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Salve, amici towniani.
Benvenuti a un nuovo capitolo de "Il fascino del Male", rubrica in cui, ormai lo sapete, si parla di villains provenienti da opere di ogni genere.
Oggi, per la prima volta, ho intenzione di parlarvi non di un cattivo preciso, ma di un gruppo di personaggi che sicuramente rappresentano un male a tutti gli effetti. Senza ulteriori indugi, vi presento i Signori Grigi, dal film Momo alla conquista del tempo.
(Clicca sull'immagine per ingrandirla)
Momo alla conquista del tempo è un film d'animazione italo-tedesco diretto da Enzo D'Alò e tratto dal romanzo Momo di Michael Ende.
La storia narra, per l'appunto, di Momo, una bambina fuggita da un orfanotrofio che vaga per una ridente cittadina, in cui fa amicizia con molti altri ragazzini e con un vecchietto di nome Beppo.
A turbare la serenità del posto arrivano ben presto i Signori Grigi, degli "uomini" dall'aspetto di gangster, grigiastri perfino di carnagione e rigorosamente con un sigaro in bocca.
Il loro obiettivo è quello di convincere le persone a non "perdere tempo" concedendosi ore di piacere, in quanto la loro vita è breve e il tempo è prezioso, per cui deve essere risparmiato nella loro Banca del Tempo .
In realtà, il loro vero obiettivo è quello di garantire a se stessi la sopravvivenza: il tempo risparmiato dagli umani è la materia prima che serve per creare i sigari che fumano, senza i quali i Signori Grigi svanirebbero nel nulla.
E' paradossale come possano essere interessanti dei cattivi che, sostanzialmente, non hanno nemmeno un'identità e una consistenza vere e proprie.
Il male che rappresentano i Signori Grigi è un male che ci facciamo da soli ogni qualvolta evitiamo di esseri felici e ci lasciamo guidare da una società frenetica, che ci impone di essere costantemente al passo coi tempi.
Questa che sto per dire è solo una mia interpretazione, ma credo che non sia casuale la scelta dei sigari, perché il fumo rappresenta proprio un procurare del male a se stessi e anche una condizione di stress a cui dare sfogo.
Di certo, invece, non è un caso il fatto che la nemesi di questi finanzieri del tempo sia Momo, una bambina incredibilmente semplice, che preferisce una bambola di pezza regalatagli da Beppo con cui dare spazio alla fantasia, piuttosto che una bambola di plastica di nuova generazione e parlante, ma che sa solo dire di volere più cose.
La minaccia avanzata dai Signori Grigi è onnipresente: ogni ora della nostra vita dovrebbe essere vista come un potenziale momento felice che non tornerà più e che, se non sfrutteremo, non diventerà altro che fumo.
N.B. Quest'ultimo paragrafetto è una nota a margine, molto personale, che chi non è interessato può tranquillamente saltare per andare alle conclusioni dell'articolo.
Vi sto scrivendo dopo un periodo abbastanza stressante, tipico dei giorni precedenti a un esame. Fortunatamente l'esame è andato bene ed ora mi sono concesso un pomeriggio di assoluto relax in cui ho rivisto il film e ho perfino (dati i miei gusti musicali) ri-apprezzato la colonna sonora di Gianna Nannini.
E' stato un piacere visionare di nuovo quest'opera e parlarvene potendo esprimere la mia opinione in proposito. Un piacere per il quale devo ringraziare eli, che mi ha sia fatto vedere il film per la prima volta, sia consigliato di fare questo articolo de Il fascino del Male. Questo pomeriggio sento di aver sconfitto i Signori Grigi insieme a Momo.
Anche questo capitolo è giunto al suo epilogo. Come al solito vi invito a dire la vostra sui Signori Grigi e/o su quello che rappresentano, ma sono sempre aperto sia a critiche per migliorare la rubrica e a consigli sui prossimi personaggi da trattare.
Grazie e arrivederci al prossimo articolo.
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