Nel TG di Pokétown vengono riportate le più importanti notizie riguardanti il mondo, i Pokémon e la vita della città.
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Il mistero dei sogni postato da Turtle (11:59 26/12/10) |
~ link diretto a questo articolo Quanti di noi la mattina si svegliano pensando di essere stati interrotti nel momento più bello del sogno? O essere stati svegliati da un'incubo?Beh, sicuramente molti di voi, ma una cosa curiosa da domandarsi è: Cosa sono i sogni? I sogni sono dei fenomeni legati al sonno, ma che vengono formulati solo durante la fase REM. La sigla sta a significare "Rapid Eye Moviment", che sarebbe letteralmente il "movimento rapido degli occhi", cioè proprio l'alterazione del movimento involontario degli occhi. Ma torniamo a noi. Come stavo dicendo i sogni sono dei fenomeni che vengono formulati sono durante la fase REM del sonno, dettasi anche "dormiveglia". Secondo le varie teorie psicoanalitiche i sogni rappresentino la realizzazione allucinatoria di un nostro desiderio inappagato durante il nostro corso della vita. Normalmente, quando ricordiamo un sogno, non riusciamo mai a ricordare i sogni avvenuti durante la fase REM, bensì, quelli avvenuti in altre fasi, che sono meno complessi. I sogni sono uno dei fenomeni del nostro corpo più strani: La scienza, dopo molte ricerche, non è ancora riuscita a capire in quale parte del nostro cervello avvengano i sogni, se in una singola area o più parti, e, infine, non si sa quale sia lo scopo di essi. Ma… lo sapevate che esistono persone capaci di controllare a proprio piacimento i loro sogni? Questo fenomeno si chiama "Fenomeno dei sogni lucidi," cioè avere la consapevolezza di trovarsi in un sogno. Dopo che si è acquisito questo pensiero, si può manipolare il sogno come vogliamo. Ci sono persone che, abitualmente, capiscono di trovarsi in un sogno, essi sono chiamati "Sognatori lucidi naturali". Esistono anche altri tipi di sogni chiamati sogni premonitori. Molti non credono ad essi, ma io ho esperienze personali su questo fatto. Se volete, posso raccontarvi la storia di questa persona di come ha scoperto di avere la potenzialità di prevedere il futuro, anzi, per essere precisi, di prevedere catastrofi, ma purtroppo non ha la concezione di prevedere il luogo dove avverranno. Tanto tempo fa, precisamente, nel 2004, la notte tra il 25 ed il 26 dicembre, questa ragazza aveva fatto questo sogno: Stava con degli amici, chiusa in un bagno, quando dalla finestra intravide un'onda anomala venire verso di lei. La mattina seguente si svegliò raccontando il suo sogno. La sera dello stesso giorno, evento shock: Maremoto a Sumatra. La stessa cosa accadde con il terremoto dell'Aquila, quando, la mattina prima, vi aveva raccontato del suo sogno riguardante la terra tremare. Poi successivamente raccontò di un'uragano. Poco tempo dopo, ecco l'uragano Katrina a New Orleans. Verso Natale 2009 aveva sognato la caduta di un'aereo, ed ecco li, mentre il 2 gennaio 2010 doveva partire per Londra, il suo aereo casca, ma fortunatamente, essendo a bassa quota, non arrecò alcun danno ai passeggeri. Beh, ci sono state molti altri sogni premonitori che fece questa persona, che io, ora, non riesco a ricordare. Secondo voi cosa sono? Coincidenze? O esistono davvero i sogni premonitori? Un'altra domanda che mi sono fatta, ma che, purtroppo, nonostante le mie continue ricerche su Google, non ho trovato niente, è: Come mai si prova dolore fisico nei sogni anche se esso è tutta un'allucinazione? E a voi è mai capitato di provare dolore nei sogni? Beh, questo è tutto. Un saluto da Bazinga ;-) |
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Il Natale..... postato da Diamant (15:15 20/12/10) |
~ link diretto a questo articolo Buongiorno o buonasera utenti della town, oggi vorrei proporvi un' articolo sulla Festività Natalizia visto che si stà avvicinando.Prima di tutto una breve spiegazione su questa festività. Allora prima di tutto il Natale è una festività cristiana che cade il 25 dicembre di ogni anno e celebra la nascita di Gesù. Bene detto questo vorrei proporvi due aspetti del Natale che sono i temi principlae del Natale di questi tempi, questo problema se lo pongono ormai tutti credo. Ecco ora la presentazione dei due problemi: 1). Il Natale ormai viene considerata una festa dove si sta a casa da scuola/lavoro, si ricevono e si fanno regali. 