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Che titolo interessante! Ma è l'unico che mi è venuto in mente riflettendo sugli ultimi avvenimenti in Italia.
Qualcuno conosce la Cina e come funzionano le cose li? Per farvi un esempio: il web in Cina è accolto più o meno come verrebbe accolto un nazista con svastica sul petto che fa il saluto davanti ad un Carabiniere. Non so se rende l'idea.
Ecco questa è la situazione in cui potrebbe calarsi il Web in Italia (ed in Europa) a causa di quel fenomeno che diverso tempo addietro io definii deleterio: ovvero l'eccesso di libertà. Traduzione: è vero il Web ha sempre goduto della più ampia libertà, ma mai così tanta dall'avvento dei "Social Networks" (ovvero Facebook e fratellini).
Fino ad oggi qualsiasi tipo di discussione sul web (nei forum, blog e simili) è sempre stata trattata con ampia liberta da parte della Legge. La considerazione sulla quale si basa questo comportamento è quantomai banale: sono libero di discutere con i miei amici/utenti sul mio sito, con un minimo di moderazione, di qualsiasi argomento poichè agli occhi della Legge questo è vista come una chiacchierata, accesa o meno, tra amici nel salotto di casa. Nessuno può venirti a dire di che cosa puoi o non puoi parlare!
Con un minimo di responsabilità, nel momento in cui la comunità cresce, ci si rende sempre più facilmente conto che seguire e controllare qualsiasi tipo di discussione è improponibile per chiunque: nascono così delle regole più ferree che vanno ben oltre la semplice moderazione. Come il divieto di parlare di certi argomenti, di dibattere pro e contro le fazioni politiche, e così via.
Ed è proprio questo, in qualsiasi modo vogliate guardarli, quello che manca ai Social Network: un discreto livello di moderazione e responsabilità. La loro diffusione è ormai capillare (ad un livello mai visto in precedenza, anche a causa dell'algoritmo utilizzato dai motori di ricerca per indirizzare i risultati). Provate voi stessi a cercare Poketown su Google... e come per magia comparirà tra i risultati Facebook (nonostante il gruppo di Poketown sia composto da meno di 100 persone e scarsamente attivo, Facebook è visitatissimo).
Fino a pochissimo tempo fa (forse anche ieri sera) bastava digitare su Google il cognome di una certa persona (Tartaglia ...) per scoprire che questa deve essere sicuramente una persona importantissima. Migliaia di risultati in cima alla ricerca tutti da Facebook: gruppi, discussioni, pagine. Chi lo adorava, chi voleva intitolargli al Piazza del Duomo, chi voleva farlo santo, chi voleva ucciderlo, chi voleva candidarlo alle prossime elezioni. Era quasi impossibile trovare un risultato dal Corriere della Sera, da Repubblica o da Wikipedia.
Oggi, sotto enormi pressioni, qualsiasi tipo di riferimento al fatto di Milano è stato letteralmente spazzato via. Voi, frequentatori della giungla mediatica, avete visto qualche tipo di annuncio in tema? Ed intanto nuovi gruppi vengono creati ed in breve tempo eliminati. Ma forse è stato troppo tardi...
Questo è il male che ha generato Facebook, un male incurabile a meno che questi ultimi non pongano dei seri limiti alla liberta di espressione sul Social Network. Un male che, come avevo già detto diverso tempo fa, farà a sua volta del male al Web intero per come lo conosciamo oggi.
Intanto le acqua cominciano a muoversi... a Gennaio l'UE è chiamata a "raccolta" per discutere di come la Legge dovrà porsi nei confronti del Web.
Fine, lo so scrivo troppo <<
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