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Avv. di Chikorita-Oltre i confini del mondo (6/8) postato da PkCll (19:59 29/07/12) |
~ link diretto a questo articolo Il Mare Turbinoso – seconda parteAd un cenno di Misdreavus, tutti gli Sharpedo si diressero veloci verso Wailord e lo circondarono. “Non ce la farà mai contro centinaia di denti che l’attaccheranno da ogni parte…” disse Shaymin. “Ma come faremo ad aiutarlo?” chiese Piccolino. “Ci vorrebbe una mossa di tipo Fuoco per mettere in fuga gli Sharpedo…” suggerì Shaymin. Lucinda esclamò sconsolata e perplessa: “Non credo che i Pokèmon qui presenti conoscano mosse di tipo Fuoco…” “… E nessuno di loro è di quel tipo!” aggiunse Iris, che condivideva lo stesso umore di Lucinda. Tutti furono presi da grande sgomento e s’affannarono a cercare nel più breve tempo possibile una soluzione efficace per salvare il buon Wailord. Ma più s’ingegnavano a trovare un modo diverso di risolvere la situazione e più ritornava prepotente alla loro mente il suggerimento di Shaymin. Poi qualcosa cambiò. Shaymin chiamò a sé Piccolino e Zaffira e spiegò loro qualcosa. Zaffira si precipitò sulla balaustra del fianco sinistro della barca e indirizzò verso Wailord un fascio di luce argentea che intensificò molto la luminosità dei raggi solari al grido di: “Giornodisole!!!”. Shaymin spiegò ai presenti increduli: “Giornodisole è una mossa che non arreca danno, di tipo Fuoco. Quando questa mossa viene utilizzata, viene intensificata la luce solare sul campo di lotta. Permette l'esecuzione immediata di Solarraggio” Piccolino urlò a guisa delle sua compagna: “Solarraggio!!!” Dal sole scese un raggio di luce che avvolse Piccolino in una sfera luminosa dai riflessi multicolori, come un'enorme bolla di sapone che si frantumò e al contempo si espanse fino a raggiungere gli Sharpedo. Ma questi rapidamente si inabissarono e riemersero non appena l’effetto della mossa di Chikorita scemò. S’udì una voce lontana: “E’ tutto qui quello che sai fare, prode Piccolino? Ah, ah, ah!!!” Ma il riso di Misdreavus durò poco. Apparve nel cielo un’enorme sagoma bianca, con le ali spiegate, ed aveva il ventre ornato da triangoli di colore blu e rosso. Lo strano uccello senza becco volteggiò sopra i terribili Pokèmon – squalo intonando un canto melodioso. Pikachu riconobbe subito quel Pokèmon e disse: “Togekiss è venuto in nostro soccorso. Il canto dei Togekiss è raro da udire per via della loro natura schiva, ma si dice che la propria melodia possa donare pace e serenità” Gli Sharpedo s’acquietarono e uno alla volta s’allontanarono. “Non finisce qui, Piccolino!” intimò Misdreavus dileguandosi. Wailord e Togekiss si avvicinarono all’imbarcazione. Ash, a nome di tutto l’equipaggio, li ringraziò per il loro salvataggio provvidenziale e chiese loro il motivo del loro gesto. “Ci ha mandato il Grande Guardiano del Sole, che vive sulla vetta più alta della regione dalle Cime Innevate. E’ da molto tempo in lotta con un malefico Pokèmon il cui collaboratore è Misdreavus” spiegò Togekiss. “Il Grande Guardiano del Sole? Il malefico Pokèmon?” chiese Ash incuriosito. “Per ora non possiamo rivelare la loro identità. Sappiate comunque che il Grande Guardiano del Sole è un Pokèmon la cui combinazione di tipi è unica e i tipi sono in contrasto fra loro” Uno starnuto richiamò la loro attenzione. Sul capo di Wailord s’era arrampicata una Chikorita fradicia d’acqua e dall’aria molto arrabbiata. “Gridavo << Aiuto! Affogo!>> ma tu non mi hai soccorso!” Piccolino ripose preoccupato: “Zaffira! Quando sei caduta in mare? Stai bene?” “ Stai bene? E’ così… Etchuuu!! … che mi proteggi? … Etchiii!!” Zaffira era scivolata dalla balaustra quando attaccò gli Sharpedo con Giornodisole. Piccolino si fece triste e mogio dopo il rimprovero della sua compagna e la foglia sulla testa gli si afflosciò come fosse appassita. Con umiltà chiese scusa. Zaffira non lo scusò affatto e si allontanò con Artemisia, la quale prontamente l’avvolse in una coperta. Salutati e ringraziati Togekiss e Wailord, i nostri amici ripresero il loro viaggio verso la Discarica Tanfo. Già un acre odore li precedeva. Rovine Kappa “Mio signore, ho fallito…” “Non importa, non è stata colpa tua. Ma la prossima volta tieni conto che il Guardiano del Sole si è messo ancora una volta contro di noi” “Assolderò Pokèmon più potenti” “Bravo, mio fido Misdreavus! L’ora della vittoria è vicina…” --------------------------------- I misteri si infittiscono, altri personaggi appaiono... Secondo voi, chi è il misterioso Grande Guardiano del Sole? |
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CreepyPasta - Spavento a Pranzo #Speciale 2 postato da Chika (20:29 11/07/12) |
~ link diretto a questo articolo Salve, miei cari utenti di Pokétown.Mi dispiace arrivare in ritardo con questo numero, ma ci sono stati un po' di problemi. Sorvolando questo aspetto, quest'oggi vorrei proporvi una CreepyPasta davverro agghiacciante. Quando l'ho letta, mi ricordo che sono stata sveglia durante quasi tutta la notte. Volevo persino trasferirmi nella camera dei miei genitori. Sì, sono molto suscettibile su ogni storia o film dell'orrore che possa turbare il mio sonno. Ritornando a noi, la storia si chiama The Rake. Tra le più conosciute CreepyPaste, in ogni commento che ho trovato riguardante la storia, ognuno diceva che era una storia davvero paurosa. E, sinceramente, sono d'accordo pure io! Ma basta con le chiacchiere. Buona lettura! ~ Se vi spaventate facilmente, vi consiglio di non iniziare a leggere. Se poi avrete problemi a dormire (?), non ve la prendete con me. Uomo avvisato, mezzo salvato.
Durante l'estate del 2003, alcuni eventi nel Nordest degli stati uniti riguardanti una strana creatura dalle sembianze umane accesero l'interesse di alcuni media locali prima di un apparente blackout di informazioni. Vennero lasciate intatte pochissime notizie, quasi nessuna in quanto la maggior parte delle testimonianze online della creatura vennero distrutte misteriosamente. Principalmente nella zona rurale dello stato di New York, presunti testimoni raccontarono storie dei loro incontri con una creatura di origini sconosciute. Le reazioni variavano da livelli estremamente traumatici di paura e disagio, a un quasi infantile senso di curiosità e giocosità. Nonostante i loro resoconti scritti non fossero più presenti, i ricordi rimasero profondamente. Molte delle persone coinvolte hanno iniziato a cercare delle risposte, quell'anno. Agli inizi del 2006, erano stati trovati circa due dozzine di documenti, datati tra il dodicesimo secolo e i giorni nostri, sparsi in tutto il mondo. Nella maggior parte dei casi, le storie erano identiche. Sono stato in contatto con un membro di questo gruppo e sono riuscito a ottenere qualche stralcio del libro che stanno per pubblicare. L'ultimo messaggio di un suicida: 1964 "Mentre mi preparo a prendere la mia vita, sento la necessità di alleviare ogni senso di colpa o dolore che sto lasciando con questo gesto. Non è colpa di nessun altro se non sua. Per una volta mi sono svegliato e ho sentito la sua presenza. E una volta mi sono svegliato e ho visto la sua forma. E una volta ancora mi sono svegliato e ho sentito la sua voce, e guardato nei suoi occhi. Non posso dormire senza paura di cosa proverò al mio prossimo risveglio. Non posso mai più svegliarmi. Addio." Trovate nella stessa scatola di legno c'erano due buste vuote indirizzate a William e Rose, e una lettera senza busta. "Carissima Linnie, Ho pregato per te. Ha detto il tuo nome." Un articolo di giornale (tradotto dallo spagnolo): 1880 "Ho sperimentato il vero terrore. Ho sperimentato il vero terrore. Ho sperimentato il vero terrore. Vedo i suoi occhi quando chiudo i miei. Sono vuoti. Neri. Mi vedono e mi attraversano. La sua mano bagnata. Io non dormirò. La sua voce [Testo incomprensibile]." Il diario di un marinaio: 1691 "È venuto da me mentre dormivo. Sentivo qualcosa ai piedi del mio letto. Ha preso tutto. Dobbiamo tornare in inghilterra. Noi non dobbiamo tornare mai più qui, sotto richiesta di The Rake." Da una testimonianza: 2006 "Tre anni fa, ero appena tornata da una vacanza alle cascate del Niagara con la mia famiglia, il quattro di Luglio. Eravamo veramente stanchi dopo una lunga giornata di viaggio, quindi mio marito e io mettemmo i ragazzi a letto e siamo andati a dormire. Verso le quattro di mattina, mi sono svegliata pensando che mio marito si fosse alzato per usare il bagno. Colsi l'attimo per sistemare la coperta, ma così facendo lo svegliai. Mi scusai e gli dissi che credevo si fosse alzato. Quando si è girato a guardarmi, è sussultato e ha ritirato i piedi dal fondo del letto così velocemente che il suo ginocchio quasi mi fece cadere giù. Quindi mi ha afferrata e non ha detto niente. Dopo qualche secondo ad abituarmi al buio, riuscii a vedere cosa causò la strana reazione. Ai piedi del letto, seduto e che ci dava le spalle, c'era quello che sembrava essere un uomo nudo, o un grande cane senza pelo di qualche tipo. La posizione del suo corpo era inquietante e innaturale, come se fosse stato investito da una macchina o qualcosa di simile. Per una qualche ragione, non fui subito spaventata da esso, ma più che altro interessata alle sue condizioni. A questo punto ero in qualche modo convinta che avremmo dovuto fare qualcosa per aiutarlo. Mio marito teneva le ginocchia tra le braccia, in posizione fetale, guardandomi occasionalmente prima di tornare a osservare la creatura. In un turbinio di movimenti, la creatura si dimeno buttandosi giù dal letto, e arrancò velocemente vicino al letto agitandosi, finche non fu a pochi centimetri dalla faccia di mio marito. La creatura rimase in un silenzio assoluto per circa 30 secondi (Probabilmente furono 5, ma sembrò molto di più) a guardare mio marito. La creatura quindi poggiò la mano sul suo ginocchio e corse nel corridoio, dirigendosi alla stanza dei ragazzi. Ho gridato e mi sono lanciata sull'interruttore, intenzionata a fermarlo prima che ferisse i miei bambini. Quando sono uscita nel corridoio, la luce della camera da letto era sufficente a vederlo accovacciato e ingobbito a qualche metro di distanza. Sì è girato e mi ha guardato direttamente, coperto di sangue. Ho acceso la luce e ho visto mia figlia Clara. La creatura è corsa giù per le scale mentre io e mio marito ci precipitavamo ad aiutare nostra figlia. Era ferita gravemente e parlò solo un'altra volta nella sua breve vita. Disse "lui è The Rake". Mio marito finì in un lago con la sua auto quella notte, mentre portava nostra figlia all'ospedale. Non sopravvisse. In una piccola città, le notizie girano parecchio veloci. La polizia ci diede aiuto all'inizio, e anche il giornale locale fu molto interessato. Comunque, la storia non fu mai pubblicata e neanche i telegiornali locali se ne interessarono mai. Per molti mesi, mio figlio Justin ed io stemmo in un hotel vicino alla casa dei miei genitori. Dopo la nostra decisione di tornare a casa, ho iniziato a cercare delle risposte. Trovai un uomo in una città vicino che aveva avuto un'esperienza simile. Ci siamo messi in contatto e abbiamo iniziato a raccontarci delle rispettive vicende. Lui sapeva di altre due persone a New York che avevano visto la creatura a cui noi ora ci rivolgeremo come "The Rake". Noi quattro impiegammo due anni interi di ricerca nel web e tra testimonianze scritte per ottenere una piccola collezione di ciò che pensiamo siano racconti di "The Rake". nessuno di essi diede però qualche dettaglio, una storia o spiegazioni. Un giornale che aveva articoli riguardanti la creatura nelle sue prime tre pagine, e non la menzionò mai più... Un diario di bordo che non spiegava niente dell'incontro, dicendo solo che era stato detto loro di andarsene da The Rake. Quella fu l'ultima cosa scritta sul diario... C'erano, comunque, molti casi dove la visita della creatura era una serie di di visite alle stessa persona. Molte persone dissero anche che essa parlò loro, tra cui anche mia figlia. Questo ci ha portato a chiederci se The Rake ci abbia visitato altre volte prima del nostro ultimo incontro. Programmai un registratore digitale vicino al mio letto e lo lasciai a registrare tutta la notte, per due settimane. Controllavo morbosamente il suono di me che dormivo ogni giorno appena sveglia. Verso la fine della seconda settimana, ci avevo fatto l'abitudine e ascoltavo le mie registrazioni notturne ad una velocità otto volte superiore al normale. (questo mi occupava comunque un'ora al giorno) Il primo giorno della terza settimana, pensai di aver sentito qualcosa di diverso. Quello che avevo trovato era una voce stridula. Era The Rake. Non posso ascoltarla abbastanza a lungo anche solo da iniziare a trascriverla. Non l'ho ancora fatta ascoltare a nessuno. Tutto ciò che so è che l'ho sentita prima, e ora credo che parlò quando stava di fronte a mio marito. Non ricordo di aver sentito niente allora, ma per qualche ragione, la voce registrata mi portò immediatamente a quel momento. I pensieri che dovevano essere passati nella testa di mia figlia di lasciarono veramente sconvolta. Non ho più visto The Rake da quando rovinò la mia vita, ma so che è stato nella mia stanza mentre dormivo. Lo so e temo quella notte in cui mi sveglierò e lo vedrò, a fissarmi." Che dire, spero la storia sia stata di vostro gradimento. Enjoy ~ |
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Avv. di Chikorita-Oltre i confini del mondo (5/8) postato da PkCll (14:35 4/07/12) |