2). Il Natale si celebra per ricordare la nascita di Gesù e per festeggiare con parenti e amici questa bellissima festività per stare in compagnia. Bene questi sono i due aspetti che ormai si seguono ma principalmente si eseguono tutti e due ormai ma a volte si lascia alle spalle il significato del 2° punto ad esempio, perchè si pensa più ai regali da comprare, alle cene da organizzare ecc.... Secondo me il vero significato è il secondo punto perchè in se rappresenta il Natale, addobbare l' albero con i propri familiari e fare le cene di famiglia si fanno ancora ma magari (parlo più per i ragazzi) diventa "noioso" andare a cena con i propri familiari e parenti piuttosto che stare con gli amici, anche il fatto dei regali (sempre per i ragazzi), quando non si riceve quello che si voleva ci si arrabbia. Ecco detto questo per me il Natale rimane la festività più bella, si passa più tempo con i familiari, il fatto dei regali conta poco ovvero conta il pensiero e non il regalo sia che sia utile o meno. Detto questo ho posto due temi del Natale che si presentano insieme ma a volte prevale più il primo, voi cosa ne pensate? Ovviamente vi auguro un Buon Natale a tutti e spero che passiete le feste serenamente ;) Diamant |
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Un Conflitto Inevitabile postato da Growlithe97 (20:10 16/12/10) |
~ link diretto a questo articolo Salve a tutti!Oggi vi posto questo articolo scritto da Loreamico, spero che sia interessante. Eccolo qui sotto: Ciao a tutti! Oggi volevo riferirvi alcune idee che mi sono venute in mente assistendo ad un servizio naturalistico in televisione. L'umanità si sta preparando ad un enorme conflitto, inevitabile. Una battaglia più grande e più terribile di ogni altra mai esistita in passato, che mieterà più vittime di qualsivoglia arma. Un conflitto che influenzerà non solo tutte le persone, ma addirittura tutti gli esseri viventi; che non sarà combattuto con spade, bombe e armi da fuoco. Sto parlando della guerra fra la Terra e l'umanità. Potrà sembrarvi assurdo, ma è una mia previsione sulla quale non scherzerei. Se riflettete, noterete di certo che entrambe le parti si stanno preparando a quest'incontro. La Terra miete già le prime vittime: alcune specie sono in via d'estinzione e altre si stanno avviando su questa scia. I ghiacci si preparano ad invadere i territori, i gas che noi produciamo si stanno accumulando per danneggiarci in modo indiretto attraverso l'inquinamento, l'effetto serra, i danni all'ozono. La temperatura aumenta, le terre sono prossime ad essere sommerse; alcune diverranno aride e inospitali per ogni forma di vita. Da parte loro, gli scienziati ricercano, sempre con maggiore assiduità, un modo per trovare la vita su un altro pianeta del Sistema Solare, e stanno costruendo delle basi spaziali nell'universo circoscritto al nostro pianeta. Purtroppo, è evidente il risultato di questo conflitto, nel caso avvenisse. La natura non può perdere: ci ha creati dal nulla, ci ha cresciuti, come tutte le altre forme di vita, e ci ha offerto i mezzi per affinarci. È inevitabile la distruzione o l'emigrazione dell'essere umano, mentre per le altre specie di vita non ci sarà scampo, e nemmeno per buona parte dell'umanità. Poi chi lo sa; probabilmente si svilupperanno nuove specie, totalmente differenti da noi, oppure simili, e la Terra tornerà all'equilibrio che c'era quando sono spuntate le prime forme di vita. È una prospettiva piuttosto spaventosa. Però possiamo prevenirlo, e impedire che si verifichi nel pieno della forza, perché altrimenti avremo ben pochissime speranze di salvarci. È compito di tutti, quindi, "stringere accordi di pace" con il nostro pianeta, rispettando la sua salute e le sue esigenze, facendo di tutto per promuovere campagne anti-sfruttamento, manifestando il nostro disappunto per la precaria situazione odierna, appellandoci alle istituzioni competenti. Questo è il mio grido di speranza, perché solo uniti potremo rappresentare uno spiraglio di luce e di speranza per la specie umana. Facciamo sì che il nostro passato non venga dimenticato, distrutto. Non è il momento di salvare il mondo: è il momento di salvare il passato, il presente e il futuro della nostra Terra che tanto ci ha dato, e tanto continuerà a darci se continueremo a rispettarla. Un saluto da Loreamico! E ringrazio Growlithe97 per aver pubblicato questo mio articolo! Voi cosa ne pensate? Commentate! Ciao e alla prossima! |
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Il mistero dei Messaggi Subliminali postato da Turtle (19:25 14/12/10) |
