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A Dajiu ♥
Ciao a tutti!
Di solito non prendo l'autobus, perchč non mi piace molto. Oggi, invece, l'ho preso, e come al solito, mi si č parata davanti una demotivante scenetta:
Un ragazzo con le stampelle sale sull'autobus. Cerca di sedersi, ma l'autobus č pieno. Io sono spappolata tra un signore che non conosce la parola deodorante e una ragazza. Vedo che il ragazzo ha un problema alla gamba, zoppica e nonostante le stampelle perde spesso l'equilibrio. Poi, si libera un posto. Cerca di sedersi, ma arriva un altro ragazzo, che lo batte sul tempo. Io, non avendo nulla da fare se non morire di soffocamento, seguo la vicenda:
-Posso sedermi?
-No, non sei normale.
L'autobus si ferma.
Scendo.
Sinceramente non so cosa puň essere successo. Boh. Buio totale. Zero lampadine, interruttori.
Comunque sono rimasta scandalizzata. “Non sei normale.”
Per me la parola normale non ha senso. Non sono nessuno per giudicare qualcuno normale. Una cosa, per essere normale, deve avere dei paragoni a cui riferirsi.
Gli essere umani non sono cose. Sono imparagonabili tra di loro. Siamo diversi, per fortuna. Io non sono come Dajiu, Dajiu non č come Felix, Felix non č come Jarno. E menomale!
Pensate se ci fosse davvero l'uomo qualunque. Che tristezza. L'uomo qualunque, che mangia, prega, ama. L'uomo qualunque, che vive in anonimato, che non viene ricordato.
E se c'č l'uomo qualunque c'č anche l'uomo potente, strafigo, unico. Il nuovo Achille! L'uomo mitico, unico, che verrŕ ricordato nei secoli dei secoli (amen).
E invece siamo tutti qui (mi stava uscendo una rima stupenda, ma non la pubblico).
Io sono contenta cosě. Perchč l'uomo deve essere riconosciuto per il modo con cui affronta la vita, non per chi č suo padre, suo nonno, il suo portinaio.
E Voi?
Un grande ♥ a tutti.
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