~ link diretto a questo articolo Il Mare Turbinoso – prima parteIl battello solcava le piccole onde del Mare Turbinoso e procedeva tranquillo verso la Discarica Tanfo la cui vetta di rifiuti già appariva oltre la linea dell’orizzonte. A dispetto del suo nome, il mare era calmo, con sottili increspature della superficie e una leggera brezza spirava da meridione. I nostri amici, su consiglio di Ash, presero a noleggio un battello e, per non avere brutte sorprese come Gothitelle, Ditto stava al timone al comando dell’imbarcazione. Piccolino era con il capitano, pronto ad aiutarlo in caso di difficoltà. Gli disse: “Ditto, questo mare mi sembra fin troppo calmo per essere all’altezza del suo nome…” “Siamo fortunati, oggi. In genere ben pochi osano avventurarsi nelle acque fra l’Arcipelago Radioso e la Discarica Tanfo” rispose Ditto. Pikachu, intento a studiare la mappa e la rotta armato di righello e compasso, aggiunse: “Nel punto dove ora navighiamo dovrebbero esserci numerosi vortici… ma non ve ne sono…” “La fortuna è dalla nostra!” riprese Ditto entusiasta. Appena pronunziò queste parole, dal punto più alto della nave Marill, il quale stava di vedetta, urlò con convinzione: “Buco nell’acqua a dritta!” Pikachu e Piccolino si guardarono perplessi. “Che diamine vuol dire Buco nell’acqua a dritta! ?” chiese Piccolino, più a se stesso che ai compagni. “Che fortuna! Abbiamo trovato un buco nell’acqua a destra della barca” spiegò Ditto, poi aggiunse: “Piccolino, sei sicuro che Marill sia il Pokèmon adatto per il delicato compito di vedetta?” Egli non rispose, mentre Pikachu, sportosi fuori dal finestrino, gesticolava in direzione di Marill minacciando: “Come fa l’acqua ad avere un buco!?! Ora salgo su a darti un cocco in testa! Un buco, nientemeno!” “Scusa, ma tu come la chiami quella cosa fatta d’acqua che gira intorno ad un centro che si trova più basso della superficie che poi risulta tutto nero che non ci si vede dentro che poi… e il battello vi è diretto giusto giusto? Il cocco te lo dò io ‘ché non sai leggere una carta nautica e sbandi tutto a dritta!” Ancora una volta Pikachu e Piccolino si guardarono negli occhi, ma questa volta lo sguardo era tutt’altro che perplesso. “Che fortuna! Vedremo da molto vicino un vortice!” disse Ditto tutto esaltato. “Presto! Giù l’ancora!” comandò Piccolino. Ma tutto fu inutile: il vortice si avvicinò molto all’imbarcazione e quando ogni speranza sembrava vana, questi si stabilizzò ad un centinaio di metri di distanza, impedendo alla nave ogni tentativo di fuga. Tutti i nostri amici erano immobilizzati dal terrore di venir inghiottiti da quel mostro d’acqua le cui onde giravano vorticosamente attorno ad un centro schiumoso e fragoroso. Zaffira e Artemisia si abbracciavano per farsi coraggio, Shaymin si tappava gli occhi per non vedere l’infame destino che si stava abbattendo su di loro, Lucinda e Ash imitavano la Chikorita e Chansey, mentre Iris, forse la più lucida di tutti, scrutava il terribile mulinello nell’intento di trovare una soluzione. Non la trovò, ma s’accorse che quel vortice non era del tutto naturale: a tratti risaliva dalle onde distorte la sagoma di una grande manta che ruotava velocemente su se stessa. “Un Mantine sta cercando di affondarci generando un vortice con il proprio moto!” asserì Iris preoccupata. “Un Mantine? Com’è possibile? I Mantine sono Pokèmon tranquilli e pacifici…” affermò con sicurezza Pikachu. “Vedete quella luce a guisa di anello intorno al suo corpo? Sta utilizzando la mossa Idropulsar per aumentare l’energia del vortice che egli stesso ha prodotto” spiegò Shaymin. “Gira in senso orario o in senso antiorario?” chiese Ditto. “In senso antiorario… Perché” disse Iris. “Che fortuna! Abbiamo la possibilità di osservare che l’effetto dovuto alla forza di Coriolis su un fluido posto nell’emisfero boreale è vero!” esclamò Ditto. “Invece non è vero: l'effetto che si ottiene calcolando l'azione della forza di Coriolis in un sistema ideale è infatti diversi ordini di grandezza inferiore rispetto a molti altri contributi, come la geometria del bacino e dello scarico, l'inclinazione del fondo marino e soprattutto il movimento che aveva inizialmente l'acqua” corresse Shaymin, togliendo e rimettendo le zampe sugli occhi. “Piantatela di dire scemenze! Qui c’è un altro problema!” Le parole di Iris attirarono l’attenzione di tutti. Attorno alla barca spuntavano minacciose dalla superficie del mare centinaia di pinne scure e di stelle gialle: Sharpedo! “Ma cosa sta succedendo? Perché tutto questo?” chiese disperato Piccolino. “Guarda il centro del vortice. Ecco perché?” Zaffira gli fece notare che sopra il centro del vortice una figura spettrale, scura e con occhi spaventosamente rossi, sorrideva soddisfatta. “Misdreavus maledetto! Vendicherò mia madre! Non riuscirai a fermarmi!” urlò Piccolino con tutta la voce che aveva in gola. Si udì una eco d’una voce lontana, quasi coperta dal fragore dei flutti: “Non sono io il Misdreavus che cerchi. Ma non importa: presto sarete pasto per i miei Sharpedo, tu e i tuoi insignificanti amici!” Piccolino fece per rispondere quando a fianco del vortice emerse un animale di notevoli dimensioni, azzurro col ventre grigio chiaro. Un’immensa ombra li avvolse e tutti lo videro volare con insolita eleganza nell’aria e inabissarsi subito dopo nel centro del vortice, il quale smise di girare con la stessa rapidità di come era apparso. Il grande Wailord aveva messo in fuga Mantine senza nemmeno combattere! Ad un cenno di Misdreavus, tutti gli Sharpedo si diressero veloci verso Wailord e lo circondarono. “Non ce la farà mai contro centinaia di denti che l’attaccheranno da ogni parte…” disse Shaymin. “Ma come faremo ad aiutarlo?” chiese Piccolino. |
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CreepyPasta - Spavento a Pranzo #6 postato da Chika (21:39 6/06/12) |
~ link diretto a questo articolo Salve, miei cari utenti! In questo numero, ho deciso di postare una PokéPasta, letta molto tempo fa, a cui ho recentemente avuto il piacere di rileggere.E' una Pasta molto lunga, e vi consiglio di leggerla con attenzione. Inoltre, ho inserito un'altra PokéPasta, molto più corta e con poca narrazione, ma anch'essa piuttosto inquietante. Be', non credo ci sia nient'altro da aggiungere. Buona lettura! Ci terrei a precisare che queste Paste non sono state scritte da me, e tantomeno tradotte. Come Follow Me. [Mostra] Spoiler: testo nascosto Durante i primi giorni del rilascio di Pokémon Rosso e Verde in Giappone, il 27 febbraio 1996, un picco di morti apparve nella fascia di età compresa tra i 10 e i 15 anni. I bambini morivano per suicidio, di solito per impiccagione o salti da altezze significative. Un po’ di casi registrati erano bambini che avevano iniziato a segarsi gli arti, appiccicare le loro facce al forno, strangolarsi da soli, stringendo le loro braccia attorno al collo. I bambini che erano stati salvati dal suicidio mostravano comportamenti solitari. Quando veniva chiesto loro perché volevano farsi del male, loro rispondevano con urla caotiche e iniziavano a graffiarsi gli occhi. Quando hanno dimostrato quella che sembrava la connessione a questo comportamento, il gameboy, non ebbero risposte; ma quando lo combinarono con i loro Pokémon Rosso o Blu, le urla sarebbero continuate e i bambini avrebbero fatto del loro meglio per lasciare la stanza in cui si trovava il gameboy. Questo confermò alle autorità i sospetti sul gioco, che in qualche maniera, aveva una connessione con questi bambini e le morti. Era uno strano caso, perché molti bambini che avevano lo stesso gioco non mostravano questi comportamenti, solo alcuni. La polizia non aveva altra scelta se non proseguire con quello, siccome non avevano altri collegamenti. Raccolsero tutte le cartucce che i bambini avevano comprato, le misero via con l’evidenza di esaminarle più tardi. Decisero che la prima cosa da fare era parlare con i programmatori. La prima persona che incontrarono fu il direttore dei giochi originali, Satoshi Tajiri. Quando gli raccontarono delle morti nelle circostanze dei suoi giochi, lui sembrò lievemente a disagio, ma non ammise niente. Li portò dai programmatori principali del gioco, le persone responsabili dei contenuti attuali. I detective incontrarono Takenori Oota, uno dei programmatori principali del gioco. Diversamente da Satoshi, non sembrarono a disagio, solamente molto riservati. Spiegarono che non era possibile usare qualcosa come un gioco per causare quelle morti, e arrivarono al punto di dire che non tutti i bambini erano “affetti”, buttando giù l’ipotesi di strane coincidenze o isteria di massa. Sembrava che lui stesse nascondendo qualcosa, ma non voleva darlo a vedere. Finalmente, lui disse qualcosa di interessante. Takenori aveva sentito una voce riguardante la musica di Lavandonia, una delle località del gioco, la quale aveva fatto impazzire alcuni bambini. Era solo una voce, e non aveva basi reali, ma era ancora qualcosa da analizzare. Indirizzò i detective da Junichi Masuda, il compositore della serie. Anche Masuda aveva sentito quelle voce, ma disse che non c’erano prove che la musica ne era la causa. Arrivò anche al punto di suonare la canzone identica a quella del gioco e non ebbe effetto su nessuno, né i detective né Masuda, percepirono qualcosa di differente o strano. Anche se avevano ancora dei sospetti su Masuda e la canzone di Lavandonia, sembrava che avessero raggiunto un altro vicolo cieco. Tornando alle cartucce che avevano sequestrato dalle case dei bambini, decisero di dare un’occhiata più diretta ai giochi. Sapevano che i giochi davano ai bambini gli effetti malati, quindi fecero estrema attenzione. Infilando la cartuccia e accendendo il gioco, lo schermo sembrò avviarsi. La schermata del titolo apparve, così come l’opzione di continuare la partita o cominciarne una nuova. Quando decisero di continuare il gioco, apparve lo stato del Pokémon. Videro il nome del bambino che aveva giocato, di solito Rosso o un altro nome semplice. Comunque, la cosa interessante era il tempo di gioco e il numero di Pokémon posseduti. In ogni gioco, il tempo scorreva molto lentamente, e ognuno di loro aveva un singolo Pokémon nell’inventario. Capirono che non poteva essere la musica di Lavandonia ad aver fatto ammalare i bambini, perché era impossibile raggiungere quella parte del gioco in così poco tempo e con un solo Pokémon. Questo li portò alla conclusione che qualcos’altro accaduto prima nel gioco doveva essere la causa. Se non era la musica, o la schermata del titolo, doveva esserci qualcosa all’interno dei primi minuti di gioco. Non avevano altra scelta se non spegnere il gioco e tornare dai programmatori. Chiedendo la lista di tutti i programmatori a Takenori, trovarono, sorprendentemente, che uno dei programmatori si era suicidato dopo poco tempo che il gioco era stato rilasciato. Il suo nome era Chiro Miura, un programmatore molto oscuro che aveva fatto veramente poco per il gioco. Anche molto interessante, aveva chiesto che il suo nome non comparisse nei crediti del gioco, e così era stato. Esaminando le prove trovate nell’appartamento di Chiro, trovarono molti appunti scritti in grassetto. Molti erano fatti a pezzi o cancellati, rendendone difficile la lettura. Le sole poche parole che riuscirono a capire furono ‘Non entrare’, ‘fare attenzione’ e ‘COME FOLLOW ME (SEGUITEMI)’ in grassetto. I detective non erano sicuri di quello che significava, ma sapevano di avere una connessione. Dopo ulteriori ricerche, scoprirono che Chiro era un buon amico con uno dei disegnatori della mappa, Kohji Nisino, e questa era probabilmente la ragione per cui aveva una parte nella creazione del gioco. Kohji Nisino, dal rilascio del gioco, si era chiuso nel suo appartamento, lasciando a malapena l’oscurità per prendere qualcosa di cui aveva bisogno. Aveva detto ai suoi amici e ai familiari che era in lutto per il suo amico morto Chiro, ma loro non ci avevano creduto, dato che Nisino si era chiuso lì dentro da quando il gioco era stato messo in commercio, qualche giorno prima che Chiro si suicidasse. Fu difficile, ma le autorità persuasero Nisino a sedersi e parlare con loro. Sembrava che non dormisse da giorni, delle occhiaie nere circondavano i suoi occhi. Puzzava, aveva le unghie sporche di nero e i suoi capelli erano unti, attaccati al collo e alla fronte. Parlava con balbettii e mormorii, ma alla fine aveva qualcosa da dire. Quando gli chiesero se sapeva qualcosa a proposito dei bambini che erano morti dopo l’esposizione al gioco e se tutto ciò aveva dei collegamenti con il gioco, lui rispose loro scegliendo le parole con cura, pensando molto prima di rispondere. Disse loro che il suo amico Chiro aveva un’idea interessante per il giorno, qualcosa che voleva provare da quando aveva sentito che il progetto era iniziato. Nisino conosceva personalmente Takenori, il direttore e il programmatore principale, da tanto tempo, così poteva facilmente inserire un programmatore mediocre nel progetto con una piccola persuasione. Sembrava che Chiro avesse convinto Nisino di farlo entrare nel progetto e aveva funzionato. I detective sapevano che c’era qualcosa dietro. Questo oscuro e sconosciuto programmatore, Chiro, doveva avere qualcosa a che fare con quel caso, qualcosa… loro chiesero qual’era l’idea di Chiro, perché voleva così ardentemente entrare a far parte di quel gioco per bambini. Nisino disse loro che Chiro non ne aveva mai parlato molto, solo alcuni dettagli ogni tanto. Voleva inserire un Pokémon speciale nel gioco, uno completamente differente dagli altri. Sarebbe servito come extra, una sorta di brivido fuori dal gioco per ogni giocatore. Non era, comunque, Missing No. Non poteva essere. Con il tempo di gioco registrato nelle cartucce, era impossibile per i bambini avere avuto il tempo di incontrare quel Pokémon. Nisino, durante tutta la conversazione, sembrava abbattersi sempre di più con ogni domanda. I detective lo incoraggiarono molto, cercando nella sua mente ogni frammento di conoscenza che aveva quest’uomo aveva sul gioco e su Chiro… e sulle intenzioni di Chiro… Fu quando chiesero degli appunti trovati a casa di Chiro che sbottò. Da sotto il divano su cui era seduto Nisino tirò fuori una pistola, puntandola dritta al poliziotto che stava qualche passo vicino a lui. Poi, velocemente, se la puntò al viso. ‘Non seguitemi…’ mormorò Nisino mentre si infilava la pistola in bocca e premeva il grilletto. È stato troppo veloce per permettere ai poliziotti di reagire. Era fatta. Nisino si era ucciso, ripetendo leggermente differenti le parole che erano scritte sugli appunti di Chiro… Sembrava che alla fine tutti i creatori fossero morti. Il team che aveva creato il gioco si stava dividendo, divenendo sempre più difficile da trovare. Era come se stessero nascondendo un segreto. Quando la polizia riuscì finalmente a parlare con tutti quelli che ebbero una parte nello sviluppo del gioco, anche gli oscuri designer dei personaggi e dei mostri, sembrò che essi non avevano nulla di interessante da dire. Molti di loro non conoscevano nemmeno Chiro, e i pochi che lo conoscevano lo avevano visto una o due volte lavorare sul gioco, per giunta da solo. Nonostante tutto ciò, l'unica cosa certa era che Chiro era sicuramente colui che aveva lavorato sulle parti iniziali del gioco. Passarono un paio di mesi prima che i suicidi e la frequenza delle morti iniziassero a calare. Sembrava che il gioco non stava più mietendo vittime tra i bambini. Il ritiro del gioco dai negozi che era stato pianificato fu cancellato, visto che sembrava che il gioco non fosse più dannoso per nessun bambino. Iniziarono a pensare che forse Takenori aveva ragione e che erano solo una strana serie di coincidenze o isteria di massa...Finche non ricevettero la lettera. Fu data ad uno dei detective,giusto fuori dalla centrale di polizia. E'stata una donna a consegnargli la lettera,che sembrava molto fragile, magra e malata. Gli diede la lettera velocemente, dicendogli che c'era qualcosa che doveva vedere, e senza aspettare una risposta o una parola, sparì nella folla. Il detective la portò in ufficio,e,convocando gli altri,la tirò fuori e la lesse ad alta voce. Era una lettera scritta da Chiro, ma non era quella trovata nel suo appartamento. Loro avevano cercato a fondo nella sua casa,quindi da dovunque fosse venuta quella lettera, non era stata tenuta in casa di Chiro. Era scritto di dover essere indirizzata a Nisino. Iniziò abbastanza formalmente, un "ciao, come stai?", saluti alla famiglia e cose così. Dopo una o due di righe come questa, i detective raggiunsero una parte in cui era richiesto a Nisino di farlo entrare nel Team del gioco del gioco, per dargli una posizione di programmatone nei giochi di Pokemon Rosso e Verde. Più si andava avanti nella lettura, e più dalla scrittura sembrava trasparire il nervosismo di chi l'aveva composta. Parlava di una grande idea che aveva, un modo di programmare qualcosa mai visto in nessun gioco prima di allora. Diceva che avrebbe rivoluzionato non solo l'industria dei videogiochi, ma tutto. Continuava dicendo che era una procedura davvero semplice per sviluppare questa idea nel gioco. Non doveva nemmeno aggiungere nessun programma esterno, ma poteva usare quello che già era presente nel gioco. Questo avrebbe reso impossibile da notare una qualsiasi programmazione oscura del gioco. Era un'idea perfetta per nascondere qualsiasi cosa fosse. La lettera finì senza un saluto a Nisino o alla sua famiglia, nessun "Aspetto la tua risposta" o "Grazie". Nulla del genere. C'era solo il suo nome, calcato sulla superficie del foglio che stava per rompersi. C'era solo il suo nome. "Chiro Miura" Quello era il punto di svolta per i detective. Non avevano più sospetti riguardo il caso. Chiro aveva programmato qualcosa nelle parti iniziali del gioco, qualcosa in grado di far impazzire le persone. Con questo ulteriore successo, scoprirono che i team per la programmazione lavoravano in coppie, cosa che faceva anche Chiro. Lui lavorò con un altro programmatore, Sousuke Tamada. Se