~ link diretto a questo articolo AVVERTENZE: Se hai timore di Satana, o di qualunque altra forma di messaggio subliminale, non leggere questo articolo, potrebbe crearti ansia, paura e paranoia.Cartoni animati, pubblicità, canzoni, videogiochi... Sapete quanti "Messaggi Subliminali" sono nascosti nelle cose che vi ho elencato? Ma… cosa sono esattamente i Messaggi Subliminali? I Messaggi Subliminali sono dei messaggi che, tramite i termini qui sopra elencati, trasmettono al pubblico un'informazione che il cervello assimilerebbe a livello sconcio. Questi messaggi possono essere: sonori, scritti, stampati su delle locandine o immagini pubblicitari, o tramite video, che possono essere cartoni animati, film... Questi messaggi sono maggiormente a sfondo satanico o sessuale. Prendiamo ad esempio la Disney. Cartoni per bambini? Si, apparentemente, ma dietro quegli "innocenti" pupazzetti che si muovono sono nascosti molti messaggi subliminali. • Prendiamo ad esempio il noto cartone "Bianca e Bernie nella terra dei canguri". Nel momento che Bianca e Bernie stanno volando sul' Albatros, si può osservare in una delle finestre di un palazzo una donna nuda avente un volto satanico. • Oppure, che dire del "Il Re Leone"? Mentre Simba, sconsolato dalla morte del padre Muphasa, si accascia al suolo su un promontorio, alza della polvere, che va a formare la scritta "Sex". • Oppure in una scena di "Aladdin" si può udire in sottofondo una voce che dice: "Take off tour clothes", sarebbe un invito per i ragazzi a spogliarsi Ovviamente questi sono solamente alcuni dei messaggi subliminali nascosti all'interno di tutti i cartoni animati. E che dire delle canzoni? Dovete sapere che anche esse nascondono moltissimi messaggi subliminali, spesso, riguardanti l'aspetto Satanico. Direte: Ma come? Ebbene, sentendo alcune specifiche canzoni, ma al contrario. • Un'esempio è una famosa canzone dei Led Zeppelin, ovvero "Stairway to Heaven", che sta a significare "scalinata per il paradiso". Bene, questa è la parte incriminata: If there's a bustle or hedgerow, don't be allarme now it's just a sprint clan or te May queen. Yes, there are two pathos you can gol by ut in te long un there's stil me to chance te road you're on. La traduzione di questa parte è: Se c'è trambusto nella tua siepe non ti allarmare, è solo la pulizia di primavera per la festa di maggio, si, ci sono due strade che puoi percorrere, ma a lungo andare c'è sempre tempo per cambiare strada. Bene, fin qui sembra normale, ma proviamo ad ascoltare questo pezzo al contrario, uscirà fuori una cosa del genere: Ohhh, here's to mi sveet Satan… te ne whose lite path twill makò me sad whose power si Satan. He'll kilt you with his six-six-six and in a lite toolshed he'll makes su buffer. Sad Satan. La traduzione della parte al contrario è esattamente questa: Questo è per il mio dolce Satana, colui il cui piccolo sentiero mi renderà triste, con i suoi poteri… è Satana. Lui ti ucciderà con i suoi 666 e in una baracca di attrezzi ci farà soffrire. Triste Satana. Raccapricciante vero? Davvero raccapricciante Ma perché questo? Saranno solo coincidenze? Provare per credere Non faccio esempi di pubblicità perché i messaggi subliminali di essi sono particolarmente a sfondo sessuale, ma… ora che mi viene in mente: Avete presente l'operatore telefonico Vodafone? Vi chiederete: e cosa centra? Beh, centra ragazzi, centra: il simbolo a forma di goccia che sta a rappresentare la marca "Vodafone" è… Lo stesso identico simbolo del Ku Klux Klan, una vecchia associazione statunitense che propugna la superiorità della razza bianca. Tutte queste cose, a me personalmente, mettono i brividi. Una domanda che sia io, sia molti altri si pongono è: perchè le persone nascondono questi messaggi subliminali? A cosa servono? Qual è il loro scopo? Quante domande, spero siate voi a darmi una risposta ;-) Un saluto da Bazinga |
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Un sorriso fantastico postato da Turtle (18:13 13/12/10) |
~ link diretto a questo articolo Questa è un'altra storiella che mi è capitata poco tempo fa, una cosa da niente, un raccontino brevissimo, ma che a me ha scaldato il cuore.Stavo camminando per i corridoi della scuola, dovevo andare in un'altra classe, dato che mancava il mio professore e nessun' altro poteva venirci a fare supplenza. Mentre camminavo mi ricordai di essermi dimenticata il telefonino in classe. Così, sempre a passo di bradipo, ritornai indietro per prenderlo. Quando uscii dalla classe vidi un'insegnante di sostegno che teneva per mano Giovanni, un bambino affetto da trisomia 21, in poche parole, era down. Mi fermai a salutare l'insegnate di sostegno, lei ricambio il saluto, e, nello stesso tempo, vidi Giovanni che mi stava sorridendo. Ok, adesso direte << E allora?>> Beh, si, è vero, è stato un banale sorriso, ma è stato il sorriso più bello, e specialmente più sincero che io abbia mai ricevuto, perché un bambino affetto dalla sindrome di "down" quando fa una cosa è perché la pensa davvero, e, sinceramente, questo sorriso a me ha scaldato il cuore più di un'abbraccio, più di un ti voglio di bene di una persona qualunque, perché sono certa che il sorriso di quel bambino era un sorriso vero. Lo so, è un'articolo da niente, tanto per condividere le proprie esperienze con gli altri, ma, spero che vi abbia fatto riflettere ;-) Un saluto da Bazinga |
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SS 106: viaggio nello Stivale postato da Lar (17:10 8/12/10) |
