolo) credo sia più corretto definirlo un uomo di giustizia. Infatti egli è diventato anche il capo degli indiani Navajos col nome di Aquila della Notte, in seguito alla morte di Freccia Rossa, ovvero l'ex capo di cui ha sposato la figlia Lilith. Per lealtà, ma anche e soprattutto per senso di giustizia, Tex non ha mai esitato a mettersi contro la legge degli uomini bianchi per difendere il popolo rosso, arrivando perfino a rischiare la forca.
Tex, più che un eroe, è l'Eroe. Questa, che può sembrare solo una frase d'effetto, in realtà è ben giustificata dal fatto che il nostro ranger è l'unico personaggio che ancora presenta tutti i canoni dell'eroe classico: è forte, abile, coraggioso, intelligente e con una capacità infallibile di distinguere il bene dal male.
Qualsiasi altro paladino, più innovativo, presenta sempre una virtù che spicca a discapito di qualche altra, in modo che il personaggio abbia anche qualche difetto che lo renda non perfetto e più simile al lettore. Tex, invece rappresenta l'eroe standard, tutto d'un pezzo, senza macchia e senza paura.
Tali caratteristiche potrebbero essere viste come un limite, dato che lo rendono praticamente infallibile e assicurano al lettore che giustizia sarà fatta ancor prima che legga la prima pagina.
Ma Tex non ha mai la pretesa di offrire di più: un'avventura in cui i cattivi, quelli veri, che uccidono, rubano, stuprano e sfruttano il prossimo e che purtroppo nella realtà possono farla franca, finiscono inesorabilmente nella polvere, e che siano essi "ruba-galline" o ricchi senatori corrotti non fa differenza.
Per tutte queste ragioni ribadisco che è il mio personaggio preferito in assoluto, l'unico a cui affiderei tutto e che, nonostante io ormai sia cresciuto, mi fa ancora desiderare che esista davvero.
Anche questo "fascino" è giunto al termine. Spero che vi sia piaciuto e che vogliate dire la vostra su questo eroe che rappresenta il fiore all'occhiello del fumetto italiano. Se volete, lasciate nei commenti anche consigli sui prossimi personaggi da trattare e critiche per migliorare la rubrica.
Arrivederci al prossimo articolo.
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