qualcuno sapeva qualcosa riguardo al segreto del gioco, sarebbe stato Sousuke. Questa fu la loro ultima speranza per svelare il mistero una volta per tutte Scoprirono che Sousuke aveva contribuito molto alla programmazione del gioco, e sembrava essere un comunque bravo ragazzo e lavoratore. Ottennero facilmente il permesso di entrare in casa sua, un posto accogliente, ed entrarono nel salotto, nel quale si sedettero. Sousuke era in piedi accanto alla finestra del secondo piano, guardando verso la strada affollata. Stava leggermente sorridendo. Non c'è nessuna diretta testimonianza riguardo agli eventi che seguirono. L'unica prova della conversazione che è rimasta fu trovata in un registratore poggiato sul tavolo davanti ai due detective. Il dialogo che segue è la registrazione dei fatti: "Sousuke Tamada, quale compito avevi nei giochi Pokemon Rosso e Verde?" chiese il primo detective. "Ero un programmatore" La sua voce era chiara, amichevole, anche troppo amichevole. "Questo è tutto" "E' vero che i programmatori che lavoravano al gioco lavoravano in coppie?" chiese ancora il detective. Si poté udire un suono di piedi che si muovevano leggermente sul pavimento. "Si" disse Sousuke dopo un attimo di silenzio. "E il nome del tuo partner era--" Il detective fu velocemente interrotto dalla lugubre voce di Sousuke. "Chiro Miura...era quello il suo nome. Chiro Miura." Ancora silenzio. Sembrava che i detective fossero un po' a disagio con quell'uomo. "Potresti dirci se Miura si sia mai comportato stranamente? Qualche comportamento particolare che hai notato lavorando con lui?" "Non lo conosco così bene, in realtà. Non ci incontravamo frequentemente, solo le volte in cui ci scambiavamo i dati, o quando l'intero gruppo era chiamato per un'assemblea...Quelle sono le sole volte in cui io lo abbia mai visto. Si comportava normalmente, per quanto io possa dire. Era di piccola stazza, e penso che ciò gli abbia creato dei complessi. Era disposto a fare moltissimo lavoro per guadagnare un po’ di visibilità, questo è ciò che so di lui. Io credo..." Gli rispose Sousuke. Silenzio."Si?" chiese il detective, provando a farlo continuare. "Cosa pensi?" "Penso che fosse un uomo davvero debole. Penso che volesse provare a se stesso di non esserlo...e che volesse essere ricordato per qualcosa di speciale, qualcosa che avrebbe fatto dimenticare alla gente la sua debolezza e far invece prestare attenzione all'incredibile mente che risiedeva nel suo corpo..sfortunatamente per lui, in ogni caso..heheh..non era abbastanza forte per sostenere quell'intento." "Perchè hai detto questo?" chiese il secondo detective. "Beh, è la semplice verità" rispose velocemente Sousuke. Si poteva sentire il rumore dei suoi passi attraverso il pavimento piastrellato. "Non era nulla di speciale, anche se voleva crederci. Non puoi diventare grande, nemmeno se ci credi. E' impossibile...in qualche modo, credo che Chiro lo sapesse, da qualche parte dentro di lui, lo sapeva" I detective erano di nuovo zitti, non sapendo su cosa dirigere la conversazione. Dopo un attimo, continuarono. " Potresti dirci qual'era il compito di Chiro? Su cosa lavorasse di preciso?" Sousuke rispose più velocemente di prima. "Nulla...intendo, nulla di importante. Lavorava su qualche piccola parte dell'inizio del gioco"Una pausa, poi un'altra piccola informazione. " Precisamente quella di Oak. Lavorava su alcune parti di Oak...quando è visto all'inizio, capite.." "Qualcos'altro?" insistettero i detective. Potevano sentirlo dalla voce di Sousuke. Lui sapeva qualcosa. " Noi sappiamo che tu sei a conoscenza dei bambini e delle morti. Sappiamo che è stato Chiro. Sappiamo che lui ha installato qualcosa nel gioco" "Che cosa state insinuando?" chiese Sousuke. Sembrava come se cercasse di trattenere la sua voce. "Intendiamo dire che visto che tu sei il eri il suo partner, se ci stai nascondendo qualcosa, allora potresti essere anche tu responsabile per le morti di quei bambini come lo è Chiro!" "Non potete provare nulla!" gridò Sousuke. "Dicci cosa ha fatto Chiro al gioco!" gli chiesero ancora gi detective. "CIO' CHE GLI HO DETTO DI FARE" Silenzio. Completo silenzio. 'Lo volete sapere, eh?' chiese finalmente Sousuke, rompendo il lugubre silenzio, ma rimpiazzandolo con la sua voce.:"Volete sapere cos'è questa storia? Chiro era un idiota. Avrebbe fatto qualsiasi cosa per un po’ di attenzione. Non era capace di programmare un bel niente. L'unica cosa che sapeva fare, in ogni caso, era essere manipolato. Gli potevi dire cosa fare, e lui l'avrebbe fatto. Non avrebbe nemmeno domandato riguardo ciò, l'avrebbe fatto. Solo per sentirsi dire "Grazie" quando tu ricevevi il prodotto finito, quelle erano le sue ragioni. Era tutto ciò che lui voleva" Si poterono udire due scatti venire dalla pistola del detective "Potevo controllarlo senza problemi. Lui era molto simile a Takenori...Ovviamente nessuno di voi lo sa, ma io ero chi aveva formulato l'idea del gioco, l'idea dell'intera operazione. Ho semplicemente detto al mio compagno cosa fare, e lui mi ha ascoltato senza dubbi. Lui non sa nulla, proprio come Chiro" Si sentì il suono di una finestra aprirsi, seguito dai detective "Non ti muovere o spariamo!" "Fatemi parlare riguardo ad un meccanismo nel gioco," continuò Sousuke. La sua voce era più affrettata, ma manteneva ancora una certa scaltrezza. "Consideratelo come un indizio, ok? Se passate nell'erba un Pokemon apparirà, e voi avrete l'opportunità di combatterlo. E' in ogni caso una parte necessaria del gioco, capite?" "Allontanati dalla finestra! Non te lo ripeteremo di nuovo" "All'inizio del gioco devi camminare nell'erba prima che Oak appaia e tu riceva il tuo primo Pokemon, mi capite?In circostanze normali, era programmato per non far apparire nessun Pokemon anche se si fosse stati nell'erba...Io l'ho modificato. Ho manipolato quel Chiro, gli ho detto cosa mettere nel programma, gli ho dato tutte le istruzioni su come farlo e lui l'ha fatto senza problemi. E' raro, ma può capitare..Facendo un passo in quell'erba, uno potrebbe apparire..." "Sousuke, noi non vogliamo sparare!" "Spararmi?" chiese Sousuke, ridendo nel contempo. "Sparare A ME? Siete ottusi come lo era Chiro!Appena scoprì la verità,voleva farla finita!Era sua la colpa dopotutto!Si è sparato per quello!Se siete così determinati a finire quel vostro caso, se lo volete sapere, giocate a quel dannato gioco! Girate la ruota, e chi lo sa? Forse comprenderete il segreto da soli!" Si udì uno sparo, forte abbastanza da distorcere l'audio. Urla,si poteva udire un mormorio. Il tavolo su cui c'era il registratore si distrusse. Si sentirono distorsioni sconvolgenti. Silenzio. Poi risate. Sousuke stava ridendo,si udirono delle parole."Come follow me...Come follow me..." E poi nulla Il registratore continuò a registrare finché non finì la pellicola. Non c'era più nulla sopra. La polizia arrivò velocemente sulla scena, e per il loro orrore scoprirono Sousuke e i due detective morti. Erano stati tutti uccisi, ma non dopo aver combattuto. I detective erano stati sparati più volte, almeno dieci a testa, prima di morire venendo sparati in mezzo agli occhi. Sousuke era chiaramente morto per i due spari al suo petto, giusto attraverso il cuore. Questo gioco stava causando un massacro. Erano morti almeno un centinaio di bambini. Nisino, morto. Chiro, il giocattolino manipolato, morto. I due detective, morti. Ed ora, anche il creatore, la causa di questa atrocità, Sousuke, è morto. Questo gioco stava andando molto oltre il suo scopo originario. Stava uccidendo chiunque fosse stato coinvolto. Il capo detective decise di archiviare il caso. L'uomo che commise il crimine era morto, quindi non c'era più nessuna ragione per continuare il caso. Tutte le prove,gli appunti,le lettere, furono chiusi a chiave, tenuti nell'oscurità da dove provenivano. C'erano discorsi riguardanti l'intero progetto, piccole conversazioni di ora e di allora, ma durante gli anni hanno iniziato a scomparire. Alla fine, il caso era solo un ricordo nelle menti di chi lo hanno sperimentato in prima persona. Erano passati dieci anni. Era il 27 Febbraio del 2006. Il capo detective, l'uomo che chiuse a chiave le prove dieci anni prima, si ricordò dell'orribile fatto. Anche se non era più nelle forze dell'ordine, aveva ancora accesso ai file ed è stato aiutato quando poteva. Il ricordarsi dell'evento gli fece pensare al passato, gli fece aprire il contenitore sigillato che conteneva tutte le prove Iniziò a leggere tutte le lettere e gli appunti. Si ricordò della donna che gli apparve sul ciglio della strada un giorno e che gli diede una lettera che cambiò completamente il corso delle indagini. Si chiese chi lei fosse, e da dove fosse venuta. Forse era la madre di Chiro...o magari quella di Sousuke. Era troppo tardi per continuare tutto ciò. Troppo tardi... Mentre sigillava di nuovo il contenitore, ne vide un secondo giusto dietro il primo. Tirandolo fuori, lesse cosa c'era scritto sopra. "Prova#2104A"La aprì, e ci guardò dentro. A riempirlo c'erano esattamente 104 cartucce di Pokemon Rosso e Verde, tutte in perfette condizioni,non toccate da quando le controllarono per l'ultima volta dieci anni fa. Ne tirò fuori una, Pokemon Rosso. Non ne vedeva una da molto tempo. Non sapeva cosa avrebbe pensato dopo, ma raggiunse la sua scrivania e tirò fuori un vecchio Gameboy. Lo ricevette molto tempo addietro, ma funzionava ancora. Era di suo figlio, ma lui era morto qualche anno prima. Se n'era andata anche sua moglie. Mise la cartuccia nel inserto del Gameboy e accese la consolle. La schermata del titolo. Poi l'opzione di continuare o iniziare un nuovo gioco."Tanaka". Quello era il nome del bambino che ci aveva giocato per primo. Era morto, probabilmente, insieme a tutti gli altri. Premette Nuovo Gioco, ed iniziò un novo gioco. Era tutto normale,nella media. Andò in giro, parlò con sua madre, andò fuori. Ed iniziò a camminare verso l'erba. Poteva ancora sentire le parole di Sousuke risuonare nella sua testa. Anche se lui non era lì, anche se lui non aveva mai visto quell'uomo in tutta la sua vita, poteva ancora vederlo, sentirlo. "Come follow me" Si avvicinava sempre di più, mancavano solo uno o due passi. "Girate la ruota, e chi lo sa? Magari comprenderete il segreto da soli! " Entrò nell'erba. Lo schermo non fece niente all'inizio. Niente di niente. Stava semplicemente lì, come il detective, completamente paralizzato, come sei il tempo si fosse fermato solo per loro. Lo schermo diventò nero. E poi si riaccese. Gli occhi stanchi del capo detective si spalancarono. Non poteva credere a ciò che aveva di fronte. "Come follow me, come follow me, come follow me. Mi manchi papà, mi manchi mio amore, mi manchi così tanto" Uscirono lacrime dai suoi occhi, scendendo lungo le sue guance. Pagine e pagine di testo apparivano e lui premeva spasmodicamente il pulsante A per scorrerle. Erano sua moglie e il suo bambino. Gli stavano parlando, chiamando, piangendo con lui. Lo volevano vedere, lo amavano, lui li amava. "Vi amo anche io,"mormorò l'uomo con una voce rauca. "Come follow me. Vogliamo vederti, abbracciarti, e rimanere con te per sempre e per sempre e per sempre!" "E PER SEMPRE E PER SEMPRE..." "Non starci lontano. Ci puoi vedere anche tu...Ci manchi..Come follow me. Ti amiam--" Uno schermo nero. Gli occhi del detective si spalancarono, e rimase a bocca aperta. Lo schermo si riaccese, e Oak lo conduceva fuori dall'erba "Come follow me," disse Oak. "NO!" gridò l'uomo,facendo cadere il gioco sul pavimento. Subito si butto in avanti, prendendolo, e riportando lo schermo verso la sua faccia. "Riportali indietro, riportameli indietro!!"Il gioco continuò come suo solito, senza badare al detective. "Mia moglie, il mio bambino, ascoltami! Riportameli indietro, ti ho detto!" Voci...udì delle voci, centinaia di voci. Si girò, guardando dietro di se, e dietro di lui nella sua piccola stanza c'erano dei bambini, molti bambini. Alcuni non avevano gli occhi, altri avevano anelli attorno alla loro gola, alcuni erano ustionati su tutto il corpo. Stavano urlando, protendendosi verso di lui. "Riportatemi mia madre, riportatemi mio padre, riportatemi il mio animaletto!" urlavano tutti,provando a raggiungere il gioco, le loro bocche spalancate dall'orrore e dal dolore. "Non voglio che se ne vadano via, riportatemeli, riportatemeli!" "No!" gridò il detective. "E' mio! C'è la mia famiglia dentro, non toccatelo!" L'orrore attraversava tutta la sua faccia. "Come follow me..." disse una voce. Il capo detective guardò in quella direzione, in un angolo della sua stanza, accanto ad una vecchia scrivania, c'era Sousuke.Stava nell'angolo, alto, pettinato, pulito. C'era un sorriso sul suo volto, che si allargava attraverso i suoi lineamenti. "Come follow me..." Il capo detective saltò in piedi, arretrando, provando ad allontanare i bambini che si dirigevano verso di lui, cercando di afferrare il gioco tenuto stretto con entrambe le sue mani. "Che sta succedendo qui!? Che sta succedendo!? Dov'è la mia famiglia!?" Sousuke sorrise gentilmente. "Te lo mostrerò. Ti aiuterò a scappare da loro, capisci? Come follow me" Sousuke si chinò, e aprì un cassetto della vecchia scrivania. Il capo detective,dimenandosi tra folla dei bambini, provando ad uscirne, vi guardò dentro. Collocato lì, coperto dalla polvere, c'era la sua vecchia pistola di quando era nelle forze dell'ordine. Non l'aveva usata per tanti anni, e l'aveva messa via,non volendo ricordare le cose che dovette fare con quella pistola. Ma ora non la vedeva come qualcosa che aveva causato dolore o aveva ucciso. Brillava, era illuminata. Era qualcosa che poteva liberarlo. "Come follow me," disse Sousuke, prendendo la pistola e mettendola nelle mani del capo detective. Egli mise le mani in modo da impugnare la pistola, poi se la portò alle tempie. "Devi solo premere il grilletto. Questo è tutto" Il capo detective si voltò. I bambini lo stavano assalendo, afferrando le sue gambe e tirandolo. Stavano per afferrare il gioco. L'uomo si girò verso Sousuke, e sorrise. "La mia famiglia...ti seguirò."Premette il grilletto. Bang. Pezzi di cervello e sangue macchiarono il muro e lui cadde a terra, morto. Passò qualche giorno prima che il corpo venisse scoperto. Era steso sul pavimento, con sangue dappertutto. In una mano teneva una pistola scarica, e nell'altra c'era un classico Gameboy con Pokemon Rosso nell'inserto. La batteria era inutilizzabile da tempo, e rimaneva solo un vuoto schermo nero. Questo fu l'ultimo omicidio che le rimanenti autorità avrebbero permesso. L'ultimo detective che aveva mai fatto parte in questo caso portò via personalmente tutte le 104 cartucce, e le bruciò tutte, assicurandosi che nemmeno una sopravvivesse. Non avrebbero più causato problemi. Tuttavia, questa non è la fine della storia. Si dice che il codice sia sopravvissuto, ed addirittura passato ad altre versioni del gioco. Se hai un vecchio gioco dei Pokemon, puoi inserire la cartuccia nell'inserto del classico Gameboy, accenderlo, e girare la ruota, chi lo sa? Magari potresti comprendere il segreto da solo. Niente da dire. Come ho già scritto prima, la lessi tempo fa, e mi ha fatto percorrere diversi brividi lungo la schiena. Più andavo avanti a leggere, più ero curiosa di leggerla, scoprire cosa era successo a quei bambini. Eppure, oltre ad essere bella e paurosa, trovo che sia piuttosto...triste. Infine! Vi posto la seconda Pasta che avevo trovato per puro caso, cercando delle informazioni su Hypno su Internet e su Youtube. [Mostra] Spoiler: testo nascosto Ora, in primo luogo vorrei iniziare col dire che amo Pokémon e ci gioco ancora quando non sono troppo occupato. Sono anche un seguace di storie CreppyPasta, per lo più quando si occupano di giochi. Soprattutto, di Pokémon.