~ link diretto a questo articolo Eccovi il prossimo articolo della mia rubrica, questa volta vi convicerò a comprare il giornale!Da Reggio Calabria a Taranto SS 106: viaggio nello Stivale testo Filippo Romano - GEO numero 60 - € 4,50 Per andare dalla costa tirrenica a quella adriatica, nell’estremo Sud della penisola, si può prendere solo una strada statale vecchia e scassata, la Jonica. Geo l’ha percorso documentando chilometro per chilometro. Questa la storia di un’avventura italiana, tra mare, colate di cemento, bellezze storiche dimenticate e imbrogli di mafia. C’è un’unica strada che collega la costa tirrenica a quella adriatica. La sua linea percorre tutta la pianta dello stivale dell’Italia, dalla punta al tallone: è la statale 106 Jonica, che nasce davanti allo stresso di Messina, a Reggio Calabria, e termina agli impianti dell’ex Ilva, a Taranto. La 106, in effetti, costeggia il mar Jonio passando per Calabria, Basilicata e Puglia. Ma ognuno dei suoi 491 chilometri testimonia di un territorio sfregiato da abusivismi, modernizzazioni affrettate, appalti che spesso finiscono nel nulla o in mano alla ‘ndrangheta. E ha una vita tutta sua, parallela ai paesi che collega, una storia di relazioni e scambi che si scopre quando la strada diventa familiare e si passa e ripassa su quei 491 chilometri coast to coast. Seguendo il suo chilometraggio ufficiale, il nostro viaggio sulla 106 inizia al limitare dell’autostrada Salerno-Reggio Calabria, con un cartello un po’ arrugginito che segnala la direzione per Taranto. Dopo una serie di curve arriviamo nella periferia di Reggio: attorno a noi agrumeti soffocati dal cemento delle case abusive, mattoni a vista e spuntoni di ferro dai tetti. Lungo la striscia di terra che guarda il paesaggio mozzafiato dello stretto, è evidente il contrasto tra bellezza e desolazione. Fuori Reggio, la strada sale e corre per un tratto lungo la scogliera a strapiombo sul mare regalando uno dei tratti più spettacolari dell’intero viaggio: Capo D’Armi con la vista dall’alto dello Jonio, dall’altra parte la costa siciliana con la presenza maestosa dell’Etna. Ma è l’estati di un momento, perché pochi chilometri più giù sprofondiamo nel disastro ambientale. Siamo arrivati allo scheletro di una gigantesca ciminiera e ai capannoni abbandonati delle Officine grandi riparazione delle Ferrovie dello Stato: ci troviamo in località Saline Joniche, davanti a uno degli episodi più controversi di distruzione del paesaggio italiano. Negli Anni ’70 qui fu edificato un polo industriale, la Liquichimica dei fratelli Costanzo, con 300 miliardi di vecchie lire stanziati dallo Stato che andarono in parte per l’acquisto dei terreni di una nota famiglia mafiosa locale, e per il resto svanirono in un’opera mai entrata in funzione, a causa della terra franosa di acqua salmastra. Accanto ci sono le Officine grandi riparazioni ferroviarie, un enorme scatolone di metallo abbandonato lungo la fiumara in cui dovevano lavorare più di settemila persone: la loro attività è durata un decennio scarso. Riprendiamo la 106, sconfortati. La Jonica calabrese attraversa ogni cittadina ma è una strada mai modernizzata, tristemente nota per il numero degli incidenti stradali: in media un morto ogni 5 chilometri. A questo dato si aggiunge il repertorio di cantieri sequestrati dalla criminalità organizzata. Uno per tutti è quello della “variante” di Palizzi, 70 chilometri a sud di Reggio, dove c’è voluto il crollo della galleria in costruzione per dimostrare la frode dei costruttori collusi con la ‘ndrangheta: usavano cemento scadente misto a sabbia. Prima la Grecanica, poi la Locride. Tra la bellezza naturale di fiumare e calanchi attraversiamo Melito, Africo Nuovo, Bianco, Bovalino, paesi cresciuti dal nulla in fretta, senza un piano regolatore, con le case mai finite dove si sa che le famiglie della ‘ndrangheta hanno un controllo capillare. A Roccella Jonica viene organizzato uno dei festival di jazz più interessanti d’Italia. La cittadina è fatta di poche case, modeste e dissestate all’esterno, moderne e curatissime all’interno. Paralleli alla statale, i binari del treno si frappongono tra le case e la spiaggia, meta di passeggiate estive e invernali. Qui vive Luca, un ragazzo all’ultimo anno delle superiori, che vuole diventare un atleta e per questo si allena ogni giorno correndo nello stadio più vicino, nel paese accanto. E qui incontriamo Anna, che studia Giurisprudenza all’Università di Reggio Calabria, dove ha una stanza in affitto, vive fuori casa solo da un anno e già sente il peso del contrasto tra le sue aspirazioni e le tradizioni, che vogliono la donna tra le mura domestiche. Sul lungomare c’è un murale che ricorda la vita stroncata di Peppino Impastato, politico e attivista siciliano, come monito per resistere alla mafia. Questi ragazzi hanno vissuto le manifestazioni successive all’assassinio del vicepresidente della Regione Francesco Fortugno, nel 2005, e ora sembrano aver perso la fiducia verso quell’impegno civile che sembrava una rivoluzione. Qualcuno ha ottenuto una candidatura politica, ma i criminali continuano indisturbati a fare affari e a riciclare dei soldi. In qualche modo, tutto è tornato alla secolare e “rassicurante” realtà di prima. Luca e Anna ci dicono che l’unica strada per vivere i loro sogni è stare lontano dai giochi: mafia e ‘ndrangheta sono ovunque, ma ad altre latitudini le sue maglie si allargano e si può costruire qualcosa di pulito. Lasciando Roccella si passa per Locri. Un venditore di pesce monta un tavolo da campeggio in mezzo alla strada, stende saraghi, polpi e altro e inizia a chiamare gente. Coma a teatro, Locri mostra le sue quinte di edifici a due piani, case da pescatori, tutto un po’ Anni ’70. Erba alta a bordo strada, copertoni di macchine, e a due passi dal centro una lapide ricorda il luogo dell’assassinio Fortugno. Proseguendo, entriamo a Siderno, dove siamo accolti da una Statua della Libertà in cartapesta, a bordo della strada. È la prima di una lunga serie che incontreremo. Un’altra l’abbiamo vista a Cropani, vicino Crotone, al km 262: si trova sopra una casa senza rivestimenti, e corona un timpano da tempio greco. La 106 entra quindi a Catanzaro Lido. Immergendosi nella densità abitative e caotica diventa una strada di paese, e di punto in bianco si trasforma in un imbuto che si intasa non appena parte il torpedone. Arriviamo di notte e c’è un grande incendio sulla collina, un chiarore agghiacciante che nel viaggio avevamo pano piano visto avvicinarsi. Dopo qualche chilometro dentro la città troviamo la gente assiepata sul ponte della ferrovia che guarda lo spettacolo terrificante. «Si sta prendendo la casa» sentiamo mormorare, mentre nell’aria si sparge l’odore soffocante della plastica bruciata. E un altro dice: «Le fiamme sono alte per via del vento», quasi sottintendendo che gli incendi normalmente non si comportano così. E dire che da queste parti non è strano veder andare a fuoco intere boscaglie o montagne: capita ogni estate, tra mille polemiche. Dopo un po’ capiamo che non c’è molto da vedere, e come tutti proseguiamo. Un enorme centro commerciale con chiesa annessa sullo svincolo per Catanzaro ci dà la direzione per Crotone. Al km 236 superiamo una colonna di persone che camminano a bordo strada con carrelli della spesa e borse di plastica: prima una coppia di ragazzi dal passo stanco, poi un gruppetto di otto. Sembrano viaggiatori d’altri tempi, una presenza un po’ surreale in un paesaggio dominato da automobili e cemento. Il via vai si intensifica, all’altezza dell’aeroporto di Crotone. Fermiamo qualcuno e capiamo che sono gli ospiti del centro d’accoglienza Sant’Anna, il Cpt più grande d’Europa. Di alcuni riusciamo solo a comprendere la nazionalità, perlopiù curda e afghana. Naturalmente si risveglia l’attenzione dei militari che li accompagnano, ma li rassicuriamo promettendo di non fotografare la base e così ripartiamo. Davanti al nostro bed & breakfast senza… breakfast, a Crotone, notiamo una serie di cartelli elettorali dai colori sbiaditi. In mezzo ai palazzi scorticati dal centro, formano un buffo arcobaleno di espressioni e fisionomie di ogni partito. È ora di pranzo, la macchina mangia chilometri ma noi no, le continue fermate per scattare e intervista hanno esaurito le nostre energie. Cominciamo a fare capolino oltre le vetrine dei bar, ispezionando a 60 km all’ora i banconi con panini e arancini, alla ricerca del più fornito. All’improvviso compare un grande monumento sul lato sinistro: vediamo un’enorme veste bianca e rossa e sopra di essa due braccia che si levano a benedire la statale, p ci fanno segno di avvicinarci. Le braccia appartengono a un Cristo gigante, che con i suoi soliti connotati gentili, alto come una palazzina a due piani, svetta sopra una folla di statue di Padre Pio, nani e Biancaneve, angioletti e veneri pudiche. Tra di essi c’è anche lei, la nostra compagna di viaggio, la Statua della Libertà. Per un attimo, tra il caldo e la fame, ci guardiamo increduli. E dopo non pochi secondi ci rendiamo conto di aver trovato l’autore di tutte le statue viste lungo la statale. In realtà si tratta di due fratelli, che continuano ala tradizione paterna decorando giardini, ingressi di ristoranti, timpani di case. I due non sembrano troppo sorpresi dal nostro viaggio e del fatto che vogliamo fotografarli. Certo vivere in mezzo a gnomi e santi può essere considerato altrettanto inusuale che documentare chilometro per chilometro la statale Jonica. «Dovete andare da Mario» dicono «ha un bar più avanti, lo riconoscerete perché davanti alla vetrina