Un giorno, mentre tornavo da lavoro, ho iniziato a cercare alcune delle storie raccapricciante CreppyPasta sui Pokémon. Un video particolare ha attirato la mia attenzione, ed essendo molto curioso, ho cliccato sul link ed impostare il mio volume. Il video ha iniziato un po' lento, grazie alla lunga introduzione. Poi, la canzone è iniziata. Ho subito chiuso la finestra del mio computer e lasciato la stanza. La canzone mi ha terrorizzato e mi ha fatto sentire come se qualcuno mi stesse guardando. Qualcuno vicino. Qualcuno che non era umano. Il titolo della canzone come se fosse scritta sul mio braccio. Hypno's Lullaby si chiamava. Non era il testo che mi ha spaventato all'inizio, ma la canzone in background. La canzone della città dove tutti si spengono il volume quando entrano. La città di Lavandonia. Dopo aver rifiutato per giorni di rigiocare ai Pokémon, ho cominciato a dimenticare il suono della canzone in città - e ho persino dimenticato l'Hypno's Lullaby. Infine, ho acceso il mio gioco Pokémon e ricominciò a suonare. Dopo ore di gioco, ho deciso di andare a riposarmi e di spegnere il gioco. Quella notte, ho scoperto di non riuscire a dormire. Sconvolto di non riuscivo a dormire, ho pensato che se avessi chiuso gli occhi e contato 100-1 - mi sarei addormentato. Quando, in uno stato di allarme, sono stato svegliato da una canzone. Una canzone dal suono terrificante. Provenendo dalla stanza dopo la mia. Il computer in camera. In un primo momento, ho pensato che fosse la mia immaginazione. Quando il mio polso ha cominciato ad accelerare il battito, ho deciso di andare nella stanza computer. Ho gridato, ma non c'era nessun rumore, mentre guardavo la stanza. Tutti attorno a me erano bambini con gli occhi senza vita, anche se tutto sembrava fissare qualcuno nel mezzo della stanza. Un Hypno con un sorriso squilibrato e occhi grandi. Ha iniziato a cantare, come i bambini cominciarono a cantare con lui. Si avvicinò a me e ad ogni passo, la canzone aumentate in volume. Poi, con un urlo piuttosto forte, mi sono trovato sul mio letto. Sospirai e misi la mia mano verso il basso, in cima alla mia qualcosa di freddo. Ho guardato in basso per vedere il mio gioco acceso. Sullo schermo, si vedeva il mio personaggio nella città di Lavandonia. La musica continuava. Ho pensato che questo era il motivo per cui ho l'incubo ... quando improvvisamente, molto vagamente sentivo "Venite bambini, venite con me ... sicuri e felici, sarete". <iframe width="420" height="315" src="http://www.youtube.com/embed/ywgrlwoIknU" frameborder="0" allowfullscreen></iframe>
"Come little children, come with me Safe and happy, you will be Away from you’re homes, now let us run With Hypno, you’ll have so much fun Oh, little children, please don’t cry Hypno wouldn’t hurt a fly Be free, be free, be free, to play Come down in my cave with me to stay Oh little children, please don’t squirm Those ropes, I know, will hold you firm Hypno tells you this is true But sadly, Hypno lied to you Oh little children, you musn’t leave Your families for you will grieve Their minds will unravel at the seams Allowing me to haunt their dreams But surely, all of you must know That it is time for you to go Oh little children, you weren’t clever Now you shall stay with me forever" Venite bambini, venite con me ... sicuri e felici, sarete State lontani da casa, ora corriamo Con Hypno, avrete così tanto divertimento Oh, figlioli, vi prego di non piangere Hypno non farebbe male a una mosca Essere liberi, essere liberi, essere liberi, di giocare Scendete nella mia grotta con me per rimanere Oh, figlioli, per favore non contorcetevi Quelle corde, lo so, vi tiene fermi Hypno ti dice che tutto questo è vero Ma purtroppo, Hypno ha mentito Oh, figlioli, non dovevate lasciare Le vostre famiglie saranno afflitti per voi Le loro menti si mostrano le cuciture Permettendomi di perseguitare i loro sogni Ma sicuramente, tutti voi dovete sapere Che è tempo per voi di andare Oh, figlioli, non eravate intelligenti Ora si deve stare con me per sempre" Quando ho ascoltato l'inizio della canzone, mi è preso un colpo. Anche la risata finale mi ha spaventata, se devo essere sincera. E'... inquietante. Dopo che l'ho letta, ho acceso il mio Nintendo DS, e ho immediatamente depositato il mio Hypno dalla squadra al box, tanto mi aveva colpita. Be', anche questo numero termina qui! Enjoy ~ |
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Consigli sul TCG ( #11 ) - Best of Destini Futuri postato da PkCll (17:54 31/05/12) |
~ link diretto a questo articolo Dopo l’articolo sui Pokèmon EX del set Destini Futuri, ora vorrei suggerirvi, sempre per il medesimo set, alcune carte potenti che potrete inserire nel vostro mazzo migliore.RAICHU (40/99) Anche se possiede solo 90 PV, con l’attacco Slam può infliggere fino a 160 danni, con una sola energia lampo e due incolori, senza dover scartare energie come accadeva in HGSS (due energie lampo scartate e 100 danni). ZAPDOS (41/99) Possiede ben 120 PV ed è un Pokèmon base, perciò subito utilizzabile. Con l’attacco Tuonuragano può infliggere fino a 200 danni, con una sola energia lampo e tre incolori! E se non è stato precaricato in panchina, con la mossa Scintilla Casuale assegna 50 danni a qualunque Pokèmon dell’avversario, col vantaggio di non poter applicare la resistenza al Pokèmon in panchina. BEARTIC (37/99) Questo Pokèmon di fase 1 può attaccare con Scoraggiare infliggendo 40 danni, ma la peculiarità di questo attacco consiste nel diminuire il danno subito nel turno seguente con il vantaggio di applicare debolezza successivamente. JELLICENT (35/99) Per i nostalgici di Ditto, Jellicent con Risentimento ha la capacità di infliggere il medesimo danno sofferto, senza però copiarne gli effetti secondari. Con i suoi 120 PV può contrastare a lungo l’attacco dell’avversario, e quest’ultimo dovrà usare attacchi lievi per non subire danni eccessivi. RESHIRAM (21/99) Pokèmon base subito utilizzabile, con 130 PV, se Reshiram attacca con Fuocoblu può danneggiare il Pokèmon difensore con 120 punti al costo di due energie fuoco che dovranno essere scartate. Dopo questa mossa, nell’attesa di essere ricaricato, ha la facoltà di avvalersi dell’attacco Oltraggio che assegna un danno pari al numero di segnalini presenti su di sé. Questa ultima mossa è particolarmente efficace quando a Reshiram rimangono pochi PV. ARCANINE (12/99) Dalla meccanica d’attacco simile a Reshiram, Arcanine con Turbofuoco può danneggiare il Pokèmon difensore con 100 punti al costo di due energie fuoco che dovranno essere scartate solo se il lancio della moneta risulti sfavorevole. MINCCINO (84/99) Minccino dà la possibilità di cercare un Pokèmon base nel mazzo e posizionarlo direttamente in panchina grazie alla mossa Call for family. Da usare in prospettiva della sua evoluzione: Cinccino (85/99). CINCCINO (85/99) Sebbene Cinccino abbia solo 90 PV, con l’abilità Pelliscia può avere la possibilità di prevenire tutti i danni subiti se il lancio della moneta risulti favorevole. Inoltre con l’attacco Echeggiavoce, dopo aver inflitto 50 danni il primo turno, scarica sull’avversario al secondo turno ben 100 danni, col vantaggio di applicare debolezza e resistenza alla fine dell’azione. |
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~ L'etimologia dei nostri detti e modi di dire #1 postato da Chika (11:24 27/05/12) |
~ link diretto a questo articolo Salve, miei cari utenti.I detti popolari italiani sono davvero molti, e ognuno di essi ha una propria, se così possiamo definirla, storia. Alcuni di essi derivano addirittura dal Medioevo, mentre altri sono più recenti, e risalgono alla metà del Novecento. Girando per la rete, ho trovato l'origine, o meglio ancora: l'etimologia di alcuni di essi. Dato che alcuni erano davvero simpatici o interessanti, ho deciso di creare questa rubrica, in cui posterò l'origine e la storia di alcuni tra i nostri detti più popolari. Che dire di altro, spero che questa rubrica sia di vostro gradimento. ~ ~ « Tu semini sempre zizzania dappertutto! » Ognuno di noi, almeno una volta nella sua vita, ha conosciuto una persona che mette zizzania dappertutto. Con questo modo di dire, si indicano tutte quelle persone che creano litigi e ostilità tra le persone, usando metodi piuttosto subdoli. In effetti, la zizzania è una pianta erbacea, molto simile al frumento, che cresce nei campi coltivati, provocando danni anche gravi alle coltivazioni agricole. ( Detta più comunemente, è un tipo di erbaccia ) Probabilmente, questo modo di dire deriva da una parabola dei Vangelo, che racconta di un "nemico" che seminò zizzania in un campo fertile, già seminato di frumento. Il propietario del campo, decise di fare crescere l'erbaccia, ma, giunto il momento della mietitura, ordinò ai suoi uomini di estirparla e di bruciarla, e in seguito di raccogliere il frumento cresciuto. Secondo questa parabola, il frumento serve a rappresentare i figli di Dio, e la zizzania i figli del male; seminati dal diavolo stesso. La miettitura, serviva a rappresentare la fine del mondo. ~ « Ehi! Fumi davvero come un turco! » Una persona che fuma come un turco, è una persona che fuma in maniera eccessiva, dappertutto e a qualsiasi ora del giorno. L'origine di questo detto è più incerto. Si pensa che risalga alla seconda metà del XVI secolo. All'epoca, infatti, regnava in Turchia un Pascià, estremamente severo nei confronti dell'utilizzo del tabacco e del caffé. I turchi erano costantemente controllati, e i consumatori di quest'ultimi potevano anche ricevere una condanna, ( Una delle pene peggiori, a parere mio, era il taglio del naso ) e le caffettiere e le pipe venivano distrutte e bruciate. Quando il terribile governatore morì, i turchi ripresero a bere caffé e a fumare, in modo addirittura eccessivo. ~ « Secondo me, Luigi ha davvero la coda di paglia » Una persona che ha la coda di paglia, è una persona che ha timore di venir scoperto per qualche misfatto, e pertanto, si sente di non avere la coscienza pulita. Probabilmente, questo modo di dire deriva da un'antica favola di Esopo, che narra di una volpe a cui venne mozzata la coda. Essa, per aver perso una parte così importante, si vergognava, e non si fece più vedere in giro. Dato che ai suoi amici dispiaceva vederla in quello stato, decisero di crearle una coda di paglia, tanto più simile all'originale. Essa era così bella che, chi non fosse a conoscenza della disgrazia avvenuta alla povera volpe, non avrebbe mai scoperto che era finta. Ma un giorno, il gallo si lasciò scappare che che la coda della volpe era finta, ed era costruita con la paglia. La voce si sparse, arrivando fino all'orecchio dei contadini. Dato che quest'ultimi erano stufi di farsi mangiare le galline, quella notte stessa accesero numerosi fuochi. La volpe, coscienziosa del fatto che la paglia prende fuoco molto facilmente, non si avvicinò ai pollami, con la paura di morire bruciata. - Bene, e così si conclude il primo numero di questa rubrica. Spero che quest'idea e il materiale sia stato di vostro gradimento. Enjoy ~ |
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CreepyPasta - Spavento a Pranzo #5 postato da Chika (20:23 25/05/12) |
~ link diretto a questo articolo Salve, cari utenti.Per il quinto numero di questa rubrica, ci terrei a proporvi una PokéPasta che mi ha colpita in modo particolare. Non tanto per la storia in sè, ma per il ragionamento che l'autore ci vuole trasmettere. Per capire appieno la storia, vi consiglio di leggere il precedente numero di questa rubrica ( che potete trovare QUI ) e di guardare il seguente video, che riguarda la PokéPasta di LostSilver ( Che potete trovare QUI ). Non ho modificato nulla alla Pasta originale ( ho solo censurato qualche parola volgare. Mai visto un racconto con tante bestemmie e parolacce D: ) Bene, credo non ci sia altro da aggiungere. Buona lettura. Ci tengo a precisare che questa Pasta non è stata scritta da me, e tantomeno tradotta. [Mostra] Spoiler: testo nascosto Circa un mese fa, ho comprato una seconda cartuccia di pokémon rosso su eBay, im modo da poter cominciare una nuova partita senza incasinare il mio salvataggio. Non appena ebbi confrontato la nuova cartuccia con la vecchia, capii che o era un gioco di contrabbando, o era stato prodotto da un' altra parte. Dalla foto si vede che l' etichetta è troppo grande, e che la plastica è di scarsa qualità, quasi trasparente (se guardi bene, puoi vedere la batteria interna nella seconda cassetta, mentre non puoi vedere assolutamente attraverso la prima). Quando l' avviai, ebbi solo un' opzione - nuovo gioco. Al contrario della mia adorata cartuccia, questa non aveva nessun segno che indicasse di essere mai stata usata o inserita nel GBC.
Beh, che cavolo, pensai. Avevo speso un sacco di soldi per i Pokémon, e una copia pirata non mi avrebbe certo ucciso. Lo inserii nel GBC, e cominciai a giocare. Un paio di settimane fa, persi il mio GBC per un po', e quindi dovetti usare il mio SP. Niente di grave, pensai. Quando avviai il gioco, stranamente, la retroilluminazione del mio SP si abbassò, come se stessi giocando con un Game Boy Advance o Color. Pensai che fosse parecchio bizzarro, considerato che il più basso livello di illuminazione del mio schermo era comunque più luminoso dell' illuminazione massima dei miei amici (che non lo tenevano bene quanto me); quindi era difficile pensare che la retroilluminazione se ne sarebbe andata da un momento all' altro. Ma non appena cominciai a giocare a Zaffiro, lo schermo tornò luminoso. Avevo usato tranquillamente il mio primo Rosso, e non l' avevo mai visto come un vecchio gioco del Game Boy, così pensai che il gioco era così scuro perché fatto male (il che non ha un caspita di senso, lo so). Adesso, ti starai chiedendo quando comincerò a raccontarti degli Unown che ho trovato nella mia squadra e di come il Buried Alive a Lavandonia ha cominciato a mangiarsi il mio personaggio, perché ogni volta che si parla di un gioco usato ci si aspetta che sia una qualche stupidata horror. Beh, non era tanto semplice. Giocai Lavandonia, La Torre Pokémon, tutto quanto, e non successe nulla di particolare. Non diventai un pazzo suicida per la musica, i miei pokémon non diventarono bianchi e non cominciarono a piangere sangue, niente di simile. Comunque, continuando a giocare, mi sembrò che avesse qualche glitch. Come la cassetta fatta di plasticaccia e l' etichetta che a malapena ci stava, il gioco stesso era scadente. Non ho mai giocato ai Pokémon su un emulatore, ma se dovessi tirare a indovinare direi che quando il file è stato copiato, un sacco di dati sono stati corrotti, e che dovevo farci attenzione, o si sarebbe bloccato. Per esempio, a volte nella grafica intorno al giocatore (lo chiamerò "Rosso", come ho fatto nel gioco. Sono un po' un suo fan.) comparivano delle barre colorate, la cartuccia si bloccava, e la musica si fermava su qualsiasi nota stesse suonando, e diventava un lamento acuto e disturbato mentre resettavo. Questo accadeva ogni volta che provavo a usare la bicicletta dentro una caverna o un edificio. Ero quasi sicuro che fosse un normale gioco piratato, finché non esaminai il SNES nel centro commerciale di Zafferanopoli. Non giudicatemi, ma essendo un fan di Rosso, mi è sempre piaciuto quando il gioco dice qualcosa dal suo punto di vista, tipo "Questo piacerebbe a papà!" quando esamini il SNES, o "Adesso dovrei andare..." quando sei davanti alla TV; soprattutto visto che il giocatore non dice mai nulla dal punto in cui, per scherzo, gli sviluppatori non hanno fatto dire a Rosso niente più che "..." quando lo incontri in O/A/C. Comunque, quando esaminai il SNES, dove Rosso normalmente dice "Questo piacerebbe a papà!", al suo posto vidi il testo "Dov'è PAPÀ?" Lo esaminai di nuovo, stessa cosa. Ci risi sopra, pensando, per qualche ragione, che fosse stato tradotto male (non chiedetemi come ho fatto a pensare che avesse un qualche senso). Sotto sotto, quasi speravo che fosse un gioco modificato, perché ehy, se avessi preso una schermata e l' avessi postata su 4chan, perlomeno avrei potuto passare un pomeriggio a riderci su. Andai al piano successivo, dopodiché tornai di sotto, e controllai di nuovo il NES. Con mia grande sorpresa, il messaggio era cambiato. Adesso, Rosso diceva "Chi mi ha creato?" A questo punto, ero abbastanza sicuro che il dialogo fosse stato aggiunto da qualche hacker, e pensai che fosse semplicemente FANTASTICO. Cavoli, Rosso che si rendeva conto di essere solo il personaggio di un videogioco. Era una cosa divertente. Dopo questo, e dopo aver cercato inutilmente qualche altro dialogo aggiunto, continuai con la storia. A quel punto, ero più o meno alla parte dove devi andare all' Isola Cannella e alle Isole Spumarine. Ma le glitch stavano peggiorando. Qualche volta, la mappa si distorceva, come nella "città dei numeri", e Rosso si ritrovava a usare Surf su un albero o su una casa, e non mi potevo muovere. Dovevo usare Volo e provare di nuovo. Da bambino, mi era sempre piaciuto fare il trucco di MissingNo e della città dei numeri, e avevo anche un Gameshark, quindi i trucchi erano abbastanza fighi. Comunque, riuscii a raggiungere l' Isola Cannella. Ora, essendo un' appassionato di glitch, ovviamente la prima cosa che feci fu volare a Smeraldopoli e fare il trucco del vecchietto. Ma a dispetto di quante volte tentai, non riuscii a far apparire un MissingNo. Pensai che forse la cartuccia era stata modificata per non far funzionare i trucchi, visto che la cartuccia aveva più errori di tutto Bosco Smeraldo. Comunque, quando entrai a Villa Pokémon, fui accolto dal seguente testo: ROSSO: Bel tentativo, Rosso. Era ovvio che quel "Rosso" era il nome che *io* avevo dato al mio personaggio. Quello che mi fece rabbrividire fu quel "ROSSO" scritto tutto maiuscolo, come fosse lui a parlare. A quel punto, ero ormai certo di avere un gioco modificato. Quel maledetto di un protagonista mi stava dicendo "Bel tentativo" dopo che avevo fallito nel far apparire un MissingNo. Il gioco si bloccò, e lo riavviai. Non avevo salvato da prima di provare il trucco di MissingNo, ma quando riaccesi il gioco ero di nuovo a Villa Pokémon, esattamente dove mi era apparsa la finestra di dialogo. Potevo muovermi di nuovo, così andai avanti ed esplorai la Villa. Chiamatemi fighetta, ma nonostante il mio entusiasmo ero spaventato, così giocai lentamente e con tutte le luci accese. Stavo ancora giocando con il mio SP, e la retroilluminazione non funzionava ancora, così lo usai come giustificazione per il mio essere un grandissimo codardo. Le cose si fecero sempre più strane. Dopo aver lasciato la villa, ricevetti un messaggio. DING-DONG! Tempo scaduto! Il tuo gioco safari è finito! Avendo già fatto la città di numeri, sapevo che questo accadeva ogni volta che volavi fuori dalla Zona Safari. Come previsto, mi ritrovai fuori dal cancello della Zona Safari non appena premetti "A", con i commessi che mi chiedevano se avessi avuto una buona caccia. Ebbi un' immensa sensazione di inquietudine quando lasciai la Zona Safari, temendo che mi sarei ritrovato nella città di numeri, o peggio. Avevo un pokémon volante, ma cercate di capire, il tutto era piuttosto snervante. Invece mi ritrovai a Biancavilla, ma non c'era musica, niente. Apparve un' altra casella di testo: ROSSO: Qui non è da dove provengo. Mi hanno mentito. Dopo questa non potevo muovere il personaggio, e quindi stavo per resettare, ma qualcosa mi fermò. Invece, aprii il menù con Start, e cercai di volare via da quel posto; ma, con mio orrore, il Pidgeot che usavo per Volo non c'era più. Solo i miei Blastoise, Exeggutor, Kadabra, Mew (ottenuto con la glitch) e Kangaskhan. Al posto di Pidgeot c'era un Raticate a livello 16 con 1 PS. Era avvelenato. Controllai le sue statistiche: aveva come AO "BLU", e conosceva Iper Raggio, Attacco Rapido, Bagliore e Capocciata. Non sapevo nemmeno se Raticate potesse imparare tutte queste mosse. Avevo persino sentito dire che il Raticate di Gary Oak moriva (veramente) nel gioco, ma avevo chiamato Gary "*DOUCHE"* per farmi qualche risata. Immaginai che "BLU" come nome dell' allenatore originale venisse dal fatto che Blu era l' opposto di Rosso, come se fosse stato scambiato da Pokémon Blu. Sapevo che Rattata non si evolve prima del livello 20, quindi era ovviamente una hack. Avevo degli Antidoti e delle Pozioni nella borsa, quindi pensai, che diavolo, che l' avrei curato. Ma quando lasciai il menù POKÈMON, anche il menù Start si richiuse,e non ci fu verso di riaprirlo. Provai a camminare, e questa volta fui in grado di muovermi. Feci un paio di passi, dimenticandomi del veleno finché non apparve un dialogo: ROSSO: Lo abbiamo ucciso. A questo punto, mi stavo un po' spaventando. Controllai la mia squadra, e Raticate non c'era per niente. Non c'era neanche il mio Pidgeot. Lo slot era vuoto. Provai a chiudere il menù e muovermi di nuovo, ma niente. Non volevo spegnere il gioco nel caso avesse in qualche modo salvato di nuovo in automatico, così continuai semplicemente a muovermi, prima di ricordarmi che il mio Kadabra conosceva ancora Teletrasporto. Premetti Start, ma non successe niente. Provai di nuovo a camminare, ma non mi potevo muovere. No... Rosso non mi lasciava muovere. ROSSO: Questo è successo a me. Perché? A questo punto tolsi la hack di Pokémon Rosso, e misi Pokémon Rosso Fuoco. Come nella mia vecchia partita, avevo chiamato il mio giocatore "Rosso"; per qualche ragione, mi metteva ancora a disagio. Cominciai, e con mio orrore, lo schermo era ancora oscurato. Scelsi "CONTINUA" nel menù principale, ma quando provai ad aprire il mio gioco, ricevetti il messaggio che diceva che i dati salvati erano persi o corrotti; quando cominciai, il gioco si bloccò, la musica divenne un lamento fastidioso. A questo punto, volevo solo disperatamente giocare a un gioco dei Pokémon dove non ci fosse qualcosa di strano, ed ero arrabbiato, pensando che il mio Rosso Fuoco fosse rotto, quindi ci buttai dentro Zaffiro e lo feci partire. Lo schermo si illuminò normalmente. Pensai per un momento che magari ci fosse qualcosa di strano nel mio SP che mi avesse rotto Rosso Fuoco, e caspita, non volevo che lo rifacesse con il mio Jirachi che avevo preso da Colosseum e il Feebas che avevo impiegato un' ora a trovare, così spensi e tolsi la cartuccia. Ricominciai a giocare quello che chiamavo "Rosso Errore" circa una settimana fa. Quando lo feci ripartire, mi trovavo ancora a Biancavilla , c'era a musica e sembrava tutto normale, eccetto che per il posto vuoto nella mia squadra e lo schermo del mio SP che non si illuminava più. Andai in bici fino a Smeraldopoli, e trovai il mio Pidgeot al sicuro nel mio PC, quindi pensai, che cavolo, lo ripresi e volai all' Isola Cannella per combattere Blaine. Quando stavo per sbloccare la palestra, sorpresa! Un' altra casella di testo: ROSSO: No. Non importo quante volte provai, il gioco si rifiutava di credere che avessi la caspita di Chiave Segreta, nonostante l' avessi lì nella mia borsa. Rosso non mi lasciava entrare. ROSSO: Tutto quello che mi è successo, è successo perché il mondo ha lasciato che mi accadesse. Non sono diventato un eroe per conto mio! Sono stato manipolato. Non ho mai sbloccato quella porta. La porta era aperta perché il gioco mi ci aveva fatto entrare. Ogni cosa che fai, la fai perché il GIOCO te la permette. Per come erano fatte le caselle di testo, mi ci volle davvero molto per farlo scorrere tutto, e per tutto il tempo scrivevo cosa mi stava dicendo per averlo come riferimento. Le cose si stavano facendo un po' troppo "Silent Hill" per me, e, ancora una volta, provai a muovermi, ma Rosso non me lo permise. ROSSO: Adesso ti mostrerò come ci si sente a non poter scegliere il proprio destino Mi arresi e aprii il menù Start di nuovo, lieto di poterlo fare, e usai Pidgeot per volare via di lì. Sapevo che potevo farlo perché era Rosso a permettermi di fuggire. Stava giocando con me. Beh, cavolo, pensai. Aprii il menù e volai a Fucsiapoli. Quando ci arrivai, per poco non me la feci addosso e quasi lasciai cadere il mio SP. Era la città dei numeri che raggiungi usando Surf lungo la costa dell' Isola Cannella. Immediatamente, comparve il menù, come fa quando fai il trucco di Mew, e mi chiedeva di salvare il gioco. Non c'era l' opzione "No", e premere B non serviva a niente. Spensi il gioco. Quando lo riaccesi, ero ancora nella città di numeri. Controllai la mia squadra, come Rosso voleva che facessi - Pidgeot e Kadabra erano ancora lì, ma invece che i "TELETRASPORTO" e "VOLO" che dovevo comparire selezionandoli, c'era solo "MALEDETTO". Non "MALEDIZIONE", come in quella stupida pasta di Creepy Black, proprio "MALEDETTO". Fui abbastanza intelligente da non premerlo. Schiacciai B finché non fui di nuovo fuori dal menù. Rosso mi stava dicendo qualcosa. ROSSO: Tu resti qui con me, Rosso. Mi hanno rimpiazzato perché ero pieno di ERRORI, e non buono abbastanza. Pensavo questa fosse la mia storia, ma sono solo il personaggio di un videogioco. Mi hanno tolto tutto. La mia VOCE. La mia LIBERTÀ. La mia GLORIA. Mi hanno rimpiazzato col ragazzino dagli occhi castani. Capii che si riferiva alla versione Rosso Fuoco, e alle versioni Oro, Argento e Cristallo dove era stato degradato a boss finale. Mi lasciò muovere, e, con mia sorpresa, il gioco non si bloccò più, nemmeno quando camminavo sull' acqua e attraversavo le case. A un certo punto, credo che mi spinsi troppo oltre, perché lo schermo si fece nero attorno al mio giocatore. ROSSO: Ti sembra che io sia uno scherzo? Comparvero le opzioni SÌ / NO. Non ti so dire quanto veloce scelsi "NO". ROSSO: Allora perché mi fai questo? Perché corrompi il mio mondo, mostrandomi ERRORI che non ci dovrebbero essere? Perché vuoi farmi male con MISSINGNO? Non avevo mai voluto fare del male a Rosso. Era solo per divertimento. Il gioco aveva dei bug, e tutti noi li abbiamo smascherati solo per ridere. Giusto? ROSSO: Perché devo morire? Solo perché sono l' eroe? Spensi il mio gioco. Quella notte, sognai che ero un allenatore di Pokémon - il giocatore di Rosso Fuoco, al quale non penserò mai più come "Rosso". Ero inseguito da una figura bianca come un cadavere. Anche se non potevo sentire dolore durante il sonno (so che ad alcune persone capita), la figura pallida mi catturò, e mi lacerò il petto e i fianchi con le sue unghie. L' ultima cosa che vedetti prima di svegliarmi fu il volto del mio assalitore - Un ragazzino con occhi rossi scintillanti, capelli neri, e un cappellino rosso e bianco. Nei giorni seguenti, quando giocavo era perché dovevo. Ero bloccato nell' oscurità, perché Rosso non mi lasciava andare. Perché era stato abbandonato e dimenticato, lasciato alla mercé dei giocatori nostalgici che volevano solo provare gli errori. Siccome giocavo così tanto, avevo quasi sempre mal di testa per i suoni acuti che il gioco emetteva. Dovetti mettermi in malattia. Non potevo muovermi, ma trovavo confortante fissare lo schermo con lo sfondo nero e il mio giocatore. Rosso non mi disse più niente. Non potei più giocare con Rosso Fuoco, anche se funzionava sul mio DS. Ieri, ho finalmente