h una Statua della Libertà ma ha voluto un cono gelato al posto della fiaccola, l’abbiamo fatta noi. Quello si che è uno da fotografare». In effetti, il signor Mario ha storie da dire. È lui l’ideatore del gigantesco teschio di bufalo di cemento che fa letteralmente inchiodare i turisti poco più a nord, dopo una curva. Ci racconta anche che la statale sarebbe stata modernizzata se fosse passata la proposta di portare i caccia della Nato nella base di Crotone, e tante altre mille sue imprese, ma la strada chiama. All’altezza di Mandatoriccio, al km 286, dopo una discoteca a forma di yacht notiamo una collina con un castello rosa e bianco. Non resistiamo, e quindi è d’obbligo la svolta a sinistra verso la costruzione da fiaba. Alla fine della salita il cancello nero, sula quale campeggiano un’aquila e le iniziale “NF”, è aperto a tutti. In pochi istanti ci ritroviamo a salire su scale in stile palladiano, circondati da una quantità impressionante di statue femminili e leoni in posa. «Venite! venite!» dicono due voci maschili con forte accento calabrese. Alla fine delle scale scorgiamo due corpi abbronzati di uomini di mezz’età e de grandi sorrisi. «Volete vedere il castello? Andate, andate di sopra! Noi qui ci lavoriamo, lavoretti, giardino… bello, eh?!». Conveniamo, e finiamo per sapere che siamo nel castello di Nicola Flotta, costruito cinque anni fa su un0area di 30mila metri quadrati, oggi l’apoteosi del matrimonio tra le famiglie benestanti della zona. Fuori lo stile è pseudo - medievale, in tinte confetto, e dentro l’arredamento in stile Versailles vanta statue di strani animali mitologici, con la testa del leone al posto di quella del toro su un corpo umano, tutte realizzate in Cina. Agli sposi viene proposto anche di entrare nel castello su una carrozza con i cavalli bianchi. Usciamo storditi dalla reggi di Barbie, mentre due delle ragazze in shorts e ogni genere di frigge sparsa su borse e occhiali salgono le scale e parlottano di truccatrici e catering. Divoriamo ancora chilometri sulla route 106. Rossano, Corigliano, la pian di Sibari e tutta la loro popolazione convivono con due ciminiere, che sembrano esattamente la fabbrica di un disegno di bambino. La centrale Enel di Corigliano è al centro di una diatriba sul suo futuro, come a Saline Joniche. Da una parte il progetto di trasformarla in centrale a carbone, e c’è un lenzuolo appeso a una casa lì davanti che auspica una veloce trasformazione per non perdere posti di lavoro, dall’altra la denuncia dell’incidenza delle morti per tumore tra quelli che abitano intorno alla centrale, riportata dalla stampa. Morire di cancro o di dame, purtroppo, è un motivo ricorrente del territorio. Lo ritroveremo anche a Taranto. Oltre il confine tra Calabria e Basilicata la 106 sembra una superstrada a quattro corsie che ci porta a Metaponto, attraverso l’ultimo tratto di pianura che si affaccia sullo Jonio. È una terra fertile, bonificata durante il fascismo e debellata dal flagello della malaria. Lungo il tragitto riconosciamo l’edilizia popolare del Ventennio costruita per i contadini mandati a lavorare quaggiù. Il tempio di Era, invece, è una visione sublime e straniante, con i Tir che gli sfrecciano davanti: in quest’angolo si toccano gli estremi della storia dell’area ionica. «Qui si sta bene, io vengo spesso con mio marito, poi vede quei ragazzi?». Ora siamo nel Tarantino, a ridosso dell’area industriale dell’ex Ilva, e scopriamo il fiume Tara. Sulle sue rive incontriamo una signora con il marito, seduti su un sedia da spiaggia, e degli adolescenti che si tuffano nel corso d’acqua dal ponte della vecchia 106. Siamo a due passi dai bacini salmastri, dove si affacciano i depositi industriali della città. I due coniugi ci spiegano che prima della costruzione della fabbrica, nel Tara ci si veniva a bagnare per le qualità terapeutiche delle acque. A pochi passi dal fiume ci aspettano le cisterne bianche del petrolchimico, e la fine del nostro viaggio. La 106 qui è una sopraelevata da cui si guarda il mare e il porto industriale, tra le distese di gomme pneumatiche sulle banchine e le gru. Sembra quasi di essere sul Mar Nero. In qualche modo tutti i porti industriale si assomigliano, ma solo questo sorge in una zona con uno dei più alti tassi di leucemia di tutta Europa. Ed eccoci alle battute finali. La statale 106 termina, o comincia, con un ponte che arriva a due passi dal cuore della Taranto vecchia. L’abbiamo percorso tutta: l’ultimo segnale del chilometraggio dichiara 491. Ma le impressioni e le immagini rimaste nella nostra testa sono molte, molte di più. |
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IL CUCCIOLO DELLA TOWN postato da PIKA (17:42 6/12/10) |
~ link diretto a questo articolo IL CUCCIOLO DELLA TOWN
Un grande pikapi anche oggi a tutti voi! Come tutti sapete bene, fra poco sarà Natale. Natale è sinonimo di regali, di stare in famiglia, etc etc... E, non ci potrebbe scappare una buone azione collettiva? Questa volta voglio superarmi: niene bigliettini, nè pokemon regalati, voglio essere concreta. Propongo di adottare un cucciolo! Un cucciolo tramite il WWF. Cioè? Ecco tutto spiegato qua, in una mini-faq che aggiornerò il più possibile.... In cosa consiste questa iniziativa? Tutti gli utenti della town possono parteciparvi. Si tratta di raccogliere fondi per il WWF (www.wwf.it); in particolare verranno destinati all'adozione di un cucciolo a distanza. Come e quanto posso donare? Chi si occupa di raccogliere i soldi? Quanto puoi donare dipende da te. Va bene anche 1€! Io, Pika, essendo responsabile di questo progetto, mi occuperò della raccolta dei fondi. Puoi scegliere di versare tramite conto Paypal, se ne possiedi uno, altrimenti puoi contattarmi e ti invierò un numero telefonico al quale dovrai fare una ricarica. Infine, anche se te lo sconsiglio, puoi inviare denaro in busta chiusa.(In tal caso non ti posso assicurare che i soldi arriveranno a destinazione...). Importante: prima di versare mandami un mp con scritto la cifra che vuoi devolvere e il metodo di pagamento. Entro quanto bisogna effettuare la donazione? Smetterò di raccogliere fondi il giorno 20/12/2010. La donazione al wwf sarà fatta entro il 31/12/2010. Che soglia dobbiamo raggiungere per adottare il cucciolo? L'importo minimo della donazione è di 30€. I fondi raccolti in più saranno devoluti comunque, per progetti a tutela dell'ambiente. C'è la possibilità di ottenere un certificato? Come posso essere sicuro che Pika devolvi esattamente ciò che ha raccolto? Entro il 31/12/2010 posterò sul tg la lista di tutti coloro che hanno donato, anche la cifra, ovviamente. Inoltre posterò anche il certificato di adozione del cucciolo sul forum, oltre che nel tg. Ed eventuale ricevuta di versamento digitale (screen o altro). Il cucciolo avrà come genitori adottivi....i cittadini di poketown! Infine, invito a scegliere, al momento del versamento, la specie che vogliamo adottare tra: -Orango -Ghepardo -Delfino -Elefante -Foca -Orso Bruno -Orso Polare -Panda -Pinguino -Tartaruga -Tigre -Calendario WWF Per qualsiasi domanda, mandatemi un Mp con oggetto "progetto WWF". Sarete contattati al più presto. Commentate in tanti, non esitate a chiedere, mi è utilissimo il vostro aiuto! ECCO LA LISTA DEI DONATORI: -LORIN IN DATA 6/12 HA DONATO 5€- GRAZIE A TUTTI COLORO CHE DARANNO IL LORO CONTRIBUTO! |
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Christian the lion postato da Turtle (20:18 4/12/10) |
~ link diretto a questo articolo Voglio raccontarvi una storia, che forse qualcuno di voi già conosce, di due esseri umani e un leone.Si, avete capito bene, un leone; Questa storia, per quanto può sembrarvi assurda, è vera, e vi farà capire che, quando c'è di mezzo un'amicizia, anche tra uomo ed animale, la distanza di milioni e milioni di chilometri, di anni ed anni, è solamente qualche centimetro, o qualche minuto. Il nome di questo simpatico leoncino è Christian, che è stato adottato nel 1969 da due londinesi John Rendall e Ace Berg. Loro avevano visto Christian dentro una gabbia; ebbero pietà per questo povero cucciolo di leone, così, decisero di adottarlo. Il problema si pose quando dovettero portarlo a casa. Non sapendo dove metterlo, chiesero aiuto ad un vicario; egli accettò volentieri la proposta dei due ragazzi di allevare il leoncino nel prato della chiesa; Fù così che i due ragazzi iniziarono ad allevarlo come fosse un figlio. Col passare degli anni, Christian crebbe, e, quel prato, non bastò più. Christian soffriva, così, John e Ace decisero di reintegrarlo in Africa, l'unico luogo dove avrebbe avuto la possibilità di vivere come un vero leone. Il reintegro iniziò nel 1979, i ragazzi parteciparono attivamente a questa "missione", se così si può definire; ad aiutarlo fu il naturalista George Adamson. A distanza di tre anni riuscirono ad reintegrare alla perfezione il leone. I due ragazzi vennero a sapere che il leone era diventato il leader del suo branco e aveva avuto dei cuccioli e, oltretutto, a detta di Adamson, si pensava che Christian, essendo diventato selvaggio, avesse dimenticato i rapporti con gli uomini. I ricordi di Christian, tanto belli quanto dolorosi, spinsero John e Ace a tornare in Africa, per rivedere un'ultima volta il loro cucciolo, ormai diventato "capo branco". George Adamson disse ai due ragazzi che il loro viaggio sarebbe stato inutile, considerando che il leone non li avrebbe mai riconosciuti e probabilmente li avrebbe attaccati. Passarono molte ore nella riserva, ma il leone non si fece vivo. Dopo parecchio tempo, finalmente, ecco Christian. Momento di tensione, i due ragazzi, contenti, ma