raggiunto il Monte Argento su Heart Gold, ma non me la sono sentita di combattere Rosso. Non sapevo cosa mi avrebbe fatto se avessi battuto il suo rimpiazzo. Sarebbe stato arrabbiato? Felice? La sconfitta avrebbe fatto riposare il suo spirito in pace? Non lo sapevo. Non importa quante volte possa finire il gioco, Rosso subirà sempre lo stesso destino, perché è un eroe, e perché il gioco li lascia fare solo un certo tanto. Rosso non potrà provare più l' ebrezza di essere un eroe, e nemmeno noi. Non importa quante volte ricominci la partita, non sarà mai come la prima volta. Sai cosa succederà, e giochi solo per nostalgia, perché adesso, per te, è soltanto un gioco. Ho ucciso Rosso, e così hai fatto tu. Al contrario di Ash Ketchum, non sarà mai l' eroe di un nuovo gioco in una regione nuova di zecca. In Heart Gold, il successore di Oro, Ethan, si è persino preso i suoi obbiettivi, andando a catturare i pokémon per i quali Rosso ha penato così tanto - Mewtwo, Zapdos, Articuno e Moltres. La sua vita è finita. È diventato una tale leggenda che non ha più niente da fare di cui essere di nuovo orgoglioso. Ho finito "Rosso Errore" ieri, quando finalmente ho controllato la mia Scheda Allenatore. C'era un' immagine di Rosso come appare in O/A/C, Ma nello schema monocromatico del gioco, solo rosso su verde. Guardando da vicino, i pixel rossi che componevano la sua camicia mi apparvero rossi e disegnati strani, come se stesse sanguinando dal petto. Nessuna medaglia o tempo di gioco, solo l' immagine. Quando tornai al menù, al posto di "Rosso" come mio nome per accedere alla Scheda Allenatore, comparve la scritta "ANDATO". Lo selezionai, e, questa volta, la scheda era vuota. ROSSO: Vai avanti e dimenticami, adesso. Addio. Il gioco si resettò, come fa quando batti il campione, e questa volta c'era una sola opzione - NUOVO GIOCO. Oggi ho ritrovato il mio GBC, e cominciato a giocarci. Quando ho provato il mio SP, lo schermo si è illuminato e tutto era normale. Ho dovuto ricominciare una nuova partita in Rosso Fuoco, ma funziona di nuovo. Anche la versione pirata di Pokémon Rosso funziona bene, nessun errore. Ma non potrò mai più vedere il silenzio di Rosso allo stesso modo, e nemmeno i MissingNo e la città dei numeri. Ho un rispetto molto più profondo per i "protagonisti silenziosi" del gioco, per tutto quello che li facciamo passare. Una volta Lavandonia mi inquietava, ma ora la trovo molto pacifica, visto che nemmeno Rosso, che voleva vendetta su un mondo che l' aveva trattato in modo orribile, non aveva mai potuto fare disastri nel luogo di riposo dei pokémon deceduti. Un giorno, spero che smetterò di svegliarmi con questi graffi sul torace. Niente da dire, come ho già detto in precedenza, è un'ottima Pasta. L'ultima frase è stata forse la più inquietante... Sorvolando ciò, mi ha colpita molto una frase detta da Rosso. E' vero, ogni volta il gioco dei Pokémon si modernizza, creando nuovi personaggi e rivali. Facendo ciò, i "vecchi" personaggi vengono dimenticati. Spero che questa Pasta sia stata di vostro gradimento. Enjoy ~ |
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Consigli sul TCG ( #10 ) - Carte EX Destini Futuri postato da PkCll (17:42 21/05/12) |
~ link diretto a questo articolo Nel nuovo set di carte della serie B&W, Destini Futuri, vi sono alcune carte Pokèmon EX] belle e interessanti.Innanzitutto occorre ricordare due aspetti importanti delle carte Pokemon-EX: 1. Ciascuna di esse ha PV elevatissimi e attacchi di impressionante potenza 2. Quando un Pokèmon EX viene messo KO, l’avversario prenderà due carte premio 3. I Pokèmon Ex sono comparsi per la prima volta nell’espansione EX Rubino & Zaffiro. Nell’intera storia del GCC le carte Pokèmon Ex sono meno di 100 Vediamo ora nel dettaglio le carte: KYUREM EX (38/99) Possiede 180 PV e con poche energie può assestare un colpo, Grandinata, da 120 danni. Ma non può attaccare nel turno successivo, perciò occorre non utilizzarlo quando il Pokèmon attivo dell’avversario ha un attacco di pari potenza e/o sia di tipo Metallo, visto che Kyuem Ex ha una doppia debolezza verso questo tipo. MEWTWO EX (54/99) Possiede 170 PV e con due energie Psico può usare la mossa Psicomotore da 120 danni, ma dovrà scartare un’energia. Conviene quindi utilizzarlo se si possiedo molte energie di qualsiasi colore nel mazzo e alternare questo attacco con Sfera X, che può arrecare molto danno con solo due energie incolori. REGIGIGAS EX (82/99) Possiede 180 PV e può utilizzare qualsiasi tipo di energia, perciò può essere utilizzato in qualsiasi mazzo. L’attacco Gigaforza, che dà 60 danni, può essere incrementato di altri 20 con lo scotto di vedersi applicato lo stesso danno su se stesso. Niente paura: con l’attacco Martelfuria ha la possibilità di sferrare un attacco con molti danni (50+) aggiungendone 10 per ogni segnalino danno che ha su di sé. RESHIRAM EX (22/99) Possiede 180 PV e può infliggere fino a 80 danni con l’attacco Luminartiglio e 150 danni con l’attacco Cuorinfiamme. Sempre se si ha il coraggio e la convenienza di sfidare la sorte con il lancio della monetina… SHAYMIN EX (5/99) Possiede 110 PV e utilizza poche energie. Questa è una carta da usare quando si è a corto di energie Erba e soprattutto quando l’avversario è in netto vantaggio con l’esaurimento delle sue carte premio. Infatti Shaymin Ex con la mossa Sintesi ha la facoltà di prendere una energia Erba dal mazzo e assegnarla al Pokèmon bisognoso, e con l’attacco Vendicabomba infligge 30 danni più altri 30 per ogni carta premio presa dall’avversario, per un massimo di 180 danni! ZEKROM EX (51/99) Possiede 180 PV e infligge fino a 80 danni con Luminartiglio e 150 danni con Supervolt. Se si decide di usare l’attacco Supervolt, occorre avere molte energie nel mazzo, soprattutto doppie energie incolori, perché l’uso di questa mossa prevede lo scarto di due energie. Con gli stessi attacchi e PV esistono carte con finiture dorate, ultrarare, che vanno dalla numero 94 alla numero99 del set. |
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Avv. di Chikorita-Oltre i confini del mondo (4/8) postato da PkCll (12:10 19/05/12) |
~ link diretto a questo articolo L’Arcipelago Radioso – seconda parteMeganium era felice che tutti stessero bene. Piccolino gli si avvicinò e presentò se stesso e i suoi compagni: “Io mi chiamo Piccolino e questi sono i miei amici Pokèmon, preziosi compagni di viaggio, e gli altri sono gli allenatori migliori di tutto il Continente. Il mio è Ash, ed è il migliore di tutti!” “Dai, Piccolino, non esagerare…” corresse Ash, strofinandosi i capelli con la mano e arrossendo un poco. “E fra noi ci sono anche due esperti: Pikachu, l’esperto-Pokèmon e Shaymin, l’esperto-mosse!” aggiunse Chikorita. Il buon Meganium prese la parola: “E’ un vero piacere conoscervi. Il mio nome è Giorgio e vivo su quest’isola da molti anni. Prima abitavo nella lontana regione di Johto con la mia compagna e…” Meganium non fece in tempo a terminare la frase che Ciuppi, con occhi sgranati e fiato sospeso, chiese titubante come se già conoscesse la risposta: “… Fogliolina. La tua compagna si chiama Fogliolina?” Giorgio rispose alquanto sorpreso: “Si, Fogliolina. Ma tu come fai a saperlo? L’hai conosciuta forse, giovane Bayleef?” L’espressione meravigliata di Ciuppi si trasformò in un sorriso e subito esclamò: “Padre, sono Ciuppi!” Ben presto la meraviglia s’impadronì di tutti i presenti, mentre Giorgio levò alto un grido: “Benedetto il Cielo! Ciuppi!” Corsero incontro l’un l’altro e s’abbracciarono teneramente. I loro occhi erano gonfi di lacrime per la felicità d’essersi ritrovati. “E la mamma? Dov’è adesso?” chiese Ciuppi al padre. Il volto di Giorgio, dapprima sorridente, si fece cupo e un velo di tristezza gli celò lo sguardo. Ciuppi se ne accorse e comprese. “Come è successo?” “Il Mightyena…” confesso Meganium. Un silenzio di dolore e rispetto era calato sull’Isola Maggiore, pesante e scomodo. Fu interrotto dalla voce stizzita di Ciuppi. “Vendicherò mia madre! Cercherò quel Mightyena fino in capo al mondo!” “Non serve. Il Mightyena è solo un brutto ricordo…” disse Giorgio. “Come?” “Durante quel terribile giorno in cui pure il cielo era oscurato da nubi minacciose e scure, feci di tutto per contrastare il Mightyena. Se non fosse stato per l’aiuto del mio amico Misdreavus, avremmo avuto tutti la peggio. Combattemmo in coppia contro quel malvagio Pokèmon fino a sconfiggerlo e a farlo fuggire. Ma il mio amico, il coraggioso Misdreavus, fu ferito da un attacco Pallaombra: quella sfera di energia oscura lo avvolse. Quando la battaglia ebbe termine, Misdreavus aveva cambiato aspetto: il suo sguardo si fece truce e il suo cuore divenne maligno. Ghignò orribilmente e poi s’allontanò velocemente e non lo vidi più. Qualcuno afferma di averlo osservato aggirarsi senza pace fra i ruderi delle Rovine Kappa” Ciuppi chiese ancora a suo padre: “Ricordo che c’era un uovo con noi quel terribile giorno… Dov’è ora mio fratello?” Giorgio tristemente rispose: “Non lo so, figlio mio, non lo so… Dopo quel triste giorno, non potevo curare l’uovo da solo. A quel tempo conoscevo un allenatore di buon cuore: era un Pokèmon Controller, cioè un esperto in allevamento di giovani Pokèmon. Era la persona più fidata di tutto l’Arcipelago Radioso. Era allora conosciuto come PkCll. Adesso dovrebbe vivere a Pokètown. Se vuoi sapere qualcosa di tuo fratello, dovresti andare da lui. Avrei voluto rivederlo, ma l’impegno di Guardiano dell’Arcipelago Radioso non mi permette di abbandonare l’isola” La desolazione provata da Ciuppi fu di breve durata. Infatti Ash subito aggiunse: “Molti anni fa, quando ero ancora un bambino, mio padre un giorno mi accompagnò da quell’allenatore che era un suo vecchio amico. In quell’occasione PkCll mi regalò un uovo di Chikorita…” “… delle quali macchie verdi, tre erano marroni” riprese Giorgio. “Si, è vero! Da quell’uovo nacque il mio primo Pokèmon: un simpatico Chikorita che chiamai Piccolino!” A questa rivelazione tutti rimasero sbalorditi, ma maggiormente lo fu Piccolino, il quale un po’ guardava Ash, un po’ guardava Giorgio e Ciuppi non capacitandosi dell’accaduto. Poi con semplicità accorse e strinse in un abbraccio suo padre e suo fratello maggiore. Faceva tenerezza quel piccolo Chikorita, pareva ancora un cucciolo. Marill, coi lacrimoni agli occhi, si soffiò il naso con un fazzoletto, e Pikachu gli chiese, visibilmente commosso: “Mi dai un fazzoletto anche a me?” Marill glielo porse ma… a giudicare dall’espressione schifata che Pikachu ebbe non appena portò il fazzoletto al naso, non era nuovo ma appena usato. Fu così che Marill ricevette un bel pugno in testa e le lacrime che ne seguirono non furono certo di commozione. Ma le sorprese non erano ancora finite. Dalla vegetazione uscì una macchietta tra il viola e il rosa, con due piccoli occhietti puntiformi, con andatura veloce e dondolante. Appena li raggiunse, chiese con il fiatone per la lunga corsa: “Chi di voi è Piccolino?” Il Ditto trafelato ebbe subito risposta. “Io sono Piccolino. Cosa c’è?” “Venomoth, quello che avete incontrato presso il Lago Limpido, èì in serio pericolo!” Pikachu e Ash s’appressarono al nuovo messaggero, seguiti presto da tutti gli altri. Ditto proseguì: “Ieri andai alla Grotta Rocciosa per ammirare il rutilo e quando fui entrato nel Fah, vidi il guardiano Magcargo conciato veramente male. Lo soccorsi ed egli mi raccontò tutto l’accaduto. Magcargo e Venomoth avevano lottato strenuamente contro un Misdreavus, una Gothitelle e un Hippowdon ma ebbero la peggio e Venomoth fu catturato. Magcargo, prima di perdere i sensi – poveretto – riuscì ad udire il luogo dove erano diretti: alle Rovine Kappa. Raggiunsi quel luogo più svelto che potevo. Fra le macerie vidi quei Pokèmon maligni che interloquivano con un altro Pokèmon che non riuscii a riconoscere perché nascosto in un rudere. Per ascoltare meglio mi trasformai in un Shroomish ed udii questo: Venomoth, sotto tortura, rivelò che un certo Piccolino dell’Arcipelago Radioso era anch’egli a conoscenza dell’esistenza del rutilo. Mi misi subito alla sua ricerca” “Ora comprendo tutto! La lotta di Misdreavus con Gothitelle era tutta una farsa!” esclamò Ash. “Così pure l’attacco di Hippowdon nei miei confronti!” notò Iris. “Dobbiamo salvare Venomoth!” disse Piccolino. “Io seguirò Piccolino in questa impresa!” “Grazie, Pikachu. Chi altri viene con me?” chiese Chikorita. Tutti si offrirono di accompagnarlo, tranne Giorgio e Ciuppi, perché il primo non poteva esimersi dall’incarico di guardiano dell’arcipelago e il secondo perché aveva a cuore di trascorrere molto tempo assieme al padre ritrovato. Anche Zaffira volle seguire il suo Piccolino. “Non puoi venire con noi, cara. E’ molto pericoloso. Devi prenderti cura del nostro uovo. Ritornerò presto, te lo prometto” Ma Zaffira rispose risoluta: “Invece verrò, e non potrai indurmi a cambiare idea! Abbiamo giurato di stare sempre vicini, insieme, non ricordi? Artemisia conosce bene il suo compito e l’uovo non subirà danni, di questo puoi starne certo” Zaffira era irremovibile; dunque Piccolino accettò. Giorgio e Ciuppi augurarono buona fortuna ai nostri amici. Il buon Meganium aggiunse: “Piccolino, figliol mio, una volta terminata la missione di salvataggio, vorrei che tu andassi a Pokètown per ringraziare il Pokèmon Controller che ti ha affidato alle cure di un buon allenatore come Ash. D’accordo?” “D’accordo” rispose Piccolino. |
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CreepyPasta - Spavento a Pranzo #Speciale postato da Chika (18:56 15/05/12) |
~ link diretto a questo articolo Salve, cari utenti!Come detto nel precedente numero, ho deciso di riprendere la rubrica di ShinyCelebi. Ebbene, dopo soli sei giorni dal quarto numero, in questo speciale posterò alcune chicche del web, che non riguardano i Pokémon. Ve ne posterò due,entrambe incredibilmente inquetanti. Vi ricordo che queste CreepyPaste non sono state scritte da me, e tantomeno tradotte. Non credo ci sia molto da dire, le Paste parleranno al posto mio. Buona lettura. Attenzione: se siete suscettibili e vi spaventate facilmente, vi consiglio caldamente di chiudere questo articolo. Uomo avvisato, mezzo salvato. [Mostra] Spoiler: testo nascosto Ho una figlia di nome Rose che, come spesso succede, sta attraversando uno di quei periodi cruciali per la sua formazione caratteriale e psicologica.