probabilmente anche spaventati, aspettarono a braccia conserte che il leone si avvicinasse a loro. E fu così. Dapprima Christian si avvicinò lentamente, quasi come fosse timoroso dei suoi ex-padroni, sempre se li avesse riconosciuti, man mano velocizzò il passo, fino a che non saltò addosso ai suoi due amici. Ma le sue intenzioni non erano di attaccarli, ma, al contrario, di accoglierli calorosamente con un abbraccio e far vedere chi era diventato il leone che anni fa era stato rinchiuso in una gabbia. Ciò che disse Adamson, infatti, era errato, considerando la reazione del leone che è saltato in piedi abbracciando letteralmente i suoi amici. Questa storia, fa capire il vero valore di un'amicizia, cosa si è disposti a fare quando ci manca una persona, e, quando la si rivede dopo anni e anni. Ecco a voi il video di questa commovente storia: <object width="480" height="385"><param name="movie" value="http://www.youtube.com/v/lpVmjn5RcTo?fs=1&hl=it_IT"></param><param name="allowFullScreen" value="true"></param><param name="allowscriptaccess" value="always"></param><embed src="http://www.youtube.com/v/lpVmjn5RcTo?fs=1&hl=it_IT" type="application/x-shockwave-flash" allowscriptaccess="always" allowfullscreen="true" width="480" height="385"></embed></object> Un saluto da Bazinga |
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Chaos postato da Angy (16:36 1/12/10) |
~ link diretto a questo articolo Ciao a tutti! Avete sentito di sicuro parlare del disegno di legge che in questi giorni è stato approvato alla Camera. Questo Ddl, scritto dalla ministra Gelmini, prevede dei grossi cambiamenti per quanto riguarda la sfera legata all'università e all'istruzione. In questi giorni di sicuro il telegiornale vi avrà descritto la situazione come "tragica", ovvero infarcendo le news di immagini di violenti ragazzi che non esitano a picchiare e a esprimersi a mo' di bestie. Beh, io ho una sorella che studia all'università di Torino, e quindi può raccontarvi l'esperienza per quello che sta veramente succedendo. Questo è il resoconto di quello che mi ha scritto in una e-mail. Come sai la riforma è passata alla camera, il 13 dicembre sarà discussa in senato, ma è una formalità in quanto passerà di sicuro. Fino al 13 dicembre Palazzo Nuovo sarà giustamente occupato, e anche io e altre ragazze andremo. Infatti, è bene sottolinearlo, è una protesta pacifica, non è mai girata l'ombra di una canna o di droga nei giorni in cui sono andata io, senza contare che la rivolta prima ancora che dagli studenti parte dai ricercatori, che hanno tutti i diritti di protestare. quella pseudo ministra dell'istruzione ha affondato del tutto l'università che già era mal messa. Siccome l'Uni di torino ha 13 facoltà, poichè la nuova riforma ne prevede solo 12, indovina un po' quale facoltà sarà accorpata? lingue! saremo accorpati a lettere, che già se la passava molto male da prima! il che significa che possiamo dire addio a tutte le lezioni supplementari di giapponese o inglese, e ci troveremo esami del tutto inutili. inoltre, se prima lo stato stanziava per esempio 1000 euro per lingue e 1000 per lettere, da ora saranno 1000 in tutto, da dividere. Per quanto ne dicano alla tv, sono stati tagliati il 90 % dei fondi delle borse di studio, e molta gente non potrà continuare. per chi può, si palra di aumentare del 150% e anche più le tasse. e ovviamente questo in tv non passa. la gente che protesta è gente normalissima, non viene certo dai centri sociali, come ti dicevo anche il corteo è sempre stato pacifico, ma in tv sono passate immagini di ragazzi malmenati dai poliziotti, ed è quello che è successo davvero, solo che ti garantisco che sono stati usati manganelli senza motivo. Il fatto che dicano che il vero studente è a casa a studiare è una grande cavolata, una delle tante. Lo studente a casa è perchè evidentemente è indifferente, o ha chi potrà continuare a pagare per lui. e come al solito, da ora ancor più di prima, i bocconiani e altra gente di quello stampo faranno più strada,perchè lo stato stanzierà più fondi. peccato che in queste università private la didattica sia davvero scadente, e di buono ci sia solo il nome. A lingue la didattica è molto buona, ma saremo penalizzati. mi chiedo poi sulla base di cosa accorpino lingue a lettere e non sopprimano, con tutto il rispetto, scienze politiche, o il dams, che è roba che uno può farsi per conto suo. Io non posso esprimermi. Faccio la prima superiore, per ora non ho diritto di giudicare cose che non mi riguardano in primis. Vi posso assicurare, però, che il mio occhio di giovane si è accorto da solo che il 90% di quello che dicono in televisione riguardo a questo argomento è rigirato a favore di chi questo emendamento lo vuole approvare. A presto :) |
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