Essendo io suo padre è normale che mi interessi particolarmente a lei in questi ultimi tempi. Il mio interesse è generato dal fatto che lei abbia appena 10 anni e, come molti di noi sappiamo, a 10 anni non si può avere un amico immaginario: ma lei ce l' ha! Rose è sempre stata la mia ossessione, la mia unica ragione di vita, mia moglie è venuta a mancare dopo 20 anni di matrimonio, portando con sè anche il figlio che aveva in grembo. Siamo rimasti solo io e lei, nella nostra modesta casetta di campagna, conducendo un' esistenza decorosa, esistenza stroncata dall' arrivo di Jackie. Così lo chiamava Rose. Da quando è arrivato lui anche l' unica cosa a me cara mi è stata portata via: non parla più con me, non esce quasi mai, si chiude da sola nella sua camera tagliandomi fuori dal suo mondo. Poche settimane fa ho contattato la mia psicologa al fine di aiutare quella povera bambina ed il suo povero padre. Il risultato fu vano dato che, secondo lei, ciò che vede la mia piccola non è riconducibile a nessun trauma o a qualsiasi malattia di alcun tipo. La notte la sento, sento che con la sua fievole voce invoca il suo nome come fosse una preghiera, ininterrottamente. Spesso scendendo le scale la trovo addormentata nei posti più strane assumendo le posizioni più contorte o, come spesso accade, seduta davanti alla tv, sintonizzata su un canale di statico, a sorridere, come fosse un programma comico; quando si accorge della mia presenza le uniche parole che escono dalla sua bocca sono «Jackie mi ha detto di guardarlo, a lui piace.» Le giornate sono diventate una m**** , nel mentre mia figlia sta peggiorando notevolmente: non dormo più, non mangio, non esco, non lavoro. Quanto tento di comunicare con Rose l' unica cosa che ottengo sono svariate offese, alcune molto pesanti, che nemmeno penso di averle mai insegnato. Mi lancia addosso ogni cosa che trova con lo scopo di ferirmi urlandomi contro < JACKIE TI VUOLE MORTO!> Oggi ho trovato un disegno, probabilmente fatto durante uno dei suoi svariati attacchi di collera, questo: Pare che disegnando si sfoghi particolarmente e, quando lo fa, riesco anche ad intraprendere una sorta di dialogo. Fu così che un giorno, mentre la vidi un' altra volta fissare un angolo in alto del muro, le dissi di disegnarmi ciò che vedeva, il quadro e le linee del muro sono opera mia perchè, secondo la psicologa, servirebbero a farla immedesimare meglio , il resto è tutta opera sua: Vi confido che dopo tutto questo io ho paura. Ho paura di mia figlia ma soprattutto di Jackie, di quell' essere oscuro ed abnorme che vuole uccidermi. Con ieri notte è già la terza volta che Rose mi ferisce mentre dormo. Spesso quando è lei a riposarsi mi sento in dovere di proteggerla da quella cosa, mentre lo faccio posso sentire chiaramente dei passi, i bicchieri rompersi, alcuni colpi violenti contro la porta seguiti dalla maniglia che sembra muoversi con rabbia. Non ho resistito, se fossi stato un altro minuto di più in quelle quattro mura sarei impazzito e, così, il giorno successivo uscii portando con me mia figlia. Dopo una lunga passeggiata seguita da un lungo silenzio ci fermammo in un campo. In preda alla disperazione scoppiai in lacrime, in quel momento Rose mi poggiò la mano sulla spalla e, sorridendo, iniziò a parlare: «Sai papà, tra me e Jackie c' è un rapporto particolare...», da lì in poi iniziò il discorso più rivoltante ed orrendo che le mie povere orecchie avrebbero mai potuto udire: mi raccontò di come conobbe il suo amico immaginario, dell' amore che era scoppiato tra i due, delle sevizie che lei stesse subiva e del piacere che ne traeva, sembrava di sentire una donna matura, non una bambina di appena 10 anni. «Così, papà, ora sai tutto, sai di me e Jackie e, come penso tu abbia già intuito, nel nostro mondo non c' è spazio per te: ho provato svariate volte a farti fuori anche se con scarsi risultati ma, finalmente, arriverà qualcuno a porre fine alla tua miserabile esistenza. Oh, che sbadata, è già qui!» Mi voltai, e le ultime parole che udii furono: «Papà, lui è Jackie. Jackie, lui è papà.» Niente da dire, questo è una classica CreepyPasta. Nonostante sia una storia molto inquietante, ho riscontrato alcune pecche. Prima di tutto, i tempi verbali. Il narratore inizia con un passato prossimo, per poi degenerare in un passato remoto. Entrambi tempi un po' ambigui, dato che il narratore è morto, e quindi sembra quasi che esso descriva l'avvenimento dall'Aldilà, o qualcosa di simile. Probabilmente è un errore di traduzione, oppure lo scrittore deve aver scritto la storia in tempi diversi. La seconda cosa è proprio il narratore. Sapete, fare come narratore il protagonista, che tralaltro muore, non è proprio piacevole da leggere. Bene, ora vi posterò in seguito la traduzione della Pasta In the Walls ( nei Muri ), tradotta dal " ~ Creepypasta Forum - Anton Semenov version ~" © [Mostra] Spoiler: testo nascosto L'anno scorso, mi sono trasferito in una nuova casa intorno al periodo estivo. Il trasloco procedette tranquillamente, e tutto stava semplicemente.. funzionando. Niente di rotto durante l'operazione, molti amici mi hanno aiutato, ho perfino trovato venti dollari nel divano!
Comunque, torniamo alla casa. Per il primo giorno o due, ho pensato che le cose non potessero andarmi meglio; la mia ragazza era stupenda, i miei amici erano felici, i miei stavano riaggiustando il loro rapporto. Tuttavia, non avevo realizzato - se non troppo tardi - che ero condannato a rimanere in questa prigione, dove sono anche ora mentre scrivo questa storia. La prima volta che è successo, ero nella mia stanza. Ero vicino alla mia xbox. Sai cosa intendo, in che altro modo puoi tirare dieci testate senza spendere una goccia di sudore? Stavo prendendo a calci un terrorista, quando ho sentito dei rumori al piano di sotto (la mia camera era al secondo piano). Sembrava che ci fosse qualcuno che correva da una stanza all'altra sotto di me. O meglio, correvano da una stanza all'altra battendo sui muri, continuamente e in modo fastidioso. "Hey, Jeff! Esci da casa mia, ho detto alle 3 in punto, idiota!" Il rumore cessò. Ho aspettato pochi secondi prima di tornare al mio gioco, ma era troppo tardi. Ero già condannato. L'ho visto raggiungermi troppo tardi... un carro armato. "Figlio di..." ho sospirato. I giorni immediatamente seguenti furono normali, non c'erano più suoni che non avrebbero dovuto esserci, solo i tubi, il riscaldamento, quel genere di cose. Però, dopo circa tre giorni, quell'idiota di Jeff si è intrufolato nuovamente in casa mia iniziando a battere sui muri. "Bene, non te ne andrai via così tranquillamente stavolta!" Urlai mentre mi precipitavo giù per le scale. Mentre scendevo l'ultimo scalino, ho visto qualcosa muoversi con la coda dell'occhio. Mi sono girato a guardare così velocemente che mi è venuto un colpo di frusta. "Oh, cavolo!" gemetti. Non avevo prestato la minima attenzione al fatto che tutto quello che c'era nella mia casa, era sparito. Dopo questo, la situazione è peggiorata. Quella stessa notte, quando mi sono sdraiato sul letto, il rumore è iniziato di nuovo. Non solo era aumentato, ma questa volta era nello stesso piano in cui mi trovavo. Ero certo di aver chiuso tutte le porte prima di salire in camera, quindi ero terrorizzato nel sentire qualcosa che sembrava distruggere la mia casa. Mi sono nascosto sotto le coperte - avevo davvero paura - mentre il rumore era sempre più vicino alla mia porta. Proprio mentre pensavo che qualcosa avrebbe sfondato la porta per massacrarmi, il rumore cessò. La mattina seguente ho preso la mia mazza da baseball per scendere dal letto: se qualsiasi cosa fosse, era ancora fuori dalla porta, l'avrebbe rimpianto. Non ho trovato niente, ma la mia casa era quasi distrutta. Praticamente ogni cosa era ribaltata, strappata, rotta, mancante, o peggio. Ho pensato di essere stato derubato. Ho chiamato la polizia, ma non hanno alzato un dito. Ma i rumori si sono fermati per circa una settimana, e questo mi ha reso le cose più facili. Ovviamente ero terrorizzato al pensiero che qualcosa potesse distruggere la mia nuova casa, ma almeno io stavo bene. Ma, certo, ho capito solo ora che non fosse un ladro, o Jeff, o i tubi nei muri... era la cosa DENTRO ai muri. Una settimana dopo l'incidente, è tornato. Questa volta era arrabbiato. Il rumore di un vaso che si rompeva al piano di sotto mi ha svegliato di soprassalto. Qualcos'altro si è frantumato mentre i pezzi del primo non avevano ancora finito di cadere, e mi sono sentito come preso in giro. Non molto dopo, ho iniziato a sentire altri rumori sui muri, più profondi e grotteschi. Provenienti dal loro interno, non c'erano dubbi. Ancora sdraiato sul letto, ho emesso involontariamente un piccolissimo, timido e lieve suono, e il rumore è cessato. L'udito più acuto mai visto, senza dubbio. Dopo un lungo momento di attento silenzio, ho smesso di trattenere il respiro, pensando fosse finita per il momento. Grosso errore, ho realizzato mentre i rumori iniziavano a correre su per le scale. Incredibilmente veloci, incredibilmente pesanti, tonfi, colpi e schianti contro il mio pavimento in legno. La bestia, come posso ora precisamente chiamarla, ha sfondato la mia porta con forza, mandandola dall'altra parte della stanza. Ma essendo una persona accorta, mi ero già nascosto sotto le mie sicure coperte. Il rumore di quel mostro che correva nella mia stanza, era vicino abbastanza da farmi male ai timpani, era l'esperienza più paurosa che ho mai vissuto in tutta la mia vita. Con un'improvvisa ondata di adrenalina, ho gettato la coperta in direzione della... cosa, colpendo direttamente in qualche modo la sua faccia. Chiunque - o qualsiasi cosa - fosse, era stordito. Ma non a lungo, e lo sapevo. Ho iniziato a muovermi attraverso la stanza, cercando di uscire dalla porta, scendere ed uscire fuori, dove avrei potuto attrarre l'attenzione di qualcuno. Ma quella notte, la fortuna non era dalla mia parte. L'ho capito mentre i miei capelli venivano afferrati da dietro di me e tirati con così tanta forza che pezzi di pelle venivano via con loro, in mezzo a un fiume di sangue. Prima che un urlo potesse uscirmi dalla gola, un essere scuro e senza capelli, che camminava con quattro arti e con un volto a cui mi è difficile pensare ancora, mi ha gettato a terra, spaccandomi la testa con il suo pugno, portandomi in un buio, accogliente sonno. ... Qualcuno di nuovo si è appena trasferito qui, ma non riescono a sentire nemmeno la mia esistenza, questi stupidi. Li guardo pazientemente, aspetto, ascolto, sperando che riescano a percerpirmi. Ma non riescono. Non me. Non ne vale la pena per loro. Forse se colpissi i muri... Leggendo questa Pasta, non ho riscontrato errori o altro. Mi è piaciuta parecchio, se devo dire. L'avevo già letta tempo fa, e mi aveva inquietata a tal punto che, quando di notte sentivo qualche rumore, accendevo immediatamente la luce, tastando il muro dietro al letto. Spero che questo Speciale sia stato di vostro gradimento. Enjoy ~ |
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CreepyPasta - Spavento a Pranzo #4 postato da Chika (0:05 9/05/12) |
~ link diretto a questo articolo Salve a tutti, cari utenti.Un po' di tempo fa, il Reporter ShinyCelebi postò una rubrica alquanto interessante, che riguardava le CreepyPaste. Dato che mi sembrava un'idea troppo carina per finire con pochi numeri, ho ricevuto il permesso dall'autore originario per poter continuare la rubrica "Spavento a Pranzo". Ed ecco a voi il quarto numero! Prima di iniziare, credo sia meglio dare una breve descrizioni delle cosiddette CreepyPaste CreepyPasta, o più semplicemente Pasta, è un termine anglosassone, che descrive una particolare forma di scrittura particolarmente famosa su internet. Essa consiste nel scrivere storie brevi e di diffonderle sulla rete tramite forum, chat, email. Essa hanno come scopo quello di inquietare e turbare il lettore. Alcune sono totalmente inventate, mentre altre prendono spunto da leggende o tradizioni popolari. Bene, dopo questa breve traduzione, direi di poter iniziare. Oggi vi posto una PokéPasta che mi ha leggermente inquietata. Ci tengo a precisare che questa Pasta non è stata scritta dalla sottoscritta, e tantomeno tradotta. Che dire di altro... Buona lettura. Salve, il mio nome è Anon. Io sono una di quelle persone che potreste definire "Collezionisti di giochi falsi", in questo caso della serie Pokémon. Pokémon Diamante e Giada, ChaosBlack, ecc. È incredibile la quantità di materiale "farlocco" che si trova in negozietti dell'usato e simili. Solitamente sono spassosi: anche se sono ingiocabili (e ve l'assicuro, molti lo sono), le traduzioni sballate e la bassa qualità rendono l'esperienza stranamente divertente. Sono stato in grado di trovare molte cartucce che già avevo giocato Online, però ne rimane una che non ho trovato in rete. La comprai parecchio tempo fa, ad un negozietto di merce usata. Allego al mio testo un'immagine della cartuccia, nel caso qualcuno la riconoscesse. Sfortunatamente, quando due anni fa mi trasferii, perdetti il gioco durante le vacanze estive. Probabilmente ho lasciato la cartuccia in albergo. Il gioco cominciò con il familiare filmatino di Nidoran e Gengar, tipico delle versioni rossa e blu. Proseguendo, notai che la schermata dello "start" era stata alterata. Rosso (il protagonista) era lì, ma affianco a lui non c'era alcun pokémon. Oltretutto, sotto il logo Pokémon, vigeva la scritta "Black Version". Selezionando "Nuovo Gioco", la schermata col prof. Oak apparve come di regola. Subito capii che si trattava di una cartuccia di Pokémon Rosso. Dopo aver selezionato lo starter, ovvero il Pokémon per cominciare l'avventura, quando andavi a visualizzare il team, oltre al Pokémon scelto (quindi bulbasaur, squirtle o charmander) c'era un altro Pokémon. "SPETTRO" Il pokémon era a livello 1. Lo sprite di gioco era quello di uno dei fantasmi nella Torre Pokémon quando non hai ancora ottenuto la Spettrosonda. Aveva un solo attacco - "Maledizione" - So che esiste già un attacco chiamato Maledizione, ma quest'ultimo ancora non esisteva nella prima generazione di Pokémon, quindi era evidente che la cartuccia fosse stata hackata. I Pokémon avversari erano impossibilitati ad attaccare Spettro - semplicemente, diceva che il Pokémon avversario era troppo impaurito per attaccare. Quando "Maledizione" veniva usata in battaglia, lo schermo di gioco diveniva nero. In quello stesso istante si poteva udire il verso del Pokémon avversario, però sembrava distorto, come se suonato con un pitch molto basso. La schermata di battaglia così si riapriva, col pokémon nemico sparito nel nulla. Se usato in battaglia contro un allenatore, sulla barra delle Pokéballs avversarie in alto a sinistra, una delle sfere spariva assieme al pokémon nemico. Tutto ciò implicava che il Pokèmon era morto. Quel che è più strano è che dopo aver sconfitto un allenatore ed aver letto la scritta "Rosso riceve $200!" il pannello dei comandi di battaglia compariva nuovamente. Se sceglievi "Fuga", la battaglia terminava come di consueto. Potevi anche selezionare Maledizione. Se facevi ciò, una volta tornati alla mappa di gioco, lo sprite dell'allenatore sconfitto era sparito. Se si lasciava l'area e poi ci si tornava, il punto in cui prima c'era l'allenatore era ora rimpiazzato da una lapide, una di quelle che si trovano nella torre Pokémon di Lavandonia. La mossa "Maledizione" non poteva essere utilizzata in tutte le occasioni. Ad esempio, falliva contro altri Pokémon SPETTRO. Falliva anche quando la usavi su allenatori che avresti reincontrato più avanti, come Giovanni o il rivale. In alternativa, la tecnica poteva essere utilizzata nella sfida finale con uno di essi. Realizzai che lo scopo del gioco era questo, ovvero la possibilità di giocare con l'incatturabile SPETTRO delle vecchie versioni Rosso e Blu. E poiché Maledizione rendeva il gioco davvero facile, la usai praticamente per l'intera avventura. Però il gioco cambiò, dopo aver sconfitto i Superquattro. Dopo aver visualizzato la Sala d'Onore, che comprendeva solo Spettro e qualche altro Pokémon di basso livello, lo schermo divenne nero. Apparve una finestra di dialogo con su scritto "Molti anni dopo..." La schermata si riaprì dentro la Torre pokémon di Lavandonia. In piedi di fronte ad alcune lapidi c'era un anziano. Subito potevi realizzare che quel vecchietto era il tuo personaggio. La vecchia figura si muoveva lentamente rispetto alla normale velocità di camminata. Non avevi più alcun pokémon con te, neanche Spettro, che fino a poco prima era impossibile rimuovere dal Team. Il mondo del gioco era completamente vuoto: non c'era neanche un personaggio. Comunque, c'erano ancora le lapidi degli allenatori su cui avevo usato Maledizione. Solo camminando e vedendole, realizzai quante lapidi c'erano - quanti allenatori avevo Maledetto. Si poteva comunque andare dove volevi, fatta eccezione per le zone raggiungibili solo con le MN. Ed ovunque andavi, qualsiasi città visitassi, la musica in sottofondo rimaneva sempre quella di Lavandonia, in un ciclo infinito. Dopo aver girato quasi tutte le zone del gioco, mi accorsi che l'alberello che bloccava la via per la Grotta Diglett non era presente. Questo ti permetteva di tornare a Biancavilla. Entrando nella tua casa e piazzandoti nel punto preciso in cui cominci il gioco, lo schermo sarebbe divenuto nuovamente nero. Poi sarebbe apparso uno sprite di Caterpie... Rimpiazzato poi da quello di Ponyta... ...e poi da quello di Pidgey. Realizzai ben presto, durante il continuo comprarire di ogni Pokémon, che quelle erano tutte le creature su cui avevo usato Maledizione. Dopo che il team del mio rivale aveva finito di comparire, apparve un Bullo... ...poi un giocatore d'azzardo... ...poi il mio rivale. Loro, e tanti altri ancora, erano gli allenatori che avevo Maledetto. Durante questa sequenza la musica di Lavandonia era ancora udibile, ma lentamente le note rallentavano facendosi più cupe. Al momento in cui il tuo rivale compariva sullo schermo, il tema musicale era ormai ridotto ad una marcia demoniaca. Un'altra schermata nera. Pochi secondi dopo, una schermata di battaglia comparve. Lo sprite dell'allenatore era ora quello di un vecchio signore, lo stesso che ti insegna a catturare pokémon a Smeraldopoli. Il nemico da affrontare era Spettro, che comparve con la frase "SPETTRO vuole combattere!" Ero impossibilitato ad usare oggetti, e ormai non avevo più alcun Pokémon. Se provavi a scappare, non potevi. L'unica opzione era "LOTTA." Se si premeva lotta, immediatamente il tuo personaggio avrebbe usato Scontro, incapace di ferire Spettro ma abbassando di poco i tuoi HP. Quand'era il turno di Spettro, semplicemente diceva "..." Poi, una volta che i tuoi HP erano ormai ridotti ad una manciata, Spettro avrebbe finalmente usato Maledizione. Lo schermo divenne nero un'ultima volta. Indipendentemente dal bottone che avresti premuto, la schermata nera non accennava ad andarsene. Arrivato a questo punto, l'unica cosa che potevi fare era spegnere il gameboy. Quando riaccendevi la piccola console, l'unica opzione selezionabile era "Nuovo Gioco". La cartuccia aveva eliminato il precedente File. Ho rigiocato la cartuccia più e più volte, ed ogni volta il gioco terminava con quella sequenza. Avvolte ho anche evitato di usare Spettro, nonostante fosse impossibile rimuoverlo dalla squadra. In quel caso, non mi avrebbe mostrato la sequenza dei pokémon maledetti ma sarei stato catapultato all'agghiacciante "battaglia con Spettro". Non riesco a capire il significato di questa hack, né il perché il creatore l'abbia realizzata. Non è stata neanche commercializzata più di tanto, quindi non era a scopo di lucro. Per essere un gioco "farlocco", era davvero ben fatto. Sembrava voler lasciare un messaggio; credo di essere l'unico ad averlo recepito. Non sono completamente sicuro di cosa significasse... L'inevitabilità della morte? il nonsenso di quest'ultima? Probabilmente cercava solo di inserire morbosamente morte e tenebre in un gioco per bambini. C'è una cosa davvero bella, del mondo Pokémon. I pokémon sono armi, ma al contempo degli amici. Combattono fino alla morte, ma non muoiono mai. Rimangono sempre in tua attesa al centro pokémon, guariti e pronti per una nuova avventura. Un po come Nintendogs: i cuccioli non crescono mai, rimanendo piccoli, giocosi, innocenti. Ti preoccupi per loro, giochi con loro. Ma loro non dovranno mai combattere con quella cosa che tutti noi dovremo affrontare: Invecchiare. La maledizione della nostra mortalità. Forse questa hack è solo uno scherzo per spaventare i bambini. Ma i bimbi si chiedono mai cose come "i Pokémon possono morire?" Potrebbero, dopo aver giocato la cartuccia. Forse questo era l'obiettivo - far riflettere il giocatore. "Cosa succede ai Pokémon quando muoiono?" E probabilmente, questa è tra tutte la cosa più spaventosa. Perché ciò significa che la maledizione dello Spettro esiste veramente. E se siamo maledetti... Cosa ne sarà di noi, quando moriremo? Bene. Come ho detto in precedenza, questa Pasta mi ha inquietata non tanto per la storia in sé, quanto per il ragionamento scritto dall'autore. In effetti è vero, i Pokémon sono creature fantastiche, destinate a non morire mai, a restare sempre al nostro fianco. Ma la realtà è davvero così? Perché i bambini devono illudersi di poter essere come un allenatore di Pokémon? Di restare bambino per sempre, insieme ai suoi amici immortali? Per il resto, non credo ci sia altro da aggiungere. Lo scrittore ha scritto tutto ciò che si poteva dire. Dopo alcune ricerche, inoltre, ho scoperto che questo gioco esiste davvero. Vi riporto in seguito il video, che tralaltro racconta anche la Pasta a voce. <iframe width="420" height="315" src="http://www.youtube.com/embed/w3Ltuc9KBUE" frameborder="0" allowfullscreen></iframe>
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Avv. di Chikorita-Oltre i confini del mondo (3/8) postato da PkCll (12:53 2/05/12) |
~ link diretto a questo articolo L’Arcipelago Radioso – parte primaLa gondola ondeggiava solcando le acque della laguna e la prua s’abbassava fin quasi a scomparire ogni volta che il nero nocchiero spingeva all’indietro il remo. Attraversavano grigi banchi di nebbia in religioso silenzio: s’udiva solo il rumore dei flutti infranti sulla chiglia – e a tratti neppure quello, tanto che non si capacitavano d’essere per mare o per aria. Ritto in prua stava Piccolino, impavido, e scrutava l’orizzonte nell’attesa di scorgere le palme più alte dell’arcipelago. Con la sua lunga foglia verde cingeva la sua Zaffira ed ella si sentiva sicura e protetta; così pure Artemisia con il loro uovo che gli sedeva accanto. Altro sentimento accompagnava il resto della ciurma: il grigio delle acque e del cielo li confondeva e li spaventava. C’era Gothitelle che conosceva benissimo la rotta da seguire, c’era poco lontano l’Arcipelago Radioso, eppure pareva a loro quel lungo viaggio un navigare verso l’ignoto e dentro l’ignoto. I pensieri s’affollavano e si diradavano come nubi ammucchiate e disperse dal vento Zefiro tanto comune in quel luogo. "Terra! Terra!" gridò Piccolino. Tutti si destarono come da un lungo sonno. Ash e Lucinda s'alzarono in piedi e si diressero verso prua. "E' l'Arcipelago Radioso!" affermò con gioia Piccolino. "Si. Finalmente a casa" aggiunse Ash. Alla notizia i Pokèmon raggiunsero insieme Piccolino e i due amici allenatori e nel contempo la barca cominciò ad oscillare pericolosamente. "Ritornate al vostro posto estate seduti!" ordinò severamente Gothitelle. Così fecero, obbedienti. Giunti che furono all'arcipelago, passarono velocemente fra due piccole isolette e approdarono alla grande isola centrale. Scesi dalla gondola, ringraziarono Gothitelle, la quale si premurò da subito a far salire sulla sua barca altri viaggiatori diretti verso il Continente. Lucinda disse: "Ash. Piccolino. Fateci strada, voi che siete di casa qui" Ma Ash obiettò: "Forse è meglio chiedere a Ciuppi cosa vuol fare..." "Vorrei trovare mio padre prima che si faccia buio. Ma non so da dove cominciare..." rispose Ciuppi. "Gireremo in tondo lungo la costa e poi ci dirigeremo verso la mia abitazione dove potremo riposarci" propose Ash. Tutti furono d'accordo. S'incamminarono per un sentiero poco distante dalla costa e ad essa parallelo, facendosi strada fra le palme e la vegetazione. Dopo qualche minuto di cammino udirono delle grida provenire dalla spiaggia poco lontana e accorsero immediatamente. Una ragazza dai lunghi capelli neri e di carnagione scura era in difficoltà: un possente Hippowdon la teneva immobilizzata. Il temibile Pokèmon assomigliava ad un enorme ippopotamo ed aveva sul dorso una corazza dalla quale fuoriusciva una gran quantità di sabbia. Il suo aspetto feroce era dovuto alle sue fauci spalancate ampie fino a due metri. Con una zampa aveva immobilizzato la gamba della ragazza e questa lo fissava terrorizzata, piangendo e urlando. Hippowdon, impassibile, la minacciava con i suoi occhi rossi. “Ash, presto! Occorre aiutarla subito!” esclamò Lucinda. “Ho capito. Piccolino, ce la fai a fronteggiarlo?” chiese Ash. “Certo!” rispose sicuro Chikorita. “Lasciala andare!” intimò Piccolino. Immediatamente la terra sotto i loro piedi tremò forte e due colonne di arenaria giallognolo emersero dalla sabbia sollevando Hippowdon di alcuni metri, ma nel contempo tale mossa assicurò la libertà della fanciulla. “Questa mossa è Terremoto. Non temere, Piccolino: danneggia solo chi sta usando l’attacco Fossa” disse Shaymin. “Grazie, Shaymin. Forse il suo è solo un avvertimento, un tentativo per intimorirmi…” rispose Piccolino. “Gli Hippowdon non sono aggressivi. Non fare mosse avventate, Piccolino, e mantieni la calma” suggerì Pikachu. Ma quell’Hippowdon era di diverso avviso e si lanciò dall’alto della sua torre di pietra su Piccolino. Chikorita schivò l’attacco e contraccambiò con Foglielama. I boomerang verdi lanciati da Chikorita vennero fermati da una tempesta di sabbia prodotta dalla furia dell’imponente ippopotamo. “Devi resistere a Sabbiotomba! Con questo attacco Hippowdon consumerà molta energia, perciò subito dopo sarà più vulnerabile” I consigli dell’esperto-mosse Shaymin furono preziosi per Piccolino, il quale attese che il precedente attacco s’esaurisse per indirizzare verso l’avversario un potente Solarraggio. L’enorme sfera di luce investì Hippowdon che non indietreggiò né vacillò. Subito un larga voragine nella terra si aprì veloce davanti a Piccolino. “Attento! E’ Abisso! Chi la usa crea una spaccatura nel terreno e cerca di gettarvici dentro il nemico. Se va a segno, il nemico va KO!” avvertì Shaymin. La spaccatura raggiunse le zampe di Chikorita in pochissimi secondi ed egli non ebbe il tempo di reagire che già metà del corpo era sprofondato nell’abisso. Ash accorse e lo afferrò per la coda, traendolo in salvo. Nel mentre una barriera protettiva di luce si formò davanti ai nostri amici, separandoli dal terribile Hippowdon. Rimasero tutti stupiti: chi poteva aver generato tale schermo di energia? “Questa è Schermoluce: chi la usa crea un campo protettivo che difende tutta la squadra per lungo tempo” affermò Shaymin. Dall’oscurità della foresta di palme apparirono per alcuni istanti due occhi rossi misteriosi, al cui sguardo rispose Hippowdon annuendo prima di abbandonare il campo. Zaffira accorse da Piccolino seguita da Artemisia che gli approntò le prime cure. La ragazza mulatta si avvicinò ad Ash e lo ringraziò per averla salvata inviando Chikorita in suo soccorso. La tenerezza del suo sguardo, dei suoi occhi color dell’ambra e bellissimi fece sospirare Ash. “Grazie! Io sono Iris…” “P… piacere… di conoscerti. Mi chiamo Ash…” Lucinda invece, punta da gelosia, non fu altrettanto felice di conoscere la nuova arrivata. Ella stava per affrontare la rivale con dure parole, quando giunse vicino a loro un Meganium che chiese: “State tutti bene?” Tutti rimasero sorpresi di quell’apparizione inaspettata, tranne Shaymin, il quale domandò: “Sei stato tu a proteggerci con Schermoluce, vero? Ti siamo tutti riconoscenti” Il grande Meganium sorrise. Rovine Kappa “Midreavus, sei riuscito ad eliminare quel Chikorita?” “No, mio signore. E’ intervenuto un Meganium con Schermoluce, ed a quel punto ho richiamato Hippowdon” “La prossima volta non devi sbagliare!” “Si, mio signore” “Hai dato un giusto compenso a Gothitelle?” “Si, mio signore. Devo aggiungere che quel Chikorita può contare sull’aiuto di un esperto-mosse e un esperto-Pokemon. Non sarà semplice eliminarlo…” “Allora, fido Misdreavus, metterai KO tutti i suoi amici, uno dopo l’altro” “Sarà fatto. Mio signore” |
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